Ahahahah...ne ha per tutti...grande...certo che il nostro amico Zanoni..**** si...ma ogni volta si supera...è riguardo alla Moretti...be'...colpita e affondata.ho piu di una amicizzia a Vicenza,è quello detto da Sergio posso confermarlo...proprio perche me.lo.avevano gia accennato questi miei amici di Vicenza...adetto bene lui....a scelto da che parte stare...e lo sta dimostrando a pieni voti...grazie ancora
 
[video=youtube;fmkD14YFS-k]https://www.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=fmkD14YFS-k&app=desktop[/video]

per chi non conoscesse Berlato e il suo operato, eccolo come presidente della terza commissione in un suo intervento sull'eradicazione delle nutrie

Ciao,Marco.
 
Anche in Veneto sembra che si sia deciso per l'eradicazione della specie:

[h=1]Caccia alle nutrie: in Veneto c’è libertà di sparare[/h]Regione pronta ad approvare la legge che prevede lo sterminio del roditore. Armi, trappole, esche ma è polemica sul reclutamento degli «eliminatori»di Filippo Tosatto
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11 maggio 2016



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VENEZIA. Il verdetto sul destino delle nutrie arriverà martedì e sarà senza appello. Falliti i tentativi di contenimento della specie invasiva, rapidamente proliferata a qualche milione di esemplari nel Veneto, il Consiglio regionale ne autorizzerà lo sterminio sistematico, senza limiti di tempo né di spazio. La legge che mira «all’eradicazione del myocastor coypus» (si chiama così) è già stata messa a punto e dispone di un’ampia maggioranza in aula e soltanto il protrarsi della discussione serale su alcuni emendamenti ha determinato lo slittamento del voto finale. Sotto accusa, naturalmente, i danni provocati dai roditori alle colture agricole e soprattutto il rischio idraulico causato dalla loro attitudine a scavare lunghe gallerie e tane sotterranee nei pressi degli argini fluviali, aggrediti e letteralmente erosi perché le nutrie, erbivore, si cibano delle piante e dei biotipi che accompagnano l’idrografia superficiale. Picchi di rischio vengono segnalati nel Padovano, nel Veneziano e inPolesine dai tecnici dei Consorzi di bonifica, i cui rapporti allarmati (abbinati alla protesta degli agricoltori) hanno ha convinto i consiglieri ad agire in modo radicale.



CONSENTITE LE ARMI DA FUOCO. Ma chi provvederà all’eliminazione di massa e quali strumenti potrà utilizzare? Il testo legislativo prevede l’impiego di armi da fuoco - da parte di persone dotate di porto d’armi, non esclusivamente cacciatori - di trappole e di sostanze chimiche quali esche avvelenate e contraccettivi. In un primo tempo erano state ammesse anche “armi da lancio” - archi, balestre, fionde, giavellotto - poi stralciate perché giudicate non sufficientemente efficaci. I “gruppi di fuoco” comprenderanno anzitutto la polizia provinciale e i guardacaccia, e chi vorrà affiancarli nell’operazione - dai cacciatori ai coltivatori, ai “volontari” in vena di tiro al bersaglio - dovrà superare un corso d’addestramento organizzato dalle Province (dalla Città metropolitana nel caso di Venezia) che stileranno i piani di abbattimento annuale, coordineranno gli interventi sul territorio di competenza e rilasceranno i patentini nominali. Le nutrie potranno essere braccate in ogni periodo dell’anno, sia di giorno che di notte, anche nelle oasi protette perché la loro eliminazione non è equiparata ad attività venatoria. Non è tutto: la legge, finanziata con 500 mila euro per il secondo semestre dell’anno, prevede rimborsi-spesa e perfino incentivi a chi porterà le carcasse animali nei centri di raccolta per lo smaltimento finale.In aula, l’urgenza del provvedimento è stata illustrata dal relatore leghistaGianpiero Possamai: «I precedenti tentativi di limitare la diffusione delle nutrie hanno avuto scarso successo perché l’azione dei Comuni è stata discontinua nonché ostacolata da frequenti ricorsi amministrativi. Perciò la legislazione nazionale le ha assimilate alle “specie infestanti” quali topi e talpe, riconoscendo una situazione di seria allerta idrogeologica».
IL DIBATTITO IN AULA. Nel dibattito, scintille ultrà tra Sergio Berlato eAndrea Zanoni (ne riferiamo a parte) mentre i gruppi hanno sostanzialmente convenuto sulla necessità delle misure - «Arrivano semmai in ritardo», il commento di Pietro Dalla Libera (Veneto civico) - con una riserva, non di poco conto, espressa da Patrizia Bartelle del M5S; poliziotta in aspettativa, la rodigina ha concordato sulla gravità dei danni causati agli argini fluviali e sull’opportunità di agire in modo drastico ma ha messo in guardia contro lo «sparo libero» da parte di persone «non adeguatamente addestrate all’uso delle armi», invitando a restringere la cerchia degli addetti all’eliminazione. Sul punto, la discussione riprenderà martedì.
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per chi non conoscesse Berlato e il suo operato, eccolo come presidente della terza commissione in un suo intervento sull'eradicazione delle nutrie

Ciao,Marco.

più di 18 minuti di video ma ascoltatelo che merita!!!
 
Gianluca, troppo buono grazie, ma a onor del vero con Berlato all'interno del consiglio regionale Veneto avremmo qualche possibilità in più di una caccia degna di essere chiamata con questo nome........gli anni scorsi con un consigliere menefreghista e totalmente ignorante in materia venatoria abbiamo subìto le peggiori angherie..............

Ora almeno abbiamo uno che non ha paura di dire agli animalisti cosa pensa di loro........gli altri mettevano la testa sotto la sabbia appena i nostri nemici aprivano bocca......

Ciao,Marco.
 
Bravissimo. Eccellente sintesi politica egregiamente documentata.
Ecco un esempio di politico virtuoso che sa parlare alla gente in maniera efficace e semplice ed affrontare un problema reale con concretezza.
Qui c'è il DNA di Cicerone. Se ne avessimo avuti tanti in questi ultimi 50 o 60 anni saremmo stati la nazione più progredita d'Europa. Invece...
 
Ecco il testo di legge approvato ieri dalla regione Veneto:


TESTO DELLA LEGGE SULLE NUTRIE LICENZIATO DAL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO IN DATA 17 MAGGIO 2016


MISURE PER IL CONTENIMENTO FINALIZZATO ALLA ERADICAZIONE DELLA NUTRIA (MYOCASTOR COYPUS)


Art. 1 - Finalità.
1. La Regione Veneto tutela le produzioni zoo-agro-forestali, l’idrografia superiore, superficiale e tutte le opere idrauliche a servizio e tutela del territorio, il suolo e la salute pubblica e garantisce il raggiungimento di questi obiettivi con la conservazione delle caratteristiche qualitative e quantitative delle comunità di vertebrati omeotermi, mediante il contenimento finalizzato alla eradicazione delle popolazioni di nutria (Myocastor Coypus) così come qualificata dalla normativa statale, presenti sul territorio regionale, attraverso l'utilizzo di metodi selettivi.


Art. 2 - Funzioni e compiti di Regione, Città metropolitana, province e comuni
1. La Giunta regionale coordina, sovraintende e verifica l’attuazione della presente legge e la sua efficacia ed emana linee guida finalizzate alla eradicazione di cui al comma 2, previo parere della competente commissione consiliare. A tal fine la Giunta Regionale, in attuazione di quanto prevede l’articolo 2, comma 2, della Legge n. 157/1992 come modificato dall’articolo 7 della Legge n. 221/2015, provvede alla predisposizione di un Piano regionale triennale di eradicazione della nutria..
2. Le province e la Città metropolitana sono competenti alla gestione delle problematiche relative al sovrappopolamento della nutria, attuano il Piano regionale triennale di eradicazione anche avvalendosi della collaborazione dei comuni singoli o associati, dei consorzi di bonifica e di realtà associative organizzate.
3. Le province e la Città metropolitana anche avvalendosi della collaborazione dei comuni singoli o associati, organizzano le modalità di prelievo dei soggetti da eradicare, di raccolta e di smaltimento delle carcasse.


Art. 3 - Linee guida regionali
1. Le linee guida di cui all’articolo 2 comma 1 stabiliscono in particolare:
a) contenuti e modalità di attuazione del Piano regionale triennale finalizzato alla eradicazione di cui al comma 2 art 2;
b) compiti di Regione, Città metropolitana, province, comuni, enti gestori di aree protette, consorzi di bonifica, associazioni agricole e realtà associative organizzate;
c) modalità di stoccaggio, smaltimento e riciclo delle carcasse anche avvalendosi della collaborazione di Arpav e Aziende Ulss;
d) metodologia per la raccolta e trasmissione dei dati;
e) procedure autorizzative, eventuali corsi di formazione per gli operatori, possibili forme incentivanti a favore degli operatori autorizzati alle attività di cui all’articolo 4;
f) norme comportamentali e di sicurezza per gli operatori autorizzati in particolare per gli interventi di contenimento previsti nei centri abitati e nei luoghi turistici .


Art. 4 - Metodologie per il contenimento finalizzato alla eradicazione delle nutrie.
1. Il contenimento finalizzato alla eradicazione delle nutrie avviene secondo le modalità disciplinate dal Piano regionale triennale di cui all'articolo 2, comma 2, in ogni periodo dell'anno, su tutto il territorio regionale, anche in luoghi, periodi e orari vietati all’esercizio venatorio, con i seguenti metodi di controllo selettivo previo parere dell’ISPRA ai sensi dell’articolo 19 della legge statale n. 157/1992:
a) armi comuni da sparo;
b) trappolaggio con successivo abbattimento dell'animale;
c) metodi e strumenti scientifici, messi a disposizione dalla comunità scientifica;
d) ogni altro sistema di controllo selettivo individuato dalla Regione Veneto tra cui anche i metodi ecologici.
2. Le province e la Città metropolitana, sentiti i sindaci dei comuni interessati, nel rispetto delle leggi e delle norme di pubblica sicurezza e sanitarie, autorizzano i seguenti soggetti adeguatamente coordinati e formati al prelievo degli animali con le modalità di cui al comma 1, tenuto conto del possesso dei rispettivi requisiti:
- la polizia provinciale e locale;
- gli agenti venatori volontari;
- le guardie giurate;
- gli operatori della vigilanza idraulica;
- i proprietari o conduttori dei fondi agricoli;
- soggetti muniti di licenza per l’esercizio dell’attività venatoria;
- altri soggetti all’uopo autorizzati dalle province e Città metropolitana.
3. Il contenimento finalizzato alla eradicazione delle nutrie nelle riserve e nei parchi naturali deve avvenire in conformità al regolamento delle medesime aree protette e sotto la diretta responsabilità e sorveglianza dell'ente gestore. I prelievi e gli abbattimenti sono svolti dal personale dell'ente gestore e da soggetti appositamente autorizzati dall'ente gestore stesso.


Art. 5 - Monitoraggio delle popolazioni.
1. Le province e la Città metropolitana effettuano annualmente il monitoraggio delle popolazioni di nutria presente sul loro territorio, raccolgono ed elaborano i dati, trasmettendoli, entro il 31 dicembre di ogni anno alla Giunta regionale.
2. Le province e la Città metropolitana, avvalendosi delle competenti strutture sanitarie regionali, curano l'effettuazione a campione, di controlli veterinari sulla carcasse e su esemplari vivi, finalizzati alla zooprofilassi ed alla prevenzione delle malattie trasmissibili all'uomo.
3. Le province e la Città metropolitana, entro il 31 maggio di ogni anno, trasmettono alla Giunta regionale una relazione circa i risultati delle operazioni di contenimento ed eradicazione delle nutrie indicando, altresì, i risultati delle analisi effettuate ed i costi sostenuti.


Art. 6 - Norma finanziaria.
1. Agli oneri derivanti dall’applicazione della presente legge, quantificati in euro 250.000,00 per l’esercizio 2016, si fa fronte con le risorse allocate nella Missione 13 “Tutela della Salute” - Programma 07 “Ulteriori spese in materia sanitaria” Titolo 1 “Spese correnti”, la cui dotazione viene aumentata:
- riducendo di euro 75.000,00 la dotazione della Missione 20 “Fondi e accantonamenti” – Programma 3 “ Altri fondi” – Titolo 1 “ Spese correnti”;
- riducendo di euro 175.000,00 le risorse relative alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 “ Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio” allocate alla Missione 16 “ Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca – Programma 2 “ Caccia e Pesca” – Titolo 1 “ Spese correnti
 
Cosa hai capito? Io onestamente ho capito molto poco.....

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