Caccia alla lepre con i segugi

Ben trovati a tutti
La lepre la caccio con i miei due compagni storici e due segugi una ora sui 4 anni e una più smaliziata.
E' vero quando il cane bracca l'adrenalina sale a dismisura.
E' molto importante se il terreno lo permette, individuare le possibili vie di fuga e posizionare almeno un cacciatore o meglio due, molto lontano da dove si segue l'animale che spesso a meno che non venga scacciato dal cane a "corto" permettendo al "canaro " di tirare, si muove a lungo.
Più di una volta dopo aver concordato con i miei compagni sono rimasto in attesa lontanissimo dal punto dove i cani lavoravano e sono rimasto sempre impressionato nel vedere l'orecchiona che quatta o micia micia come dir si voglia, se ne fuggiva in barba a cani e cacciatori.
Se non avessimo deciso di fare così non avremmo neanche visto questo animale , veloce e furbo.
E poi mai come in questo tipo di caccia vanno evitati i rumori o le chiacchere , basta arrivare sul luogo destinato e sbattere le portiere della macchina e già siamo in errore.
Per le cartucce uso il 7 e il 5 della rottweil HV mi trovo molto bene se ho il semi, metto alla fine un 3.
Uso spesso una doppietta 424 Beretta canne da 71 4 e una stella, rigorosamente bigrillo.
Certo è una caccia emozionante e quando uno dei 3 padella è difficile non arrabbiarsi, da parte mia e non sto fingendo , già averla trovata e aver visto un buon lavoro dei cani è fonte di grande gioia, anche se è meglio portarsela casa e poi papparsela.
Beccaccione
 
se la prendi piena quando ti corre di fianco o ti viene incontro sì, se la scarseggi un pelo o se gli spari di schiena il piombo 6 a 30 metri non sempre è letale, soprattutto su lepri vecchie che superano i 4 kg.. senza contare che se invece di 30 metri fossero 40 che fai? La lasci andare? La ferisci e perdi?
Nell'incertezza molto meglio dai 36 grammi in su, e come piombo io userei 4 e 3, con il freddo anche il 2 in seconda o terza canna..
Poi ovvio dipende da strozzature, territorio, ecc.. ma se si vuole andare sul sicuro quelle restano le grammature e il piombo..

Beh per i rari tiri a più di 20 m uso il 4 nik e 36g, puoi star certo che le fermi, mio Papà in pianura una mattina a fine caccia 30 anni fa ha preso 6 lepri a distanza dai 30 a 40m con 36g di pallini del 4 con la mitica DN naturalmente con canna 67 *** e *.

Ora da noi tiri a max 20 m e l'ideale sono fucili e cariche da beccaccia, con pallini adeguati (6 e 4), il 2 raramente si usa lo 0 non ha mai avuto nessun senso per la caccia alla lepre.
 
Sono d'accordo in pianura non apprezzi la seguita.

Generale che dici??Prova a cacciarla nei mais...è un sussegguirsi di seguite tra un mais e l'altro,e se il postaiolo non è ben messo ciao lepre...quando ti trovi terreni lunghi un kilometro e larghi altrettanto con qualche tagliata...dai non diciamo che in pianura il segugio non insegue...e ti dirò che se vuoi veramente goderti il cane (vedere i movimenti,la grinta che ha negli occhi)l'arato soprattutto verso dicembre non è paragonabile a nessun altro terreno...poi ognuno ha i suoi gusti....
 
Mha sinceramente la cartuccia e il piombo varia a seconda del territorio e della distanza...chi conduce i cani generalmente non fa tiri lunghi mentre chi sta alla posta (specialmente ai bordi dei mais) potrà effettuare tiri anche oltre i trenta metri,comunque si và dai 36 gr. in su..personalmente uso il 5 di prima e poi il 3 da 42 gr.. e il più delle volte le lepri si fermano...poi ognuno ha il suo modo di vedere la caccia,l'importante è rispettare questo stupendo selvatico...
Ciao
 
Pienamente d' accprdo con giu75, bisogna vedere l' ambiente in cui si caccia questo bellissimo animale, io in alcune situazioni utilizzo in ptima canna pallino 5 e borra feltro!!!!
Ciao
Alberto
 
Brividi sul mais!!!!!!!?!!!!
Gli arati mi piacciono perche' vedi i cani lavorare ma come seguita.........
Ciao
Alberto

Concordo in parte Alberto,nel senso che verso la metà di novembre di arati ce ne sono parecchi e anche di immensi e vedere il segugio che lavora e tu sai che la lepre è vicina e ti capita di vederla a covo...lasci avvicinare i cani...gli e la fai scovare e....ah poi capita anche di non potergli tirare perché magari "salta"in mezzo ai cani e un'inseguimento sugli arati è difficile come anche il tiro...insomma dai tutte cose che messe assieme a fine giornata ti mandano a casa soddisfatto sia che l'orecchiona venga a casa con Te oppure no...
 
Mi permetto di dissentire sulle grammature da 36 a 40g, la lepre la fermi benissimo con 34g di pallini del 6 anche a 30m misurati.
 
Generale che dici??Prova a cacciarla nei mais...è un sussegguirsi di seguite tra un mais e l'altro,e se il postaiolo non è ben messo ciao lepre...quando ti trovi terreni lunghi un kilometro e larghi altrettanto con qualche tagliata...dai non diciamo che in pianura il segugio non insegue...e ti dirò che se vuoi veramente goderti il cane (vedere i movimenti,la grinta che ha negli occhi)l'arato soprattutto verso dicembre non è paragonabile a nessun altro terreno...poi ognuno ha i suoi gusti....

Io preferisco le mie colline, per pianura intendo quei campi estesi per ettari, non le zone del piemonte con i calanchi.
 
ad ogni cacciatore la sua caccia......io preferisco questacaccia in puglia.jpg,dove ogni tanto anche qualche leprona va' nel giusto tegame......comunque....la nostrra arte e' tutta bella,basta farla con tutto il rispetto verso di lei.................h.d.t......suzi.......
 
V
Visto ke ci siamo vi voglio fare una domanda......
A voi la lepre piace piu' cacciarla in terreni arati/stoppie o magari su zone piu' sporche tipo frutteti/ boschette ecc......
Io preferisco i terreni " sporchi" e dove ci sia la possibilita' di sentire una bella seguita, le stoppie o arati a mio avviso tolgono il gusto della seguita ammenoche' non si padelli il selvatico
Ciao
Alberto
 
ad ogni cacciatore la sua caccia......io preferisco questaVedi l'allegato 52041,dove ogni tanto anche qualche leprona va' nel giusto tegame......comunque....la nostrra arte e' tutta bella,basta farla con tutto il rispetto verso di lei.................h.d.t......suzi.......

Ciao suzi hai la cartella messaggi piena.ho bisogno di parlarti mi mandi un messaggio.
 
V
Visto ke ci siamo vi voglio fare una domanda......
A voi la lepre piace piu' cacciarla in terreni arati/stoppie o magari su zone piu' sporche tipo frutteti/ boschette ecc......
Io preferisco i terreni " sporchi" e dove ci sia la possibilita' di sentire una bella seguita, le stoppie o arati a mio avviso tolgono il gusto della seguita ammenoche' non si padelli il selvatico
Ciao
Alberto

Sono d'accordo in pianura non apprezzi la seguita.
 

Alberto 69

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La lepre, selvatico vero, icona della caccia stanziale che fa della scaltrezza e della velocità le sue armi vincenti contro cani e cacciatori. Può capitare di scovarla casualmente con cani da ferma o da cerca, ma la vera poesia a lei dedicata resta la voce dei segugi.

Lepre.jpg

La caccia alla lepre, in Italia, ha inizio la terza domenica di settembre per terminare nella prima decade di dicembre. Un periodo di tempo inferiore ai tre mesi viene concesso agli amanti di questa caccia fra le più antiche, praticata fino a qualche decennio fa più per bisogno di un selvatico comunque dalle dimensioni apprezzabili, che per la passione della sfida con lo stesso. Ma che cosa motiva ancora oggi i cacciatori, in tempi tornati difficili, a mantenere e custodire una muta di cani che per poche occasioni nell'arco dell'anno avranno la possibilità di vedere in azione?

Beh credo di poter rispondere a nome di tutti dicendo che sentire l'esplosione della canizza all'inseguimento di una lepre, in una mattinata trascorsa con pochi fidati amici è uno degli spettacoli più emozionanti che la natura possa offrire ad un cacciatore.
Tutte le fatiche vengono affogate nell'adrenalina di quei momenti in cui, l'unica cosa che si è in grado di ascoltare e percepire è quel latrato ancestrale che porta con sé soddisfazioni, speranze e gioia pura.

Si potrebbe ingenuamente pensare che una muta numerosa di segugi sia garanzia di maggiori probabilità di far carniere, molto spesso con la lepre accade l'esatto contrario. La concitazione dell'azione e lo scagnare di molti soggetti in movimento possono allertare a tal punto i selvatici da farli fuggire anzi tempo e per territori sconosciuti senza dare ai cacciatori la minima possibilità di vederli attraversare i sentieri abituali dove erano state giustamente assegnate le poste.
Inseguita invece da una muta non troppo numerosa, la lepre solitamente dopo aver compiuto un ampio giro sul suo territorio abituale per distanziare gli inseguitori, torna sui suoi passi, dando vita alla fase più intensa ed intricata della cacciata.

Il suo percorso infatti, non si compie semplicemente a ritroso, ma attraverso molte astute manovre di depistaggio che porteranno la muta dei cani ed il cacciatore ad ingaggiare una vera e propria gara di astuzia.

La lepre infatti è di natura più veloce dei cani, quindi questi non sono in grado di costringerla in una data direzione, ma solo di inseguirla.
A differenza di altri selvatici che per sfuggire ai predatori si comportano in modo estemporaneo, dettato spesso dal caso e dall'istinto, la lepre segue schemi comportamentali che la specie ha elaborato nei millenni per difendersi dai pericoli.
Data la forte antropizzazione di gran parte del nostro paese, la caccia alla lepre con i segugi, soprattutto nelle pianure è sempre più difficile e meno praticata, restano l'alta collina e la montagna i teatri migliori di questa attività in cui è possibile spesso seguire anche con la vista il lavoro dei cani sui declivi.

Le fasi venatorie consistono nell'individuazione della pastura, dove la lepre si è cibata durante la notte, nell'interpretare l'intricata traccia odorosa da lei lasciata ed arrivare al covo per farla saltare allo scoperto.
Poichè la lepre per eludere i predatori compie molte diversioni nel suo ritorno al covo, i segugi dovranno mettere in campo tutta la scaltrezza e il buon naso di cui dispongono per non cadere in uste fuorvianti. È qui che l'esperienza e la bravura del cacciatore intervengono e fanno la differenza.
I segugi considerano infatti il canettiere il loro capo branco e ubbidiscono soltanto se questo è riuscito a guadagnarsi la loro fiducia nel corso delle trascorse cacciate, avendoli condotti in prossimità della più probabile rimessa della lepre, risolvendo così l'enigma lasciato dalle numerose tracce.

Il vero segugista infatti, colui che ha addestrato i propri cani, non si adatterà mai alla posta, ma seguirà il lavoro della muta, molto spesso lasciando agli altri compagni di battuta, che ha sapientemente piazzato alle poste, la possibilità di effettuare il tiro.

La funzione che preferisce il canettiere è quella del conduttore. È lui che conosce perfettamente e riesce ad interpretare la voce della sua muta di cani, un vero e proprio coro che lo informa di qualsiasi cosa stia avvenendo sul terreno di caccia.
I guaiti dei segugi sono delle vere e proprie espressioni che per chi li conosce possono indicare l'incertezza dell'emanazione, la disperazione per l'usta perduta, o l'esultanza al momento dello scovo e della seguita.

È sempre il canettiere il maggior esperto nella lettura delle tracce e del territorio, lui che raduna la muta e decide quando e dove spostarsi per altre zone se l'usta del selvatico si interrompe.
Quando i cani vagano nervosamente senza riuscire a recuperare l'emanazione solitamente ci si trova nel momento cruciale in prossimità del covo in cui la lepre, dopo una serie di balzi laterali ha compiuto il suo ultimo e più lungo salto senza sfiorare erbe o cespugli che tradirebbero la sua presenza.
Qui il cacciatore diventerà miglior attore non protagonista e guidando l'ultimo sforzo della muta arriverà al momento fatidico dello schizzo della lepre dal covo in cui culmina la fase emozionante della battuta, si spera con il meritato abbattimento presso una delle poste.

Se il territorio è pianeggiante le poste migliori sono attraverso i solchi tra le coltivazioni, le strade sterrate di campagna e i margini dei Scampi. In collina ed in montagna presso i valichi, i margini di fossi e boschi, le radure, le tagliate in cui si ha maggiore visibilità e gli incroci dei sentieri, ma sempre cercando di restare in quota, perchè la lepre tende sempre a fuggire verso l'alto.
Una muta efficiente non dovrebbe essere un assembramento di cani diversi, ma una compagine omogenea, perchè segugi aventi velocità e resistenza diverse non possono collaborare avvalendosi delle capacità di tutti che compensano le inevitabili manchevolezze di ognuno.

Con un pizzico di orgoglio possiamo dire che in questa caccia un validissimo ausiliare è sicuramente il nostro segugio italiano che oltre ad avere un aspetto nobile ed elegante è anche un cane robusto, intelligente e selezionato appositamente per la lepre.
Per la caccia in quota i soggetti migliori sono quelli di media taglia ed il numero sufficiente è di tre segugi, ma gli effetti più spettacolari avvengono con mute di quattro o cinque soggetti ben affiatati.

IL TIRO... FUCILI, MUNIZIONI E ACCESSORI

La pressione che riesce a mettere nel momento del tiro un selvatico veloce come la lepre è qualcosa che solo vivendola si può capire fino in fondo. Eppure non dimentico mai il consiglio di un vecchio e caro amico scomparso, maestro in questa caccia che ogni volta mi ripeteva “Quando la vedi, prima di sparare accenditi una sigaretta!” per raccomandarmi non tanto di fumare, ma calma e precisione.

Questo non significa affatto che alla lepre non si possa sparare seguendo l'istinto, anzi in alcuni ambienti boscosi il tiro d'imbracciata è spesso l'unica alternativa prima che il selvatico scompaia tra la vegetazione, ma i migliori risultati si ottengono di regola con un tiro veloce e determinato sì, ma sempre mirato a calcolare l'anticipo giusto.

Vedendola in fuga, sembra sempre che la lepre sia ai limiti del tiro, sia per i suoi movimenti fulminei, che per i suoi scarti laterali che spesso la sottraggono alla mira nel momento decisivo, eppure seguendola anche solo per un istante si avranno molte più possibilità di riuscita.
In pochi attimi le canne del nostro fucile sembreranno assumere lo stesso passo del selvatico e il colpo preciso scivolerà proprio lì davanti dove l'ultima evoluzione aerea dell'orecchiona precederà l'arrivo festoso della muta.

Per quanto riguarda il fucile adatto, dalla classica doppietta al semiautomatico preferibilmente in calibro 12 andranno bene; a favore della prima forse l'istantaneità dell'imbracciata se si caccia nel bosco e per il secondo invece l'utilità del terzo colpo negli altri ambienti.
Per le canne consiglierei di restare nella media lunghezza; una 66 cm con strozzatura *** potrà risultare la più versatile, tuttavia se si caccia in ambienti aperti, canne leggermente più lunghe e strozzate potranno dare qualche garanzia in più di riuscita.

Di cartucce valide o esclusivamente dedicate alla lepre c'è vasta scelta in commercio, l'importante a mio parere sarà non scendere sotto i 36-40 grammi di piombo del n.5 in prima canna e del 4 o anche 3 in seconda.
Questo selvatico oltre ad essere resistente, se colpito con piombo “leggero” in corsa con muscoli distesi a massa dinamica, tende ad andar via ferito per poi inevitabilmente morire senza venire recuperato, vanificando quindi tutto il senso della nostra passione.

A tutti è noto lo spiccato udito della lepre, tanto da divenire proverbiale. Per questo in questa caccia è raccomandabile il massimo silenzio da parte dei cacciatori.
L'affiatamento delle squadre permette a volte di esprimersi e capirsi tra compagni a gesti negli spazi aperti, tuttavia quando si caccia nel bosco o in montagna per comunicarsi gli spostamenti o gli arrivi dei selvatici la cosa migliore è servirsi di radio ricetrasmittenti che permettono di restare costantemente in contatto evitando non solo qualsiasi rumore, ma anche garantendo la giusta sicurezza a tutti i partecipanti della battuta.



fonte:all4shooters.com
 
se la prendi piena quando ti corre di fianco o ti viene incontro sì, se la scarseggi un pelo o se gli spari di schiena il piombo 6 a 30 metri non sempre è letale, soprattutto su lepri vecchie che superano i 4 kg.. senza contare che se invece di 30 metri fossero 40 che fai? La lasci andare? La ferisci e perdi?
Nell'incertezza molto meglio dai 36 grammi in su, e come piombo io userei 4 e 3, con il freddo anche il 2 in seconda o terza canna..
Poi ovvio dipende da strozzature, territorio, ecc.. ma se si vuole andare sul sicuro quelle restano le grammature e il piombo..
 
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