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Abbiamo cinque mesi da trascorrere e pazientare.
Ma sono sicuro che nessuno di noi li trascorrerà con le mani in mano ad aspettare.
Lavori al capanno, in voliera, ad addestrare zimbelli, volantini o colombacci nati in casa.
Qualcuno a costruire nuove attrezzature o marchingegni o a far manutenzione sui vecchi.
Vogliamo raccontarcela?

Io ho cominciato a sistemare il Capanno principale. Non c'era molto da fare, a dire il vero, ma qualche cimatina, pulizia e disinfettazione delle gabbie (bentelan) l'abbiamo fatta.
Poi ho portato con me, per qualche ora, tre vecchi volantini così gli ho rinfrescato le idee facendoli volare un pò.
Saluti
Carlo
 

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io quest'anno sono alla prima esperienza in un capanno per colombacci.... posto buono.... vediamo se impariamo bene!!!!!!! Per adesso sistemazione palchi...... da decidere ancora dove mettere gli ascensori...... allenamento piccioni..... il da fare c'è non ci si annoia.....
 
Da adesso ad ottobre....non avendo capanno fisso, cani da tenere in allenamento, richiami vivi di alcun genere e non amando le pedane per il tiro a volo... si viaggia.
Non nel senso inteso dai vecchi radicali che fuori dalle buone maniere citate dai religiosi e perbenisti si protraevano ai confini della liceità inneggiando al consumo di sostanze chimiche e naturali mirate ad impetuose o, al contrario, evanescenti alterazioni di stati psico-fisici.
Neppure troppo nel senso stretto del termine, per noi europei si badi bene, che oggi, più spesso di altre epoche, concilia l'esigenza del viandante di incontrare nuove cose, luoghi, genti e distensione rispetto ad una migrazione tesa alla ricerca ... del pane.
Si viaggia dunque! Dove esattamente ? Anche nella propria stanza, nel letto o in poltrona, su una sdraio in un piazzale di campagna con lo sfondo, lontano, dei fossi e boschetti che accolgono le tue giostre venatiche autunno invernali e la nenia, solita, del cuculo che persa tra foglie e rami afferra nella sua morsa primaverile la tua mente distratta dall'incedere delle righe di un testo.
Scorrono così, tra i tuoi occhi, i racconti estatici di Tolstoj su beccaccini e sul quel mondo perduto o disperatamente immaginato possibile a iperboliche distanze; Una poetica e introspettiva cacciata di Paolieri, o un romanzato personaggio di Cassola: il Cacciatore.
La caccia, dovremmo saperlo, appartiene a tutti, anche a chi la odia. Per il semplice fatto che è vissuta e vive nei gesti di autori o personaggi raccontati o inventati da questi nei più grandi e conosciuti testi che resteranno letti e leggibili, solidi e ricercati in tutte le epoche.
Calvino, Faulkner, De Maupassant, Checov, Turghenjev, Hemingway, Rigoni Stern, Fucini, Bassani oltre ai già citati e uniti ai non meno meravigliosi Pieroni, Ugolini, Chianini, Niccolini, fino a Ponce de Leon e molti altri che non cito per evidenti questioni di spazio ma che hanno solidamente costruito insieme a molte altre forme letterarie e tanti scrittori, poeti e romanzieri il perno della cultura umanistica e sociale e indirizzando verso una cognizione più compiuta lo sviluppo e la ricerca dell'Uomo.
In una magnifica "apertura" ben più che tratteggiata da Eugenio Barisoni trovo (a tutti i costi) qualche riferimento su scampoli della mia caccia cacciata.
Oh quella volta ! Cinque lustri or sono un doppietto all'albetta della terza di settembre per aver messo i piedi su una covata di fagiani già ben sviluppati. Quel giorno, vagando tra stoppie e arati e polle d'acqua rientrai con altre tre tortore, una quaglia, un beccaccino e... qualche padella.
Non volermene Eugenio, a confronto è solo la sfrontatezza, l'audacia e le gambe d'un altro Tartarino anni novanta (leggi millenovecento) non certo la consistenza del contenuto della ladra.
La foto di circostanza è ben conservata, ne sono sicuro, in un libro nascosto in un cassetto di una casa di Buenos Aires dove vive, oggi, la mia fidanzata di quel tempo.
Il marito non saprà mai del bacio di quella sera tra un ragazzo trasognato e una giovane bruna con una cascata di capelli neri che desiderava portare con se, nella sua terra, quell'impetuoso quanto genuino Maramaldo.
Il segnalibro dei ricordi si posa lievemente tra quelle pagine...vieni Fede, zio ti fa il richiamo del bottaccio.
Si zio...però voglio provare anch'io...
 
Ecco una cosa interessante: Gli ascensori.
Come li fate?
Proviamo ad illustrare progettini per renderli funzionali e semplici da utilizzare.
Io li ho costruito sia con un binario, laddove le piante erano eccessivamente alte e non ero in grado di raggiungere la cima, sia con il sistema classico che scorre sulle funi ( vedi immagine). Poi, ho alcuni punti in cui hai predisposto i fili di comando e nei quali utilizzo le aste come "jolly" in caso di venti particolari o giornate strane!!
 
Lo scorso anno progettai e costruii una leva per cornacchie. Ovviamente motorizzata e radiocomandata. Aveva un solo difetto... :scendeva troppo rapidamente.
Ecco perchè ho ricomprato tutti i materiali, alcuni dei quali giunti pochissimi giorni fa dall'immancabile ebay.com.china....e via ! Tra poco ci si rintana in cantina a risaldare....ritagliare...riverniciare....una macchina infernale che - come ultimo fine - avrà solo ed esclusivamente quello di traghettarmi fino ad Agosto.
 
Ecco le foto che dicevo prima
 

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Allora a che punto siamo??? Ancora 10 giorni e finalmente ottobre è arrivato.... quest'anno, nonostante un lungo infortunio che mi ha bloccato 2 mesi e mezzo, posso dire che, grazie alla collaborazione di tanti amici, ho pressoché ultimato i lavori...rimane essenzialmente da effettuare una prova generale di tutte le modifiche e da rinfoltire i capanni, ma per questi dettagli aspetto l'ultimo minuto!!! Voi a che punto siete???
 
Io..... indietro. E parecchio
La malattia del padre del mì compagno d'avventura (veloce e fatale purtroppo) nel momento di dare na pulita al sottobosco e potare, il danneggiamento dei due palchetti da parte di qualche figlio di troi@..... non per ultimo il caldo allucinante che a me fa passà la voglia di fare qualunque cosa.... tutto ha fatto si che ci siano sempre tante cose da fare
Ma rimedieremo e i primi tordini ottobrini ci troveranno pronti, poco ma sicuro!
 
Ciao Jager1,
strana cosa quello che dici.
Di solito si stabilisce dove van messi i richiami, in base alla conformazione del terreno e di come in zona si muovono i colombacci e, di coseguenza, si decide dove fare il capanno.
 
Grazie Alessio, altre soluzioni?

Vi spiego meglio il motivo della domanda.
Per alcuni, come nel mio caso, data la conformazione del terreno, molto in pendenza e la notevole altezza delle piante. la realizzazione di ascensori è problematica.
Se uno vuol rendere flessibile la disposizione dei richiami in funzione di meteo e venti bisogna costruirne parecchi attorno al capanno. Se si ipotizza di utilizzare 4 o 5 zimbelli ne servirebbero alme due volte tanti ben distribuiti.Nel caso sopra esposto le soluzioni tradizionali come quella illustrata da Alessio, che richiede di salire piuttosto in alto sulla pianta per fissare la stazione di arrivo, sono pittosto complesse da realizzare e manutenere. Ho visto qualche soluzione interessante realizzata da gente che caccia in boschi di piante alte e sottili, dove arrampicarsi sulla pianta è praticamente impossibile.
Vorrei però sentire altre idee prima di illustravi la soluzione
 
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