Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Maronn'è !!!!
Ma chi è che scrive ?? Suzi....l'ammericano ??
Meravigliosa ricetta e dettagliatissimo modo di declinarla. Uno spettacolo. Veniva fame solo a leggerla.
Complimenti !
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Dunque, visto che mi avete inquinato il topic con un mucchio di cazzate, mi permetto, prima di continuare sul tema tacchini, di fare un'umile domanda: uno che caccia beccaccie e teme che il suo nobile ausiliare da scolopacidi possa andare a sfruculiare un tordo o un merlo in una gabbia che puzza di **** aviaria e becchime stantio soltanto perche' e' appesa troppo bassa, che cavolo di cani brocchi avra' mai? Un cane da beccacce che si rispetti l'usta dei tordi e dei merli (che frequentano pure loro le zone preferite dalla "regina") non se la fila pe' gnente. Io un cane cosi' lo regalerei alla Brambilla--se neanche i cinesi lo vogliono per scopi culinari...
Ma lasciamo perdere...
Dunque: tirare a fermo a un tacchino non e' soddisfacente. Sono d'accordo--se si tratta di un tacchino domestico. Il tiro al tacchino e' soltanto una minuscola parte dell'azione di caccia. Prima bisogna trovare dove sono i tacchini, osservarne il comportamento e i "patterns," le abitudini, gli orari. Poi si deve trovare un posto giusto per nascondersi ma senza essere limitati nell'imbracciare e nel tiro da rovi e cespugli che coprono la visuale. Piccola storia per esemplificare una cacciata al tacchino: Joe Blow si alza quattro ore prima della levata del sole. Arriva in auto in zona di caccia (io no perche' in zona di caccia gia' ci abito). Entra a piedi nel bosco, stando attendo a non inciampare nell'oscurita' assoluta, aiutato solo da una minuscola torcetta che proietta un sottile raggio di luce rossa per non sbattere il naso contro una quercia. Quando arriva vicino a dove aveva visto dei tacchini, prende il richiamo del gufo reale e fa "HUU! HUU! Uh-Uh-HUUU! Se sente un Tom (tacchino maschio) rispondere **** con un "Gobblegobblegobble!" Cerca di indovinare dove saranno appollaiati su un albero i tacchini e senza far rumore si apposta il piu' vicino possibile. Quando fa luce le tacchine e i tacchini con un fragore di ali volano giu' dall'albero e atterrano sul suolo della foresta, chiamandosi a vicenda e dirigendosi verso la pastura. A questo punto bisogna cercare di far avvicinare il maschio. Bisogna essere abilissimi con i richiami. Ce ne sono a bocca e a mano di tanti tipi. Certi imitano le femmine, altri i maschi. Bisogna anche sapere il "linguaggio" dei tacchini. Il suono puo' essere giusto, ma il fraseggio e' altrettanto importante. Certi suoni, ottimi da soli, diventano un avvertimento di allarme se accoppiati ad un altro suono altrettanto ottimo da solo. Adesso il Tom lancia un sonorissimo GOBBLEGOBBLE che nel silenzio della foresta sembra un tuono, ma e' invisibile dietro cento metri di bosco. Chiami. Risponde. Si avvicina. L'adrenalina sale. Poi si ferma e continua a chiamare dallo stesso posto. Se crede che tu sia una femmina vuole che tu vada da lui. Se fai il verso del maschio magari se ne frega perche' tanto lui ha tutto il suo harem con lui e non teme che l'avversario possa rubargli una moglie. A volte questo impasse dura per parecchio. Poi se fai una sola nota sbagliata, se il richiamo a mano fa una stecca, senti (forse) il PUTT! del tacchino spaventato e non lo senti piu'. Magari lo senti di nuovo quando si e' allontanato almeno di duecento metri, con tutte le sue mogli. A andrgli appresso e' inutile. Nella foresta fai troppo rumore su foglie secche e fra i rovi e lo spavenerai ancora di piu'. Ma diciamo che hai fatto tutto a regola d'arte e il Tom si avvicina. Sospettoso com'e', magari ci mette mezz'ora. Sai che e' li', forse gia' a tiro, ma non lo vedi. Devi imbracciare il fucile e tenerlo pronto puntato dove credi che spuntera' . Adesso puoi usare solo il richiamo a bocca Un tipo a diaframma che tieni sul palato e devi stare attento a non ingoiare, e chiamare benissimo, sommessamente e poco. Il cuore ti fa tumpete tumpete tumpete... Il gran figlio di m....tta adesso si svela alla vista ma non dove credevi che apparisse. Il fucile e' puntato altrove. Col collo a periscopio si guarda intorno, attentissimo. Atteso che tu sia mimetizzatissimo e ben nascosto e con la schiena contro un albero (senza appoggiartici o il rinculo ti lussera' la spalla) per non rivelare la tua silhouette, il minimo movimento non sfuggira' alla sua vista acutissima e scomparira' come un fantasma nel folto. Che fai? Aspetti. Magari cinque, dieci minuti. Quel Tom e' riuscito a evadere predatori umani e animali per tre o quattro anni. Non e' **** come una beccaccia. Le tue braccia si stancano di tenere il fucile. Un crampo ti attanaglia il collo piegato sul calcio. Soffri. La pressione sanguigna e' 190 sistolica e 100 diastolica. Sudi. Una zanzara ti si posa sul naso e fa colazione. Il cuore sta per uscirti dalla gola. Finalmente il Tom e' rassicurato, lo stampo di tacchina lo ispira, e fa la ruota, girando su se' stesso con la coda spiegata a ventaglio. Per un momento ti da' le spalle e la coda non gli permette di vedere un movimento dietro di se'. Sbrigati! Hai un secondo per cambiare posizione e puntargli il fucile senza far rumore. E rimanere impietrito di nuovo. Se uno scarpone non ha scricchiolato, se la canna non ha raschiato contro un rovo, se uno dei richiami che porti al collo non ha tintinnato contro il calcio puo' essere che ce la fai. Se tutto va come sperato, il Tom protende il collo in avanti, dichiara il suo amore allo stampo con un bel gobblegobblegobble, e se ti ricordi di togliere la sicura e di mirare nel punto giusto il Tom diventa tuo. Ma la febbre da Tom spesso conduce a un errore, che so, una strapponata al grilletto, un errore di mira, o uno scarto improvviso del collo. A quella distanza la rosata fa quasi palla. Non c'e' margine per errore come lo si ha con una dispersante per beccacce. E il cuore che fa tumpete tumpete tumpete e va fuori giri magari abbastanza da farti tremare le mani puo' mettersi di mezzo. Un tacchino mancato non fa il tradizionale 7 (a piedi invece che in volo) delle beccacce e si rimette a cento metri. Quello non lo vedi piu' fino all'anno prossimo, e probabilmente riconoscera' il suono dei tuoi richiami e stara' ben lontano da te...
A differenza di qualcun altro, io parlo con cognizione di causa: ho cacciato la beccaccia in Italia e il tacchino in Alabama. E' sempre questione di gusti, naturalmente, ma le emozioni della caccia al tacchino sono da cardiopalma, in confronto a quelle generate da una caccia a un uccello fesso come la beccaccia, che si fa fermare anche da cani cosi' brocchi che vanno a sniffare le gabbiette dei richiami con qualche tordo spennacchiato dentro...

Passo ai calibri usati. Il 12 e il 20 caricati con cartucce da 76 mm sono la regola. Piombo del 5 o tungsteno/nichelio/ferro ("Hevi-Shot") del 6. Strozzatori ultra-full.
Pero' certi usano anche il minuscolo .410. In fondo i pallini escono piu' o meno alla stessa velocita' da qualsiasi calibro ed hanno la stessa penetrazione. Con uno strozzatore ultra full, la rosata del .410 e' lunga e stretta. Mentre una rosata troppo lunga di un calibro minore e' uno svantaggio nel tiro a volo, a fermo e entro 30-35 metri, forse anche 40, il .410 mettera' un numero di pallini nel collo e testa di un tacchino sufficiente a ucciderlo immediatamente. Se si centra il bersaglio perfettamente e se, come nel mio caso quest'anno, un filo metallico o un rametto non si intromette fra volata e bersaglio causando un'imprevedibile dispersione della rosata. In tale caso la bella rosata fitta e piena di pallini del 12 portera' abbastanza pallini sul bersaglio. Quella del .410 invece... Chissa'?
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Tocca modifica' er forno.......se e' de taglia gigante :mrgreen:! Posta 'na foto se more all'apertura.....co' le penne....no cotto&mangiato [Trilly-77-24.gif]!Ciao.

Aho, a romanaccio! Mica e' 'no struzzo!

O.T.
Lo sapevi che il vecchio nome di Civitavecchia era Centocelle? Credo di aver postato qui molti anni fa una mia poesia in romanesco intitolata "La Maledizzione de Centocelle." Forse qualcuno se la ricorda. Quando ho un po' di tempo la trovo (e' su carta) e la ricopio nella sezione "Altro." Oggi cio' da fa'. Stemo costruenno un gallinaro novo pe' li polli da carne. Gia' ce n'ho uno pe' le galline ovarole.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Liberissimi tutti di pensare ed esprimere i propri pareri ..... anche Lando ........ che non è il solo a pensarla giusta. Riguardo il tacchino ed il tiro a fermo, la mia di opinione, è che in certe forme di caccia riuscire ad avere fermo, alla giusta distanza per l'abbattimento qualsiasi selvatico è arte, se conseguita senza illecito inganno.


Senza ombra di dubbio...
Molto più "artistica" che il battere il bosco in 2-3 cacciatori con 2 cani a testa dotati dei più sofisticati beeper alla ricerca di qualche sventurata becca....
Ovviamente anche questa è una mia PERSONALISSIMA opinione.....
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Caro Danilo, resta il fatto che tu e i tuoi cani dai capanni dovete stare a 100 mt, se non riesci a tenerti il cane è un problema tuo, e io certo non metto le gabbie dove vuoi tu per farti un piacere!!!!!

Solitamente al capanno noi ci siamo già da un bel po di quando arrivate voi, dunque è buona educazione girare alla larga e non rompere gli zebedei , la stanziale la potete venire a cercare quando noi ce ne siamo andati.

Ciao, Marco

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Non è un Problema mio, se il cane arriva sulle gabbie che stanno a 40 cm di altezza,il vero problema è del proprietario dei richiami e sopratutto di chi è in gabbia,certo è che non è possibile prevedere cio che fa un cane sopratutto se giovane e irruento,se fossi un capannista non esiterei un attimo a mettere le gabbie in sicurezza.......e poi chi lo ha detto che devo stare a 100mt da un capanno,non sono a caccia da appostamento!
 
Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Ci sarà forse un etica a caccia come io se ti vedo ho sento con i cani allargo il giro non ti vengo addosso o ti taglio davanti prendendoti la zona, se c'è una battuta al cinghiale che fai gli vai dentro non penso
si deve stare a 100 m dal capanno ci sono le norme penso che sia valido per tutte le regioni

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Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Dunque, visto che mi avete inquinato il topic con un mucchio di cazzate, mi permetto, prima di continuare sul tema tacchini, di fare un'umile domanda: uno che caccia beccaccie e teme che il suo nobile ausiliare da scolopacidi possa andare a sfruculiare un tordo o un merlo in una gabbia che puzza di **** aviaria e becchime stantio soltanto perche' e' appesa troppo bassa, che cavolo di cani brocchi avra' mai? Un cane da beccacce che si rispetti l'usta dei tordi e dei merli (che frequentano pure loro le zone preferite dalla "regina") non se la fila pe' gnente. Io un cane cosi' lo regalerei alla Brambilla--se neanche i cinesi lo vogliono per scopi culinari...
Ma lasciamo perdere...
Dunque: tirare a fermo a un tacchino non e' soddisfacente. Sono d'accordo--se si tratta di un tacchino domestico. Il tiro al tacchino e' soltanto una minuscola parte dell'azione di caccia. Prima bisogna trovare dove sono i tacchini, osservarne il comportamento e i "patterns," le abitudini, gli orari. Poi si deve trovare un posto giusto per nascondersi ma senza essere limitati nell'imbracciare e nel tiro da rovi e cespugli che coprono la visuale. Piccola storia per esemplificare una cacciata al tacchino: Joe Blow si alza quattro ore prima della levata del sole. Arriva in auto in zona di caccia (io no perche' in zona di caccia gia' ci abito). Entra a piedi nel bosco, stando attendo a non inciampare nell'oscurita' assoluta, aiutato solo da una minuscola torcetta che proietta un sottile raggio di luce rossa per non sbattere il naso contro una quercia. Quando arriva vicino a dove aveva visto dei tacchini, prende il richiamo del gufo reale e fa "HUU! HUU! Uh-Uh-HUUU! Se sente un Tom (tacchino maschio) rispondere **** con un "Gobblegobblegobble!" Cerca di indovinare dove saranno appollaiati su un albero i tacchini e senza far rumore si apposta il piu' vicino possibile. Quando fa luce le tacchine e i tacchini con un fragore di ali volano giu' dall'albero e atterrano sul suolo della foresta, chiamandosi a vicenda e dirigendosi verso la pastura. A questo punto bisogna cercare di far avvicinare il maschio. Bisogna essere abilissimi con i richiami. Ce ne sono a bocca e a mano di tanti tipi. Certi imitano le femmine, altri i maschi. Bisogna anche sapere il "linguaggio" dei tacchini. Il suono puo' essere giusto, ma il fraseggio e' altrettanto importante. Certi suoni, ottimi da soli, diventano un avvertimento di allarme se accoppiati ad un altro suono altrettanto ottimo da solo. Adesso il Tom lancia un sonorissimo GOBBLEGOBBLE che nel silenzio della foresta sembra un tuono, ma e' invisibile dietro cento metri di bosco. Chiami. Risponde. Si avvicina. L'adrenalina sale. Poi si ferma e continua a chiamare dallo stesso posto. Se crede che tu sia una femmina vuole che tu vada da lui. Se fai il verso del maschio magari se ne frega perche' tanto lui ha tutto il suo harem con lui e non teme che l'avversario possa rubargli una moglie. A volte questo impasse dura per parecchio. Poi se fai una sola nota sbagliata, se il richiamo a mano fa una stecca, senti (forse) il PUTT! del tacchino spaventato e non lo senti piu'. Magari lo senti di nuovo quando si e' allontanato almeno di duecento metri, con tutte le sue mogli. A andrgli appresso e' inutile. Nella foresta fai troppo rumore su foglie secche e fra i rovi e lo spavenerai ancora di piu'. Ma diciamo che hai fatto tutto a regola d'arte e il Tom si avvicina. Sospettoso com'e', magari ci mette mezz'ora. Sai che e' li', forse gia' a tiro, ma non lo vedi. Devi imbracciare il fucile e tenerlo pronto puntato dove credi che spuntera' . Adesso puoi usare solo il richiamo a bocca Un tipo a diaframma che tieni sul palato e devi stare attento a non ingoiare, e chiamare benissimo, sommessamente e poco. Il cuore ti fa tumpete tumpete tumpete... Il gran figlio di m....tta adesso si svela alla vista ma non dove credevi che apparisse. Il fucile e' puntato altrove. Col collo a periscopio si guarda intorno, attentissimo. Atteso che tu sia mimetizzatissimo e ben nascosto e con la schiena contro un albero (senza appoggiartici o il rinculo ti lussera' la spalla) per non rivelare la tua silhouette, il minimo movimento non sfuggira' alla sua vista acutissima e scomparira' come un fantasma nel folto. Che fai? Aspetti. Magari cinque, dieci minuti. Quel Tom e' riuscito a evadere predatori umani e animali per tre o quattro anni. Non e' **** come una beccaccia. Le tue braccia si stancano di tenere il fucile. Un crampo ti attanaglia il collo piegato sul calcio. Soffri. La pressione sanguigna e' 190 sistolica e 100 diastolica. Sudi. Una zanzara ti si posa sul naso e fa colazione. Il cuore sta per uscirti dalla gola. Finalmente il Tom e' rassicurato, lo stampo di tacchina lo ispira, e fa la ruota, girando su se' stesso con la coda spiegata a ventaglio. Per un momento ti da' le spalle e la coda non gli permette di vedere un movimento dietro di se'. Sbrigati! Hai un secondo per cambiare posizione e puntargli il fucile senza far rumore. E rimanere impietrito di nuovo. Se uno scarpone non ha scricchiolato, se la canna non ha raschiato contro un rovo, se uno dei richiami che porti al collo non ha tintinnato contro il calcio puo' essere che ce la fai. Se tutto va come sperato, il Tom protende il collo in avanti, dichiara il suo amore allo stampo con un bel gobblegobblegobble, e se ti ricordi di togliere la sicura e di mirare nel punto giusto il Tom diventa tuo. Ma la febbre da Tom spesso conduce a un errore, che so, una strapponata al grilletto, un errore di mira, o uno scarto improvviso del collo. A quella distanza la rosata fa quasi palla. Non c'e' margine per errore come lo si ha con una dispersante per beccacce. E il cuore che fa tumpete tumpete tumpete e va fuori giri magari abbastanza da farti tremare le mani puo' mettersi di mezzo. Un tacchino mancato non fa il tradizionale 7 (a piedi invece che in volo) delle beccacce e si rimette a cento metri. Quello non lo vedi piu' fino all'anno prossimo, e probabilmente riconoscera' il suono dei tuoi richiami e stara' ben lontano da te...
A differenza di qualcun altro, io parlo con cognizione di causa: ho cacciato la beccaccia in Italia e il tacchino in Alabama. E' sempre questione di gusti, naturalmente, ma le emozioni della caccia al tacchino sono da cardiopalma, in confronto a quelle generate da una caccia a un uccello fesso come la beccaccia, che si fa fermare anche da cani cosi' brocchi che vanno a sniffare le gabbiette dei richiami con qualche tordo spennacchiato dentro...

Passo ai calibri usati. Il 12 e il 20 caricati con cartucce da 76 mm sono la regola. Piombo del 5 o tungsteno/nichelio/ferro ("Hevi-Shot") del 6. Strozzatori ultra-full.
Pero' certi usano anche il minuscolo .410. In fondo i pallini escono piu' o meno alla stessa velocita' da qualsiasi calibro ed hanno la stessa penetrazione. Con uno strozzatore ultra full, la rosata del .410 e' lunga e stretta. Mentre una rosata troppo lunga di un calibro minore e' uno svantaggio nel tiro a volo, a fermo e entro 30-35 metri, forse anche 40, il .410 mettera' un numero di pallini nel collo e testa di un tacchino sufficiente a ucciderlo immediatamente. Se si centra il bersaglio perfettamente e se, come nel mio caso quest'anno, un filo metallico o un rametto non si intromette fra volata e bersaglio causando un'imprevedibile dispersione della rosata. In tale caso la bella rosata fitta e piena di pallini del 12 portera' abbastanza pallini sul bersaglio. Quella del .410 invece... Chissa'?
YouTube veramente interessante voglio provare con una becca finta probabilmente funziona visto che sono così fesse!
In quanto ai cani...purtroppo non ho mai avuto la fortuna di avere un cane che fin da cucciolone......era uno specialista in becche!
chissa ' quando vado in Ohio dai mie cugini......magari provo a diventare un Hunters Wild Turkey,anche se loro sono appassionati di.........american woodcock.
Tutto sommato era meglio quando partivo da casa "PortoAzzurro" e si poteva andare sul volterraio a rosse forse un po meno fesse delle becche,e un po piu impegnative come tiro.che ne dici?
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Non è un Problema mio, se il cane arriva sulle gabbie che stanno a 40 cm di altezza,il vero problema è del proprietario dei richiami e sopratutto di chi è in gabbia,certo è che non è possibile prevedere cio che fa un cane sopratutto se giovane e irruento,se fossi un capannista non esiterei un attimo a mettere le gabbie in sicurezza.......e poi chi lo ha detto che devo stare a 100mt da un capanno,non sono a caccia da appostamento!

Ci sono delle regole chiamate leggi forse da rispettare oppure ognuno può fare quello che gli pare?
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Non è un Problema mio, se il cane arriva sulle gabbie che stanno a 40 cm di altezza,il vero problema è del proprietario dei richiami e sopratutto di chi è in gabbia,certo è che non è possibile prevedere cio che fa un cane sopratutto se giovane e irruento,se fossi un capannista non esiterei un attimo a mettere le gabbie in sicurezza.......e poi chi lo ha detto che devo stare a 100mt da un capanno,non sono a caccia da appostamento!
Tu non sai nemmeno lontanamente cosa significhi il rispetto per chi è caccia..........

Conoscono altre persone che la pensavano come te, lepraioli incalliti che non rispettavano niente e nessuno, dopo essere stati avvertiti in parecchie occasioni si sono trovati le gomme delle auto squarciate,da allora ci pensano bene prima di non rispettare i colleghi.......
Presumo che a questa gente sia più facile metterlo in quel posto che fargli capire quando sbagliano........

Ciao, Marco

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Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Senza ombra di dubbio...
Molto più "artistica" che il battere il bosco in 2-3 cacciatori con 2 cani a testa dotati dei più sofisticati beeper alla ricerca di qualche sventurata becca....
Ovviamente anche questa è una mia PERSONALISSIMA opinione.....


........ma la REGINA è la REGINA......noi poveri cacciatorini che non siamo specializzati in un uccello che magia le **** delle vacche, non potremo mai capire l'arte dei beccacciai...........

Andrea, lasciamo perdere va.....tanto con uno che critica i cappannisti perchè con le loro gabbiette "occupano" spazi che potrebbero essere a suo uso e consumo è soltanto tempo perso.......

Naturalmente questo è il mio personalissimo pensiero.........

Ciao,Marco
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Non è un Problema mio, se il cane arriva sulle gabbie che stanno a 40 cm di altezza,il vero problema è del proprietario dei richiami e sopratutto di chi è in gabbia,certo è che non è possibile prevedere cio che fa un cane sopratutto se giovane e irruento,se fossi un capannista non esiterei un attimo a mettere le gabbie in sicurezza.......e poi chi lo ha detto che devo stare a 100mt da un capanno,non sono a caccia da appostamento!
Studiassi almeno le leggi invece di dire corbellerie....

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Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Tempo fa gli diedi del cacciatore "indegno", stai a vedere che ci ho preso anche stavolta


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Bellissima caccia... Provo un po' di invidia per i tuoi luoghi e le bellissime aree ricche di selvaggina che ci sono lì da te...

Sai com'e', l'erba e' sempre piu' verde nel prato del vicino. Dai, su che avete cinghiali dappertutto, anche in citta', ed anch'io ho tanta nostalgia non dell'Italia stessa, che credo sia diventata ancor peggiore di com'era quando me ne sono andato, ma di certe cacce italiane, come le allodole vicino Nettuno e ad Artena, e i tordi a Montelibretti e Poli. Ma sono cose del passato. Scommetto che tanti di quei posti dove cacciavo sono diventati palazzi e centri commerciali o parchi regionali. Ah le ore felici passate col mio amicissimo Virgilio a caccia di anatre a Fogliano e con Papa' alla Marcigliana (a Settebagni) a fagiani e lepri nelle colline a un lato della Salaria e a lodole, pavoncelle e beccaccini nelle piane del Tevere dall'altro lato. Ambedue i posti sono parchi, oggi, verboten e off limits ai cacciatori romani e del basso Lazio. Certo pero' che prima di venire nell'Alabama non avevo mai conosciuto il gran piacere di ;poter cacciare sulla mia terra, chiusa ad estranei non espressamente invitati.Nel Montana avevo accesso a decine di km quadrati senza sentire mai una schioppettata se non quelle che tiravo io, ma dovevo prima ottenere il permesso di cacciare dal proprietario. In Alaska avevo si' a disposizione terreni pubblici gratis, e terreni di proprieta' dei Nativi per la modica somma di 175 dollari annui. Ma la terra non era mia, e dovevo battere la concorrenza col sudore della fronte e le vesciche ai piedi, allontanandomi il piu' possibile dalle strade carrozzabili. Adesso non devo chiedere permesso a nessuno se caccio sulla mia proprieta', e in Alabama gli "over 65" e i cacciatori che cacciano sui propri terreni non hanno neanche bisogno della licenza di caccia. Pero' per cacciare su terreno non mio i cui diritti esclusivi di caccia affitto insieme a due amici devo pagare. Ma almeno non c'e' concorrenza, e dei due amici (due fratelli), uno caccia soltanto il Sabato e ogni tanto anche la Domenica. L'altro e' sempre occupato e caccia di rado. Io caccio tutta la settimana, se mi va e se il tempo e' propizio. Ciao, e Buona Pasqua. Si puo' ancora dire Buona Pasqua in Italia, o e' stato vietato per non causare offesa ai nostri "fratelli" musulmani?
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Un bel pò de ciccia Giovà, il gallinaccio lo potresti anche porchettare, se dopo una lessatura di un oretta che leva un po' di sangue lo disossi completamente e con l'aggiunta di fette di guanciale finocchietto, rosmarino, peperoncino, aglio ed olio lo leghi con lo spago all'aricciarola e lo inforni in una teglia spennelandolo ogni tanto, col grasso di cottura e vino rosso.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Ok......dai : so' gia' due post in cui tutti a da giu' al Grillaia heuuu.gif] !?! In uno se l'e' cercata co' i venerati......e vabbe' :mrgreen: ! Qua' nun gle piace spara' a fermo.....manco a me a dilla tutta!?! Poi dalla prossima stagione sparera' pure alle beccacce col 28 e solo campano ar cane (come da nuovo regolamento del club [thumbsup.gif]) e,eticamente, se fermera' a due soli capi abbattuti anche quando la tanto attesa gelata di dicembre fara' si che le ferme e le frullate saranno tante e tali da far perdere la testa ai cani...ma non al cacciatore : vero Grilla' [Trilly-77-24.gif]?!? Pe' curiosita'....er decalogo del club che dice riguardo al numero de regine incarnierabili in una stagione???Tanto loro so' tutti cinofili....nun vanno pe fa' ciccia....giusto???Saluti.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Che ne so'?!?........ l'hai detto te ch'era grosso [Trilly-77-24.gif]!?! Lasciamo perde le maledizzzioni (co' 3 z!) de Centocelle : ce n'ho giusto una che aleggia sotto casa mia.......te farebbi veni' a parcheggia' a qualsiasi ora del giorno o della notte.....poi ne riparlamo [14]! Ciao.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Giusto Chiappè, giustissimo.
Ma com'è che quelli che trovo io quando fanno una marachella, mi rispondono sempre.....eeeehhh, l'ho fatto per il cane...........



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Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Boni... state boni
Dai giovannit raccontaci ancora di questa particolare caccia, strategie, tempi, modi e fucili


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Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Un particolare curioso al quale non credo di aver accennato. quando gli ho sparato avevo messo il punto rosso dell'Aimpoint appena sotto la testa, per investire con la rosata collo e testa. Allo sparo si e' comportato come qualsiasi gallinaceo al quale e' stata colpita o tagliata la testa, cioe' rotolandosi, sbattendo le ali e scalciando. Quando sono andato a raccoglierlo mi sono accorto che un'ala era rotta all'ultima giuntura prima della punta (si vede anche nella foto da come pende. Pensai che si fosse rotta a causa delle convulsioni dell'agonia, sbattendo in terra. Quando poi l'ho portato a casa e l'ho pulito mi sono accorto che c'erano buchi di pallini non solo nel collo e testa ma anche altrove. Una zampa era rotta all'altezza dell'anca. Non riuscivo a spiegarmi questo fenomeno. Con la cartuccia usata e lo strozzatore "superfull" avevo ottenuto rosate alla placca a 40 metri non piu' larghe di circa 35 cm. Alla distanza a cui gli avevo sparato, circa 20-25 metri, la rosata avrebbe dovuto fare quasi palla, non piu' grande di 10 cm di diametro. Pensa e ripensa, mi sono ricordato di un particolare: il tacchino era dall'altro lato di un recinto elettrico (due fili di ferro). Sono ritornato sul luogo del delitto, ho seguito la linea immaginaria fra la finestrella del capanno e la spennata sul terreno dall'altra parte del recinto, e ho quasi immediatamente trovato la spiegazione del mistero: su sei o sette centimetri del filo di ferro inferiore del recinto si vedevano ammaccature profonde. I pallini al tungsteno, piu' duri del ferro avevano incontrato questo ostacolo, intaccandolo, e la rosata ne era stata sparpagliata. Ecco perche' il tacchino era stato colpito non solo nel collo e nella testa.
 
Stamattina ho ucciso un "Jake," un tacchino giovane, gia' quasi grosso come un maschio adulto. Niente trofeo, ma sara' ottimo per il pranzo di Pasqua, molto piu' tenero di un vecchio Tom. Sono venuti agli stampi quattro Jakes. Ho scelto il piu' grosso e l'ho abbattuto. Gli altri sono rimasti li', vicino al caro estinto, nervosissimi, ma non abbastanza da scappare. Sono rimasti li' per diversi minuti e sono scappati prima di pedina e poi involandosi soltanto quando sono uscito dal capanno. Se la legge non dicesse che se ne puo' uccidere soltanto uno al giorno ne avrei potuto abbattere almeno altri due.
 
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