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Buona sera,
volevo esporre il mio pensiero sulla situazione della caccia alla beccaccia oggi.
Non sono un beccacciaio, ho iniziato a cacciare la beccaccia con il cane circa 25 anni fa', la passione e' scoccacata quando in giovane eta' andavo con il fucile a scaccia di tordi e merli su e giu' per le mie colline dell'alta Umbria (anche questo tipo di caccia era allora alquanto praticata) - all'epoca incontravo sempre un signore molto piu' grande di me', mezzo parete di mia madre, che praticava esclusivamente questa caccia con il cane in modo etico e rispettoso.
Quando incontrandolo, parlavo con lui, ancora non riuscivo a capire come mai mettesse tutto il suo ardore dietro a questo uccello, soprattutto in considerazione delle poche cartucce che sparava durante l'anno e che per giornate intere non scaricava il fucile.
Allora erano veramete pochi questi signori, generalmente uno o due per ogni paese, visti da tutti gli altri cacciatori in maniera se non strana perlomeno particolare.
Come detto pero', incontrado spesso questo uomo, mi capito' un paio di volte di assistere a delle bellissime azioni dei suoi cani concluse poi con l'abbattimento, scatto allora in me' la scintilla e decisi di prendermi un cane.
Lo tirai su leggendo il libro di Felice Delfino e fui fortunato perche' pur non essendo un cane stratosferico, a furia di portarlo su e giu' per i monti, riusci a togliermi piu' di una soddisfazione e farrmi provare forti emozioni che tutt'oggi, alcune volte prima d addormentarmi, rammento con piacere!.
Poi quel cane mori' e venne sostituito da altri, anche se come per le donne il primo amore non si scorda mai!
Comuque una votla quando si andava a beccacce era una specie di avventura e di poesia, si incontrava si qualche altro cacciatore, ma non c'era la ressa del passo o della maggior parte delle altre cacce che potevano dare la possibilita' di sparare piu' di un colpo; nella maggior parte dei casi si "cavalcavano" colline montagne in solitaria con il cane e la natura, e se si trovava l'animale, si poteva ribattere per l'intera giornata, felici se si riusciva ad abbatterlo ma ugualmente soddisfatti anche se non vi si riusciva, l'importante era di aver goduto di un buon lavoro del cane!.
Per non parlare poi delle beccacce di gennaio, animali impaesati che si aloggiavano in piu' angoli del ns. bosco, sempre gli stessi e che diventavano un po' come bellissime donne inavvicinabili, si rincorrevano tutto il giorno senza, alcune volte, neanche vederle, si andava a letto con il pensiero di riporvarci il giorno dopo e si studiava la strategia per poterle catturare, spesso pero' come detto senza fortuna.
Oggi e' cambiato tutto, (dalle mie parti come credo in tutta Italia) la beccaccia e' osannata, tutti vorrebbero catturarla e schiere di cacciatori vi si riversano alla ricerca spesso in maniera rumorosa (beeper sempre accesi!!) e con poca etica (squadre di piu' cacciatori vocianti con svariati cani!) o di frodo addirttura (postaioli!).
Se vai in montagna da novembre in poi, nelle zone vocate, sembra di essere al mercato, se incontri un animale non esiste piu' la possibilita' di ribatterlo, spesso ti si ammassa una serie di cacciatori vicino che devi mollare tutto e cambiare zona.
Per non parlare delle impaesate di gennaio, se vai dove c'era una beccaccia qualche giorno prima e arrivi alle 8, prima di te' sono passati 2/3 postaioli, piu' ci trovi sqadre organizzate a mo di caccia al cighiale, che mettono la posta piu' avanti e salgono da dietro con i cani senza dare possibilita' all'animale di salvarsi ...
Oramai la poesia di questa caccia e' finita.
Arrivederci
volevo esporre il mio pensiero sulla situazione della caccia alla beccaccia oggi.
Non sono un beccacciaio, ho iniziato a cacciare la beccaccia con il cane circa 25 anni fa', la passione e' scoccacata quando in giovane eta' andavo con il fucile a scaccia di tordi e merli su e giu' per le mie colline dell'alta Umbria (anche questo tipo di caccia era allora alquanto praticata) - all'epoca incontravo sempre un signore molto piu' grande di me', mezzo parete di mia madre, che praticava esclusivamente questa caccia con il cane in modo etico e rispettoso.
Quando incontrandolo, parlavo con lui, ancora non riuscivo a capire come mai mettesse tutto il suo ardore dietro a questo uccello, soprattutto in considerazione delle poche cartucce che sparava durante l'anno e che per giornate intere non scaricava il fucile.
Allora erano veramete pochi questi signori, generalmente uno o due per ogni paese, visti da tutti gli altri cacciatori in maniera se non strana perlomeno particolare.
Come detto pero', incontrado spesso questo uomo, mi capito' un paio di volte di assistere a delle bellissime azioni dei suoi cani concluse poi con l'abbattimento, scatto allora in me' la scintilla e decisi di prendermi un cane.
Lo tirai su leggendo il libro di Felice Delfino e fui fortunato perche' pur non essendo un cane stratosferico, a furia di portarlo su e giu' per i monti, riusci a togliermi piu' di una soddisfazione e farrmi provare forti emozioni che tutt'oggi, alcune volte prima d addormentarmi, rammento con piacere!.
Poi quel cane mori' e venne sostituito da altri, anche se come per le donne il primo amore non si scorda mai!
Comuque una votla quando si andava a beccacce era una specie di avventura e di poesia, si incontrava si qualche altro cacciatore, ma non c'era la ressa del passo o della maggior parte delle altre cacce che potevano dare la possibilita' di sparare piu' di un colpo; nella maggior parte dei casi si "cavalcavano" colline montagne in solitaria con il cane e la natura, e se si trovava l'animale, si poteva ribattere per l'intera giornata, felici se si riusciva ad abbatterlo ma ugualmente soddisfatti anche se non vi si riusciva, l'importante era di aver goduto di un buon lavoro del cane!.
Per non parlare poi delle beccacce di gennaio, animali impaesati che si aloggiavano in piu' angoli del ns. bosco, sempre gli stessi e che diventavano un po' come bellissime donne inavvicinabili, si rincorrevano tutto il giorno senza, alcune volte, neanche vederle, si andava a letto con il pensiero di riporvarci il giorno dopo e si studiava la strategia per poterle catturare, spesso pero' come detto senza fortuna.
Oggi e' cambiato tutto, (dalle mie parti come credo in tutta Italia) la beccaccia e' osannata, tutti vorrebbero catturarla e schiere di cacciatori vi si riversano alla ricerca spesso in maniera rumorosa (beeper sempre accesi!!) e con poca etica (squadre di piu' cacciatori vocianti con svariati cani!) o di frodo addirttura (postaioli!).
Se vai in montagna da novembre in poi, nelle zone vocate, sembra di essere al mercato, se incontri un animale non esiste piu' la possibilita' di ribatterlo, spesso ti si ammassa una serie di cacciatori vicino che devi mollare tutto e cambiare zona.
Per non parlare delle impaesate di gennaio, se vai dove c'era una beccaccia qualche giorno prima e arrivi alle 8, prima di te' sono passati 2/3 postaioli, piu' ci trovi sqadre organizzate a mo di caccia al cighiale, che mettono la posta piu' avanti e salgono da dietro con i cani senza dare possibilita' all'animale di salvarsi ...
Oramai la poesia di questa caccia e' finita.
Arrivederci