Re: Radio migratoria "Beccaccia" 2017/2018
Mi ripeto: le opinioni, pure le tue "autorevolissime", valgono zero se si parla di stato di conservazione.
Per precisare(1): nessuno dice che lo storno sia in diminuzione, ha uno stato di conservazione favorevole a livello europeo e, al massimo, qualche problema su piccole popolazioni locali.
Per precisare(2): non puoi valutare la consistenza delle beccacce a seconda di quelle che trovi (o non trovi) quest'anno dietro casa tua. Allora l'anno scorso cosa dovevamo dire? Che la popolazione era raddoppiata?
Per precisare(3): ripassati i concetti di mortalità sostitutiva e mortalità aggiuntiva.
Probabilmente non hai letto i post precedenti e poi
1° comè che la caccia allo storno è chiusa? ho letto male o forse la cee dice che sono in diminuzione?
2° se permetti non caccio dietro casa e non valuto il tutto nell' arco di una annata ma bensi...ripeto non hai seguito ,nell' arco di 30 /40 anni e non solo in italia ma anche all' estero ..visto che quelle 4 /5 volte all' anno ci vado piu o meno dal 1987,ribadisco il concetto in scozia ad esempio ce ne sono anche di più.
3° lo scorso anno gli incontri sono stati piu o meno come gli anni precedenti.....non certo come 20 anni fa,con punte massime almeno x noi sul mare da poco prima di natale fino al 20 di gennaio.
e comunque SPIEGAMI come mai i carnieri in generale di tutte le specie cacciabili,esclusi ungulati,di anno in anno si assottigliano, come il numero dei ns.colleghi? basta leggere sul forum,idem in quelli stranieri.
Magari dovremmo essere piu obbiettivi se si vuol continuare a coltivare la Ns.Passione.
Poi probabilmente x chi si dedica a questo sport ,passatempo,passione ,chiamalo come vuoi ,da pochi anni i due tre incontri con la regina al dì sono un traguardo, per chi l' ha vissuta 20 /30 /40 anni fa,credimi è un po triste, l' importante è non arrivare ad una situazione estrema,abbiamo come esempio la Starna.
aggiugo cio che ho trovato su internet proprio riguardo lo stato di salute della nostra amica
Stato di salute
La Beccaccia viene valutata in declino in tutto il continente europeo, e in particolare nei Paesi dell’Unione a 27, dove la popolazione nidificante è stimata in oltre 460.000 coppie, corrispondenti al 25% della popolazione europea complessiva e a una frazione compresa tra il 50% ed il 74% della popolazione globale della specie.
La popolazione italiana veniva stimata in 50-150 nidiate tra il 1990 e il 2000, in decremento, e in 80-100 coppie nel 2004. Per quanto riguarda il contingente svernante, la specie è stata osservata in un totale di 35 siti, con massimi di presenza di soli 6 individui.
Le abitudini elusive rendono tuttavia difficile ottenere dati significativi sulla sua presenza nel nostro Paese, mentre quelli raccolti non appaiono indicativi di alcuna tendenza della popolazione e possono solo fornire indicazioni di massima sulla distribuzione. In ogni caso, la popolazione nidificante italiana rappresenta meno dell’1% della popolazione dell’Unione europea e della popolazione nidificante continentale complessiva.
Anche con riferimento al contingente svernante, vanno sottolineate le difficoltà connesse all’esatta individuazione della specie utilizzando metodi tradizionali. Per questi motivi, le osservazioni effettuate possono considerarsi casuali e non indicative di un trend complessivo, nonostante il marcato aumento dei soggetti censiti.
La Beccaccia è considerata specie in pericolo nella Lista Rossa Nazionale, a causa della distribuzione frammentata. Risulta, tuttavia, specie cacciabile in Italia ai sensi della legislazione venatoria (157/92).