Una volta, a Kodiak, fui testimone della partenza in massa dei beccaccini verso il sud, in cerca di climi piu' miti. Era meta' Ottobre, e la prima gelata era arrivata, formando una solida crosta di ghiaccio nelle pozzanghere e rigagnoli e indurendo la terra come una roccia. Gli ultimi beccaccini si erano concentrati vicino alle spiagge e alla foce dei fiumi, dove l'effetto temperante del mare aveva resistito al gelo. C'erano beccaccini ovunque, ma nervosissimi. Frullavano a branchetti a cento metri da noi (ero con due amici). Nel cielo ce ne erano a decine, che volavano in circolo come per decidere quale direzione prendere. Poi quelli in terra si involarono e raggiunsero quelli gia' in alto. E dopo qualche minuto sparirono tutti, a beare i cacciatori degli stati meridionali.
A Kodiak, dopo il divieto del piombo intorno al 1987, dovetti cacciarli con le stesse cartucce che usavo per le anatre. I pallini d'acciaio piccoli non li faceva nessuno. Poi finalmente Winchester mise in commercio delle cartucce caricate con pallini di acciaio del 7 1/2. La portata utile di queste cartucce era al massimo 30 metri anche con uccelli piccoli e fragili come i beccaccini. Ma siccome pochi si dedicavano ai beccaccini, non erano indiavolati e spesso si facevano avvicinare fino a una decina di metri prima di partire. Usavo un Remington 11-87 con canna da 66 cm, e i tiri di stoccata mi venivano bene. Una volta vidi una coppia di germani in un fossetto mentre cacciavo beccaccini. Comandai a Scout di accucciarsi e rimanere dov'era e feci un accostamento strategico usando ogni ostacolo possibile, camminando carponi dove possibile, e cercando di fare il meno rumore possibile nel fango. Riuscii a sorprenderli da una quindicina di metri. Ma m'ero dimenticato di cambiare le cartucce. I germani presero il volo e sparai prima ad uno e poi all'altro al frullo. Vennero giu' tutti e due, ma poi il maschio s'involo' di nuovo e doverri sparargli l'ultimo colpo. Venne giu', ma non morto. La femmina, che era stordita ma vivissima, mi diede il tempo di ricaricare, ma anche stavolta, eccitato, pescai le cartucce dalla tasca sbagliata, quella dove avevo le cartuccette col 7 1/2 d'acciaio. Comincio' a prendere il volo, ma impacciata dalle ferite, e ci vollero due delle cartuccette per fermarla. Il maschio, "resuscitando," salto' in aria e remo' disperatamente con un'ala che gli sbatteva in terra per continuare il volo, ma l'ultima cartuccia lo fermo'--pur senza ucciderlo. Fischiai a Scout e lei venne di corsa e me li riporto', prima la femmina e poi il maschio. Ed ambedue erano ancora vivi quando me li porse. Dovetti finirli rompendo loro il collo, povere bestie. Ma vaff....lo alle cartucce d'acciaio! Nel Montana, col 7 1/2 di piombo avevo fatto tiri incredibili ai germani, ed erano venuti giu' "stracciati"!