Vado in controtendenza rispetto a molti di voi, in bassa Sabina siamo al raschia barile. I postaioli (coloro che attendono il tordo) fanno poche fucilate sia allo spollo che al rientro. Il tempo meteorologico, peraltro, non aiuta. I piovaschi, le sciroccate (non le donne strampalate di Roma) e qualche nubifragio improvviso portano i pochi uccelli presenti tra gli uliveti abbandonati, le rogare, i canneti. Spesso lo spollo e la pastura son posti vicinissimi e per fare qualche tiro fruttuoso occorre "spigolare" attendendo tra fossetti e anfratti che separano lotti di terra. Qualche colpo di cuffio da pastura e tanta immota pazienza. Quanta differenza con i nutriti spolli e traccheggi d'altri tempi; almeno nelle nostre campagne è così. Giovedì ho chiuso la mattina con 2 tordi e 2 merli. La sera altri 2 tordi. Stamane spollo da 3 tordi su 4 fucilate. Poi la pioggia che lava la voglia dalla mente nel tripudio desolante di cirri scuri, torbidi, grondanti d'una inesauribile mestizia che si legano all'anima di una campagna affranta di silenzio e pena. Un ciuffo di piume gialliccie, qualcuna lanceolata, stravolge tra scoppi di vento. Pensare che un brandello di quella camicia dissolverà molto, molto tempo dopo, trattenuta da uno sterpo perduto chissà dove, da chi la indossava, illumina un piccolo regno d'eternità. E tu con lui..