Follow along with the video below to see how to install our site as a web app on your home screen.
Nota: This feature may not be available in some browsers.
ggramoli ha scritto:Mi sembra che siano state messi in luce i diversi fattori che incidono sulla migrazione. Fattori diversi per la parte adriatica e quella tirrenica, con delle eccezioni per qalche regione decentrata (vedi Puglia).
Vorrei mettere in evidenza alcune principi di carattere generale che influiscono sulla migrazione, che derivano da studi fatti sul volo e sulla sensibilità degli uccelli migratori. Questi principi dovrebbero rispondere ad alcune domande.
I migratori si muovono dal posto di nidificazione per il fotoperiodo o per altri motivi seri come mancanza di cibo, forti perturbazioni, ecc.
I venti che loro più gradiscono sono quelli laterali perchè battendo sotto le ali consentono il massimo sostentamento nell'aria. Questo deriva dal fatto che la selvaggina fa molto più fatica a vincere la forza di gravità che non la resistenza all'avanzamento. Normalmente temono i venti in coda sopratutto se forti, temono meno i venti contrari (anche questi aiutano il sostentamento nell'aria e quindi a vincere la forza di gravità) a meno che non siano troppo forti.
Sarebbe necessario prevedere (cosa per noi difficile o impossibile) le perturbazioni che possono sentire alle spalle o davanti dove stanno andando.
Una cosa veramente fondamentale è quella di tener conto che una volta che gli uccelli volano all'interno di una massa d'aria è per loro, come lo sarebbe per noi, impossibile decifrare dove vengono spostati se non a posteriori.
Quet'ultima affermazione fa parte delle leggi della fisica e a nesuno è consentito contraddirla.
Forse le cose che ho detto possono sembrare a qualcuno un po forti. Sono a disposizione per eventuali chiarimenti.