Gestione della fauna opportunista... Parliamone

Qui il problema di fondo che delle gazze e volpi la carne non si può vendere, quindi quasi nessuno è interessato ad effettuare le DOVEROSE azioni di controllo, io nel mio piccolo con il 36 mi dedico il pomeriggio alla caccia alle gazze che mi mangiano la frutta e disturbano i leprotti, mio Zio buonanima aveva il capannino per cacciare le volpi di notte, ma allora era diverso, in primis i vicini se sentivano una botta non allertavano la guardia nazionale, ora sono tutti animalisti e di natura capiscono meno che noi cacciatori di satelliti e sonde spaziali.
 
Ma io conosco la realtà di due province dove caccio,in una si può effettuare il prelievo dei corvidi a caccia chiusa con il fucile (dopo aver sostenuto l'abilitazione)mentre nell'altra si catturano i corvidi con la classica trappola (tipo larsen)quella col richiamo e si cattura dappertutto anche nelle zrc,oasi e quant'altro...(sempre con autorizzazione provinciale),lo stesso vale per la nutria (sia trappola che fucile)e per la volpe (solo fucile)e da quel che vedo i risultati ci sono..poi certamente si fà quel che si può comunque in questi ultimi anni i nocivi e soprattutto le nutrie sono calati notevolmente...basta tirar indietro le maniche darsi da fare senza falsi perbenismi......


Idem nella mia Regione....
I criticoni sono tanti...chi si dà da fare pochi...pochissimi....
 
Idem nella mia Regione....
I criticoni sono tanti...chi si dà da fare pochi...pochissimi....

E che dire... , in emilia romagna di gestione non gli lega nemmeno le scarpe alla Toscana , qua le province andrebbero messe al torchio.....cmq qua a Firenze ,per non parlare nei dintorni di Gazze e cornacchie ci sono quasi piu degli abitanti , e quando qualcuno a pensato che introdurre queste specie avesse risolto i problemi dei Piccioni , Cavolo anno fatto i danni peggio della grandine , e ora chi ci salva ???
 
Anche da noi è permessa la cattura dei nocivi ( gazze e cornacchie) fuori dal periodo di caccia però solo con trappole, stessa cosa anche per le nutri e ci sono stati dei risultati discreti, il problema è che avendo un parco vicino gli animali dopo un po girano solo in quell'area e non ci è stato permesso nessun tipo di controllo. Morale della della favola ti fai un mazzo tanto per poco niente......
Ma a me non importa e vado avanti!!!
ciao
Alberto
 

Alberto 69

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Lunedì 28 Aprile 2014

Non c'è caccia se non c'è ambiente e, non c'è ambiente se non c'è gestione. Vogliamo parlare con voi del delicato argomento di controllo e gestione di quelle specie in continuo aumento a discapito non solo di altre, ma anche di ambiente e agricoltura che potrebbero trovare in noi una voce o meglio un coro di sostegno.

gestione-fauna-opportunista-2.jpg corvide.png volpe.jpg cinghiale.jpg

Con l'arrivo della bella stagione, si rinnovano le speranze di tutti noi nel poter vedere le specie selvatiche in buona salute e in continuo aumento grazie alla riuscita di nidiate e cucciolate nel periodo riproduttivo. Queste belle e lecite aspettative, tuttavia, per non restare inesorabilmente deluse, dovrebbero essere sostenute con l'impegno, sopratutto da parte di chi gestisce il mondo caccia, magari implementando la lotta ai predatori opportunisti. Ricadono sotto questa definizione addolcita, tutte quelle specie che venivano fino a qualche tempo fa indicate come nocive e, che a nostro avviso come tali andrebbero ancora considerate.
Sicuramente nell'equilibrio naturale esiste una funzione selettiva non trascurabile svolta nei confronti della selvaggina più debole da predatori come la volpe e i rapaci, ma tutto questo non può essere valido, se non entro certi limiti, per specie in crescita esponenziale e prive a loro volta di predatori in natura, come ad esempio i corvidi.
È in questo ambito che l'intervento selettivo operato dall'intervento dell'uomo, cacciatore nello specifico, ripristina o perlomeno dovrebbe, gli equilibri naturali compromessi.
Con il termine opportunisti si intendono l’insieme di quelle specie animali ad alta valenza ecologica, ovvero che meglio di altre si adattano a condizioni di vita anche estreme, alle strutture antropiche, ad habitat caratterizzati da differenti parametri ambientali – ecologici – climatici. Quasi sempre queste specie si collocano ai vertici della catena alimentare e per il loro sostentamento predano appunto uova, nidiacei, piccoli nati ma anche esemplari adulti di altre specie di interesse venatorio e non.
Così, mentre alcune specie di animali sono in declino e si estinguono, altre molto adattabili come Cornacchia grigia, taccola, gazza per gli uccelli, volpe, nutria, cinghiale per i mammiferi, proliferano in modo innaturale, grazie all’abbondanza dei rifiuti alimentari e alla mancanza di super predatori.
Quasi sempre gli effetti della caccia come viene attualmente praticata sono trascurabili o perlomeno insufficienti, vista anche l’esistenza di istituti di protezione e di salvaguardia della fauna selvatica (zrc – oasi di protezione faunistica – riserve naturali – parchi nazionali e regionali). Sicuramente per una seria analisi critica del problema, anche noi cacciatori dobbiamo assumerci la nostra piccola parte di colpe che sta magari nel non considerare la caccia a queste specie di particolare interesse venatorio. E così non viene loro di certo dedicato il giusto tempo e la stessa passione che magari si impiegano nelle altre “discipline” venatorie, anche perchè complice a questo stato di cose, un ridotto calendario unitamente ai mille divieti che magari ci limiterebbero nelle uscite da dedicare ai nostri selvatici d'elezione.
Eppure data la scaltrezza e la diffidenza delle specie in questione, di certo un innegabile valore venatorio, questi selvatici ce l'avrebbero, anche se il numero degli appassionati resta ancora molto ridotto. Sta di fatto che per arginare l'esplosione demografica, in particolare dei corvidi le contromisure efficaci sono sicuramente da implementare. Per ora a stagione venatoria conclusa, negli Atc si interviene attraverso l'utilizzo di trappole Larsen, le quali funzionano sfruttando il carattere aggressivo e territoriale durante il periodo riproduttivo di questi animali che non sopportano l’intrusione di un consimile all’interno del proprio territorio e pertanto cadono nelle trappole nel tentativo di scacciarlo.
Ci chiediamo se una valida alternativa non si possa rintracciare nell'uso di quei calibri a canna rigata detti appunto Varmint come il 223 Remington o il 243 winchester, nati per questo specifico uso selettivo, magari anche di notte quando molte specie come ad esempio la volpe sono certamente più attive, ovviamente con ogni precauzione e cautela da parte dei controllori.
Permetterebbero certamente almeno nel caso dei corvidi di poter intervenire da distanza notevole, magari sui branchi di animali a terra in pastura scongiurando ogni pericolo e soprattutto evitando maldestri tentativi di avvicinamento che data la vista e la diffidenza di questi animali risulterebbero vani.
Prima di qualsiasi intervento empirico resta fondamentale la realizzazione di censimenti delle varie popolazioni esistenti, obbligatori tra l'altro per l’ISPRA, poi da parte di tutti, la limitazione al massimo di risorse alimentari di origine umana sparse sul territorio (abbandoni di rifiuti e discariche abusive). Voi, cari amici cacciatori e non, cosa ne pensate? Sono ancora rimandabili queste serie tipologie di intervento, o magari altre di cui discutere, per proteggere anche agricoltori spesso dimenticati o scarsamente risarciti per i danni subiti da queste specie? Parliamone...


fonte:all4shooters.com
 
Io sarei ben felice di poter cacciare la volpe ed i corvidi, perchè se vogliamo selvaggina dobbiamo limitare gli animali che la predano, le volpi, gazze e corvi da noi sono veramente troppi andrebbero cacciati tutto l'anno.
 
E magari!?!Ma qua' c'e' gente che gli da persino da mangiare a ste' bestiacce [sconvolto.gif]!In citta' con cornacchie e gabbiani siamo veramente al limite......alla schiusa dei nidi d'uccelli come merli e passeracei vari s'assiste alla strage degli innocenti!Quando gireranno per i parchi cittadini solo loro,insieme agli onnipresenti storni.......magari qualche solone dell'Ispra affermera' che un giusto contenimento della specie durante tutto l'arco dell'anno sarebbe stata auspicabile [14]!?!Ma va,va,va,va,va,va,va,va,va..........
 
Io sarei ben felice di poter cacciare la volpe ed i corvidi, perchè se vogliamo selvaggina dobbiamo limitare gli animali che la predano, le volpi, gazze e corvi da noi sono veramente troppi andrebbero cacciati tutto l'anno.

Sicuramente troverai dalla tua parte tutti i veri cacciatori, ma saranno altrettanto contrari tutti gli animalisti. Poiché questi ultimi sono molto di più ed anche più agguerriti, la vedo difficile se non impossibile cacciare quelli che tu chiami predatori!
 
Caccia tutto l'anno non si può....almeno con la ns normativa vigente..
Ma controllo si...
Da noi volpi e corvidi sono "contenuti" anche in periodo di caccia chiusa....
E non è nemmeno difficile farlo....basta che le singole Provincie facciano ciò che serve....e che i cacciatori siano disposti a dare il loro contributo...
 
Sicuramente troverai dalla tua parte tutti i veri cacciatori, ma saranno altrettanto contrari tutti gli animalisti. Poiché questi ultimi sono molto di più ed anche più agguerriti, la vedo difficile se non impossibile cacciare quelli che tu chiami predatori!

Ehh non è proprio così Franco....ci sono anche tanti cacciatori che sono contrari agli abbattimenti a caccia chiusa....rispetto la loro idea ma non la condivido affatto...comunque per gestire al meglio la fauna (dato che ormai il ciclo naturale degli animali è stravolto)qualche cosa bisogna fare..a mali estremi...estremi rimedi...
 
Nella mia provincia le cornacchie in maggior parte vivono e si spostano sulla fascia costiera che è interdetta alla caccia da anni in quanto considerata rotta migratoria e nei punti dove si ritrovano le cornacchie che anno le distanze di sicurezza sufficienti per poter esercitare caccia di contenimento oltre alle varie autorizzazioni devono essere presenti anche le forze di pubblica sicurezza che con la penuria di fondi e personale sono impossibilitate a svolgere un tale servizio quindi di fatto non possiamo intervenire, si possono usare solo le gabbie con le quali non si catturano neanche il 25% di quelle autorizzate dall'ispra e quindi ogni anno le cornacchie aumentano.
 
Nella mia provincia le cornacchie in maggior parte vivono e si spostano sulla fascia costiera che è interdetta alla caccia da anni in quanto considerata rotta migratoria e nei punti dove si ritrovano le cornacchie che anno le distanze di sicurezza sufficienti per poter esercitare caccia di contenimento oltre alle varie autorizzazioni devono essere presenti anche le forze di pubblica sicurezza che con la penuria di fondi e personale sono impossibilitate a svolgere un tale servizio quindi di fatto non possiamo intervenire, si possono usare solo le gabbie con le quali non si catturano neanche il 25% di quelle autorizzate dall'ispra e quindi ogni anno le cornacchie aumentano.
Ma io conosco la realtà di due province dove caccio,in una si può effettuare il prelievo dei corvidi a caccia chiusa con il fucile (dopo aver sostenuto l'abilitazione)mentre nell'altra si catturano i corvidi con la classica trappola (tipo larsen)quella col richiamo e si cattura dappertutto anche nelle zrc,oasi e quant'altro...(sempre con autorizzazione provinciale),lo stesso vale per la nutria (sia trappola che fucile)e per la volpe (solo fucile)e da quel che vedo i risultati ci sono..poi certamente si fà quel che si può comunque in questi ultimi anni i nocivi e soprattutto le nutrie sono calati notevolmente...basta tirar indietro le maniche darsi da fare senza falsi perbenismi......
 
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