Ai tempi del cucco, quando Berta filava, e quando, come diceva Gozzano, "le galline ebbero i denti," a Fogliano (prima che come tutte le migliori zone di caccia diventasse parco), e quando la caccia era aperta fino a fine Marzo, e le marzaiole non erano ancora divenute un anatide mitico esistente soltanto nei calendari venatori, e quando gli automatici potevano contenere piu' di tre colpi, e quando non c'erano limiti di carniere, un cacciatore ed il suo barcaiolo, in una delle botti della riserva, furono attaccati da un nugolo di marzaiole come uno sciame di api africanate incazzate. Aprirono il fuoco con i loro automatici con prolunga al serbatoio prima all'enorme branco in acqua, e poi mentre decollavano, e quando il fumo delle schioppettate e la nevicata di piume si diradarono, c'erano ben 76 marzaiole morte o morenti in acqua. Quante si fossero beccate soltanto uno o due pallini e fossero andate a morire di stenti altrove nessuno naturalmente lo seppe o lo sapra' mai.
Etica? Ma mi facci il piacereeeeee!!!! Se non ci fossero leggi e controlli che forzano la stragrande maggioranza dei cacciatori a comportarsi legalmente, con l'etica venatoria sai quanti ci si pulirebbero il sedere, se fosse scritta su carta? Li ho visti anche qui di episodi esecrabili quando il piombo fu bandito e le cartucce al ferro di prima generazione arrivarono. Quante anatre colpite sfarfallavano via ed andavano a cadere in posti irrangiungibili persino ai migliori cani da riporto--seppure le vedevi cadere... Ma tanti volevano o "dovevano" per forza portarsi a casa un limite legale di carniere, e se era una giornata di passo buono si portavano si' le loro belle sette anatre, lasciandone magari cinque o sei a morire di stenti. Un cacciatore "etico" avrebbe contato anche gli uccelli visibilmente colpiti duramente ma perduti nel limite di carniere. Ma no... Tanto il guardiacaccia, se fossero stati fermati e controllati al ritorno, avrebbe potuto contare solo quelli incarnierati.
Persino in televisione, in uno di quegli "shows" di caccia, si vedevano porcherie del genere. Ricordo benissimo un episodio di caccia ai cigni (i tundra swans sono cacciabili in diversi stati ma non i trumpeter swans). Un "cacciatore," il protagonista di questi filmati, feri' visibilmente un cigno (ne era permesso uno solo), o perche' la fucilata era mal indirizzata, o perche' era fuori tiro. Era chiarissimo, dal modo in cui l'uccellone reagi' alla fucilata e da come se ne ando', arrancando e planando troppo spesso che era stato impanciato, ma che di sicuro sarebbe stato capace di fare qualche km prima di scendere e morire. Il commento del conduttore del programma? "Mannaggia! L'ho mancato!" Mancato un ca220! Poi il programma continuo', ed un altro cigno che gli capito' a tiro fu abbattuto pulitamente. Un cacciatore etico avrebbe contato il cigno ferito come abbattuto, avrebbe riposto lo schioppo in custodia, e si sarebbe goduto lo spettacolo di cigni che venivano al gioco e magari che venivano abbattuti dai suoi compagni e riportati a fatica dal cane.
Ma quanti di noi (ho detto NOI, non VOI, eh?) avrebbero fatto la cosa giusta? Il mantello d'oro di cui ci ammantiamo, le parole come "passione," "tradizione," e tante altre belle parole altisonanti, e le affermazioni del tipo "io sono soddisfatto anche se non prendo niente," e "la caccia non e' solo ammazzare" non sono altro che una scusa, una difesa vuota e futile contro chi ci accusa di voler soltanto abbattere animali. Su', ragazzi e ragazze, facciamo un esamino di coscienza, eh? Non c'e' bisogno di scavare troppo in profondita' per capire dov'e' la verita'... La verita' la si vede benissimo nei carnieri di chi va a caccia all'estero dove non ci sono restrizioni di carniere... Se uno davvero fosse soddisfatto soltanto per essere uscito in campagna anche se non ha preso niente, perche' spendere un mucchio di soldi per andare dove non solo si prende, ma si prende tanto? E perche' (lo leggi anche qui) certi si lamentano se andati in Spagna a tordi o in Marocco a tortore, o lodole e calandre, ne hanno presi "soltanto" una ventina?
Ma, si sa, i cacciatori sono bugiardi. Non solo quando si vantano di tiri impossibili o di carnieri tant favolosi quanto immaginari, ma anche quando parlano di etica e di amore per la natura, e di essere contenti anche quando tornano a casa a mani vuote.
E prima che qualche semplice di spirito mi bolli col timbro "ANIMALISTA," faccio umilmente presente che caccio da quando ero bambino, e che e' dal 1964 (prima licenza) che vado a caccia, e che tutta questa purezza di sentimenti verso natura ed animali, questa fantomatica "etica venatoria," non sono che una maschera che cela la voglia di portare a casa prede abbondanti e la delusione che provo quando dopo essere stato una giornata a contatto con "Madre Natura" ho riportato a casa poco o nulla. Chi e' senza peccato scagli la prima pietra