Il tiro di terza canna... Utile, per sfizio, o dannoso?

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Parlare di etica e di normativa non ha senso. Rimanere in quello che stabiliscono le norme è semplicemente legale. Sparare ad una beccaccia sollevata con i piedi è legale ma, secondo la mia personale visione della caccia, non è etico. L'etica appartiene alla sfera personale, la legge regola i comportamenti che tutti indistintamente devono adottare in determinate situazioni. È vero anche che ci sono norme che hanno come ratio quella di imporre comportamenti etici che evidentemente, vista l esigenza di doverli mettere nero su bianco, per molti che dell etica se ne sbattono, non attuano spontaneamente. Posta alla beccaccia, raccolta bossoli etc etc
La terza botta, nella caccia che faccio io, rischia di fare più danni che benefici. Ovviamente, va valutata la situazione, ma di sicuro non ci faccio affidamento. Se vado con l automatico a volte mi scordo di averla.
 
"La troppa sicurezza finisce a schifezza" Come è già stato detto, per quelli che sanno sparare il terzo colpo serve, per quelli che fanno affidamento sul terzo colpo serve a far buttare via le prime due cartucce. La terza botta serve per quelli che abbattono di prima canna almeno il 60% e di seconda il 20% Se fosse per me ai giovani che hanno poca esperienza li farei cacciare un paio di anni con un fucile a un solo colpo, imparerebbero prima e meglio. Detto questo, 3 colpi sono meglio di 2.

Io ho cominciato a cacciare (illegalmente, lo confesso) a otto anni con un tronchino Beretta (monocolpo) cal. 24. Poi, cresciuto un po' di piu', dai 13 ai 16 anni ho cacciato con un tronchino Beretta cal. 12. A 16 anni, con l'agognata licenza finalmente nelle mie mani, ricevetti da Papa' in regalo un sovrapposto Beretta S55B cal. 12, col quale cacciai fino alla mia partenza per l'America, dove prima comprai una ciofeca di fucile a pompa, il Mossberg Model 500, pieno di difetti congeniti, che rimpiazzai presto con un magnifico fucile a pompa, un Remington 870 Wingmaster 12/76, col quale cacciai nel Montana per sette anni, e poi a Kodiak, in Alaska, fino al bando al piombo. Non avendo la canna gigliata ed una strettissima strozzatura full dovette cedere il posto al mio primo automatico, il Remington 11-87 12/76 che uso tuttora.

E' vero cio' che dici: farsi le ossa con un monocolpo ti insegna veramente a sparare. Ed ecco perche'', a parte la caccia, perferisco il trap americano (un solo colpo per piattello) a quello che ho visto praticare in Italia, dove--almeno ai miei tempi--permetteva due colpi per piattello.

Avendo cacciato, poi, per tantissimi anni senza cane, non sparavo mai, anche col sovrapposto, a piu' di un selvatico alla volta, per paura di perdere il primo se distoglievo lo sguardo dal suo punto di caduta per sparare ad un altro. Oggi che non ho piu' un cane e che gli unici pennuti che insidio sono tortore e tacchini (di questi ultimi se ne puo' abbattere soltanto uno al giorno e quattro all'anno) sono tornato a sparare soltanto ad una tortora alla volta, sparando la seconda canna del mio sovrappostino o della mia doppiettina in caso di padella col primo colpo. E con le velocissime ed indiavolatissime piccole tortorelle americane, che potrebbero dare lezioni di volo aereobatico ai beccaccini, se padello di prima, spesso padello anche di seconda, perche' la reazione dell'uccello mancato di prima rende il successo del secondo colpo ancora piu' aleatorio. Non solo accellerano alla botta, portandosi fuori tiro in un secondo, ma esibiscon un volo a cavatappi, o picchiano verso il suolo e zigzaggano a un palmo da terra. Spesso dopo la padella di prima canna neanche sparo la seconda. Ecco perche' sono passato dal pesante automatico cal. 12 al leggero sovrapposto cal. 20 e poi alla leggerissima Rizzini Iside pure cal. 20, Piu' facile e veloce da brandeggiare, e di certo un terzo colpo non lo metterei mai a segno ad un uccello ormai a 70 yarde da me. L'automatico lo uso soltanto per i tacchini per tiri a fermo alla testa con cartuccione al tungsteno 12/76 e pallini al tungsteno del 6e per i coyotes e linci, caricato a ocarole, per i quali nocivi tolgo anche il "tappo" al serbatoio e carico cinque cartucce. Lo potrei fare anche per i tacchini (da noi il limite a tre colpi e' solo per la migratoria), ma non ne vedo il perche'. Tirando a fermo alla testa dell'uccellone a una quarantina di metri o anche molto meno, e con l'ausilio del marchingegno a punto rosso, se non lo abbatti pulitamente con un colpo e' meglio che te ne stia a casa... Il bello della caccia al tacchino non e' il tiro, ma saperlo far venire a tiro.

Tornando all'etica venatoria, questa fantomatica virtu', e' senz'altro un imperativo categorico individuale. Se proprio sei **** per aver girato per miglia senza trovare nulla, e poi padelli l'unico fagiano levato dal tuo cane, potrebbe accadere che se intravedi la capoccia di un altro sbucare tra l'erba ti parte la schioppettata a fermo prima di poter ragionare e rifiutare di commettere questa vilta'. Pero' poi quando il cane te lo riporta e lo soppesi nelle tue mani, quella punta d'amarezza che provi, quel senso di delusione per cio' che hai fatto, e' la tua etica personale che ti dice che hai fatto una cosa molto sbagliata. Tanti pero' se ne fregherebbero del tutto e lo rifarebbero di nuovo--basta che poi potessero portare a casa il fagiano e vantarsi del magnifico tiro ad un maschio imbirbito alzato finalmente a tiro dalla bravura del cane. Come lo so? Lo so perche' anch'io ho fatto cose del genere... E ripeto: chi e' senza peccato scagli la prima pietra. E, per piacere, non parlliamo della poesia della caccia, l'abbracccio della natura, il sentirsi tutt'uno con essa, e tante corbellerie con le quali mascheriamo il nostro desiderio di portare a casa una preda. La poesia della caccia, l'abbraccio della natura, il lavoro del cane, il frullo del selvatico, e tutto cio' che e' bello ed appassionante sono sentimenti ed esperienze che si potrebbero provare anche con una macchina fotografica in mano invece del sovrapposto o dell'automatico, e colpire bene un selvatico con l'obiettivo della macchina fotografica e' piu' difficile che colpirlo con una corazzata del 12, magari Magnum, o una dispersante se vai a beccacce.
 
Ragazzi, vi prego di riflettere sulle reali distanze di tiro, vi siete mai chiesti quanto misura un palazzo di 15 piani? Ho fatto una piccola ricerca.
(gli edifici con almeno 15-20 piani, cioè un'altezza minima di m 50-70.) Se vedete un colombo posato su un balcone al quindicesimo piano, lo ritenete abbordabile o fuori tiro?
piero
 
ognuno ha la sua visione ovviamente, io non dico che bisogna fare mattanze ad ogni costo, è giusto gestire...ma non è etica è gestione.
Che poi a dirla tutta mi sembra che si fa passare per etico ciò che va nella direzione opposta, per esempio cacciare con i piccoli calibri è sicuramente meno etico dell' usare il 12.
 
Bensì la domanda era:

AL NETTO DEL FATTO DI:
1) ESSERCI RIMASTO SOLO IL TERZO COLPO IN CANNA DOPO 2 PADELLE ALLO STESSO SELVATICO
2) IL SUDDETTO COLPO NON ESSERE ADATTO PER LA DISTANZA A CUI SI TROVA IL SELVATICO
3) ESSERE PRESENTE UN SOLO SELVATICO IN CIELO

SPARATE (magari per sfizio, o per "nervoso", o per "abitudine" dato che gliene avete già tirati 2) O NON SPARATE (magari per etica)
PUNTO DI DOMANDA ?

ci ho provato più volte ma davvero non trovo un senso a questa domanda, il punto nr 2 chiude la discussione sul nascere, non ha senso dare una risposta se ci si attiene strettamente a tutti i punti, in pratica stai chiedendo di ammettere di essere idioti:):):)...perchè fare un azione con cui già per certo è impossibile che raggiungere l'obbiettivo...non vedo altre definizioni:):):)
 
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Tua personale opinione e tale rimane visto che non puoi parlare per chi invece tali sensazioni le prova non con una macchina fotografica ma con un fucile in mano.
Ognuno è libero di essere cacciatore nel modo in cui preferisce nel rispetto delle regole. Screditare la altrui visione della caccia con affermazioni del genere chiamandolo corbellerie, significa mancare di rispetto a questa libertà.
 
Tua personale opinione e tale rimane visto che non puoi parlare per chi invece tali sensazioni le prova non con una macchina fotografica ma con un fucile in mano.
Ognuno è libero di essere cacciatore nel modo in cui preferisce nel rispetto delle regole. Screditare la altrui visione della caccia con affermazioni del genere chiamandolo corbellerie, significa mancare di rispetto a questa libertà.

La tua opinione, naturalmente. Io ho la mia, tu la tua. I fora sono appunto l'espressione di opinioni individuali. Se non ti va, forse dovresti dare le dimissioni da moderatrice. I moderatori dovrebbero essere imparziali e tu, permettimi di dirlo, sei tutto meno che imparziale.
 
Il terzo colpo per un cacciatore anziano serve ancora meno, con l'avanzare della vecchiaia si devono allungare le canne e stringere le strozzature, tutto si gioca sul primo colpo. In poche parole, con la regressione il primo colpo ha la stessa valenza del primo colpo tirato da principiante in gioventù. Io i fagiani per terra non gli tiro, non per etica, ci tengo a non ammazzare il cane. Tirare per terra è pericoloso per il cane da ferma e più pericolo per quello da cerca.
 
Il terzo colpo per un cacciatore anziano serve ancora meno, con l'avanzare della vecchiaia si devono allungare le canne e stringere le strozzature, tutto si gioca sul primo colpo. In poche parole, con la regressione il primo colpo ha la stessa valenza del primo colpo tirato da principiante in gioventù. Io i fagiani per terra non gli tiro, non per etica, ci tengo a non ammazzare il cane. Tirare per terra è pericoloso per il cane da ferma e più pericolo per quello da cerca.

Puo' anche essere pericoloso per il cacciatore, se qualche pallino dovessse rimbalzare contro un sasso. Poi adesso dove si devono usare i pallini di ferro, sui rimbalzi ci puoi contare...
 
Anch'Io ho sempre ritenuto che d'etico (questa la definizione : "Che riguarda l'attività umana, in quanto valutabile col criterio di distinzione tra bene e male") nella Caccia ci sia ben poco......partendo dal presupposto che sarebbe "immorale" togliere vita ad altri esseri pacifici nel loro ambiente naturale heuuu.gif]....fatto salvo, credo, per un reale sostentamento alimentare!

Poi che il rispetto (non sempre!) della legge e di regole non scritte mi permette di cacciare alcune specie per mia passione.... io lo faccio con il fucile...magari anche a tre colpi :mrgreen: !

Le "corbellerie" di Giovanni fanno da sfondo al nostro modo d'essere, ci danno un senso d'appartenenza e cmq c'appassionano ancor di piu' : l'emozione d'una ferma...lo stupore al frullo.....la stoccata perfetta [11] !

Ma non c'e' etica nella Caccia .......solo un istinto che ci porta a voler prendere la vita di quell'essere...magari per poi pentirsene un attimo dopo...ma questa e' la Caccia.

Noi ne siam posseduti.....gl'altri...non potranno mai capire.
 
giovannit. ok, è una tua opinione Però se qualcuno vede poesia e filosofia nella caccia, il suo pensiero va rispettato cosiccome noi rispettiamo il tuo. Importi a sbeffeggiare nei post chiunque veda la caccia in modo diverso dal tuo è assai lungi da ciò che io chiamo "rispetto"...
 
Ragazzi, vi prego di riflettere sulle reali distanze di tiro, vi siete mai chiesti quanto misura un palazzo di 15 piani? Ho fatto una piccola ricerca.
(gli edifici con almeno 15-20 piani, cioè un'altezza minima di m 50-70.) Se vedete un colombo posato su un balcone al quindicesimo piano, lo ritenete abbordabile o fuori tiro?
piero

Grazie Piero per aver messo un punto su questa discussione e per non andar O.T., invito alla lettura di questa discussione interessantissima

https://www.migratoria.it/forum/for...a-sapete-quanti-piani-di-un-palazzo-son-50-mt

un abbraccio
 
Angelo biondo appunto, è ciò che ho detto! Secondo me il semiauto è stato ideato per sparare a più bersagli con più colpi, NON ad un singolo capo che prende il primo a 15, il secondo a 30 e l'ultimo a 60 metri
 
Onestamente non capisco dove si vuole arrivare con questa discussione e anche la piega che sta prendendo: si deve sparare un solo colpo per ogni selvatico? Dobbiamo essere tutti tiratori?

Comunque, a prescindere dall'etica, dal manico, dal numero di bersagli, l'automatico è un fucile versatile e su determinate cacce fa la differenza. Mi riferisco ai colombi e agli acquatici e, più in generale, quando si deve sparare molto e/o con cariche pesanti.

Io caccio prevalentemente acquatici in appostamenti fissi con tese (stampi e vivi) e, sulla carta, i tiri dovrebbero essere tutti "comodi" ma nella realtà poi hai uccelli che ti si posano a 10 mt e altri che non curano come dovrebbero e rimangono a una distanza medio lunga. Per questo motivo, spesso carico i tre colpi in maniera progressiva sia nel diametro di pallini che di carica e molte volte sono costretto a sacrificare i primi colpi perché so già che non saranno utili e ripongo tutta la mia fiducia sul colpo successivo che, in molti casi, è il terzo. Se è utile il terzo colpo? Spesso necessario.

Sulla tua visione, condivisibile, ritengo che se un oggetto viene utilizzato per un 90% in maniera diversa rispetto allo scopo per il quale è stato progettato e prodotto, significa che all'origine c'è un "buco di analisi" per non aver previsto utilizzi diversi, oppure, più banalmente che lo scopo è più variegato rispetto a quello che si possa ritenere.

L'automatico è semplicemente un fucile con più di due colpi.

Tirare a un merlo a 70 mt lo si può fare anche insensatamente di prima canna e di gente che spara senza avere percezione della distanza di tiro ve ne è molta.
Appunto, infatti è proprio per l'ultima cosa che hai detto che la discussione ha preso, inevitabilmente, la piega etica. Sparare ad un tordo a 60 metri con pallini/strozzatura configurati per prenderlo bene a 25, è un argomento che ti apre un mondo. E' lecito? E' etico? Ha senso? Che ruolo ha il cacciatore nella Natura? e tante altre domande interessanti ;)
 
Ragazzi, vi prego di riflettere sulle reali distanze di tiro, vi siete mai chiesti quanto misura un palazzo di 15 piani? Ho fatto una piccola ricerca.
(gli edifici con almeno 15-20 piani, cioè un'altezza minima di m 50-70.) Se vedete un colombo posato su un balcone al quindicesimo piano, lo ritenete abbordabile o fuori tiro?
piero

la prospettiva e l'ambiente fanno percepire diversamente le distanze, quindi è inutile guardare un palazzo e pensare fino a che piano tireremmo il grilletto.
a 50 m si abbatte è un dato di fatto e se vai in un campo o su uno specchio d'acqua e metti un paletto a 50 m ti assicuro che non ti sembrerà così lontano certo se non si parla di tiri a fermo mettere addosso il piombo all'animale non è semplice....
 
Retius2405 Nessuno ha detto che bisogna fare canzoni e poemetti ogni volta che si spara. Cerca di capire il paragone: anche un professore di filosofia bestemmia se picchia il mignolo del piede contro il comodino di notte, a discapito delle poesie che ha insegnato fino al giorno prima. Ciò però non toglie che, nella visione d'insieme, uno possa percepire la caccia sia dura, cruda, che poetica ed altisonante allo stesso tempo ;)
 
Infatti (poi la mia domanda originaria si è persa), il mio quesito verteva su come ci si comportasse nel caso di UNA SINGOLA AZIONE DI SPARO AD UN SINGOLO SELVATICO, non ad uno stormo, ovvio che in quel caso è meglio il semiauto! ;)
 
In realtà ai fini dell'abbattimento è più facile fermare un uccello in volo a una distanza lunga piuttosto che posato in acqua.
Vi assicuro che spesso si battezzano fuori tiro animali che in realtà - con la giusta cartuccia/strozzatura - sono perfettamente abbattibili.
 
ti ricordo che la libertà di esprimere un opinione è un diritto di tutti a patto che non limiti l altrui libertà e non manchi di rispetto . Soprattutto in un forum dove non ti è concesso fare questo genere di commenti. commenti sgradevoli relativi alla persona . prendilo come un ammonimento. Il primo. Se continui su questo registro i tuoi comportamenti fino ad oggi tollerati, non lo saranno più.
 
Secondo me non è immorale, neanche sotto il profilo religioso. Una buona risorsa alimentare non deve essere sciupata, deve essere consumata con molta parsimonia. Per me non fa differenza andare in macelleria a comprare la bistecca di bovino, o magiare bistecca di cinghiale o di capriolo che ho cacciato. Immorale è sprecare e non uccidere cacciando. Anche perchè fra poco ci sarà il "reale sostentamento."
 
A me la domanda di Ale Maffe sembrava chiara e riguardava l utilità o meno del terzo colpo, come si è finiti a parlare di etica? Domanda retorica..... , sarebbe molto più semplice attenersi all argomento invece di scoccare voli pindarici con il solo risultato di andare fuori tema , a che scopo? Forse per dimostrare agli altri di essere diversi e magari migliori?
Il Forum serve a scambiare opinioni e ad informarsi , per conoscere di più, non è il luogo per manifestare la propria presunta superiorità.
🙋‍♂️
 
No no. rispondevo a chi mette in dubbio l etica degli altri invitando a fare un esame di coscienza a chi afferma che la caccia non è solo sparare. Beh la mia coscienza è limpida quando affermo che per me nella caccia sparare è uno dei momenti ma sicuramente non il primo.
Ah ok!! Non avevo capito, pardon ;)
Comunque sì, in discussioni tipo questa (topic terra terra, in cui si parla di spari e cose molto poco filosofiche) ci sono sempre i soliti che come al solito fanno gli sbruffoni e superano il limite, credendo, per qualche strano motivo, che la visione che hanno in testa LORO sia la visione ufficiale alla quale tutti debbono confarsi. Beh che dire, meglio sorvolare.
 
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