Livorno: Storni e piccioni, libera caccia chiede l´abbattimento

l'ho conosciuto,il moscardini,e' una persona combattiva e preparata,sempre vicino ai cacciatori e pronto a metterci la faccia..................................ciao padelloni
 
Anche Latina ci sono gli storni che la fanno da padrone ed è da qualche anno che sono diventati stanziali ma da quest'anno anche vicino casa mia che mi trovo tra Latina e Cisterna di Latina ce ne sono alcune coppie che hanno nidificato in maniera stabile. Il problema è che, in campagna, sono dannosi all'agricoltura le olive, la vigna e i silos conteneti l'insilato per gli allevamenti zootecnici sono i più soggetti ad "attacco" da parte di questi animali che ogni anno aumentano. In città la cosa no cambia perché sporcano marciapiedi strade ed auto dove alla lunga il loro guano intacca la vernice delle vetture. Purtroppo fino a che non li renderanno cacciabili queste situazioni andranno solo a peggiorare, lo stesso dicasi per le volpi, cornacchie e gazze dove in questo caso ci servirebbero degli abbattimenti per il controllo numerico anche al di fuori della stagione venatoria, so che in alcune regioni anche il cormorano sta diventando dannoso, spero solo che i nostri legislatori si decidano a fare qualcosa e non solo prendere soldi a sbafo.
Ciao Davide.
 

titusmax

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Tratto da www.ilterreno.gelocal.it

SAN VINCENZO. Con una lettera indirizzata al presidente della Provincia di Livorno Giorgio Kutufà e al sindaco di San Vincenzo Michele Biagi, Andrea Moscardini, presidente dell’Associazione Libera caccia di S.Vincenzo, richiede l’aiuto delle istituzioni per i problemi che, a suo dire, provocano le folte presenze di storni e piccioni su agricoltura, igiene e salute.

«I danni provocati – dice Moscardini - in particolar modo da storni e piccioni sono molto superiori rispetto a quelli dichiarati dagli agricoltori. È necessario tener conto dei gravi problemi che provocano alle abitazioni con lo spargimento di guano che imbratta immobili, gronde, facciate, terrazzi, tende, automobili ecc., creando disagi ai cittadini.

È altresì importante tener conto del rischio igienico-sanitario. Con l’aumento incontrollato degli storni e dei piccioni, qualsiasi luogo del paese è divenuto a rischio, specie i giardini e parchi pubblici dove la presenza di bambini e anziani è maggiore».

Moscardini riporta poi i dati di Coldiretti Toscana, secondo cui i danni causati dagli storni alla produzione agricola provocano un 10% in meno nella produzione di uva, frutta e olive in molte regioni d’Italia. La soluzione proposta dal presidente dell’Associazione di libera caccia è quella di inserire storni e piccioni tra le specie cacciabili.

«Gli storni – dice Moscardini – hanno infestato negli ultimi anni tutta la Regione e ogni giorno si alimentano a discapito dell’agricoltura e della biodiversità del territorio. La priorità, insieme alla caccia in deroga attivata con successo dalla Regione, è l’inserimento dello storno, da parte di Bruxelles, tra le specie cacciabili, e ad oggi questa sembra l’unica soluzione per evitare puntualmente si ripropongano tensioni e conflitti tra chi è a favore e chi è contrario. La Toscana sta facendo pressioni sull’Ue per modificare lo status dello storno. Un percorso che condividiamo».

Secondo Moscardini e Coldiretti, lo storno rappresenta un problema serio in quanto specie fuori controllo. Per quanto riguarda S.Vincenzo, Moscardini definisce il paese costiero “assediato” da questi volatili.

«È impossibile – dice – non evidenziare il gran numero di piccioni presenti in tutta l’area urbana, ma soprattutto nell’ex silos Solvay, nel cimitero comunale e in zone limitrofe». I piccioni a San Vincenzo sarebbero circa 2.500, così come considerevole sarebbe il numero di storni. «Bisogna attivare – sostiene Moscardini – tutti quei sistemi che la normativa consente per ridurne drasticamente la presenza, prendendo in esame anche una forma di abbattimento da concordare con le autorità competenti». E per questo ritiene necessario che il sindaco si attivi.
 
ormai quella dello storno è cosa risaputa, dannoso, numeroso, pericoloso per la salute, ecc....non cadiamo però nel tranello di cacciarlo in deroga alle condizioni attuali, è un "suicidio", per tutti quei motivi dei quali ormai ne parliamo da anni, ma soprattutto non prestiamoci per "contenerlo" a caccia chiusa...............in bocca al cocker!!!!!!!!!!!!!!!
 
Io sinceramente non capisco chi parla di campagna tesseramenti!!!!!!
se non fanno niente li critichiamo se si muovono cercardo finalmente di difendere il territorio e la figura del cacciatore li ricritichiamo!!!
penso che stare seduti a un pc e sparare sentenze è troppo facile !!!

se ce ne fossero di Andrea Moscardini nelle associazioni forse qualcosa cambierebbe!!!!!

NON CREDETE ??? 100 - 1000 RICHIESTE DI QUEL GENERE FORSE SI PORREBBERO DOMANDE NO? NON CREDETE?
 
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