Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

sto leggendo con attenzione tutti gli interventi, tutti molto belli perchè, soprattutto raccontano di caccia e di vita. Ma permettetemi di evidenziare in modo particolare gli interventi di alcuni ragazzi che stanno aspettando con ansia di superare l'esame per il pda. Grazie a questi ragazzi a prescindere da come si avvicinano all'ars venandi e in bocca al lupo per l'esame e le vostre future cacce.

Bravo Federico
Mi associo.... [eusa_clap.gif]
IBAL a tutti
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Per quanto mi riguarda, ho sempre guardato con molto interesse ed anche passione questo mondo fin da quando ero bambino, ascoltando i discorsi di mio nonno paterno con i miei zii...
Mio padre non è cacciatore, ed io nell'adolescenza sembravo aver un pò perso questo interesse, ma sembrava soltanto però; perchè alla prima occasione mi è stata risvegliata da un mio amico questa grande passione che ho dentro, ed ho preso subito la licenza di caccia...
Mio fratello mi ha sempre seguito e visto che stiamo parlando di questo, dico anche che la sua passione è grandissima, tra poco più di 20 giorni compirà 18 anni e già sta studiando da un pò per prendere la licenza, quindi si iscriverà anche al forum di MIGRATORIA.it anche perchè visita questo forum e legge i post da molto tempo...
Saluti a tutti
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Scrissi anche un articolo tempo fa, comunque sia la mia passione è nata per caso, non sono figlio di cacciatore, parenti stretti e non che purtroppo non ho conosciuto lo erano però, di caccia non ne avevo idea fino a quando nel 2006 inizi 2007 fui invitato da un conoscente cacciatore ad una battuta di caccia, da quel giorno già scesi a patti con i miei: a 18 anni dopo la patente avrò il porto d'armi. E così fu. Del resto ho da sempre istintivamente avuto la passione per i cani, i fuoristrada, i viaggi, l'idea di andare in campagna mi piaceva e difatti quel giorno ebbi la conferma di tutto. Nella mia vita purtroppo ho già fatto grandi rinunce, ma la caccia stavolta non la abbandonerò facilmente. Io la caccia la vivo come uno stile di vita oltre che una grande passione praticandola però con razionalità e per quanto possibile con etica ed è grazie alla caccia se sono riuscito ad allargare le mie amicizie soprattutto e spero di vivere in futuro ogni esperienza di caccia possibile.

Il tuo è un bellissimo ed invidiabile esempio
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Avvicinarsi alla caccia lo possono fare tutti.. praticarla pure... ma avere nel DNA questa passione lo si può avere se i tuoi nonni, padre hanno questa passione..
Ciao Francesco
Secondo me non è vero, certo i figli di cacciatori hanno più possibilità e sono molto più avvantaggiati ma non per questo quelli che non lo sono non possono avere questa passione nel sangue.
Conosco figli di cacciatori sfegatati che non hanno neanche la licenza e ne conosco altri che a caccia sono dei veri disastri, sanno solo mettersi sotto una pianta con il richiamo acceso e tirare a fermo.
Quindi non sono molto d'accordo, secondo me se c'hai la passione e sei figlio di un cacciatore parti molto avvantaggiato, ma non basta errere figlio e nipote di cacciatore per essere dei bravi cacciatori.
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Credevo di essermi già avvantaggiato rispondendo nell' altra discussione ma lo ripeto volentieri :CACCIATORE da 16 anni circa e discendente certo da almeno 4 generazioni precedenti di CACCIATORI !
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Io provengo da una generazione di cacciatori, più o meno appassionati, ho avuto la fortuna di avere un Grande zio che mi ha sempre portato con se e dei Grandi genitori che mi hanno sempre consentito di andare a caccia anche quando non avevo il porto d'armi e mi lasciavano andare con chiunque andasse a caccia, perchè già capivano la mia grande passione anche mio padre mi ha sempre portato sin dall'età di 6 anni, anche se lui per me andava troppo poco...allora dovevo trovare e cercare di farmi portare da qualcun'altro e qualsiasi tipo di caccia mi andava bene, bastava andare.Fino a quando finalmente a 18 anni è arrivato il fatidico PDA e da lì poco dopo la patente e via libera!!!
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Anche il mi figliolo piu`grande ha fatto come te,ma quanta passione aveva in corpo,la mattina si alzava prima di me,sono riuscito poche volte la domenica a lasciarlo a letto.


Diciamo che allora il tuo figliolo potrei anche essere io..... dai 6-7 anni in poi il mio babbo poche volte riusciva a farla franca.....in realta' lui era contento di portarmi, ma a quel tempo la domenica c'era anche il catechismo,e la mamma brontolava se nn andavo.......quante notti nel dormiveglia per riuscire a sentire la sveglia del papi , con la paura che non mi svegliasse......

di anni ne ho soltanto 27,e ricordo perfettamente quelle mattinate di dicembre piene di merli,sasselli e cesene.....oppure quello specchietto a corda per le allodole.....

supplicavo il babbo per andare a fare il rientro a fermo nella selva vicino casa portando con me il 28 del nonno..........avere un fucile tutto mio in mano era una sensazione indescrivibile.....

visto lo schifo dei giorni d'oggi, mi verrebbe la voglia di non andare piu' a caccia.....
ma so bene che soffrirei troppo a stare chiuso in casa...., quindi mi sa tanto che mi lamentero' sino alla fine dei miei giorni, continuando a rinnovare di anno in anno la mia licenza(che qualche stronzo voleva revocarmi)......
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

mio padre mi ha trasmesso la passione ed io e mio padre l'abbiamo trasmessa a mio figlio, una passione che lega gli affetti più cari, non solo tra gli uomini ma anche tra le donne delle famiglie, nonne, madri, sorelle e figlie, non fosse solo per onorare la selvaggina seduti intorno ad una tavola imbandita....................in bocca al cocker!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Leggendoti parecchie volte mi sembrava di leggere me, evidentemente non siamo molto dissimili visto che anch'io come te sono un cacciatore venuto dal nulla e per certi versi ancora incompleto (la mia grande pecca al momento è il cane, per fortuna quest'anno sono riuscito a risolvere con il fuoristrada) e il bello è che come te non sapevo neanche cosa si cacciasse di preciso e non sapevo nulla di cartucce fucili selvatici e così via, ho imparato tutto da solo e anch'io come te ho trovato in internet una fonte utilissima! Piano piano comunque impareremo sempre più raffinando così la nostra esperienza venatoria e l'importante è avere sempre la voglia di cacciare e di imparare con umiltà da chi ne sa più di noi. Così se Dio vorrà quando saremo genitori i nostri figli almeno saranno più avvantaggiati rispetto ai loro "sfortunati" genitori ;)
Per adesso che mi trovo alla fine del quarto anno di licenza mi ritengo soddisfatto dei progressi che ho fatto, ho imparato qualche posticino buono ho affinato la mira (ma c'è ancora da affinare) e ho imparato molte cose in fatto di cartucce e fucili.
Però la cosa che mi manca di più è il cane appena andrò a vivere per conto mio comprerò cane, allodole e anche qualche zimbello in modo da variare tipologia di caccia in base al periodo e ottenere risultati ancora più soddisfacenti.;)
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Papà, nonno, bisnonno (e chissà ancora prima) tutti cacciatori, e in più zii e altri parenti... In pratica era inevitabile che venissi stregato dalla passione per la caccia.
Da bambino ascoltavo a bocca aperta i racconti e i discorsi di papà con i suoi amici e ricordo ancora come mi faceva sorridere la gestualità che adoperavano per simulare il volo delle anatre con pollice, indice e mignolo della mano. E poi come mi piaceva sentire parlare di "papari", di stampi, di Rottweil e di Legia Special Canard. E ancora la pulizia del fucile a fine caccia e le mille domande per saziare la curiosità.
Quante volte mi sono svegliato in piena notte supplicando papà di portarmi con sè... e quante lacrime versate perchè giustamente non poteva portare un bambino di 3-4 anni in un ambiente duro come la palude d'inverno.
Poi più in là ecco che iniziò a portarmi con sè, prima di pomeriggio, poi la prima volta di mattina all'apertura in agosto alle tortore, tanto non ci si alzava troppo presto...
Poi "conquistai" la possibilità di accompagnarlo ai tordi, ma era sempre la palude che volevo scoprire e per quella dovetti attendere ancora un pò. Quando mi portò la prima volta, alle mitiche "Saline" di Brindisi per me fu una svolta! Fortunatamente, nonostante sia ancora giovane, ho avuto la fortuna di partecipare, sebbene da spettatore, alle aperture agostane e alle cacciate a marzo delle quali ricordo ancora bene i voli di marzaiole, di pittime e di altri anatidi e trampolieri quando si poteva cacciare sul bacino de "La Strea", sul litorale jonico salentino. Quanti bei ricordi....

P.S.: ora sono io che quando torno giù a casa a Lecce porto papà con me a caccia ed è sempre un gran piacere averlo accanto. Ora che lui ha perso l'entusiasmo che aveva alla mia età e che ormai esce di rado e più che altro "per l'abitudine", riaccendergli la passione venatoria è per me un piccolo modo per dirgli... GRAZIE!
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Avvicinarsi alla caccia lo possono fare tutti.. praticarla pure... ma avere nel DNA questa passione lo si può avere se i tuoi nonni, padre hanno questa passione.. Ebbene si, io da piccolo, ho seguito le orme di mio padre che a sua volta ha seguito quelle di mio nonno.. Si diciamo che una buona parte è scritta, come ho detto, nel tuo DNA, ma l'altra parte è spesso concausa di frequentazione di amicizie e perché no.. una tua volontà. Si spesso si capiscono le cose solo dopo aver iniziato a farle e per questo iniziare ad andare a caccia con amici e compagni ti può aiutare a capire che può essere importante conoscere il vero valore della caccia. Come ho scritto in altri post.. per me la caccia è un sano e corretto stile di vita.... che fa godere di questo beneficio chi la pratica ma ti fa capire e condividere anche le bellezze della natura che ti circondano quando la mattina ti alzi per andare a caccia. Con la caccia si sta a stretto contatto con la natura e solo andandoci potrai conoscere il vero valore della caccia. Infine devo dire grazie a mio padre che mi ha portato verso questo mondo.. continuiamo anche noi genitori a tramandare questa passione e far conoscere ad altri la caccia.. :D
Ciao Francesco
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Io non sono ne figlio ne nipote ne parente di nessun cacciatore, c'era un ragazzo a scuola con me che andava a cinghiale e studiava per prendersi la licenza, e a me anche se non ero mai andato e non sapevo nemmeno come fosse fatta la caccia mi venne la fissa di prendermi la licenza, insomma alla fine studiai la teoria feci l'esame e presi la licenza, e mi feci regalare per la maturità il fucile da mio padre.
Insomma incominciai ad andare a caccia ma non sapevo neanche come fosse fatto un tordo non ne avevo mai visto uno...(mi dissero che era un pò più grosso di un passero)
Il primo anno di licenza andai una sola volta a caccia perchè non avevo nessuno che mi accompagnasse, il secondo anno incominciai ad andare più spesso sempre senza sapere ancora come fossero fatti sti benedetti tordi e senza sapere dove trovarli, mi ricordo il primo tordo lo feci a fine novembre, poi parlando con i vari cacciatori che incontravo incominciai a capire come funzionava la caccia, che c'era lo spollo che la sera si faceva il rientro ecc... E devo ammettere che molto di quello che so l'ho imparato su internet sopratutto in fatto di fucili e cartucce.
Insomma sono un cacciatore venuto dal niente, ma sono contento così, tutto quello che so e che riesco a fare lo devo solo alla mia passione, a giornate intere passate a portare a spasso il fucile senza perdermi mai d'animo.
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Io non sono ne figlio ne nipote ne parente di nessun cacciatore, c'era un ragazzo a scuola con me che andava a cinghiale e studiava per prendersi la licenza, e a me anche se non ero mai andato e non sapevo nemmeno come fosse fatta la caccia mi venne la fissa di prendermi la licenza, insomma alla fine studiai la teoria feci l'esame e presi la licenza, e mi feci regalare per la maturità il fucile da mio padre.
Insomma incominciai ad andare a caccia ma non sapevo neanche come fosse fatto un tordo non ne avevo mai visto uno...(mi dissero che era un pò più grosso di un passero)
Il primo anno di licenza andai una sola volta a caccia perchè non avevo nessuno che mi accompagnasse, il secondo anno incominciai ad andare più spesso sempre senza sapere ancora come fossero fatti sti benedetti tordi e senza sapere dove trovarli, mi ricordo il primo tordo lo feci a fine novembre, poi parlando con i vari cacciatori che incontravo incominciai a capire come funzionava la caccia, che c'era lo spollo che la sera si faceva il rientro ecc... E devo ammettere che molto di quello che so l'ho imparato su internet sopratutto in fatto di fucili e cartucce.
Insomma sono un cacciatore venuto dal niente, ma sono contento così, tutto quello che so e che riesco a fare lo devo solo alla mia passione, a giornate intere passate a portare a spasso il fucile senza perdermi mai d'animo.

Leggendoti parecchie volte mi sembrava di leggere me, evidentemente non siamo molto dissimili visto che anch'io come te sono un cacciatore venuto dal nulla e per certi versi ancora incompleto (la mia grande pecca al momento è il cane, per fortuna quest'anno sono riuscito a risolvere con il fuoristrada) e il bello è che come te non sapevo neanche cosa si cacciasse di preciso e non sapevo nulla di cartucce fucili selvatici e così via, ho imparato tutto da solo e anch'io come te ho trovato in internet una fonte utilissima! Piano piano comunque impareremo sempre più raffinando così la nostra esperienza venatoria e l'importante è avere sempre la voglia di cacciare e di imparare con umiltà da chi ne sa più di noi. Così se Dio vorrà quando saremo genitori i nostri figli almeno saranno più avvantaggiati rispetto ai loro "sfortunati" genitori ;)
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Secondo me non è vero, certo i figli di cacciatori hanno più possibilità e sono molto più avvantaggiati ma non per questo quelli che non lo sono non possono avere questa passione nel sangue.
Conosco figli di cacciatori sfegatati che non hanno neanche la licenza e ne conosco altri che a caccia sono dei veri disastri, sanno solo mettersi sotto una pianta con il richiamo acceso e tirare a fermo.
Quindi non sono molto d'accordo, secondo me se c'hai la passione e sei figlio di un cacciatore parti molto avvantaggiato, ma non basta errere figlio e nipote di cacciatore per essere dei bravi cacciatori.

Io pure la penso come Rodolfo, non è assolutamente vero inoltre che la caccia è per tutti. Teoricamente la può praticare il diciottenne come l'ottantenne, ma se uno non è portato c'è poco da fare. Prendiamo ad esempio io e mio padre: io amante dei cani e desideroso di averne uno, lui ne ha paura e gli fanno pure schifo (nel senso che è schifiltoso nei loro confronti per i peli, la bava, le leccate e così via); io soffro di più ad alzarmi alle 9 per studiare che alle 4 per andare a caccia, lui l'idea di andare in campagna con il freddo e l'umido a quell'ora non ne vuole sapere; io non mi faccio problemi ad usare un'arma e a sparare un'animale, lui invece è "di cuore tenero". Insomma le differenze tra me e mio padre ci sono. E non ho di certo preso da lui questa passione!!!! Avevo un nonno cacciatore e altri parenti meno stretti cacciatori però non li ho potuti conoscere. Si può dire che magari se c'è qualcuno in famiglia che lo è si è più avvantaggiati se si decide di diventare cacciatori rispetto a quelli che partono da zero come per esempio io e Rodolfo, però dire che per essere cacciatori bisogna averlo nel DNA ed essere esclusivamente figli nipoti o altro di cacciatori è un po' un'esagerazione visto che anche io conosco fra le altre cose amici coetanei che non ha preso dal padre e dal nonno in quanto a caccia, inoltre credo con un po' di buona volontà passione sacrificio e umiltà possiamo imparare tutti ad essere bravi cacciatori e tramandare le nostre nozioni ai posteri!
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Io vengo da una famiglia che ha visto cacciatori tutti i miei avi.Io alla tenera età di 7/8 anni rubavo al babbo il tronchino 28 e con il vecchio spinone andavo a sparare gallinelle nel fiume dietro casa,tutto di nascosto.... come se lui non vedesse che calavano le cartucce .Ho rifornito di gallinelle tutto il vicinato con l'unico vincolo di non dire niente ai miei . Poi quante volte sega a scuola per raggiungerlo a caccia lui fingeva di inc@@si ma era fondamentalmente orgoglioso_Ormai lui non pratica più da anni ma è sempre a chiedermi di come è andata di come vanno i cani poi vuole pulire la selvaggina e gli fà l'autopsia dicendomi sempre come l'ho colpita il piombo che ho usato e via dicendo. Ciao padelloni.
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Io sono nato in una famiglia di cacciatori sia da parte di mio padre che di mia madre....entrambe i miei bis nonni erano 2 Grandi capocaccia dell'epoca nel gennargentu ho anche una foto di lui con il Sig. Beretta e la restante compagnia....allora in Sardegna si potevano cacciare ancora il favoloso Cervo Sardo i Mufloni e i tantissimi cinghiali...!!
Miei nonni entrambe vocati per lepri pernici e quaglie più che per i cinghiali come i loro genitori e negli anni 80" si adattarono alla migratoria spinti da mio padre e miei zii...negli anni 50-80" non avrebbero mai spreccato 1 cartuccia per un merlo o un tordo al massimo potevano sparare un colombo posato!!!ALTRI TEMPI...
Io vado a caccia dall'età di 7 anni e prima di fare l'esame della patente ho preferito farmi il PDA per me la caccia è una vera malattia e credo che non esista anco una cura!!
Cordiali saluti Marco.
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Avvicinarsi alla caccia lo possono fare tutti.. praticarla pure... ma avere nel DNA questa passione lo si può avere se i tuoi nonni, padre hanno questa passione.. Ebbene si, io da piccolo, ho seguito le orme di mio padre che a sua volta ha seguito quelle di mio nonno.. Si diciamo che una buona parte è scritta, come ho detto, nel tuo DNA, ma l'altra parte è spesso concausa di frequentazione di amicizie e perché no.. una tua volontà. Si spesso si capiscono le cose solo dopo aver iniziato a farle e per questo una iniziare ad andare a caccia con amici e compagni ti può aiutare a capire che può essere importante conoscere il vero valore della caccia. Come ho scritto in altri post.. per me la caccia è un sano e corretto stile di vita che fa si di godere di questo beneficio chi la pratica ma ti fa capire e condividere anche le bellezze della natura che ti circondano quando la mattina ti alzi per andare a caccia. Con la caccia si sta a stretto contatto con la natura e solo andandoci potrai conoscere il vero valore della caccia. Infine devo dire grazie a mio padre che mi ha portato verso questo mondo.. continuiamo anche noi genitori a tramandare questa passione e far conoscere ad altri la caccia.. :D
Ciao Francesco

Santissime parole caro Francesco...
la cosa bella è che da quando ho il PDA ho contaggiato parecchia gente,colleghi ed amici e da 2 anni porto anche la mia ragazza che con spensieratezza scatta delle bellissime foto hai paesaggi però ancora rifiuta di fare le foto hai carnieri hahahah.....!!
E quando mi dice " abbandoneresti la caccia se te lo chiedessi??"" la mia risposta è sempre " NO MAI E POI MAI PERCHè UNA DONNA CHE SIA IN GRADO DI AMARE IL PROPRIO MARITO O RAGAZZO CACCIATORE IN ITALIA O NEL MONDO LA SI TROVA ANCORA""mi manda a quel paese e dopo 2-3 giorni gli torna il sorriso!!
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Scrissi anche un articolo tempo fa, comunque sia la mia passione è nata per caso, non sono figlio di cacciatore, parenti stretti e non che purtroppo non ho conosciuto lo erano però, di caccia non ne avevo idea fino a quando nel 2006 inizi 2007 fui invitato da un conoscente cacciatore ad una battuta di caccia, da quel giorno già scesi a patti con i miei: a 18 anni dopo la patente avrò il porto d'armi. E così fu. Del resto ho da sempre istintivamente avuto la passione per i cani, i fuoristrada, i viaggi, l'idea di andare in campagna mi piaceva e difatti quel giorno ebbi la conferma di tutto. Nella mia vita purtroppo ho già fatto grandi rinunce, ma la caccia stavolta non la abbandonerò facilmente. Io la caccia la vivo come uno stile di vita oltre che una grande passione praticandola però con razionalità e per quanto possibile con etica ed è grazie alla caccia se sono riuscito ad allargare le mie amicizie soprattutto e spero di vivere in futuro ogni esperienza di caccia possibile.
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Mi sono avvicinato alla caccia grazie al mio caro padre che e' scomparso da pochi mesi,con lui ho appreso le prime nozioni,con lui ho condiviso giornate speciali,che non scordero' mai,vedevo in lui la felicita' nel vedermi contento di belle cacciate,di tiri magistrali,ma sorrideva anche con le sistematiche padelle....,sono arrivato alla bellezza di 36 licenze e sinteticamente dico che, se tornassi indietro con l'esperienza accumulata in questi anni, avrei ancora tanto da imparare......ricordatevelo....ciao un abbraccio Davide.....
 
Re: come ci siamo avvicinati alla caccia

Per me è stata una cosa naturale già da piccolo andavo a caccia con mio padre, anche se poi per una serie di circostanze (andato al nord per lavoro, poi due anni di marina, poi ancora al nord per lavoro), il porto d'armi lo presi ahimè solo a 28 anni rientrato stabilmente in Sardegna, ed ora son 30 anni che porto a passeggio cani e fucile.[thumbsup.gif]
 
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