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Re: Divieto di utilizzo dei richiami vivi
Dal sito dell'ARCICACCIA :
Richiami vivi. Riunita la task force ministeriale, verso una nuova Ordinanza
Arcicaccia: Stato e Regioni si attivino al più presto
Martedì 20 maggio, presso la nuova sede del Ministero della Salute a Roma, si è riunita la cosiddetta "task force" per il problema aviaria – richiami vivi degli acquatici. Come vi avevamo preannunciato in un precedente comunicato, i tecnici del Ministero, in accordo con l'Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie (referente scientifico della questione), hanno elaborato un bozza di Ordinanza con cui si darà mandato alle Regioni di poter attivare la deroga al divieto di utilizzo dei richiami vivi di anseriformi e caradriformi previsto attualmente dalla Direttiva Europea sull'influenza aviaria. Nella bozza presentata sono stati elencati numerosi adempimenti e specifiche tecniche (in linea con quanto stabilito dalla Commissione Europea): i cacciatori richiedenti la deroga, dovranno far domanda alle Province, che provvederanno a rilasciare apposita documentazione (una specie di libretto sanitario dei richiami) e anelli inamovibili per i richiami stessi. Dopo di che le ASL, che terranno la Banca Dati Nazionale, provvederanno ad effettuare controlli veterinari prima dell'inizio della caccia, e successivamente alla chiusura. I richiami dovranno sempre essere tenuti separati da altri animali domestici, e potranno essere detenuti anche direttamente all'appostamento fisso, oppure portati ogni giorno da casa. Vi sono poi alcune misure di biosicurezza riguardanti i contenitori per il trasporto, gli stivali, la pulizia ecc., per ridurre al minimo i rischi per il cacciatore. Il Ministero comunque ha comunicato che la situazione europea dell'influenza aviaria, tuttora attentamente monitorata, è sicura e stabile (per quanto possano esserci sempre rapide evoluzioni e nuovi focolai), sia per quanto riguarda il virus ad alta patogenicità H5N1 che per quelli a bassa patogenicità (pericolosi per il pollame ma non per l'uomo). L’Arcicaccia ha messo a disposizione del Ministero, un accurato censimento degli appostamenti fissi di quasi tutte le regioni italiane, riportando per alcune anche il numero stimato di richiami vivi utilizzati. I dati sono stati apprezzati dal Ministero che li ha utilizzati anche per valutare lo sforzo organizzativo che le strutture pubbliche (ASL e Province) dovranno sostenere. Oltre a questo le nostre richieste sono state quelle di rapidità nei tempi, affinchè il Ministero decida a breve scadenza onde consentire l'attivazione corretta di tutto il meccanismo previsto dalla bozza presentataci; la facoltà per ogni singola regione di attivare in proprio la deroga (successivamente all'Ordinanza), senza aspettare che tutte le regioni italiane (alcune delle quali peraltro non sono nemmeno interessate) siano pronte. Rimane quindi l'ultimo passo da fare, la decisione finale e la firma del Ministro Sacconi su un provvedimento a cui abbiamo lavorato e creduto già dall'agosto del 2006, quando fu approvata la facoltà di deroga dalla Commisisone Europea. Speriamo pertanto nella giusta e rapida conclusione di questa vicenda per ridare piena certezza, dopo tre anni, ai cacciatori di acquatici. L’Arcicaccia sull’intera vicenda ha mantenuto un approccio rispettoso e serio del problema sia nel passato, quando i possibili pericoli di contagio erano maggiori, sia nel presente, quando il divieto risultava ingiustificato a fronte della mutata situazione europea di distribuzione del virus.
L’Arcicaccia continuerà a sviluppare il massimo dell’impegno, anche attraverso formali sollecitazioni alle parti interessate, affinché l’Ordinanza venga prontamente pubblicata e le Regioni inizino celermente a lavorare per dare concreta attuazione alle nuove norme prima della prossima stagione. In tal senso, insieme ad altre questioni, l’Arcicaccia, nel segno di una forte ed assodata, vocazione unitaria, ha scritto al presidente di Face Italia, avv. Franco Timo (che coordina il tavolo di coordinamento costituito da Federcaccia, Liberacaccia, Enalcaccia e Anuu) per concordare un incontro sul tema richiami vivi e determinare così comuni iniziative.
I componenti Arcicaccia nella Task force
Marco Ciarafoni
Federico Merli
Stefano Paparelli
Dal sito dell'ARCICACCIA :
Richiami vivi. Riunita la task force ministeriale, verso una nuova Ordinanza
Arcicaccia: Stato e Regioni si attivino al più presto
Martedì 20 maggio, presso la nuova sede del Ministero della Salute a Roma, si è riunita la cosiddetta "task force" per il problema aviaria – richiami vivi degli acquatici. Come vi avevamo preannunciato in un precedente comunicato, i tecnici del Ministero, in accordo con l'Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie (referente scientifico della questione), hanno elaborato un bozza di Ordinanza con cui si darà mandato alle Regioni di poter attivare la deroga al divieto di utilizzo dei richiami vivi di anseriformi e caradriformi previsto attualmente dalla Direttiva Europea sull'influenza aviaria. Nella bozza presentata sono stati elencati numerosi adempimenti e specifiche tecniche (in linea con quanto stabilito dalla Commissione Europea): i cacciatori richiedenti la deroga, dovranno far domanda alle Province, che provvederanno a rilasciare apposita documentazione (una specie di libretto sanitario dei richiami) e anelli inamovibili per i richiami stessi. Dopo di che le ASL, che terranno la Banca Dati Nazionale, provvederanno ad effettuare controlli veterinari prima dell'inizio della caccia, e successivamente alla chiusura. I richiami dovranno sempre essere tenuti separati da altri animali domestici, e potranno essere detenuti anche direttamente all'appostamento fisso, oppure portati ogni giorno da casa. Vi sono poi alcune misure di biosicurezza riguardanti i contenitori per il trasporto, gli stivali, la pulizia ecc., per ridurre al minimo i rischi per il cacciatore. Il Ministero comunque ha comunicato che la situazione europea dell'influenza aviaria, tuttora attentamente monitorata, è sicura e stabile (per quanto possano esserci sempre rapide evoluzioni e nuovi focolai), sia per quanto riguarda il virus ad alta patogenicità H5N1 che per quelli a bassa patogenicità (pericolosi per il pollame ma non per l'uomo). L’Arcicaccia ha messo a disposizione del Ministero, un accurato censimento degli appostamenti fissi di quasi tutte le regioni italiane, riportando per alcune anche il numero stimato di richiami vivi utilizzati. I dati sono stati apprezzati dal Ministero che li ha utilizzati anche per valutare lo sforzo organizzativo che le strutture pubbliche (ASL e Province) dovranno sostenere. Oltre a questo le nostre richieste sono state quelle di rapidità nei tempi, affinchè il Ministero decida a breve scadenza onde consentire l'attivazione corretta di tutto il meccanismo previsto dalla bozza presentataci; la facoltà per ogni singola regione di attivare in proprio la deroga (successivamente all'Ordinanza), senza aspettare che tutte le regioni italiane (alcune delle quali peraltro non sono nemmeno interessate) siano pronte. Rimane quindi l'ultimo passo da fare, la decisione finale e la firma del Ministro Sacconi su un provvedimento a cui abbiamo lavorato e creduto già dall'agosto del 2006, quando fu approvata la facoltà di deroga dalla Commisisone Europea. Speriamo pertanto nella giusta e rapida conclusione di questa vicenda per ridare piena certezza, dopo tre anni, ai cacciatori di acquatici. L’Arcicaccia sull’intera vicenda ha mantenuto un approccio rispettoso e serio del problema sia nel passato, quando i possibili pericoli di contagio erano maggiori, sia nel presente, quando il divieto risultava ingiustificato a fronte della mutata situazione europea di distribuzione del virus.
L’Arcicaccia continuerà a sviluppare il massimo dell’impegno, anche attraverso formali sollecitazioni alle parti interessate, affinché l’Ordinanza venga prontamente pubblicata e le Regioni inizino celermente a lavorare per dare concreta attuazione alle nuove norme prima della prossima stagione. In tal senso, insieme ad altre questioni, l’Arcicaccia, nel segno di una forte ed assodata, vocazione unitaria, ha scritto al presidente di Face Italia, avv. Franco Timo (che coordina il tavolo di coordinamento costituito da Federcaccia, Liberacaccia, Enalcaccia e Anuu) per concordare un incontro sul tema richiami vivi e determinare così comuni iniziative.
I componenti Arcicaccia nella Task force
Marco Ciarafoni
Federico Merli
Stefano Paparelli