Re: MIGRAZIONE E VENTI

Buoingiorno a tutti!! Ho letto con interesse i vari post, i pro ed i contro di ciascuna tesi, per mia personale esperienza ho notato che gli uccelli preferiscono il vento di petto o di ala (per portanza) considerando venti gradevoli e non venti tempestosi. Vorrei solo dire (forse una banalità)che solo in situazioni limite non scelte da loro (uccelli) possono volare con il vento in coda, in ultimo mi permetta Grazianob è vero che gli aerei volano ad alta quota con il vento in coda per risparmiare carburante e tempo di volo, ma il paragone con gli uccelli in questo caso, secondo me, non calza avendo gli uccelli il corpo rivestito di piume, quindi presentano una diversa aerodinamica a secondo da dove soffia (direzione) il vento con conseguenti (s)vantaggi.
L'aereo può facilmente volare con il vento in poppa per ore, il volatile ne avrebbe un fastidio. Banalità? Saluti a tutti.
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

Chiedo scusa a grazianob, ma vorrei fargli presente due cose importanti:
1-il raffronto con gli aerei non è proponibile, come ha detto anche bigrillo,
2-i migratori per faticare di meno hanno bisogno che gli venga assicurata la portanza (vento sotto le ali) per potersi sostenere perchè la fatica maggiore che fanno è quella di vincere la forza di gravità e meno importante è l'avanzamento.
Poi se scendiamo nei particolari ci possono essere eccezzioni come le quaglie per via del mare, ma lo ritengo un caso particolarissimo.
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

Ringrazio tutti quelli che hanno voluto prendere parte alla discussione e ho notato che tutti avete usato un approccio molto pacato e di interesse. Quindi volendo tirare le somme si può percepire che ci sono delle differenze fra tirreno e adriatico o meglio la puglia perchè da noi i giorni migliori sono quelli di nord nord-est. però vorrei rivolgermi a Franco e vorrei dirgli che sù internet ho trovato una ricerca fatta in svizzera (se ritrovo il sito lo scrivo) che studiavano la migrazione degli uccelli sulle alpi del versante svizzero e c'era scritto che con vento occidentali (quindi frontali) gli uccelli interessavano le valli laterali quindi avanzavano in diagonale mentre con venti orientali (quindi di dietro) il movimento era parallelo ad esse cioè il movimento era rettilineo e su un'altra parlavano espressamemnte riferendosi ai colombacci che durante le loro migrazioni sfruttavano i venti favorevoli da nord per la migrazione. Personalmente ritengo che il vento di 40kmh che spinge di dietro una quaglia che vola durante la migrazione a circa 80kmh non possa fare altro che farla stancare di meno e considerando anche il fatto che le quaglie volano a circa 3 mt dalla superfice del mare si dovrebbe considerare anche tutti gli spruzzi contro che avrebbero col vento contrario. Ti darei ragione se il vento favorevole fosse abbastanza vicino alla velocità di crociera ma lo sarebbe ancora di più averlo contrario. Per me è come se mi dicessero tu devi andare in bicicletta da milano a roma vuoi andare col vento di dietro o col vento davanti? E' come con gli aerei, atterrano e decollano col vento frontale (perchè si atterra e decolla ad una velocità bassissima) ma una volta in quota vanno tranquillamente anche col vento in coda e ti dico anche che per le rotte intercontinentali tengono proprio conto di queste correnti per arrivare prima e per consumare di meno. Gli aerei di linea viaggiano a circa 800kmh quindi un vento favorevole anche di 100kmh non gli impedirebbe di restare in aria. Comunque in base alle mie conoscenze io la penso in questo modo poi ognuno in base alle proprie trae le proprie conclusioni. Ciao
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

questa discussione mi ha messo piu' di qualche dubbio.da premettere che non ci capisco na sega di venti e direzione.inizialmente, essendo ignorante in materia,credevo come graziano che i venti dovevano essere favorevoli,cioe' che spingessero da dietro e sotto le ali sfruttando le correnti ascensionali,tipo come fanno i falchi.ora visto che molti amici del forum dicono praticamente il contrario,non posso far altro che martellarmi le balls per non aver mai saputo che invece era il contrario.detto questo essendo curioso di chi aveva ragione,ho fatto delle ricerche su internet,ma senza esito,non ho trovato nulla sui i tipi di venti che favoriscono la migrazione,passo o ripasso,c'è solo scritto che ci vogliono venti favorevoli ...ma de che?da dietro davanti sotto,mha!!..
visto che nella vita non si smette mai di imparare chiedo a chi è piu' esperto di me(c'è ne saranno tantissimi [meaculpa.gif] ) di dirmi come funziona,giusto per imparare.
ad esempio se vi serve sapere come si crakkano tomtom iphone programmi e giochi chiedete pure [marameo.gif]
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

grazianob ha scritto:
Nell'altra discussione si afferma che col vento di levante la caccia è abbondante cosa che condivido anch'io e che darebbe ragione alla mia affermazione cioè che considerando che la maggior parte dei migratori, per lo svernamento, proviene dai quadranti di nord-est viene abbastanza intuitivo vedere per quale motivo (vento di levante o di grecale ancora meglio) la caccia sia abbondante.

Graziano, non confondere svernamento con passo primaverile, le quaglie ora sono di passo primaverile, quindi il riferimento al Levante come vento favorevole alla migrazione ha il suo senso, tenuto conto che le abitudini del gallinaceo lo portano a viaggiare a volte a pelo d'acqua in branco, cosa che si ritiene crei un effetto particolare di turbolenza dell'aria che agevola il volo, quindi partendo loro dalle coste africane, con il levante(quaglie tante) il mare è abbastanza calmo, cosa che non succede con lo scirocco o con il ponente(quaglie niente) o peggio con il maestrale....
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

Per quanto riguarda la migrazione nell'appennino i provincia di Pesaro, ritengo che i passi più intensi si hanno con vento di est / nord est. Ma i carnieri più abbondanti si hanno quando alle spalle soffia vento mentre ancora dal mare soffiano i venti dai balcani, perchè gli uccelli, specialmente i colombacci, transitano a quote regolari.
Comunque quello che fa differenza non sono tanto i venti, ma l'arrivo delle perturbazioni. Gli uccelli hanno il loro barometro e ad ogni preannuncio di cambiamento si riversano in massa scegliendo le correnti più ergonomiche, sul fianco delle perturbazioni.
Per questo in giornate di stanca a Pesaro, magari si sente dire che a Cesena o Ancona, c'è stato un passaggio eccezionale.
Quello che è certo è che ogni anno ha la sua storia.
Saluti Romeo.
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

Allora proviamo a fare chiarezza:
Passo autunnale:Vento da nord nord-est da me(campania) entrano i tordi lato tirrenico,quindi se spira da nord o nord est(tramontana-grecale-) i tordi prendono il vento sul lato perchè entrano dalla costa,da ovest.
E' così oppure i tordi che entrano con tramontana e grecale vengono con il vento in coda da paesi dell'est e balcani?Perchè secondo la prima teoria i tordi sul lato adriatico arrivano con vento si scirocco ma da est(balcani paesi del nord est)giusto?
Mi avete messo un po' di dubbi...
saluti.
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI


Dal post passo delle quaglie 2010 con qualche integrazione.
I veleggiatori vengono trasportati dallo scirocco direttamente dall'Africa hanno ali lunghe (come gli alianti) adatte a ciò Tutti i tipi di rondini, di rapaci, le quaglie e tutti gli estatini con ali corte e con continue battute, viaggiano con leggero levante, che spiana il mare Tirreno come fà anche il NE è così da sempre sul litorale laziale, non lo dico io lo dicono i testi sacri, se poi da qualche parte arrivano con lo scirocco non è di certo sul tirreno, io parlo delle mie parti.
Anche il passo autunnale si serve di leggeri venti, ma anche in assenza di vento passano ugualmente, sul litorale adriatico i tordi si servono di leggero SE se spira scirocco o libeccio passano sul versante adriatico riparati dagli appennini, mentre sul versante tirrenico si spostano con vento da NE in questo caso è di lato provenendo da N, cè anche da dire che anche l'orografia incide facendoli passare su valichi obbligati, (non hanno la spianata del mare delle quaglie), spingendoli sul litorale tirrenico, infatti si dice che "entrano da mare W" come sarebbe possibile se provengono da N?
Infatti avviene che durante la migrazione che è notturna buona parte dei contingenti di tordi e merli vengano spostati di rotta sul mare ed essi con le prime luci tentino di riguadagnare la costa, quindi sembrano provenienti da W.
La puglia è una regione particolare, essendo così a sud-est e così circondata dal mare, probabilmente ha direzione dei passi diversi dal tirreno, molto probabilmente le quaglie che atterrano in Puglia provengono dalla Tunisia, magari facendo prima sosta in Sicilia o Calabria, sul tirreno è appurato dalle catture che partono dalla Libia.
I tordi di passo in Puglia scendono lungo il versante adriatico o provengono dai Balcani, nel primo caso potrebbero migrare con brezze da sud sudovest riparati dagli appennini, il passo sul nostro Stivale non è così semplice da interpretare, siamo come un trampolino di lancio verso il continente Africano, circondati dal mare con due versanti sormontati da una catena montuosa che và dalla Padania all'Aspromonte, interpretare i passi non è facile, però tenendo presente alcune basi ci si riesce abbastanza.
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

ciao Franco io non voglio prendere delle posizioni che ad alcuni possono sembrare strane, l'importante per me è la conferma da parte di coloro che sono salentini come me che mi confermano che i venti migliori per il passo dei tordi almeno da noi siano quelli di nord nord-est altrimenti andava a finire che mi accorgevo dopo cinquant'anni di non aver capito nemmeno quello però posso anche dirte che io ho abitato otto anni a desenzano del garda (brescia) e continuo a lavorare a Treviso (Veneto) ed anche in questi due posti i giorni di tramontana erano i migliori ma forse è così dove vado io. Comunque mi piacerebbe che qualcuno, visto che non sono stati raccolti dei dati in proposito, quando si riapriranno le discussioni sul passo per la prossima stagione di caccia che venissero indicati oltre all'avvistamento dei tordi anche il giorno con il relativo vento che spirava così possiamo toglerci questo dubbio e fare una bella ricerca. Ciao a tutti e grazie.
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

In effetti Gianni la Puglia ha una posizione geografica particolare, districarsi con i venti per intercettare le rotte migratorie diventa un rebus da noi, invito il buon Massimo Rischio a scannerizzare e postare le cartine delle rotte migratorie presenti nel libro di G. Colacicco di cui è fortunatissimo possessore, serviranno a far luce sulla questione. [lol.gif]
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

Ciao, io caccio in provincia di Siena e precisamente a sud-ovest in una direttrice di passo che viene dalle colline del chianti e del pratomagno aretino e va verso la maremma e le colline metallifere per arrivare sul litorale tra piombino e punta ala (approssimativamente).

Dalla mia personale esperienza e da quello che i vecchi sentenziano alla mattina al bar dove ci troviamo tutti per il caffe' ottobrino delle 06:00, "Con tramontana e grecale tanti uccelli ma cacci male" invece "col vento da sud li butti giù".

Col vento loro favorevole da Nord o nord -est passano tanti ma in quota e meno propensi a curare il gioco... sfruttano la condizione favorevole per fare strada, soprattutto al mattino e vanno tutti il piu' velocemente possibile verso la costa dove si concentrano e gli amici Livornesi-Pisani-Grossetani fanno i loro migliori carnieri.

Con venti contrari al senso di migrazione, fanno molta piu' fatica e rimangono per piu' tempo nell'entroterra fermandosi volentieri a riposare e a cercar pastura quindi finiscono per giocare e credere molto di piu' [5a] .In queste condizioni ci diamo da fare anche noi [3].

Amerei pero' conoscere quanto la luna influenza la migrazione dei colombacci.
Sicuramente è determinante per gli uccelli che volano anche di notte (quaglie, beccacce, tordi) ma per i colombacci non conosco una regola.

Ciao fissati!
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

Per i colombacci vige la stessa regola il N-E vento laterale provenendo essi da nord, sui litorali tirrenici si spara sempre con esso, la scirocco che di solito è forte fà sparare più sui valichi e nell'entroterra, insomma i colombacci non sono i tordi che col vento forte fermano il passo, i colombacci con la loro forza fanno quello che vogliono quando è ora di partire (10 ottobre-20 novembre) vento forte o non vento partono, ad ottobre li prendo sul litorale romano che risalgono da ovest lungo i fossi demaniali che arrivano al mare( sono quelli sbattuti sul mare dal vento di NE che riguadagnano la terra per riposarsi e scendere sulle sugherete per ghiande) e quelli che arrivano direttamente dall'appennino, e lo dico non tanto per la loro direzione NE, ma da ciò che trovo nel loro gozzo, la faggiola di faggio che come sapete bene, vive sugli appennini sopra i mille metri, quindi da là vengono.
La luna non ha nessuna influenza sui colombacci che sono uccelli di passo diurno, sui tordi che passano anche di notte è ininfluente, per essi è importante il sereno più che la luna.
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

grazianob ha scritto:
ciao Franco io non voglio prendere delle posizioni che ad alcuni possono sembrare strane, l'importante per me è la conferma da parte di coloro che sono salentini come me che mi confermano che i venti migliori per il passo dei tordi almeno da noi siano quelli di nord nord-est altrimenti andava a finire che mi accorgevo dopo cinquant'anni di non aver capito nemmeno quello però posso anche dirte che io ho abitato otto anni a desenzano del garda (brescia) e continuo a lavorare a Treviso (Veneto) ed anche in questi due posti i giorni di tramontana erano i migliori ma forse è così dove vado io. Comunque mi piacerebbe che qualcuno, visto che non sono stati raccolti dei dati in proposito, quando si riapriranno le discussioni sul passo per la prossima stagione di caccia che venissero indicati oltre all'avvistamento dei tordi anche il giorno con il relativo vento che spirava così possiamo toglerci questo dubbio e fare una bella ricerca. Ciao a tutti e grazie.

Vorrei se possibile semplificare i concetti espressi.

Per mia conoscenza le migrazioni sono sempre state condizionate da molteplici fattori e tra questi quello oggetto dell'argomento è rappresentato dai venti.

Nei mesi tra la fine di settembre e la metà di novembre (a seconda delle regioni italiane), c'è il passo dei turdidi e allodole che partono dalle zone del nord e centro europa per giungere da noi.

I venti che ci hanno sempre fatto fare ottimi carnieri sono la tramontana (nord) e il grecale (nord-est) perchè i migratori sfruttano questi venti avendo una rotta laterale ad essi. (prendete una cartina dell'europa, fissate i punti cardinali, e segnate le zone di partenza dei migratori, tracciate una linea che va da nord verso sud e da nord-est verso sud-ovest)

Infatti a seconda del vento che sarà per loro sempre di lato, i tordi ora si spostano dai balcani, ora dal centro Europa o dai quadranti più a nord. In base alle rotte di migrazione (le principali sono poco più di una decina, ma le diramazioni sono innumerevoli) ora entrano da mare, ora dalle Alpi ma mantenendo sempre le caratteristiche di cui sopra.

Questo spiega anche il come sia possibile che contemporaneamente sia sul tirreno che sull'adriatico ci sia il passo. (partono da zone diverse ma mantengono sempre le caratteristiche anzidette)

Per quello che concerne il ripasso o il passo degli estatini il pricipio è sempre lo stesso.

Spero di esservi stato utile a fare un pò di chiarezza. :wink:
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

Anche qui nella provincia di Arezzo i venti che portano i migratori (parlo di tordi principalmente che è una caccia che pratico) autunnali spirano dai quadranti nord nord-est, anche perchè in genere sono associati a nottate serene e limpide.
I venti da sud sud-ovest provenienti dal mare in genere dalle mie parti in autunno sono accompagnati da perturbazioni (vento senese spazza il paese).
Concordo con Erases quando dice che non sempre i venti favorevoli alla migrazione che spingono gli uccelli sono quelli migliori per la caccia, e questo penso che valga soprattutto per quei migratori che migrano nelle ore diurne (colombaccio), mentre non vale per il bottaccio o il merlo che al far del giorno comunque si ferma dove è arrivato.
Il fatto che gli uccelli si posino con il vento in faccia penso che sia una delle prime cose che soprattutto a chi caccia i piccoli migratori i colombacci o qualsiasi altro uccello da appostamento viene insegnato o osserva, comunque anche con venti che soffiano alle spalle un uccello è in grado di volare, io penso che sia solo questione di velocità, se la velocità dell'uccello è superiore a quella del vento il flusso d'aria risulterà contrario e quindi sosterrà il volo.
Almeno questo è come me la sono spiegata io !

Nicola
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

benelli121 ha scritto:
grazianob ha scritto:
ciao Franco io non voglio prendere delle posizioni che ad alcuni possono sembrare strane, l'importante per me è la conferma da parte di coloro che sono salentini come me che mi confermano che i venti migliori per il passo dei tordi almeno da noi siano quelli di nord nord-est altrimenti andava a finire che mi accorgevo dopo cinquant'anni di non aver capito nemmeno quello però posso anche dirte che io ho abitato otto anni a desenzano del garda (brescia) e continuo a lavorare a Treviso (Veneto) ed anche in questi due posti i giorni di tramontana erano i migliori ma forse è così dove vado io. Comunque mi piacerebbe che qualcuno, visto che non sono stati raccolti dei dati in proposito, quando si riapriranno le discussioni sul passo per la prossima stagione di caccia che venissero indicati oltre all'avvistamento dei tordi anche il giorno con il relativo vento che spirava così possiamo toglerci questo dubbio e fare una bella ricerca. Ciao a tutti e grazie.

Vorrei se possibile semplificare i concetti espressi.

Per mia conoscenza le migrazioni sono sempre state condizionate da molteplici fattori e tra questi quello oggetto dell'argomento è rappresentato dai venti.

Nei mesi tra la fine di settembre e la metà di novembre (a seconda delle regioni italiane), c'è il passo dei turdidi e allodole che partono dalle zone del nord e centro europa per giungere da noi.

I venti che ci hanno sempre fatto fare ottimi carnieri sono la tramontana (nord) e il grecale (nord-est) perchè i migratori sfruttano questi venti avendo una rotta laterale ad essi. (prendete una cartina dell'europa, fissate i punti cardinali, e segnate le zone di partenza dei migratori, tracciate una linea che va da nord verso sud e da nord-est verso sud-ovest)

Infatti a seconda del vento che sarà per loro sempre di lato, i tordi ora si spostano dai balcani, ora dal centro Europa o dai quadranti più a nord. In base alle rotte di migrazione (le principali sono poco più di una decina, ma le diramazioni sono innumerevoli) ora entrano da mare, ora dalle Alpi ma mantenendo sempre le caratteristiche di cui sopra.

Questo spiega anche il come sia possibile che contemporaneamente sia sul tirreno che sull'adriatico ci sia il passo. (partono da zone diverse ma mantengono sempre le caratteristiche anzidette)

Per quello che concerne il ripasso o il passo degli estatini il pricipio è sempre lo stesso.

Spero di esservi stato utile a fare un pò di chiarezza. :wink:
Guarda che io ho affermato le stesse cose che dici tu. Poi se non è precisamente di coda ma è leggermente laterale stà di fatto che quando si muovono si muovono con quei venti e sicuramente non quelli che vengono da sud come qualcuno vuol far intedere poi può anche capitare qualche volta che quando partono da là sia tramontana e quando arrivano da noi sia scirocco e quasto può anche trarre in inganno ma io sono perfettamente d'accordo con te.
 

grazianob

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Mi interessa portare avanti questa discussione perchè mi sembra interessante e poi vorrei allargarla ad una platea più ampia. Come mai su altri siti tipo : federcaccia, il caccaitore, ekoclubinternational anche su una ricerca fatta da una scuola, si afferma che gli uccelli migratori durante la migrazione sfruttano i venti favorevoli per consumare meno energie ed arrivare prima mentre venti frontali e laterali creano delle devazioni laterali oltre che se troppo forti le fermano cosa però che succede anche con i venti favorevoli. Nell'altra discussione si afferma che col vento di levante la caccia è abbondante cosa che condivido anch'io e che darebbe ragione alla mia affermazione cioè che considerando che la maggior parte dei migratori, per lo svernamento, proviene dai quadranti di nord-est viene abbastanza intuitivo vedere per quale motivo (vento di levante o di grecale ancora meglio) la caccia sia abbondante. Con questo non voglio dire che con venti deboli contrari la migrazione non ci sia ma come dice il detto con quelli favorevoli è migliore. Il fatto che gli uccelli si posino con il vento contrario che entrano nel bosco col vento contrario o sottala è solo una questio fisica di aerodinamica e su questo siamo pienamente d'accordo ma arrivare a dire che gli uccelli con il vento di coda non volano perchè gli dà fastidio è il colmo. Oltre a quelle dieci persone che hanno preso parte alla discussione precedente e che mi hanno dato tutti del visionario anche tutti gli altri 4990 iscritti la pensano nello stesso modo? Mi auguro che la discussione si svolga in modo educato cioè senza offendere.
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

grazianob ha scritto:
Scusatemi ho lanciato la discussione ma adesso vorrei portare più in là la stessa. Allora, ricapitolando, quando arriva il momento del passo o con venti deboli contrari o favorevoli gli animali iniziano a muoversi e che le maggiori concentrazioni di arrivi ci sono con venti favorevoli che spingono da dietro cioè durante il periodo autunnale (passo) venti provenienti dai quadranti di nord nord-est. Allora, tenendo presente che quando arriva il momento, tranne perturbazioni con venti forti, inizia il movimento, è lecito pensare che anche con il ripasso si possa usare la stessa regola cioè che con i venti favorevoli ci sono più partenze concentrate in quei giorni? Se diamo per buona questa affermazione, possiamo dire che il vento favorevole per tornare a nord-est è il sud-ovest. Quindi in primavera, con il ripasso, i maggiori arrivi di tortore e di quaglie ci sono quando spirano venti da sud sud-ovest. E' possibile fare questa affermazione? Naturalmente per me i movimenti maggiori per il ripasso ci sono proprio con questi venti -sud sud-ovest. Cosa ne pensate?

Il passo ed il ripasso dei tordi ad esempio, si svolgono in maniera diversa, il passo come tu sai è in giornate diverse che iniziano dai 1° ottobre col suo culmine intorno al 20 e la fine nei primi di novembre, al nord è leggermente anticipato di qualche gg, gli animali viaggiano di notte e nelle prime ore del giorno, vanno a gruppi in ordine sparso e si posano ovunque ci sia cibo continuano il passo sparpagliandosi sull'appennino e spostandosi sempre più verso sud arrivando nei luoghi di svernamento che sono le regioni del sud Italia e l'africa del nord. Il ripasso avviene al contrario, ma alla spicciolata ed a macchia di leopardo, lungo i versanti dei mari e nemmeno te ne accorgi se non li vai a scacciare, in pratica viaggiano fratta-fratta non fanno lunghi tragitti giornalieri e poi i maschi cantano hanno l'estro, non ho mai capito se sono i primi a partire o lo fanno insieme, quando si cacciava a febbraio marzo, si andava all'ederone prima e a scaccio poi, inesistente spollo e rientro, traccheggio sì, ma solo se in zone tranquille, dove c'erano troppi spari niente da fare, i tordi si comportavano da merli.
Secondo me il vento per il ripasso dei tordi era ininfluente, proprio per quel loro modo di migrare per brevi tratti tenendosi quasi ad altezza suolo, ma le mie osservazioni fatte per il versante tirrenico, non è detto che siano valide anche per la Puglia od il versante adriatico.
Per quaglie e tortore il passo avviene sul mare servono solo le condizioni adatte calma di vento e di mare oppure leggera brezza da E-NE che spiana il mare e agevola il volo, il loro ripasso come per i tordi avviene alla spicciolata o anche intensamente, come è per le tortore in Puglia provenienti dai Balcani ( a detta loro)in alcuni annate, le quaglie sono invisibili ripassano di notte, però prima di fare il volo di ritorno si concentrano sulle pianure costiere pronte al balzo, ottimi quei gg per cercarle coi cani e comunque aspettano sempre il mare calmo ed il vento laterale.
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

arsvenandi ha scritto:
In effetti Gianni la Puglia ha una posizione geografica particolare, districarsi con i venti per intercettare le rotte migratorie diventa un rebus da noi, invito il buon Massimo Rischio a scannerizzare e postare le cartine delle rotte migratorie presenti nel libro di G. Colacicco di cui è fortunatissimo possessore, serviranno a far luce sulla questione. [lol.gif]

Martì, a casa mia, i tordi entrano con la tramontanella leggera e il levante pulito o dietro ad una perturbazione. :wink: [saporito.gif] [marameo.gif]
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

Io sto con Gianni al 100%....
I venti più favorevoli alla migrazione sia autunnale che primaverile sono quelli deboli e laterali....
Ovviamente ciò non toglie che ci possa essere passo anche con venti di coda...me devono essere deboli...
Io caccio sui passi appenninici lato adriatico....MAI e dico MAI ho visto passare uccelli con forte tramontana o bora ( venti a favore della direzione di volo), spessissimo ho assistito a vere furie di passo ( tordi,colombacci ma anche fringuelli,storni e uccelletti vari ) con forte scirocco o libeccio ( venti contrari ).
Come ho già scritto altrove le giornate migliori per il passo ma spesso peggiori per la caccia sono quelle di sereno,senza nebbia e con venti deboli o assenti...
Ciao!!!!
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

"Come ho già scritto altrove le giornate migliori per il passo ma spesso peggiori per la caccia sono quelle di sereno,senza nebbia e con venti deboli o assenti..."

Verissimo.....Ozannagh!!!

MA, per noi capannisti, diventano di GRAN LUNGA le migliori.....giornate!!!!

Un saluto

Sandro
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

Scusatemi ho lanciato la discussione ma adesso vorrei portare più in là la stessa. Allora, ricapitolando, quando arriva il momento del passo o con venti deboli contrari o favorevoli gli animali iniziano a muoversi e che le maggiori concentrazioni di arrivi ci sono con venti favorevoli che spingono da dietro cioè durante il periodo autunnale (passo) venti provenienti dai quadranti di nord nord-est. Allora, tenendo presente che quando arriva il momento, tranne perturbazioni con venti forti, inizia il movimento, è lecito pensare che anche con il ripasso si possa usare la stessa regola cioè che con i venti favorevoli ci sono più partenze concentrate in quei giorni? Se diamo per buona questa affermazione, possiamo dire che il vento favorevole per tornare a nord-est è il sud-ovest. Quindi in primavera, con il ripasso, i maggiori arrivi di tortore e di quaglie ci sono quando spirano venti da sud sud-ovest. E' possibile fare questa affermazione? Naturalmente per me i movimenti maggiori per il ripasso ci sono proprio con questi venti -sud sud-ovest. Cosa ne pensate?
 
ciao ragazzi volevo chiedervi qui in pianura padana qual'e' la direzione dei venti da seguire ?
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

ozannagh ha scritto:
Io sto con Gianni al 100%....
I venti più favorevoli alla migrazione sia autunnale che primaverile sono quelli deboli e laterali....
Ovviamente ciò non toglie che ci possa essere passo anche con venti di coda...me devono essere deboli...
Io caccio sui passi appenninici lato adriatico....MAI e dico MAI ho visto passare uccelli con forte tramontana o bora ( venti a favore della direzione di volo), spessissimo ho assistito a vere furie di passo ( tordi,colombacci ma anche fringuelli,storni e uccelletti vari ) con forte scirocco o libeccio ( venti contrari ).
Come ho già scritto altrove le giornate migliori per il passo ma spesso peggiori per la caccia sono quelle di sereno,senza nebbia e con venti deboli o assenti...
Ciao!!!!
verissimo andrea, la stessa cosa che capita a te con lo scirocco o libeccio succede con il tramontano a chi caccia in prossimita' del mare, noi che siamo in mezzo si beccan tutti e due, ma gli uccelli arrivan sempre col vento nel muso, cosa che si nota bene in pianura con lodole e storni, arrivan dal mare col tramontano e dalle montagne con lo scirocco, cosi' e' sempre stato e cosi' sara' per sempre, e' una delle poche certezze della caccia :wink:
 
Re: MIGRAZIONE E VENTI

IL TACCI ha scritto:
"Come ho già scritto altrove le giornate migliori per il passo ma spesso peggiori per la caccia sono quelle di sereno,senza nebbia e con venti deboli o assenti..."

Verissimo.....Ozannagh!!!

MA, per noi capannisti, diventano di GRAN LUNGA le migliori.....giornate!!!!

Un saluto

Sandro


Scusa Sandro.....
Era ovvio che mi riferivo alla caccia sui valichi..... :wink:
Volevo ricordare a tutti che il titolo del thread è "VENTI E MIGRAZIONI"...nel senso che non bisogna confondere i voli migratori con i vari spolli e rientri....
Ciao a tutti!!!!
 
Ciao, io caccio in provincia di Siena e precisamente a sud-ovest in una direttrice di passo che viene dalle colline del chianti e del pratomagno aretino e va verso la maremma e le colline metallifere per arrivare sul litorale tra piombino e punta ala (approssimativamente).

Dalla mia personale esperienza e da quello che i vecchi sentenziano alla mattina al bar dove ci troviamo tutti per il caffe' ottobrino delle 06:00, "Con tramontana e grecale tanti uccelli ma cacci male" invece "col vento da sud li butti giù".

Col vento loro favorevole da Nord o nord -est passano tanti ma in quota e meno propensi a curare il gioco... sfruttano la condizione favorevole per fare strada, soprattutto al mattino e vanno tutti il piu' velocemente possibile verso la costa dove si concentrano e gli amici Livornesi-Pisani-Grossetani fanno i loro migliori carnieri.

Con venti contrari al senso di migrazione, fanno molta piu' fatica e rimangono per piu' tempo nell'entroterra fermandosi volentieri a riposare e a cercar pastura quindi finiscono per giocare e credere molto di piu' [5a] .In queste condizioni ci diamo da fare anche noi [3].

Amerei pero' conoscere quanto la luna influenza la migrazione dei colombacci.
Sicuramente è determinante per gli uccelli che volano anche di notte (quaglie, beccacce, tordi) ma per i colombacci non conosco una regola.

Ciao fissati!

Condivido pienamente!
 
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