Sabato visti in tutto tre branchetti, però due hanno curato e siamo riusciti a spiumarne qualcuno. Il socio, che di norma è un signor fucile, è riuscito a fare tre padelle clamorose su un solitario che è venuto praticamente a posarsi e volava lento lento a una quindicina di metri..
Domenica abbiamo visto diverse punte, tutte sopra i 30 individui, ma passavano nel canalone a poca distanza da noi, anche basse, e non si riusciva a portarle a tiro. Fossimo stati 200 metri a sinistra, avremmo tirato anche una decina di volte mentre passavano a palla, ma gli anni scorsi il crocevia del passaggio era il costone dove oggi siamo noi, vai a capire... siamo riusciti a staccarne solo uno, che il socio ha seccato con un tiro a 40 metri, vendicandosi del padellone del giorno prima.
Ieri, non siamo saliti, complice la bufera di vento che c'era da noi. I colleghi che hanno sfidato la tempesta hanno detto che c'è stato il vuoto assoluto, il nulla più totale.
la sensazione, o meglio la speranza, è che da noi il passo vero debba ancora iniziare, e che, come succede quasi tutti gli anni, si concentrerà in due o tre giornate in tutto, nelle quali arriva un branchetto ogni 5/10 minuti.
L'alternativa è che le condimeteo, quest'anno, non hanno favorito le rotte e gli affili dove siamo noi, spostando le rotte migratorie, da quel che leggo, più a nord...
Speriamo bene, comunque. E non molliamo (tranne da metà novembre in poi, quando si comincia a salire con i cani a cercare le becche).
L'appostamento è su una delle montagne che domina Rieti.
Dimenticavo: stamattina, mentre facevo due passi in giardino alle prime luci (io abito a Sacrofano, una decina di km a nord di Roma sulla Flaminia), sull'oliveto che confina con il mio terreno avrò contato almeno un centinaio di tordi, spettacolari, belli grassocci.
pare veramente un gran passo, quest'anno...