Caro Corbari nonostante io sia più vecchio di te mi sono intenerito rammentando la mia infanzia ed in particolare una volta che tanta era la fretta di andare con il babbo non misi i calzini e dopo un paio di ore piangevo in silenzio per non farmi strillare, ma temevo di esser lasciato a casa! Mi sembra di vedere la faccia sconsolata di mio padre che diceva ai suoi amici di dover tornare alla macchina , visto che io non riuscivo più a camminare. Piccolo aneddotto rivelatore però di quel desiderio del bimbetto di emulare i gesti paterni.
Quest'estate parlavo con una mia conoscente della tua età, divisa dal suo uomo e madre di un figlio maschio di sei anni e le dicevo che mi sarebbe piaciuto portarlo al TAV non certo per farlo sparare data l'età ma per farlo familiarizzare con un certo mondo, ebbene lei si è inalberata dicendo che non voleva assolutamente che il figlio potesse avere a che fare con delle armi, che la caccia è un orrore e così via.
Purtroppo non avendo legami di nessun genere con la persona di cui sopra non posso certo fare nulla, ma son dispiaciuto all'idea che oggi il solo parlare di certe cose faccia inorridire gli animi. Discorsi fatti e rifatti ma io continuo ad essere arrabbiato quando vedo questa omologazione straziante del pensiero. Per contro le tue foto sono molto tenere e ti ringrazio per averle mostrate a tutti noi.