Re: Apertura stanziale 2017

Apertura,si farà intorno Casa...buon numero di fagiani e discreto numero di Rosse...................le ho abbeverate e rifocillate tutta l' estate!anche le lepri non mancano,stasera all' imbrunire contati ,11fagiani,10 Fagiani V "tutti maschi ,e le femmine?.....bo!!"6 Rosse,3 lepri... direi niente male.
 
Re: Apertura stanziale 2017

Fotocopia dell'anno scorso.....6 incontri 4 abbattuti,sto invecchiando,clamorosa PADELLA!poi mangiata leggera...........con amici,sembarava di essere ad un matrimonio inizio ore 12 fine pranzo ore 16,poi via...ricca dormita!
 
Re: Apertura stanziale 2017

puoi mettere l'indirizzo esatto dove abiti ???

- - - Aggiornato - - -

atc 2 umbria.....fagiani con il contagocce,starne rarissime, per le lepri è un po meglio......ma io ho 4 setter...


Evolo....lui abita "nel bosco dietro casa"....una sorta di "isola che non c'è"...
Ha anche i fagiani V...cioè visitors...sono tutti verdi e quando ti vedono fanno "bleehh!!!!!
 
Re: Apertura stanziale 2017

Lanciare in luglio,secondo me, non ha senso.
O lanci adulti in agosto così qualcuno arriva a ottobre oppure lanci adulti dopo la chiusura della caccia nella speranza ci sia qualche covate.
Ma io non sono un tecnico faunista. .....

- - - Aggiornato - - -
Purtroppo i fagiani nati in incubatrice non si riproducono. Almeno le femmine dovrebbero essere nate da cova, per i maschi non ha importanza. I lanci dovrebbero essere fatti in primavera per dare la possibilità a questi animali di ambientarsi e di accoppiarsi così per settembre ci potrebbero essere molti animali che sono anche in grado di cavarsela contro i predatori.
 
Re: Apertura stanziale 2017

Mi capitano delle cose a settembre, che fortunatamente negli altri mesi non mi succedono, sarà per la concentrazione non so, ma sono a dir poco fantozziane.
Quattro anni fa con il mio pandino distrussi un fuoristrada Mitsubishi non riuscendo a frenare , con me dentro, l'auto in discesa sull' erba.
L'anno successivo raggiunsi il mio amico sotto un temporale assurdo e mi impantanai in maniera clamorosa, il pandino rimase li 6 giorni. Ma il giorno di caccia successivo andai nello stesso posto a 20 km da casa e solo scendendo mi accorsi di non aver portato con me il fucile.
Stamattina dopo tre giorni di ricerche inutili alla stanziale con la mia Sheila, finalmente la prima preda. La Sheila ( anche lei frustrata dal non vedere una preda) entra nell'aia di un contadino e mi parte con la gallina in bocca che ovviamente uccide. Risultato 15 euri pagati giustamente al proprietario e gallina in saccoccia almeno per il brodo.
Speriamo arrivi ottobre con un bel passo.

Come si diceva illo tempore ... "come inizio non c'è male!!!";)
 
Re: Apertura stanziale 2017

a Grosseto è stato un deserto, una pessima apertura , visto solo un fagiano partito lungo e sentiti 5 colpi. Tutti quelli che ho sentito hanno avuto carnieri magri.
 
Re: Apertura stanziale 2017

Grazie ste.... stassera è andata bene di nuovo una bella minilepre con la Cucciolina....
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Re: Apertura stanziale 2017

ti devo smentire sul fatto che le femmine nate da incubatrice non si riproducono; certo se nate in modo naturale è meglio,ma il problema è l'età...sono troppo piccole d'età anche se sembrano adulte e dalla vegetazione dove nascondersi.
io ho una voliera di 10x10 in mezzo al campo in modo del tutto naturale, li ho messo un maschio e 4 femmine comprate da un allevatore,il primo anno solo uova sparse, il secondo anno a primavera con erba bassa uova sparse ma come la vegetazione è salita...covate a raffica fino a fine agosto con altissima natalità e selvaticità dei pulcini unico problema i gatti che fanno la ronda intorno ed al maschio che dopo una settimana che nascono li stermina.

confermo totalmente
il problema per le femmine lanciate quest'anno è arrivarci vive all'anno prossimo!
 
Re: Apertura stanziale 2017

Ok. Tu hai le tue argomentazioni derivanti da un ventennio di esperienza, io sono nato in mezzo a gente che aveva intorno ogni tipo di gallinaceo e volatile, nato da chiocce omogenee, eterogenee ( galline bantam, tacchini, ecc... ), incubatrici, ecc... Bene, le cose che ho potuto notare in questi cinquanta e passa anni sono state riportate fedelmente nel mio post precedente, il quale voglio integrare riportando l'esempio di un piccolo allevamento in quel di Montefiascone ( VT ) - ormai non più attivo - condotto in modalità "famigliare" da due simpatici vecchietti che ogni anno rifornivano la nostra associazione di soggetti da riproduzione; finché abbiamo potuto attingere da questo contesto amatoriale, i risultati erano straordinari: percentuali di femmine alla cova in habitat naturale altissime. Finita quell'epoca, si son create delle circostanze riprovevoli e monopolistiche nel raggio di cento chilometri, per cui il "materiale" è ora fornito in maniera quasi esclusiva da un allevamento "intensivo", con risultati sempre più deludenti. L'unica eccezionale circostanza in cui si ebbe qualche risultato, fu quando si riuscirono ad ottenere soggetti di cattura provenienti dall'estero, ma poi - complici pressioni politiche sui vertici venatori - si ritornò poco dopo dal "solito" approvvigionatore e ci si trovò da capo a dodici. Furono in seguito fatti tentativi con voliere "sponsorizzate" dall' ATC di riferimento, con fornitura primaverile di soggetti giovani da liberare mesi dopo opportuno periodo di "adattamento"; anche in questo caso le delusioni non furono poche. Quanto sopra argomentato per ribadire -da un mio personalissimo punto di vista - l'assoluta necessità di soggetti riproduttori che non abbiano MAI visto una rete o subìto costrizioni di spazio, se si vuole avere un territorio con presenza di selvatici veri. Le altre soluzioni sono per me equivalenti ad alchimie del tutto stravaganti e controproducenti.
Se poi mi si obietta che le ZRC son piene di soggetti vecchi e di ridotta fertilità, rispondo che il vero problema, il punto chiave è proprio questo: anche un perfetto ignorante in genetica intuirebbe che il "sangue va ricambiato con necessaria frequenza", ma ignorare e bypassare questo punto fa parte della mala politica, disinteressata alle reali problematiche venatorie e molto più attratta dalle "connections" con fornitori di prodotti belli e pronti e dall'alto ed ingiustificabile costo.
Quando in altro post citavo l'esempio dell' ATC SI 19 di qualche anno fa, stavo parlando di magnifici territori pieni di ZRC pullulanti di fagiani in perfetta salute ed oggetto di ripetuti turn over, che andavano a ripopolare il territorio libero con soggetti talmente perfetti per la riproduzione che poi, dall'apertura fino al trentun dicembre, ti ritrovavi moltiplicati, con un capitale di nuovi nati che erano gioia di cani e cacciatori. E la densità era tale che nelle giornate più fortunate, pur cacciando in solitaria, non era raro far quota in capo ad un paio d'ore, spesso anche meno. Ecco: per me quello è l'esempio da seguire. Tutto il resto, sulla base delle mie esperienze pregresse, è soltanto uno spreco enorme di risorse pubbliche che scontenta lo stanzialista più esigente.
Concludo questo mio intervento scusandomi con gli amici del forum della prolissità dello stesso e ribadendo che quanto sopra scritto rappresenta - come sempre - solo e soltanto una mia opinione, peraltro scaturita da decenni di frequentazione di contesti agresti e di chi li abitava. Un caro saluto a tutti.


Bravo...hai fatto centro su tutta la linea...
Oggi è molto più conveniente politicamente foraggiare qualche buon allevamento che spendere gli stessi soldi x far funzionare a dovere le ZRC...ove esistenti...
E non è un caso che questo malcostume sia nato con la nascita degli ATC....
 
Re: Apertura stanziale 2017

Ritornando alla caccia cacciata, stamane decidiamo col mio sodale di fare un'escursione in una zona mai provata quest'anno, confidando sulla bontà potenziale del territorio e sul fatto di partire soltanto intorno alle dieci, quando la rugiada è ormai passata allo stato aeriforme e gli ausiliari della concorrenza - considerati i ventiquattro gradi regalati dal buon Helios - sono con la lingua tra le zampe anteriori. Troviamo infatti sul posto tre o quatto vetture con carrelli in sosta ed un molesto vociare in avvicinamento, condito da suoni di campanacci e beeper dalle frequenze più stravaganti. Dopo una ventina di minuti, il campo è libero e possiamo di fatto "entrare in scena" noi. Fatti sì e no ottocento metri, i due setter entrano in emanazione e da lì in poi, per venti minuti buoni di ferme, guidate interminabili e "strappi" vari, riusciamo a malapena a tenere il passo in mezzo ad un intrico di rovi, marruche e ginepri; finalmente, trovato un insperato passetto in mezzo a quell'inferno verde ed intuita la direzione del selvatico, riesco a guadagnare una posizione in parallelo al mio compagno, lasciando i cani in mezzo a fare il loro strepitoso lavoro. Soltanto dopo quei venti minuti interminabili ed almeno mezzo chilometro di distanza, un magnifico e scaltrissimo mongolia - incalzato dagli incitamenti dell'amico e dalla vicinanza statuaria dei serici inglesi - decide di lasciare il suolo, per prodursi in un decollo fragoroso e rauco a circa una venticinquina di metri dal mio Benelli, distanza ideale per il cacciatore e letale per il volatile. Dopo aver premiato i nostri beniamini per la loro sagacia ed il loro prezioso e tenace lavoro in quel contesto asprissimo, optiamo per un medicaio appena risorto dopo le provvidenziali piogge di qualche giorno fa ed intorno al mezzodì, quegli splendidi amici codafrangiata si producono all'unisono in una ferma statuaria e straordinariamente espressiva; stavolta il colchide è nei pressi e dopo qualche secondo di godimento estetico, decido di andare a servire: il mio amico stacca dal cielo un altro mongolia di dimensioni veramente ragguardevoli, che viene recuperato senza difficoltà dal vecchio Billy, ormai in riserva, ma sempre pronto a concludere l'azione come da manuale. Alle tredici eravamo di ritorno, con il mio amico entusiasta che non faceva altro che ripetere di quanto fosse stata "intelligente" la strategia di questa mattinata di caccia, per la quale son stati messi in campo diversi fattori che hanno portato ad un risultato fatto di vere emozioni venatorie: inizio scevro da corse forsennate "a chi arriva primo", scelta accurata del percorso, lettura sagace del lavoro e dei "segnali" degli ausiliari, razionalizzazione delle energie di questi ultimi, ormai non più giovanissimi, con sapienti brevi soste presso recondite pozze naturali. In poche parole: una discreta giornata di caccia trascorsa insidiando selvatici veri, buon allenamento per tutti e quattro, in attesa di una auspicabile calata di quaglie e successivamente di beccacce. A Dio piacendo. Un salutone a tutti.
 
Re: Apertura stanziale 2017

bella mattinata,tre fagiani ,lavorati alla grande dal mio Breton,uno trovato due volte perché la prima volta mi è frullato in direzione di una casa,ribattuto è abbattuto.
 
Re: Apertura stanziale 2017

Mancano soprattutto gli animali presi nelle zone di ripopolamento e immessi in territorio libero, quelli oltre a riprodursi si salvano da attacchi di predatori..
Da bambino una volta mi è capitato di assistere alla cattura di fagiani e lepri poi immessi in territorio, ne conservo un bel ricordo...
 
Re: Apertura stanziale 2017

I fagiani non sono semenze ibride. Come tutti i volatili nati in incubatrice, sono infatti PERFETTAMENTE in grado di riprodursi. Ovviamente dopo aver raggiunto la maturità sessuale.
Lapalissiano aggiungere che ai fini di ripopolamento faunistico, son sempre preferibili ed auspicabili soggetti di cattura.
Tornando al topic, apertura effettuata in zona desueta, causa improvvido "appestamento" delle contrade a me care con fagiani improponibili e malconci, appena quattro giorni prima del via [banghead.gif] .
Tutto sommato mattinata positiva, con gli amici di sempre, nonostante un acquazzone ci abbia costretti al cambio di abiti a metà cacciata. Pochi selvatici incontrati, ma "ignorantissimi" ed autentici .
Ottima presenza di colombacci, nel Lazio purtroppo vietati fino al 30 settembre.
 
Re: Apertura stanziale 2017

I fagiani non sono semenze ibride. Come tutti i volatili nati in incubatrice, sono infatti PERFETTAMENTE in grado di riprodursi. Ovviamente dopo aver raggiunto la maturità sessuale.
Lapalissiano aggiungere che ai fini di ripopolamento faunistico, son sempre preferibili ed auspicabili soggetti di cattura.
Tornando al topic, apertura effettuata in zona desueta, causa improvvido "appestamento" delle contrade a me care con fagiani improponibili e malconci, appena quattro giorni prima del via [banghead.gif] .
Tutto sommato mattinata positiva, con gli amici di sempre, nonostante un acquazzone ci abbia costretti al cambio di abiti a metà cacciata. Pochi selvatici incontrati, ma "ignorantissimi" ed autentici .
Ottima presenza di colombacci, nel Lazio purtroppo vietati fino al 30 settembre.

Purtroppo non è come dite,i fagiani nati in incubatrice da generazioni ,perdono l'istinto della cova,da prove effettuate in voliere 100mt x 50mt ,covano nel 1 anno 1 su 10 il 2° anno 2 su 10,meglio va su fagiane nate in voliera da muggellesi si è ottenuto un 4 fagiane su 10 ,si dovrebbe continuare a selezionare in questo modo...forse si potrebbe ottenere un buon risultato,da altre razze di fagiane allevate non in batteria ma da privati con le galline nane si ha una percentuale di fagiane che covano ottimo al punto che covano in voliere di dimensioni ridottte,hanno pero un altro tipo di problema...perdono selvaticità...addirittura ti vengono incontro quado ti vedono con il ciottolo del mangime,in voliera a cielo aperto solo un 40% abbandona il recito,il rimanente la sera dimora con i polli..........si dovrebbe cercare un compromesso.....ciò comporta tempo e denaro ed un basso numero di capi allevati,pertanto non reditizio x gli allevatori e quasi irrealizzabile x un privato.
pertanto al momento la soluzione ideale è tenersi stretta con una buona gestione quella selvaggina vera che abbiamo,cercando di aiutarla nei momenti critici come lo è stato quest'anno e con un prelievo intelligente.
l' anno Prossimo voglio provare a far covare le uova di fagiano mongolia ai venerati,visto la loro attitudine alla cova,così vediamo che comportamento avranno i nati.
Se qualcuno ha fagiane che covano in voliera mi contatti.
 
Re: Apertura stanziale 2017

Dalle mie parti la situazione è nella norma, fagiani più o meno ovunque anche se non in numero esorbitante; lepri, a parere di quelli che le cercano, ce ne sono. Peccato per le quaglie che come al solito non pervenute.
per quanto riguarda le rosse non ho notizie inquanto non sono ancora andato in collina.
 
Re: Apertura stanziale 2017

Purtroppo non è come dite,i fagiani nati in incubatrice da generazioni ,perdono l'istinto della cova,da prove effettuate in voliere 100mt x 50mt ,covano nel 1 anno 1 su 10 il 2° anno 2 su 10,meglio va su fagiane nate in voliera da muggellesi si è ottenuto un 4 fagiane su 10 ,si dovrebbe continuare a selezionare in questo modo...forse si potrebbe ottenere un buon risultato,da altre razze di fagiane allevate non in batteria ma da privati con le galline nane si ha una percentuale di fagiane che covano ottimo al punto che covano in voliere di dimensioni ridottte,hanno pero un altro tipo di problema...perdono selvaticità...addirittura ti vengono incontro quado ti vedono con il ciottolo del mangime,in voliera a cielo aperto solo un 40% abbandona il recito,il rimanente la sera dimora con i polli..........si dovrebbe cercare un compromesso.....ciò comporta tempo e denaro ed un basso numero di capi allevati,pertanto non reditizio x gli allevatori e quasi irrealizzabile x un privato.
pertanto al momento la soluzione ideale è tenersi stretta con una buona gestione quella selvaggina vera che abbiamo,cercando di aiutarla nei momenti critici come lo è stato quest'anno e con un prelievo intelligente.
l' anno Prossimo voglio provare a far covare le uova di fagiano mongolia ai venerati,visto la loro attitudine alla cova,così vediamo che comportamento avranno i nati.
Se qualcuno ha fagiane che covano in voliera mi contatti.

Affermi che purtroppo non è come diciamo noi. Il problema è che noi diciamo una cosa, tu un'altra. Tu scrivi di fagiane femmine che si riproducono in voliera. Noi si intende invece fagiane femmine nata dall'incubatrice, cresciute in voliera e quindi LIBERATE ed in grado di covare allo STATO LIBERO. Altro aspetto poi da valutare è la consistenza numerica in una voliera: un conto è se in una superficie come quella da te indicata vi sono trecento animali all'interno, un conto è se vi albergano trenta. E' chiaro che poi il discorso della poca densità va ad inficiare sul reddito dell'allevatore, al quale non conviene più questa tipologia; da qui il proliferare dei meno costosi e poco attraenti fagiani pronta-caccia. Il caso della perdita di selvaticità è invece un discorso stretttamente legato all'imprinting, quel particolare processo di apprendimento ed "attaccamento - rapido ed irreversibile- attraverso il quale i pulcini di molte specie seguono il primo essere che vedono con frequenza dopo la nascita, e negli allevamenti questo essere è l'uomo che li accudisce quotidianamente; ne consegue una perdita di selvaticità accentuata vieppiù dalla carenza di ambientazione naturale, irriproducibile entro i confini angusti di un recinto reticolato. Detto questo, ribadisco che il modo migliore per ottenere un ripopolamento degno di questo nome è esclusivamente quello riconducibile all'utilizzo di soggetti di cattura, metodologia una volta adottata mirabilmente dall'ATC SI 19, il quale assurse agli onori delle cronache venatorie quale ambito di caccia esemplare, per quantità e qualità della piccola selvaggina stanziale. Un saluto.
 
Re: Apertura stanziale 2017

Ieri trovato solo un maschio purtroppo e'andato via malconcio dallo scontro senza poterlo recuperare.....Tornando al discorso dei ripopolamenti basterebbe fare catture a Febbraio nelle zone interdette alla caccia.Intorno a Roma e'pieno di fagiani in queste zone.
 
Re: Apertura stanziale 2017

In una zona dell' RM/1 sono stati lanciati, nel mese di Luglio, 160 fagianotti grandi come una tortora, il caldo, l'assoluta mancanza di acqua e i predatori li hanno sterminati!. Non si vede assolutamente nulla. Francamente non capisco l'utilità di lanci del genere sono solo danaro buttato al vento.
 
Re: Apertura stanziale 2017

In Lombardia,sud milano ,avvistati una ventina di esemplari, 4 li.abbiamo sbagliati tre presi, di cui uno io,un mezzo tenebroso gli altri erano fuori tiro....e sono andati in.mezzo alla soia a nascondersi......sono.molto contento della mia prima apertura......
 
Re: Apertura stanziale 2017

Mi capitano delle cose a settembre, che fortunatamente negli altri mesi non mi succedono, sarà per la concentrazione non so, ma sono a dir poco fantozziane.
Quattro anni fa con il mio pandino distrussi un fuoristrada Mitsubishi non riuscendo a frenare , con me dentro, l'auto in discesa sull' erba.
L'anno successivo raggiunsi il mio amico sotto un temporale assurdo e mi impantanai in maniera clamorosa, il pandino rimase li 6 giorni. Ma il giorno di caccia successivo andai nello stesso posto a 20 km da casa e solo scendendo mi accorsi di non aver portato con me il fucile.
Stamattina dopo tre giorni di ricerche inutili alla stanziale con la mia Sheila, finalmente la prima preda. La Sheila ( anche lei frustrata dal non vedere una preda) entra nell'aia di un contadino e mi parte con la gallina in bocca che ovviamente uccide. Risultato 15 euri pagati giustamente al proprietario e gallina in saccoccia almeno per il brodo.
Speriamo arrivi ottobre con un bel passo.
 
Re: Apertura stanziale 2017

Qui non sembra male la situazione...specie le lepri paiono in netta ripresa.
Quest anno che mio padre ha smesso sto prendendo in seria considerazione di fare l'apertura generale a colombi...se trovo un angolino tranquillo...
 
Re: Apertura stanziale 2017

La siccità ha avuto i sui effetti. Poche covate di fagiani e quelli lanciati sono stati decimati. Il lancio delle pernici sperimentato ai primi di luglio a Pesaro ha avuto ottimo successo. Lasciate a brigate di 10 sono arrivate vispe all'apertura. Lepri nella media.
Ieri apertura nel faentino. Niente di eccezionale ma ci siamo divertiti, pensavo peggio.

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Re: Apertura stanziale 2017

In una zona dell' RM/1 sono stati lanciati, nel mese di Luglio, 160 fagianotti grandi come una tortora, il caldo, l'assoluta mancanza di acqua e i predatori li hanno sterminati!. Non si vede assolutamente nulla. Francamente non capisco l'utilità di lanci del genere sono solo danaro buttato al vento.

Sai comè ci sono i supercrani che si intendono di reintroduzione della fauna.............gli consiglierei di prendere una barca,basta allontanarsi qualche miglia marino dalla costa,e poi fare un bel tuffo possibilmente con zavorra di 50Kg.
 
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