Che il colombaccio stia modificando le sue abitudini da migratorista a migratorista- stanziale è ormai accertato, ciò che vorrei fosse analizzato è cosa fa sì che in alcune aree la popolazione incrementa notevolmente nel giro di pochi anni e cosa invece ostacola la diffusione nonostante le aree esaminate siano omogenee.
Prendiamo ad esempio la nostra regione, il maggior numero di colombacci stanziali li troviamo nel Gargano, nella pineta demaniale jonica, nel bosco comunale di Gravina , pochi nel parco della Murgia, pochi in quello delle Gravine, praticamente assenti nel Salento, praticamente assenti nelle città; ora se esaminiamo la situazione della Sicilia, possiamo notare che il territorio può sovrapporsi in quasi la totalità a quello pugliese, escluso le zone "montuose" siciliane, con la differenza che in Sicilia dove ci sono colombacci li trovi ovunque città comprese, mentre da noi anche dove la loro presenza è buona comunque sono "localizzati" e le città non sono interessate dal fenomeno. Cosa spinge il colombaccio a preferire una zona ad un'altra se ai nostri occhi queste sono uguali? cosa "vedono" loro che noi non vediamo?[2]





Domanda interessante Martino.
La stessa che mi facevo io fino a non più di 6-7 anni fà...xchè in Toscana..meglio a Firenze...a pochi km da qui colombacci ovunque e subito oltre l'Appennino con clima e habitat simili pochi o nulla???
Adesso è tutto cambiato anche in Emilia...senza che sia cambiato nulla...
Penso siano fenomeni di difficile interpretabilità....
 
Andrea sono domande che ci dobbiamo porre se vogliamo un futuro, il colombaccio sarà sempre più importante per la sopravvivenza venatoria e quindi dovrà essere gestito al pari della stanziale.
Il fenomeno che mi interessa capire ed approfondire è quello della non espansione di contingenti ormai stanziali da molti anni, cosa li ostacola e cosa li potrebbe favorire, mentre il fenomeno da te citato credo si possa annoverare nella colonizzazione di aree contigue assumendo i tratti di fenomeno di espansione, cioè la normalità per una specie opportunista che ricerca nuovi areali per non impoverire le zone in cui vive mettendo a rischio la popolazione esistente, il problema è: perchè avendone l'opportunità una popolazione non si espande?[2][lol.gif]
 
Senz'altro...
Nel bolognese fino a 10 anni fà il colombaccio nidificava solo sporadicamente...adesso li trovi ovunque,anche in mezzo alle case...
Dimostrazione lampante che la pressione venatoria non è causa di rarefazione di una specie...
 
necropost: anni dopo e parlando del salento...
ancora niente colombacci, zero stanziali e rarissimi al passo; credo che molto sia da imputare all'assenza totale di corsi d'acqua permanenti (solo canali di deflusso piogge)

La tortora dal collare, in forte aumento nel Leccese, sembra cavarsela meglio in zone semidesertiche.
in (s)compenso, le africane sembrano quasi sparite.

edit mancano pure le foreste ad alto fusto, ormai rarefatte e limitate alle riserve naturali costiere. il leccio e altre querce sono poco diffuse
 
Il colombaccio in Toscana è molto presente a mio avviso perché l’habitat è veramente favorevole. Acqua quasi ovunque, alberi di alto fusto che si alternano(leccio, pino, quercia) ma soprattutto le maggiori concentrazioni si trovano dove c’è la presenza di pastura(e parlo per i cosiddetti stanziali), semi oleosi, mais, stoppia ecc. Molto semplicemente tendono a stare nelle zone dove trovano da mangiare, da bere e da ripararsi per poter procreare. I colombacci di passo invece sono influenzati dalle variabili climatiche che fanno la differenza in senso positivo o negativo, di sicuro se anche l’ISPRA dice che la caccia non sembra incidere sulla popolazione del selvatico vuol dire che l’attività venatoria ha impatto davvero minimo su quest’animale.
 
Salve a tutti, anche nella mia zona negli ultimi anni c'è stato un aumento della popolazione di colombacci stanziali.
Posso dirvi che in centro a Siena al parco della Lizza ce ne sono un centinaio che vivono e nidificano nel parco.
 
Ciao Maxus, rispondo con un netto "si" alla tua domanda. C'e' un forte incremento di colombacci, specialmente nella tua zona e quest'anno, ho notato colombacci stanziali fino alle porte della citta' di Taranto. Purtroppo in preapertura non ce li fanno sparare e poiche' frequentano gli stessi posti delle tortore, appena sentono i primi colpi, grazie alla loro diffidenza, si riparano nelle zone protette. Quando arrivera' il 21 settembre, sara' gia' difficile poterli incontrare in zona libera.
 
Ciao Maxus, rispondo con un netto "si" alla tua domanda. C'e' un forte incremento di colombacci, specialmente nella tua zona e quest'anno, ho notato colombacci stanziali fino alle porte della citta' di Taranto. Purtroppo in preapertura non ce li fanno sparare e poiche' frequentano gli stessi posti delle tortore, appena sentono i primi colpi, grazie alla loro diffidenza, si riparano nelle zone protette. Quando arrivera' il 21 settembre, sara' gia' difficile poterli incontrare in zona libera.

Verissimo!
 
Andrea sono domande che ci dobbiamo porre se vogliamo un futuro, il colombaccio sarà sempre più importante per la sopravvivenza venatoria e quindi dovrà essere gestito al pari della stanziale.
Il fenomeno che mi interessa capire ed approfondire è quello della non espansione di contingenti ormai stanziali da molti anni, cosa li ostacola e cosa li potrebbe favorire, mentre il fenomeno da te citato credo si possa annoverare nella colonizzazione di aree contigue assumendo i tratti di fenomeno di espansione, cioè la normalità per una specie opportunista che ricerca nuovi areali per non impoverire le zone in cui vive mettendo a rischio la popolazione esistente, il problema è: perchè avendone l'opportunità una popolazione non si espande?[2][lol.gif]



Martino io credo che dalle tue parti accade la stessa cosa che abbiamo dalle nostre parti,BRACCONAGGIO ne più ne meno e mi dispiace dirlo ma dalla nascita delle silenziate si vede un aumento di questa pratica, che niente a che vedere con la caccia
 
anche dalle mie parti i colombi stanno nidificando nei centri urbani in numero crescente, sarà per cambiamento condizioni climatiche o.....
 
Qui invece i colombacci presenti sono più o meno gli stessi che c'erano anni fà...certo aumentati (da quel che sento dire) rispetto a 10 anni fà, ma gli stessi degli ultimi 3/4 anni..ne più ne meno
 
Discutendo qualche anno fa con un amico siciliano del perchè il colombaccio in alcune zone esplode in poco tempo e in altre no, mi fece notare un particolare: il vento; secondo lui le zone troppo ventose durante la nidificazione disturbano molto il volatile perchè rende instabili i nidi. mi sembrò una considerazione abbastanza strana,potrebbe avere un minimo fondamento?[2]
 
Discutendo qualche anno fa con un amico siciliano del perchè il colombaccio in alcune zone esplode in poco tempo e in altre no, mi fece notare un particolare: il vento; secondo lui le zone troppo ventose durante la nidificazione disturbano molto il volatile perchè rende instabili i nidi. mi sembrò una considerazione abbastanza strana,potrebbe avere un minimo fondamento?[2]



sono stato due anni consecutivi in estate nel salento e nonostante ci siano zone bellissime per questo selvatico non ne ho mai visto uno ho pensato la stessa cosa del tuo amico quando ho visto in spiaggia gli ombrelloni ancorati- io sono daccordo con il tuo amico stessa cosa riscontrata anche nella zona di lacedonia candela se solo avessimo nelle mie zone quelle distese di grano saremmo invasi dai colombacci.
 
Il vento indubbiamente disturba tantissimo la nidificazione....proprio xchè i columbidi fanno nidi "grossolani" e poco stabili...
Ora rimane da capire se le zone a cui si riferisce Martino sono parecchio colpite dal vento tanto da potere limitare la nidificazione...
 
(Untitled)

Confermo anche nella mia zona c'è stato un incremento di colombacci da 2 anni a questa parte, speriamo si riproducono sempre di più
 
qui ormai è stanziale e nidificante già da circa 3 anni, ma quest'anno si nota un incremento ancora più notevole.
 
Andrea tutta la Puglia è interessata dal vento, non ce n'è uno della rosa dei venti che ci risparmia, con particolare accanimento della tramontana e scirocco che quando soffiano , provenendo entrambi dal mare anche se da lati opposti, non trovano ostacoli sul loro cammino; ma possibile che sia questa la causa? posso capire che il vento può disturbare ma arrivare al punto di ostacolare l'espansione mi sembra azzardato. tornando alla nostra situazione regionale, in quarant'anni anche se disturbati dal vento avremmo dovuto vedere maggiori risultati e cmq rimane il fatto che non si sono stabiliti in città come invece hanno fatto in altri posti, che sia questo il motivo più ostacolante? perchè è evidente in Sicilia questo fenomeno, una volta stabilitasi in città il colombaccio esplode....





Da noi Martino sta succedendo il contrario....la colonizzazione e l'esplosione del colombaccio è partita dalle campagne...
La presenza nelle città è ancora sporadica...
Il riferimento al disturbo del vento è riferito al periodo della nidificazione....diciamo tra Maggio/Giugno e Agosto....perchè dopo e prima il colombaccio si fà un baffo dei venti...anche se forti.
 
se tutti abbiamo notato un incremento è probabile che in parte dipenda dalla gestione del colombaccio negli ultimi anni compreso il fatto di non essere cacciabile in pre apertura in molte ragioni.

La preapertura non conta nulla anche perché di colombacci in preapertura non ne muoiono così tanti come qualcuno vuol far credere....il discorso e' che il colombaccio e' un animale furbissimo ed ha una notevole capacità di adattamento e pertanto riesce a sfruttare tutte le zone interdette alla caccia ( e ce ne sono tante!!!!) per nidificare e riprodursi e spesso per stazionare....questo fa si' che la pressione venatoria sia in fin dei conti abbastanza limitata e che quindi, questa specie sia in continuo aumento.....
 
se tutti abbiamo notato un incremento è probabile che in parte dipenda dalla gestione del colombaccio negli ultimi anni compreso il fatto di non essere cacciabile in pre apertura in molte ragioni.
 
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