Alberto 69

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Lunedì 09 Febbraio 2015

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CONCLUSO IL DICIANNOVESIMO ANNO DI RILEVAMENTO NEL SEGNO DELLA NATURALEZZA Il 25 gennaio 2015 si è concluso il diciannovesimo anno del Progetto Svernanti inerente il monitoraggio dell’avifauna attraverso la tecnica dell’inanellamento scientifico effettuato presso l’Osservatorio Ornitologico di Arosio della FEIN. Il Progetto è coordinato dall’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) che ha sede ad Ozzano dell’Emilia, in provincia di Bologna. Durante il monitoraggio sono stati utilizzati 4 transetti di reti mist-nets per una lunghezza totale di 140 m. posizionati in ambienti diversi. Presso la stazione arosiana il personale tecnico ha svolto 7 giornate di studio, suddivise in 4 nel mese di dicembre 2014 (8-13-20-30) e 3 nel mese di gennaio 2015 (4-18-25), analizzando 39 soggetti di 14 specie diverse (nel 2010-11 sono stati analizzati 73 soggetti di 10 specie diverse, nel 2011-12 sono stati analizzati 53 soggetti di 11 specie diverse, nel 2012-13 sono stati analizzati 99 soggetti appartenenti a 16 specie diverse ed, infine, nel 2013-14 sono stati analizzati 30 soggetti appartenenti a 9 specie diverse) quali Peppola, Frosone, Lucherino, Merlo, Pettirosso, Tordo sassello, Capinera, Regolo, Passera scopaiola, Cinciarella, Cinciallegra, Codibugnolo, Cincia bigia e Picchio verde, appartenenti a 6 famiglie ornitiche quali Turdidi, Paridi, Silvidi, Fringillidi, Picidi e Prunellidi. La specie più numerosa è stata la Cinciallegra con 10 soggetti analizzati e la famiglia numericamente più rappresentativa è stata quella dei Paridi con 22 uccelli analizzati appartenenti a 4 specie diverse. Le giornate di studio si sono svolte con tempo meteorologico buono e va sottolineato che, proprio nella giornata del 25 gennaio 2015, si è registrato il maggior numero di catture con 13 soggetti appartenenti a 6 specie differenti. Tra i soggetti analizzati ben 25 sono state autoricatture, cioè uccelli che all’atto della cattura presentavano già un anellino al tarso, posto prima dello svolgimento del progetto sempre all’Osservatorio di Arosio. Queste ricatture non fanno altro che testimoniare come il territorio della stazione arosiana abbia favorito la sosta di diversi individui che ogni anno trovano riparo e nutrimento necessari alla loro sopravvivenza. Inoltre, nell’arco del progetto è stato utilizzato un binocolo 8x50 con il quale si sono potuti osservare costantemente il Picchio muratore, lo Scricciolo, il Rampichino comune, il Fiorrancino, il Picchio rosso maggiore, la Poiana, lo Sparviere, il Colombaccio, il Piccione domestico, la Tortora dal collare, la Cornacchia grigia, la Gazza e la Ghiandaia, rispettando i tempi e considerando sei punti cardinali disposti al di fuori degli impianti di cattura: uno a nord, uno a nord-ovest, uno a nord-est, uno a sud-ovest, uno a sud-est, uno a sud. Per quest’ultima operazione è stato utilizzato il metodo a transetto. Concluso il Progetto svernanti l’attività presso l’Osservatorio di Arosio prosegue con lo studio della migrazione pre-nuziale e il Progetto nidificanti, per poi dedicarsi nuovamente allo studio della migrazione post- nuziale, dimostrando che il monitoraggio sull’avifauna prosegue in forma standardizzata e in modo continuo e costante mirando al rispetto dell’ambiente e all’ecologia che rappresenta un insieme di qualità legate alla natura o alla naturalezza, all’educazione ambientale a livello territoriale. A tal fine sono molte le scuole e i gruppi amanti della natura che ogni anno visitano la struttura antichissima di Arosio, radicata nelle tradizioni ma con uno spiccato senso del futuro naturalistico dove l’attività di studio appartiene ad uno stile di vita lontano da quello della civiltà moderna. Questa è la naturalezza o naturalità dell’Osservatorio Ornitologico, una delle stazioni scientifiche più attive del nostro bel Paese da più di trent’anni. In conclusione i dati raccolti confermano l’importanza che ambienti, anche se di ridotte dimensioni ma di elevata valenza ecologica, come il territorio della stazione ornitologica di Arosio, hanno sulla comunità ornitica presente nel periodo invernale. E ciò risulta particolarmente importante quando questi territori si trovano in un contesto ambientale circondato in maniera abbastanza evidente da agglomerati urbani con i relativi disturbi che possono influenzare la vita naturale delle specie animali. In questo caso tali condizioni possono essere paragonate ad isole naturali e per questo la loro importanza ha una rilevanza amplificata. La tecnica dell’inanellamento, unita a quella dell’osservazione, hanno consentito di registrare la presenza delle specie e i loro spostamenti grazie anche alle ricatture effettuate, oltre a valutare le condizioni fisiche e morfologiche degli individui analizzati. (2 febbraio 2015, Walter Sassi)


fonte:anuu.org
 
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