Re: MOBILITAZIONE GENERALE!! UN ATTIMO DI ATTENZIONE!
Cari amici e colleghi vi allego risposta ricevuta da Terra cui ho replicato, da questo potete vedere che considerazione hanno nei nostri confronti nelle redazioni dei media
Replica a risposta avuta da terra
Siamo un gruppo di cacciatori che replicano a trasmissioni come dice Lei con qualche "sbavatura senza preconcetto e prevenzione", noi la discussione e il confronto lo vorremmo ma non siamo mai invitati, per altro il vostro mettere a confronto le idee e le opinioni pare sia un mettere a confronto le idee e le opinioni della LIPU e del WWF senza la parte avversa.
Se questo a Lei sembra sia sparare giudizi senza discussione e confronto da parte nostra probabilmente ha ragione, non ne abbiamo mai la possibilità sui media, pertanto non ci resta che replicare con il misero mezzo della posta elettronica.
Ma che ci vuol fare siamo un fenomeno limitato di peccatori anzi di doppi peccatori.
La saluto, non ne abbia a male se senza cordialità.
Cacciatore da sempre e per sempre
Roberto Barbieri
----- Original Message -----
From: Terra
To: 'Roberto Barbieri'
Sent: Thursday, March 11, 2010 3:10 PM
Subject: R: PUNTATA DI "TERRA
Alla quarta lettera uguale alle altre mi chiedo se non si tratti di una circolare, magari firmata da chi non neanche visto la trasmissione.
Noi abbiamo cercato di affrontare un fenomeno, anche se oggi molto limitato: il fenomeno della caccia.
Per farlo abbiamo fatto un semplice lavoro giornalistico: mettere a confronto le idee e le opinioni.
Può essere che il nostro lavoro non sia stato esaustivo. Che ci sia stata qualche sbavatura dovuta allo stringere del tempo, ma in noi non c’è mai stata alcuna prevenzione e alcun preconcetto. Cosa che non si può dire di chi spara giudizi senza cercare una discussione o un confronto.
Peccato
Sandro Provvisionato
lei che spara giudizi senza cercare una discussione o un confronto.
Peccato
Sandro Provvisionato
--------------------------------------------------------------------------------
Da: Roberto Barbieri
Inviato: giovedì 11 marzo 2010 13.42
A: Terra
Oggetto: PUNTATA DI "TERRA
Sono un cacciatore italiano, non mi sento rappresentato né da un’associazione, né da un vessillo, né da uno slogan.
Ma non mi sento neanche tutelato dai principi della democrazia e dalla libertà di espressione, nonchè dal diritto legittimo alla difesa per un’intera categoria di cittadini.
Sto assistendo impotente, da giorni, settimane, allo stillicidio mediatico perpetrato nei confronti degli onesti ed incensurati cacciatori italiani, che pagano il loro tributo in cambio di una concessione, regolata da una legge dello Stato, che creano un indotto importantissimo nella già provata economia del nostro Paese e che chiedono in cambio almeno dignità e rispetto.
Siamo stanchi di essere il bersaglio, il punta-spilli elettorale delle campagne senza argomentazioni di chi l’ambiente ha avuto modo di tutelarlo, essendo parte attiva di Governo nelle passate legislature e si è dimostrato invero, non solo incapace di ottemperare ai suoi propositi elettorali, ma in effetti si è rivelato dannoso per le zone protette che ha avuto il compito di creare e gestire, dimostrando nei fatti e nei risultati la sua completa inadeguatezza alla gestione dei delicati eco-sistemi italiani e alla loro già di per sè ricchissima bio-diversità.
Non vorrei indugiare a descrivere le malefatte all’Ambiente che hanno visto la Campania quasi sotterrata dai suoi stessi rifiuti, per anni e anni di incuria,abbandoni e ladrocini.
La inviterei a visitare le nostre, di aree protette, le nostre zone di ripopolamento, i nostri territori di caccia: la differenza c’è e si vede, anche senza essere dei tecnici faunistici.
Noi proveniamo dai più differenti e remoti distretti del nostro magnifico Paese, Isole comprese, per la maggior parte dalla Provincia, quell’Italia che per troppo tempo e a torto è stata considerata “minore”, ma che custodisce le bellezze più preziose e la Natura più integra.
Noi non abbiamo accesso alle stanze delle decisioni importanti, ma quanto è peggio, noi non abbiamo accesso alle strumentalizzazione che la stampa offre come bieca arma elettorale a questi scampati della Prima Repubblica.
E’ ora che la nostra categoria abbia il giusto riscatto per anni, decenni di vituperi, offese, falsità, comunanze indegne alla categoria penalmente responsabile di gravissimi delitti ambientali, come quella dei bracconieri.
Siamo stanchi di essere affiancati ed accomunati a queste persone indegne.
Siamo stanchi di sentir parlare di sondaggi basati su un campione di 980 intervistati telefonici, nonostante un tentativo di contatto effettuato su più di 11mila persone.
Da questi folkoristici esercizi di stile non viene fuori una percentuale che fotografa il Paese: è ridicolo. Eppure il giorno stesso le agenzie ribattono la notizia: “Sondaggio IPSOS, il 40% degli italiani non voterebbe un candidato a favore delle doppiette”. Questo è un atto criminale e vigliacco!
Siamo 800mila, ma insieme alle nostre famiglie siamo più di tre milioni. Abbiamo diritto di chiedere che qualsiasi decisione in merito alla nostra lecita attività ci veda almeno partecipi al contraddittorio.
Giusto stamani il TG2, rubrica “Il Punto”, ore 10 e 30, direttore Mario de Scalzi, ha avuto l’ardire di invitare in studio un rappresentante della LIPU che ci ha definiti al pari dei criminali, su immagini di archivio che mi rifiuto di commentare per la loro completa estraneità al mondo della caccia in Italia, senza che in studio fosse presente nemmeno l’ombra di un nostro rappresentante.
Non ne abbiamo diritto? Chi siamo? I paria della società italiana?
Conviene diventare extra-comunitari e categorie protette per avere voce in capitolo?
In tutta Europa la nostra categoria è rispettata e viene interpellata per ogni singola decisione, centrale o periferica, che abbia come fine ultimo il benessere dell’ecosistema. Qui da noi, in Italia, si lascia che la nostra categoria venga massacrata da sterili polemiche di stampo demagogico e pre-elettorale, che ci vedono sempre accusare colpi disonesti e sleali che ledono la nostra stessa esistenza di cittadini onesti.
Basta, credo sia ora di trovarsi un altro punching-ball.
Noi scenderemo in piazza, ancora e di nuovo e utilizzeremo le forme di protesta civili e percorribili fin quando e stavolta in forma chiara e coerente, la politica non ci darà sostegno ed ascolto per migliorare nella stessa direzione intrapresa dal resto d’Europa il rapporto tra mondo della caccia e politica.
Stavolta senza mediazioni, stavolta senza compromessi ma con la sola forze della verità.
Distinti saluti.
Roberto Barbieri, cacciatore da sempre e per sempre.