Tiro al colombaccio: calma e determinazione

Alberto 69

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Quando il colombaccio giunge a tiro utile arriva il momento conclusivo della verità. Tutto l'impegno impiegato per farlo giungere o per attenderlo fino a quel punto deve concludersi e coronarsi con un tiro preciso, facile a dirsi, vediamo il da farsi...

Colombacci.jpg

Il colombaccio, eccezionale volatore dalle forme estremamente aerodinamiche può raggiungere velocità altissime: 60 chilometri orari come velocità di crociera, con punte di 80-85 quando si trova con il vento a favore.
Dunque un colombaccio che fugge scivolando d'ala aiutato dalla spinta del vento ad una velocità di 80km/h per essere centrato, già a trenta metri impone grandi anticipi dato che si sposta di ben 2,2 metri al decimo di secondo. Il suo volo in condizioni di tranquillità è estremamente regolare e contraddistinto da traiettorie lineari, ma in caso di pericolo può compiere scarti repentini e fuggire in pochi istanti dalla portata dei nostri fucili.

Caccia dal palco

In tutte le forme di caccia con l'uso di richiami il tiro al colombaccio in curata, che plana dolcemente ad ali tese non è obbiettivamente impossibile, a patto però di riuscire a restare calmi e non farsi prendere dall'emozione che normalmente la curata dei selvatici suscita, come è bello e giusto che sia.
Per il selvatico che scende sotto i 15 metri dal punto di fuoco, gli anticipi della prima fucilata dovranno essere davvero minimi; basterà “ coprire” il bersaglio ed esplodere il colpo: se l'animale cade ok!

Se viceversa il primo colpo va a vuoto le cose si complicheranno notevolmente: il colombaccio scarterà velocemente diventando un obbiettivo davvero impegnativo. In questi casi, mai farsi prendere dalla furia e dalla bramosia di riparare la padella scaricando l'arma rincorrendo approssimativamente il bersaglio; è opportuno invece reimpostare la fucilata seguendo con precisione la traiettoria di fuga dell'animale. A questo proposito, se il colombaccio fugge alto di coda dovremmo anticiparlo sparando più in basso rispetto alla sua linea di volo, andando così a diminuire l'angolo tra le canne del fucile e la spalla sulla quale poggia il calcio.

Se invece, come capita negli appostamenti situati su declivi o scoscesi, il colombaccio si allontana riprendendo quota e il punto di fuoco si trova più in alto o in linea con la sua traiettoria di volo, la fucilata dovrà essere indirizzata sopra il selvatico anticipandone così la sua ascesa.
Queste tipologie di tiri sono frequenti non solo in caso di padelle al primo colpo, ma anche nell'occasione in cui giungano a tiro molti selvatici e si tenti la coppiola.
Quando il branco dei colombacci scende compatto in curata il numero degli animali a tiro può essere davvero alto ed è in queste situazioni che la freddezza e la determinazione diventano doti essenziali.

Dunque, che sparare “nel mucchio” sia il più grossolano ed improduttivo metodo è cosa risaputa ai cacciatori, è assolutamente necessario inquadrare ogni singolo animale scelto come bersaglio, ma quando ci si trova nella caccia pratica le cose cambiano; tanti cacciatori che su singoli selvatici non sbagliano un colpo, quando si trovano di fronte alla curata di un grande stormo vanno in confusione. I loro sguardi passano da un colombaccio all'altro e, dietro all'inconscia volontà di prenderli tutti non ne raccolgono uno!

È comprensibile che in quei momenti si è spesso presi anche da un senso di responsabilità per la riuscita dell'intera azione iniziata dai volantini e attesa anche dai nostri compagni di caccia, ma questo atteggiamento timido ed incerto seppur inconscio non risulta affatto produttivo.
Meglio focalizzare la nostra attenzione verso un singolo selvatico, il più vicino che dovrà cadere al primo colpo prima di accorgersi della nostra presenza, certamente il primo centro ci darà la carica e la determinazione per impostare le altre fucilate sicuramente più difficili sui selvatici in fuga.
Fondamentale rimane poi prima ancora di iniziare ogni giornata di caccia, al momento di salire sui palchi, dividersi i settori di tiro con i compagni di caccia che condividono con noi la “piattaforma di tiro”, questo eviterà nella concitazione dei momenti decisivi eventuali disturbi reciproci, o addirittura la scelta dello stesso selvatico a cui indirizzare il colpo. Sembra scontato da puntualizzare, ma vi assicuro che non lo è!! Proprio l'eccessiva sicurezza e conoscenza dei compagni porta spesso a questo tipo di distrazioni.

Caccia al campo e con le aste

Essendo ormai consolidata da anni la presenza stanziale dei colombacci sui nostri territori, dopo le giornate tradizionali di passo ad ottobre, anche la caccia a loro dedicata si è specializzata in diverse varianti che seguono l'avanzare della stagione e mutano con i luoghi di pastura o di rientro scelti dai selvatici.

Nella caccia al campo in cui la tesa viene allestita a terra e i cacciatori si trovano pertanto in posizione spesso perpendicolare ad angolo retto con i selvatici in buttata, il momento migliore per effettuare il tiro è sicuramente quello che precede di pochissimo l'atterraggio o che segue immediatamente la ripartenza da terra dei colombacci.
Questo perché la velocità risulta sicuramente minore rispetto a quella delle discese in cui i selvatici planano verso la tesa e il punto di fuoco avviene con un anticipo praticamente quasi nullo sugli animali in arrivo o in ripartenza.

Discorso a parte riguarda il tiro nella caccia con le aste per l'ambiente in cui si svolge. Queste infatti vengono il più delle volte allestite dai cacciatori all'interno dei boschi ad alto fusto o comunque delle macchie in cui la visibilità sarà notevolmente ridotta rispetto ad altri contesti di tiro e le migliori occasioni saranno sfruttabili soprattutto con tiri di stoccata.
Questa tipologia di tiro che si basa sulle doti di istintività e velocità del cacciatore può tuttavia avvalersi di alcuni accorgimenti strategici.

Uno dei migliori è prendere dei punti di riferimento nella vegetazione circostante, quel ramo per intenderci o quella cima d'albero che corrispondono alla porzione di cielo a nostra disposizione e in cui la traiettoria dei selvatici in arrivo converge.
Questo risulterà utile non soltanto a non farsi trovare impreparati al momento del tiro, ma ci guiderà sicuramente anche nell'azione successiva di recupero nel caso di colpo andato a segno.
Per entrambe queste cacce che si praticano in forma vagante in cui l'impostazione non è fissa, importante da valutare sarà anche la posizione del sole. Postazioni in cui si è costretti a sparare costantemente contro sole aumenteranno decisamente le difficoltà.



fonte:all4shooters.com
 
Bellissime forme di caccia quelle proposte nel post, purtroppo dalle mie parti non vengono praticate, un pò a causa dell'impossibilità di avere appostamenti fissi e un pò per la scarsità del selvatico rimane il fatto che da noi se ne vedono di cotte e di crude e non sempre sono ottime idee come quella di sparare i pallettoni sui branchi o cercare tiri impossibili con le over 100 su selvatici che viaggiano a 80 km/h oppure quella di usare cartucce caricate con piombi zerati per aumentare la portata di tiro, secondo me queste sono pratiche sbagliate che magari con una legislazione appropriata potrebbero essere evitate...
Ibal,Gabriele
 
La mia caccia al colombaccio! Giostra con 2 colombacci impagliati vari stampi disseminati sul terreno, ed appostamento nel granoturco possibilmente appena dentro nelle file dove a canto il granoturco e stato da poco tagliato, come pastiglie x farli addormentare 38gr piombo 5 assemblate con polvere tecna, tutto condito con Frankie fast canna 71 *** se poi allungano un po prolunga fino a portare il franki a 81** e poi tanta pazienzaaa.
 
E' una bella caccia,i tiri sono spesso difficili dato che i colombi molte volte sembrano a tiro ma non lo sono.io li caccio al rientro con cartucce da 40 gr pb 4-5-6.
 
Buongiorno
dalla mia esperienza bisogna dire che tipo di caccia al colombaccio si vuole praticare per stabilire la cartuccia ideale :
caccia da palco solo tiro a fermo ; ideale avere un fucile con 2 canne in modo da avere un cartuccia leggera 32 gr n 10 per i tiri vicini mentre per i più impegnativi una 36 gr pb 6,5 -7
caccia da palco con tiro a volo o con giostre , quindi solo con colombi in curata: fucile semiautomatico 1 colpo dispersante 34 gr n 8 , 2 colpo 36 gr n 7 , 3 colpo 38 gr n 6
caccia vagante o da appostamento di passata al valico : semiautomatico 1 colpo 36 gr n 6 , 2 colpo 38 gr n5 3 colpo 40 - 42 gr n 4
 
è un selvatico diventato un po più casalingo rispetto ad anni fa ciò non toglie che ci vogliono delle ottime cartucce per abbatterli
 
I vecchi cacciatori (esagerando)mi dicevano:"regà,se ar palombaccio nun je vedi le zampe nun je tirà"....sicuramente non ho mai ascoltato questo consiglio,anche perchè tecnicamente siamo andati molto avanti rispetto a quegli anni.però ancora oggi vi posso dire che la palomba a tiro(entro i 25mt) cade tranquillamente con una cartuccia 32-33gr.personalmente al passo faccio una caccia mista (turdidi,colombacci)e non ho sempre il tempo di cambiare....ma una RC1 nella distanza che citavo prima(piombo-9-10)non perdona..basta centrare l'animale.
 
Quando il colombaccio giunge a tiro utile arriva il momento conclusivo della verità. Tutto l'impegno impiegato per farlo giungere o per attenderlo fino a quel punto deve concludersi e coronarsi con un tiro preciso, facile a dirsi, vediamo il da farsi...

Vedi l'allegato 52171

Il colombaccio, eccezionale volatore dalle forme estremamente aerodinamiche può raggiungere velocità altissime: 60 chilometri orari come velocità di crociera, con punte di 80-85 quando si trova con il vento a favore.
Dunque un colombaccio che fugge scivolando d'ala aiutato dalla spinta del vento ad una velocità di 80km/h per essere centrato, già a trenta metri impone grandi anticipi dato che si sposta di ben 2,2 metri al decimo di secondo. Il suo volo in condizioni di tranquillità è estremamente regolare e contraddistinto da traiettorie lineari, ma in caso di pericolo può compiere scarti repentini e fuggire in pochi istanti dalla portata dei nostri fucili.

Caccia dal palco

In tutte le forme di caccia con l'uso di richiami il tiro al colombaccio in curata, che plana dolcemente ad ali tese non è obbiettivamente impossibile, a patto però di riuscire a restare calmi e non farsi prendere dall'emozione che normalmente la curata dei selvatici suscita, come è bello e giusto che sia.
Per il selvatico che scende sotto i 15 metri dal punto di fuoco, gli anticipi della prima fucilata dovranno essere davvero minimi; basterà “ coprire” il bersaglio ed esplodere il colpo: se l'animale cade ok!

Se viceversa il primo colpo va a vuoto le cose si complicheranno notevolmente: il colombaccio scarterà velocemente diventando un obbiettivo davvero impegnativo. In questi casi, mai farsi prendere dalla furia e dalla bramosia di riparare la padella scaricando l'arma rincorrendo approssimativamente il bersaglio; è opportuno invece reimpostare la fucilata seguendo con precisione la traiettoria di fuga dell'animale. A questo proposito, se il colombaccio fugge alto di coda dovremmo anticiparlo sparando più in basso rispetto alla sua linea di volo, andando così a diminuire l'angolo tra le canne del fucile e la spalla sulla quale poggia il calcio.

Se invece, come capita negli appostamenti situati su declivi o scoscesi, il colombaccio si allontana riprendendo quota e il punto di fuoco si trova più in alto o in linea con la sua traiettoria di volo, la fucilata dovrà essere indirizzata sopra il selvatico anticipandone così la sua ascesa.
Queste tipologie di tiri sono frequenti non solo in caso di padelle al primo colpo, ma anche nell'occasione in cui giungano a tiro molti selvatici e si tenti la coppiola.
Quando il branco dei colombacci scende compatto in curata il numero degli animali a tiro può essere davvero alto ed è in queste situazioni che la freddezza e la determinazione diventano doti essenziali.

Dunque, che sparare “nel mucchio” sia il più grossolano ed improduttivo metodo è cosa risaputa ai cacciatori, è assolutamente necessario inquadrare ogni singolo animale scelto come bersaglio, ma quando ci si trova nella caccia pratica le cose cambiano; tanti cacciatori che su singoli selvatici non sbagliano un colpo, quando si trovano di fronte alla curata di un grande stormo vanno in confusione. I loro sguardi passano da un colombaccio all'altro e, dietro all'inconscia volontà di prenderli tutti non ne raccolgono uno!

È comprensibile che in quei momenti si è spesso presi anche da un senso di responsabilità per la riuscita dell'intera azione iniziata dai volantini e attesa anche dai nostri compagni di caccia, ma questo atteggiamento timido ed incerto seppur inconscio non risulta affatto produttivo.
Meglio focalizzare la nostra attenzione verso un singolo selvatico, il più vicino che dovrà cadere al primo colpo prima di accorgersi della nostra presenza, certamente il primo centro ci darà la carica e la determinazione per impostare le altre fucilate sicuramente più difficili sui selvatici in fuga.
Fondamentale rimane poi prima ancora di iniziare ogni giornata di caccia, al momento di salire sui palchi, dividersi i settori di tiro con i compagni di caccia che condividono con noi la “piattaforma di tiro”, questo eviterà nella concitazione dei momenti decisivi eventuali disturbi reciproci, o addirittura la scelta dello stesso selvatico a cui indirizzare il colpo. Sembra scontato da puntualizzare, ma vi assicuro che non lo è!! Proprio l'eccessiva sicurezza e conoscenza dei compagni porta spesso a questo tipo di distrazioni.

Caccia al campo e con le aste

Essendo ormai consolidata da anni la presenza stanziale dei colombacci sui nostri territori, dopo le giornate tradizionali di passo ad ottobre, anche la caccia a loro dedicata si è specializzata in diverse varianti che seguono l'avanzare della stagione e mutano con i luoghi di pastura o di rientro scelti dai selvatici.

Nella caccia al campo in cui la tesa viene allestita a terra e i cacciatori si trovano pertanto in posizione spesso perpendicolare ad angolo retto con i selvatici in buttata, il momento migliore per effettuare il tiro è sicuramente quello che precede di pochissimo l'atterraggio o che segue immediatamente la ripartenza da terra dei colombacci.
Questo perché la velocità risulta sicuramente minore rispetto a quella delle discese in cui i selvatici planano verso la tesa e il punto di fuoco avviene con un anticipo praticamente quasi nullo sugli animali in arrivo o in ripartenza.

Discorso a parte riguarda il tiro nella caccia con le aste per l'ambiente in cui si svolge. Queste infatti vengono il più delle volte allestite dai cacciatori all'interno dei boschi ad alto fusto o comunque delle macchie in cui la visibilità sarà notevolmente ridotta rispetto ad altri contesti di tiro e le migliori occasioni saranno sfruttabili soprattutto con tiri di stoccata.
Questa tipologia di tiro che si basa sulle doti di istintività e velocità del cacciatore può tuttavia avvalersi di alcuni accorgimenti strategici.

Uno dei migliori è prendere dei punti di riferimento nella vegetazione circostante, quel ramo per intenderci o quella cima d'albero che corrispondono alla porzione di cielo a nostra disposizione e in cui la traiettoria dei selvatici in arrivo converge.
Questo risulterà utile non soltanto a non farsi trovare impreparati al momento del tiro, ma ci guiderà sicuramente anche nell'azione successiva di recupero nel caso di colpo andato a segno.
Per entrambe queste cacce che si praticano in forma vagante in cui l'impostazione non è fissa, importante da valutare sarà anche la posizione del sole. Postazioni in cui si è costretti a sparare costantemente contro sole aumenteranno decisamente le difficoltà.



fonte:all4shooters.com

Ci sarebbe anche la caccia al colombaccio in appostamento nei valichi senza i richiami, molto piu' sportiva e difficile, ma meno redditizia.
 
bella caccia quella al colombaccio, io lo insidio a rientro in bosco da appostamenti temporanei.. col calibro 28 e cartucce rio da 21 gr pb 7
, è fondamentale rimanere immobili fino al momento dello sparo, cruciale risulta questa fase, nel senso che un movimento fatto prima del dovuto, può significare una padella, in parole povere fare avvicinare il volatile a distanza tale che anche se scoperti e quindi con consenguente virata, la distanza di tiro rimane sempre utile..
 
Secondo le vostre esperienze qual'è la miglior cartuccia per abbattere , il colombaccio?
 
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