Il tiro di terza canna... Utile, per sfizio, o dannoso?

allora, io credo che la fabbricazione dei semiautomatici sia nata per sparare PIU' COLPI SENZA CARICARE, ma A PIU' BERSAGLI , e non per tirarli tutti e 3, di cui uno (se non due) estremamente fuori tiro

io invece credo che sia solo una tua convinzione, come lo è anche che uno o due colpi saranno fuori tiro, per esempio se ti partono 3 tordi da una pianta e fai tripletta significa che se anche avessi sparato 3 volte allo stesso di terza era a tiro...
 
Ripeto sui migratori, la terza è utile sempre, quante volte allo spollo, spari ad un tordo due colpi, questo torna indietro sul secondo e al terzo lo hai a 10 metri. Tante.... Oppure ti entra un branchetto di sasselli e ne prendi uno alla prima e poi ne fai un altro con gli altri due..... Diverse volte anche questo caso.... Oppure I colombi al passo o sul palco ecc..... Quindi non va mai disprezzato il terzo colpo soprattutto alla migratoria
 
Con la penuria di occasioni che abbiamo noi in Italia io non faccio calcoli: prima sparo e poi ricarico per ribattere.
E se voglio un po' di poesia mi leggo D'Annunzio, Baudelaire,ecc.
 
Magari ne padello uno, ne scarseggio un altro, ed il terzo colpo lo uso per finire quello scarseggiato... ;)

tenere il terzo colpo per finire i feriti a mio parere non ha senso, se ci sono uccelli in volo è meglio spararlo...quanto ci vuole a prendere una cartuccia dalla tasca e buttarla in canna per finire un ferito? meno di zero! ...

in generale io riassumerei che:

- i vantaggi del semiautomatico sono che 3 colpi fanno più carniere di 2 c'è poco da fare :) , che rincula meno e che nel capanno dove si tira a volo è molto più comodo, più sicuro e più rapido da caricare/ricaricare

- i vantaggi dei basculanti sono le 2 strozzature, il poter sparare subito la cartuccia desiderata, il non dover cercare le cartucce sparate e l'estetica, il peso forse solo nei superleggeri perché ormai tra basculanti e semiautomatici i pesi sono identici
 
No, D'Annunzio no! Gozzano, si', ma le parole altisonanti di D'Annunzio, e le elucubrazioni del Foscolo, no! Magari Leopardi. E Robert Frost, E.E. Cummings, ed il sommo T.S. Eliot.
 
Tornando alla domanda originale, che cosa farei se dopo aver padellato un selvatico due volte di seguito avessi a disposizione un terzo colpo? Probabilmente smetterei di sparare per tre ragioni:
1. Perche' il selvatico e' ormai fuori tiro
2. Perche' la mia reazione verbale al padellarlo tre volte di seguito comprometterebbe le mie gia' scarse probabilita' di andare in Paradiso quando crepo.
3. Perche' sono tirchio e le cartucce costano, specialmente quelle che sparavo io alle anatre, a quattro dollari l'una.
 
(Untitled)

Vuoi fare considerazioni sull etica? Falle ma parla per te.
Personalmente non giudico quella degli altri, giudico chi non ce l'ha , se necessario la condivido e la apprezzo perché vicino alla mia. E la mia esiste ed è con quella che esco tutte le volte che vado a caccia. La visione che hai tu dei cacciatori e della caccia è agli antipodi dalla mia.

Caccio con un sovrapposto, due colpi, se padello, pace, sarà per la prossima, scusandomi con il cane perché se mi ha dato l occasione non l ho saputa sfruttare. È questa la mia etica. Servire il lavoro, ben fatto, del cane, e solo quello.
Che ci si creda o meno a me non interessa, io caccio così. E nessuno può mettere in dubbio quello che solo io sono in grado di decidere, la scelta della mia etica nel cacciare.
 
Ai tempi del cucco, quando Berta filava, e quando, come diceva Gozzano, "le galline ebbero i denti," a Fogliano (prima che come tutte le migliori zone di caccia diventasse parco), e quando la caccia era aperta fino a fine Marzo, e le marzaiole non erano ancora divenute un anatide mitico esistente soltanto nei calendari venatori, e quando gli automatici potevano contenere piu' di tre colpi, e quando non c'erano limiti di carniere, un cacciatore ed il suo barcaiolo, in una delle botti della riserva, furono attaccati da un nugolo di marzaiole come uno sciame di api africanate incazzate. Aprirono il fuoco con i loro automatici con prolunga al serbatoio prima all'enorme branco in acqua, e poi mentre decollavano, e quando il fumo delle schioppettate e la nevicata di piume si diradarono, c'erano ben 76 marzaiole morte o morenti in acqua. Quante si fossero beccate soltanto uno o due pallini e fossero andate a morire di stenti altrove nessuno naturalmente lo seppe o lo sapra' mai.

Etica? Ma mi facci il piacereeeeee!!!! Se non ci fossero leggi e controlli che forzano la stragrande maggioranza dei cacciatori a comportarsi legalmente, con l'etica venatoria sai quanti ci si pulirebbero il sedere, se fosse scritta su carta? Li ho visti anche qui di episodi esecrabili quando il piombo fu bandito e le cartucce al ferro di prima generazione arrivarono. Quante anatre colpite sfarfallavano via ed andavano a cadere in posti irrangiungibili persino ai migliori cani da riporto--seppure le vedevi cadere... Ma tanti volevano o "dovevano" per forza portarsi a casa un limite legale di carniere, e se era una giornata di passo buono si portavano si' le loro belle sette anatre, lasciandone magari cinque o sei a morire di stenti. Un cacciatore "etico" avrebbe contato anche gli uccelli visibilmente colpiti duramente ma perduti nel limite di carniere. Ma no... Tanto il guardiacaccia, se fossero stati fermati e controllati al ritorno, avrebbe potuto contare solo quelli incarnierati.
Persino in televisione, in uno di quegli "shows" di caccia, si vedevano porcherie del genere. Ricordo benissimo un episodio di caccia ai cigni (i tundra swans sono cacciabili in diversi stati ma non i trumpeter swans). Un "cacciatore," il protagonista di questi filmati, feri' visibilmente un cigno (ne era permesso uno solo), o perche' la fucilata era mal indirizzata, o perche' era fuori tiro. Era chiarissimo, dal modo in cui l'uccellone reagi' alla fucilata e da come se ne ando', arrancando e planando troppo spesso che era stato impanciato, ma che di sicuro sarebbe stato capace di fare qualche km prima di scendere e morire. Il commento del conduttore del programma? "Mannaggia! L'ho mancato!" Mancato un ca220! Poi il programma continuo', ed un altro cigno che gli capito' a tiro fu abbattuto pulitamente. Un cacciatore etico avrebbe contato il cigno ferito come abbattuto, avrebbe riposto lo schioppo in custodia, e si sarebbe goduto lo spettacolo di cigni che venivano al gioco e magari che venivano abbattuti dai suoi compagni e riportati a fatica dal cane.
Ma quanti di noi (ho detto NOI, non VOI, eh?) avrebbero fatto la cosa giusta? Il mantello d'oro di cui ci ammantiamo, le parole come "passione," "tradizione," e tante altre belle parole altisonanti, e le affermazioni del tipo "io sono soddisfatto anche se non prendo niente," e "la caccia non e' solo ammazzare" non sono altro che una scusa, una difesa vuota e futile contro chi ci accusa di voler soltanto abbattere animali. Su', ragazzi e ragazze, facciamo un esamino di coscienza, eh? Non c'e' bisogno di scavare troppo in profondita' per capire dov'e' la verita'... La verita' la si vede benissimo nei carnieri di chi va a caccia all'estero dove non ci sono restrizioni di carniere... Se uno davvero fosse soddisfatto soltanto per essere uscito in campagna anche se non ha preso niente, perche' spendere un mucchio di soldi per andare dove non solo si prende, ma si prende tanto? E perche' (lo leggi anche qui) certi si lamentano se andati in Spagna a tordi o in Marocco a tortore, o lodole e calandre, ne hanno presi "soltanto" una ventina?
Ma, si sa, i cacciatori sono bugiardi. Non solo quando si vantano di tiri impossibili o di carnieri tant favolosi quanto immaginari, ma anche quando parlano di etica e di amore per la natura, e di essere contenti anche quando tornano a casa a mani vuote.

E prima che qualche semplice di spirito mi bolli col timbro "ANIMALISTA," faccio umilmente presente che caccio da quando ero bambino, e che e' dal 1964 (prima licenza) che vado a caccia, e che tutta questa purezza di sentimenti verso natura ed animali, questa fantomatica "etica venatoria," non sono che una maschera che cela la voglia di portare a casa prede abbondanti e la delusione che provo quando dopo essere stato una giornata a contatto con "Madre Natura" ho riportato a casa poco o nulla. Chi e' senza peccato scagli la prima pietra
C'è anche da dire che se ferisci un selvatico non è nemmeno colpa tua.
Il che è molto diverso dall'andare volutamente a caccia in quei posti assurdi in cui spari dentro a stormi di migliaia di capi. Questo, ad esempio, non lo farei nemmeno io. Non perchè sia brutto, ma perchè mi rendo conto sia una carneficina.
Poi magari non sono etico sotto altri aspetti, ma sparare a 1 bersaglio e ferirne altri 10, no grazie, non mi va. Anche perchè quelle boiate che si fanno all'estero non sono "caccia", sono andare a stanare mucchi di prede nei covi più abbondanti appositamente, la natura non dovrebbe girare così. In Romania dovrebbero sparare solo i cacciatori romeni, per essere equi, in modo da non ridurre troppo le popolazioni di allodole.
Poi ci chiediamo come mai qui non ce ne sono più. E diamo il 100% della colpa all'agricoltura intensiva... mah...
 
No no. rispondevo a chi mette in dubbio l etica degli altri invitando a fare un esame di coscienza a chi afferma che la caccia non è solo sparare. Beh la mia coscienza è limpida quando affermo che per me nella caccia sparare è uno dei momenti ma sicuramente non il primo.
 
A questo mi riferivo.
Può sembrare una stupidaggine, ma sappiamo tutti quanto la caccia istintiva risenta dell'influenza psicologica.
Per l'appunto volevo indagare in che percentuale influisse l'aspetto psicologico di avere la terza cartuccia, e in che altra percentuale fosse davvero utile materialmente ;)
"La troppa sicurezza finisce a schifezza" Come è già stato detto, per quelli che sanno sparare il terzo colpo serve, per quelli che fanno affidamento sul terzo colpo serve a far buttare via le prime due cartucce. La terza botta serve per quelli che abbattono di prima canna almeno il 60% e di seconda il 20% Se fosse per me ai giovani che hanno poca esperienza li farei cacciare un paio di anni con un fucile a un solo colpo, imparerebbero prima e meglio. Detto questo, 3 colpi sono meglio di 2.
 
Di grilletti ne bastano due , perche tirati i primi due, non ti resta che tirare il secondo che è un monogrillo e parte il terzo. Sai che cinema con tre grilletti :)
 
La "licenza" allegata al pda era x 1 ,2 o 3 colpi 😁 io l'ottenni nell'81 e la feci per i 2 colpi con relativo cc e per un rinnovo cacciai così, con la "mia"doppietta regalatami da mio Padre poi comprai nell'87 con i primi soldi risparmiati, un A303....ma dovetti limitarlo a 2 colpi per qualche mese,fino a che non scaderono i primi 6 anni 🙄....poi feci la licenza x i 3 colpi 👍! Un saluto 👋
 
tenere il terzo colpo per finire i feriti a mio parere non ha senso, se ci sono uccelli in volo è meglio spararlo...quanto ci vuole a prendere una cartuccia dalla tasca e buttarla in canna per finire un ferito? meno di zero! ...

in generale io riassumerei che:

- i vantaggi del semiautomatico sono che 3 colpi fanno più carniere di 2 c'è poco da fare :) , che rincula meno e che nel capanno dove si tira a volo è molto più comodo, più sicuro e più rapido da caricare/ricaricare

- i vantaggi dei basculanti sono le 2 strozzature, il poter sparare subito la cartuccia desiderata, il non dover cercare le cartucce sparate e l'estetica, il peso forse solo nei superleggeri perché ormai tra basculanti e semiautomatici i pesi sono identici

non e' cosi' matematica la cosa, sopratutto se parliamo di acquatici. La velocita' nel ribattere un ferito che poi puo' sottrarsi dal tiro andando sott'acqua fa la differenza tra perdere un'animale e incarnierarlo. Diverso se parliamo di piccoli migratori.
 
Il terzo colpo è utile , etico ( previsto dagli attuali regolamenti in materia venatoria) se fosse possibile per il semiautomatico immettere più dei tre colpi canonici lo farei tranquillamente per il semplice motivo che un colpo in più serve sempre.
 
non e' cosi' matematica la cosa, sopratutto se parliamo di acquatici. La velocita' nel ribattere un ferito che poi puo' sottrarsi dal tiro andando sott'acqua fa la differenza tra perdere un'animale e incarnierarlo. Diverso se parliamo di piccoli migratori.

Non è la mia caccia principale ma un po' di acquatici li faccio anche io e ti dico che posso essere d'accordo con te dal momento in cui mi dici che quando si vedi un animale cadere non "spento" smetti di sparare anche se hai fatto solo un colpo e lo segui per ribatterlo nell'esatto istante in cui impatta con l'acqua senza neanche pensare e valutare se sia necessario oppure no, altrimenti a mio parere ovviamente non ha senso limitarsi a soli 2 colpi al volo per tenere il terzo per finire un animale caduto ferito con la prima fucilata. su uccelli a gioco ho un amico che dopo una tripletta mette una cartuccia in canna e spesso fa il 4° abbattimento, io non sono capace ma per dare un idea di quanto poco tempo serve per caricare un colpo a fucile vuoto e carrello aperto.
 
non e' cosi' matematica la cosa, sopratutto se parliamo di acquatici. La velocita' nel ribattere un ferito che poi puo' sottrarsi dal tiro andando sott'acqua fa la differenza tra perdere un'animale e incarnierarlo. Diverso se parliamo di piccoli migratori.

E infatti io comprai il mio primo automatico quando divenni un paperaro accanito.
 
ATTENZIONE

Ragazzi carissimi, a questo punto della discussione permettetemi di fare un breve comunicato.
Innanzitutto vi ringrazio tutti per la grandissima quantità di informazioni/testimonianze che avete rilasciato, non pensavo di ricevere nemmeno la decima parte di tutto il materiale che avete provveduto a scrivere.
Purtroppo questo, essendo un forum col classico stile di "risposte a catena" sotto la domanda principale, ha contribuito a far fuorviare parecchio la mia domanda, dacchè molti l'hanno interpretata in modo ERRATO.

La domanda NON verteva su:

"quanto è etico cacciare regolarmente la selvaggina a 50-60 metri col fucile adatto, cartucce al tungsteno, eccetera sparando il terzo colpo di un semiautomatico"
(dato che la risposta è ovvia, e cioè "dipende personalmente da cacciatore a cacciatore").

e nemmeno su:

"Quanti selvatici si possono prendere in più sparando col semiautomatico (3 colpi) se ci capita uno stormo di uccelli, piuttosto che con un basculante (2 colpi)"
(dato che la risposta è ovvia, e cioè "molti").

Bensì la domanda era:

AL NETTO DEL FATTO DI:
1) ESSERCI RIMASTO SOLO IL TERZO COLPO IN CANNA DOPO 2 PADELLE ALLO STESSO SELVATICO
2) IL SUDDETTO COLPO NON ESSERE ADATTO PER LA DISTANZA A CUI SI TROVA IL SELVATICO
3) ESSERE PRESENTE UN SOLO SELVATICO IN CIELO

SPARATE (magari per sfizio, o per "nervoso", o per "abitudine" dato che gliene avete già tirati 2) O NON SPARATE (magari per etica)
PUNTO DI DOMANDA ?


Grazie a tutti per l'attenzione, sia chiaro che il maiuscolo/colorato non è inteso come "urlare" o imporre prepotentemente il proprio pensiero, bensì solo come mezzo per fare chiarezza. Ve vojo bene:rolleyes:



Ciao amico, scusa ma temo di non aver compreso bene il senso della tua domanda.

A parte coloro che ti scrivono che sparano nel “giusto” range di tiro - cosa ti aspetti dagli altri? Pensi che qualcuno ti scriva dicendoti che per un senso di rabbia e di frustrazione scarica abitualmente la terza botta con piombo 10 del suo automatico addosso ad una lepre che parte a 50 metri?
Magari qualcuno lo fa .... ma dubito che lo ammetta pubblicamente.

Rispondendo alle tue domande, se il colpo che abbiamo in canna NON è adatto per la distanza a cui si trova il, selvatico (2) - non ha senso sparare nemmeno il primo colpo (1) - indipendentemente dal fatto che in cielo ci sia un solo selvatico (3) o più di uno.

Poi se la distanza è “possibile” la fucilata la provano tutti (tranne ovviamente gli “etici”).

Penso che a tutti noi sia capitato di sparare la fucilata “fuori tiro” - e per qualcuno magari è pure la regola - ma la stragrande maggioranza proverà la fucilata alla “massima distanza“ solo se ci sono minime ma ragionevoli possibilità di successo.

Discorso a parte merita il “metro” per misurare la distanza “ragionevole” a cui sparare... e qui ognuno ha il suo.
Qualcuno ti dirà che sono i 30 metri, altri 40, 50, perfino 60 metri... e tutti saranno pronti a giurarti che grazie al loro fucile, alle loro cartucce e soprattutto... al loro manico💪 i tiri a quella distanza sono possibili e ripetibili.

Per fortuna il “tirone ” a 60 metri, da molti decantato, è spesso, nella realtà, poco più di 40 m. .... e questo rende tutto più realistico e credibile. 😉

Un saluto

Maurizio
 
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