Il tiro di terza canna... Utile, per sfizio, o dannoso?

Se hai padellato con la prima botta, scarseggiato con la seconda vorresti cojece con la terza? :mrgreen:per me la terza botta è veramente un opzional, la uso se ad anatre o per ribattere, era utile nello scaccio insieme alla quarta sotto la cucchiara a chi stava di controposta, ma per il resto è un colpo buttato a vanvera spesso fuori tiro, la prima è quella buona.
 
Magari fossero concesse le 8 " botte ", altro che etica o menate varie. C'è caccia e caccia ... dove a volte anche 8 colpi sono tutti utili e a tiro

te vojo proprio vede con quel costoso pezzo de fero che c'hai, correre appresso con le otto botte ai barazzoletti che se impennano e vanno de qua e de là[5a]:mrgreen:
 
Credo che la differenza sostanziale sia nell'uso che poi la gente ha pensato di farne! Ci sono casi eclatanti di oggetti nati con uno scopo, ma che poi il 90% delle persone usa per tutt'altro. Che ne dici di questa mia visione?
E' una visione molto soggettiva. Oggettivamente nella stragrande maggioranza chi compra un semiautomatico non lo fa per sfizio, lo fa perchè 3 colpi sono meglio di due. Raramente chi compra un semiautomatico lo compra solo per passione, però questi appassionati potrebbero cacciare con il semiautomatico anche con solo due colpi, dove la legge vietasse il terzo colpo. Io posso cacciare con il fucile a canna liscia a non più di due colpi, qualche volta per capriccio o se preferisci per sfizio caccio con il semiautomatico, con un colpo nel serbatoio e uno in canna. "dove c'è gusto non c'è perdenza" è un puro sfizio perchè ho tutto da rimetterci e niente da guadagnare.
io credo che la fabbricazione dei semiautomatici sia nata per sparare PIU' COLPI SENZA CARICARE, ma A PIU' BERSAGLI ,
Opinione rispettabilissima, io invece credo che la fabbricazione dei semiautomatici sia nata per avere un'arma con un volume di fuoco superiore a fucili a due colpi. Quindi personalmente la penso come te, ho anche detto che applaudo a quelli che fanno le triplette. Non essere d'accordo con chi tira tre colpi sullo stesso selvatico non vuol dire che è sbagliato, specialmente se il terzo colpo è servito all'abbattimento.
 
te vojo proprio vede con quel costoso pezzo de fero che c'hai, correre appresso con le otto botte ai barazzoletti che se impennano e vanno de qua e de là[5a]:mrgreen:

Potrebbe Succede, a volte potrebbe succede :mrgreen: ..... , apposta quando vado all'estero dove non ce so limiti, lascio il ferracccio a casa.
Comunque in tempi e luoghi in cui permesso, ho visto con i miei occhi abbattere con un cosmi 6 alzavole su 7 in curata dopo che si erano posate nel gioco. Le prime 2 accoppiate con un colpo nell'acqua, le altre al volo singolarmente e l'incazzatura del tiratore per la settima padellata [Trilly-77-24.gif]
 
il migratorista dipende dai punti di vista, d'altro canto stiamo parlando di utopie. Al netto del fatto di sapere che c'è SOLO quel merlo in tutto il bosco, essere affamato ed avere un fucile tra le mani, credo gli spareresti anche fuori tiro, del tipo "se lo prendo bene, altrimenti niente"
 
il "giustapposto" è inutile negarlo ha un fascino particolare, è da qualche anno che penso di finire la mia "carriera" con "doppiettina" del venti, a questo punto della mia vita venatoria penso mi darebbe un che in più.......in bocca al cocker!!!!!!!!
E' quello che ho fatto io. Ho comprato una doppiettina del 20, la Iside di Isidoro Rizzini, leggerissima e "maniariella" (maneggevole). Le ho fatto accorciare il calcio, perche' per me era un po' troppo lungo e adesso devo imparare di nuovo a sparare con il nuovo gingillo. Sto aspettando che faccia meno caldo (QUANDO????????) per montare la mia lanciapiattelli elettrica a ripetizione, e cerchero' di "imparare" la Iside. Il mio vecchio, fido e pesantissimo Remington 11-87, che a Kodiak falcidio' anatre e beccaccini dal 1987 al 2012, ormai e' relegato soltanto alla caccia ai tacchini.
 
Attenzione, non stavo parlando di tiri lunghi calibrati, ma di tiri lunghi con cartucce che sicuramente non ci arriverebbero, la mia domanda originale è diversa.
 
Potrebbe Succede, a volte potrebbe succede :mrgreen: ..... , apposta quando vado all'estero dove non ce so limiti, lascio il ferracccio a casa.
Comunque in tempi e luoghi in cui permesso, ho visto con i miei occhi abbattere con un cosmi 6 alzavole su 7 in curata dopo che si erano posate nel gioco. Le prime 2 accoppiate con un colpo nell'acqua, le altre al volo singolarmente e l'incazzatura del tiratore per la settima padellata [Trilly-77-24.gif]

Ai tempi del cucco, quando Berta filava, e quando, come diceva Gozzano, "le galline ebbero i denti," a Fogliano (prima che come tutte le migliori zone di caccia diventasse parco), e quando la caccia era aperta fino a fine Marzo, e le marzaiole non erano ancora divenute un anatide mitico esistente soltanto nei calendari venatori, e quando gli automatici potevano contenere piu' di tre colpi, e quando non c'erano limiti di carniere, un cacciatore ed il suo barcaiolo, in una delle botti della riserva, furono attaccati da un nugolo di marzaiole come uno sciame di api africanate incazzate. Aprirono il fuoco con i loro automatici con prolunga al serbatoio prima all'enorme branco in acqua, e poi mentre decollavano, e quando il fumo delle schioppettate e la nevicata di piume si diradarono, c'erano ben 76 marzaiole morte o morenti in acqua. Quante si fossero beccate soltanto uno o due pallini e fossero andate a morire di stenti altrove nessuno naturalmente lo seppe o lo sapra' mai.

Etica? Ma mi facci il piacereeeeee!!!! Se non ci fossero leggi e controlli che forzano la stragrande maggioranza dei cacciatori a comportarsi legalmente, con l'etica venatoria sai quanti ci si pulirebbero il sedere, se fosse scritta su carta? Li ho visti anche qui di episodi esecrabili quando il piombo fu bandito e le cartucce al ferro di prima generazione arrivarono. Quante anatre colpite sfarfallavano via ed andavano a cadere in posti irrangiungibili persino ai migliori cani da riporto--seppure le vedevi cadere... Ma tanti volevano o "dovevano" per forza portarsi a casa un limite legale di carniere, e se era una giornata di passo buono si portavano si' le loro belle sette anatre, lasciandone magari cinque o sei a morire di stenti. Un cacciatore "etico" avrebbe contato anche gli uccelli visibilmente colpiti duramente ma perduti nel limite di carniere. Ma no... Tanto il guardiacaccia, se fossero stati fermati e controllati al ritorno, avrebbe potuto contare solo quelli incarnierati.
Persino in televisione, in uno di quegli "shows" di caccia, si vedevano porcherie del genere. Ricordo benissimo un episodio di caccia ai cigni (i tundra swans sono cacciabili in diversi stati ma non i trumpeter swans). Un "cacciatore," il protagonista di questi filmati, feri' visibilmente un cigno (ne era permesso uno solo), o perche' la fucilata era mal indirizzata, o perche' era fuori tiro. Era chiarissimo, dal modo in cui l'uccellone reagi' alla fucilata e da come se ne ando', arrancando e planando troppo spesso che era stato impanciato, ma che di sicuro sarebbe stato capace di fare qualche km prima di scendere e morire. Il commento del conduttore del programma? "Mannaggia! L'ho mancato!" Mancato un ca220! Poi il programma continuo', ed un altro cigno che gli capito' a tiro fu abbattuto pulitamente. Un cacciatore etico avrebbe contato il cigno ferito come abbattuto, avrebbe riposto lo schioppo in custodia, e si sarebbe goduto lo spettacolo di cigni che venivano al gioco e magari che venivano abbattuti dai suoi compagni e riportati a fatica dal cane.
Ma quanti di noi (ho detto NOI, non VOI, eh?) avrebbero fatto la cosa giusta? Il mantello d'oro di cui ci ammantiamo, le parole come "passione," "tradizione," e tante altre belle parole altisonanti, e le affermazioni del tipo "io sono soddisfatto anche se non prendo niente," e "la caccia non e' solo ammazzare" non sono altro che una scusa, una difesa vuota e futile contro chi ci accusa di voler soltanto abbattere animali. Su', ragazzi e ragazze, facciamo un esamino di coscienza, eh? Non c'e' bisogno di scavare troppo in profondita' per capire dov'e' la verita'... La verita' la si vede benissimo nei carnieri di chi va a caccia all'estero dove non ci sono restrizioni di carniere... Se uno davvero fosse soddisfatto soltanto per essere uscito in campagna anche se non ha preso niente, perche' spendere un mucchio di soldi per andare dove non solo si prende, ma si prende tanto? E perche' (lo leggi anche qui) certi si lamentano se andati in Spagna a tordi o in Marocco a tortore, o lodole e calandre, ne hanno presi "soltanto" una ventina?
Ma, si sa, i cacciatori sono bugiardi. Non solo quando si vantano di tiri impossibili o di carnieri tant favolosi quanto immaginari, ma anche quando parlano di etica e di amore per la natura, e di essere contenti anche quando tornano a casa a mani vuote.

E prima che qualche semplice di spirito mi bolli col timbro "ANIMALISTA," faccio umilmente presente che caccio da quando ero bambino, e che e' dal 1964 (prima licenza) che vado a caccia, e che tutta questa purezza di sentimenti verso natura ed animali, questa fantomatica "etica venatoria," non sono che una maschera che cela la voglia di portare a casa prede abbondanti e la delusione che provo quando dopo essere stato una giornata a contatto con "Madre Natura" ho riportato a casa poco o nulla. Chi e' senza peccato scagli la prima pietra.
 
Retius2405 lo so bene che a caccia ci sono mille sfaccettature di ciò che si possa fare. Imperno semplicemente sul terzo colpo perchè è quello che con più frequenza viene sparato "a caso" o "fuori tiro", essendo che è parte di un'azione unica di sparo, a differenza del primo/secondo colpo di un basculante.
Grazie comunque per la tua testimonianza. Saluti ;)
 
poi questa gara all' etico quasi a vergognarsi di quello che si fa, quasi a voler dire io uccido però ho sempre una giustificazione...e poi che quello che spara solo fino a li però usa il 12 allora arriva quello con il 410, poi arriva quello che spara solo a volo, poi quello solo a fermo che siccome è un tiro più facile dice...no! sono io il più etico perché faccio meno feriti...ecc, ecc...non vi capirò mai...cacciare è predare, uccidere, l'obbiettivo è la preda...a noi piace, è un istinto, con la ragione ci gestiamo...ma etici proprio no.
non ci vedo nulla di male, data appunto la "pancia piena" di cui godiamo in questa parte di mondo in questo periodo, a trovare un minimo di etica in ciò che si fa.
Se da un canto, come dici tu, ci sono i "malati di etica" che sparano solo col .410, oppure solo a volo, eccetera, dall'altro canto ci sono i "malati di carniere", che si svenerebbero tirando pure con la contraerea per beccare l'ultimo tordo.
Nessuna delle due classi estreme è corretta secondo me. Bisogna trovare una via di mezzo. Ovviamente è un parere personale ;)
 
Piero, dipende dalle munizioni che stai usando: prova a sparare una cartuccia di tungsteno 35 gr, pallino del 6 e poi ne riparliamo ;-)
infatti la mia domanda originale verteva sul comportamento adottato AL NETTO DEL FATTO DI ESSERE CON LA CARTUCCIA SBAGLIATA PER LA DISTANZA A CUI STA IL SELVATICO, e, soprattutto, AD ESSERCI PRESENTE UN SOLO SELVATICO.
 
ATTENZIONE

Ragazzi carissimi, a questo punto della discussione permettetemi di fare un breve comunicato.
Innanzitutto vi ringrazio tutti per la grandissima quantità di informazioni/testimonianze che avete rilasciato, non pensavo di ricevere nemmeno la decima parte di tutto il materiale che avete provveduto a scrivere.
Purtroppo questo, essendo un forum col classico stile di "risposte a catena" sotto la domanda principale, ha contribuito a far fuorviare parecchio la mia domanda, dacchè molti l'hanno interpretata in modo ERRATO.

La domanda NON verteva su:

"quanto è etico cacciare regolarmente la selvaggina a 50-60 metri col fucile adatto, cartucce al tungsteno, eccetera sparando il terzo colpo di un semiautomatico"
(dato che la risposta è ovvia, e cioè "dipende personalmente da cacciatore a cacciatore").

e nemmeno su:

"Quanti selvatici si possono prendere in più sparando col semiautomatico (3 colpi) se ci capita uno stormo di uccelli, piuttosto che con un basculante (2 colpi)"
(dato che la risposta è ovvia, e cioè "molti").

Bensì la domanda era:

AL NETTO DEL FATTO DI:
1) ESSERCI RIMASTO SOLO IL TERZO COLPO IN CANNA DOPO 2 PADELLE ALLO STESSO SELVATICO
2) IL SUDDETTO COLPO NON ESSERE ADATTO PER LA DISTANZA A CUI SI TROVA IL SELVATICO
3) ESSERE PRESENTE UN SOLO SELVATICO IN CIELO

SPARATE (magari per sfizio, o per "nervoso", o per "abitudine" dato che gliene avete già tirati 2) O NON SPARATE (magari per etica)
PUNTO DI DOMANDA ?


Grazie a tutti per l'attenzione, sia chiaro che il maiuscolo/colorato non è inteso come "urlare" o imporre prepotentemente il proprio pensiero, bensì solo come mezzo per fare chiarezza. Ve vojo bene:rolleyes:
 
Sono riuscito a vedere una vecchia statistica riguardante la tipologia di fucile utilizzata a caccia. I numeri sono questi: Il 53,26% dei cacciatori utilizza sovrapposti e doppiette, il 46,23% utilizza semiautomatici. A conti fatti c'è un 7% in più di cacciatori che utilizza sovrapposti e doppiette.
 
Ai tempi del cucco, quando Berta filava, e quando, come diceva Gozzano, "le galline ebbero i denti," a Fogliano (prima che come tutte le migliori zone di caccia diventasse parco), e quando la caccia era aperta fino a fine Marzo, e le marzaiole non erano ancora divenute un anatide mitico esistente soltanto nei calendari venatori, e quando gli automatici potevano contenere piu' di tre colpi, e quando non c'erano limiti di carniere, un cacciatore ed il suo barcaiolo, in una delle botti della riserva, furono attaccati da un nugolo di marzaiole come uno sciame di api africanate incazzate. Aprirono il fuoco con i loro automatici con prolunga al serbatoio prima all'enorme branco in acqua, e poi mentre decollavano, e quando il fumo delle schioppettate e la nevicata di piume si diradarono, c'erano ben 76 marzaiole morte o morenti in acqua. Quante si fossero beccate soltanto uno o due pallini e fossero andate a morire di stenti altrove nessuno naturalmente lo seppe o lo sapra' mai.

Etica? Ma mi facci il piacereeeeee!!!! Se non ci fossero leggi e controlli che forzano la stragrande maggioranza dei cacciatori a comportarsi legalmente, con l'etica venatoria sai quanti ci si pulirebbero il sedere, se fosse scritta su carta? Li ho visti anche qui di episodi esecrabili quando il piombo fu bandito e le cartucce al ferro di prima generazione arrivarono. Quante anatre colpite sfarfallavano via ed andavano a cadere in posti irrangiungibili persino ai migliori cani da riporto--seppure le vedevi cadere... Ma tanti volevano o "dovevano" per forza portarsi a casa un limite legale di carniere, e se era una giornata di passo buono si portavano si' le loro belle sette anatre, lasciandone magari cinque o sei a morire di stenti. Un cacciatore "etico" avrebbe contato anche gli uccelli visibilmente colpiti duramente ma perduti nel limite di carniere. Ma no... Tanto il guardiacaccia, se fossero stati fermati e controllati al ritorno, avrebbe potuto contare solo quelli incarnierati.
Persino in televisione, in uno di quegli "shows" di caccia, si vedevano porcherie del genere. Ricordo benissimo un episodio di caccia ai cigni (i tundra swans sono cacciabili in diversi stati ma non i trumpeter swans). Un "cacciatore," il protagonista di questi filmati, feri' visibilmente un cigno (ne era permesso uno solo), o perche' la fucilata era mal indirizzata, o perche' era fuori tiro. Era chiarissimo, dal modo in cui l'uccellone reagi' alla fucilata e da come se ne ando', arrancando e planando troppo spesso che era stato impanciato, ma che di sicuro sarebbe stato capace di fare qualche km prima di scendere e morire. Il commento del conduttore del programma? "Mannaggia! L'ho mancato!" Mancato un ca220! Poi il programma continuo', ed un altro cigno che gli capito' a tiro fu abbattuto pulitamente. Un cacciatore etico avrebbe contato il cigno ferito come abbattuto, avrebbe riposto lo schioppo in custodia, e si sarebbe goduto lo spettacolo di cigni che venivano al gioco e magari che venivano abbattuti dai suoi compagni e riportati a fatica dal cane.
Ma quanti di noi (ho detto NOI, non VOI, eh?) avrebbero fatto la cosa giusta? Il mantello d'oro di cui ci ammantiamo, le parole come "passione," "tradizione," e tante altre belle parole altisonanti, e le affermazioni del tipo "io sono soddisfatto anche se non prendo niente," e "la caccia non e' solo ammazzare" non sono altro che una scusa, una difesa vuota e futile contro chi ci accusa di voler soltanto abbattere animali. Su', ragazzi e ragazze, facciamo un esamino di coscienza, eh? Non c'e' bisogno di scavare troppo in profondita' per capire dov'e' la verita'... La verita' la si vede benissimo nei carnieri di chi va a caccia all'estero dove non ci sono restrizioni di carniere... Se uno davvero fosse soddisfatto soltanto per essere uscito in campagna anche se non ha preso niente, perche' spendere un mucchio di soldi per andare dove non solo si prende, ma si prende tanto? E perche' (lo leggi anche qui) certi si lamentano se andati in Spagna a tordi o in Marocco a tortore, o lodole e calandre, ne hanno presi "soltanto" una ventina?
Ma, si sa, i cacciatori sono bugiardi. Non solo quando si vantano di tiri impossibili o di carnieri tant favolosi quanto immaginari, ma anche quando parlano di etica e di amore per la natura, e di essere contenti anche quando tornano a casa a mani vuote.

E prima che qualche semplice di spirito mi bolli col timbro "ANIMALISTA," faccio umilmente presente che caccio da quando ero bambino, e che e' dal 1964 (prima licenza) che vado a caccia, e che tutta questa purezza di sentimenti verso natura ed animali, questa fantomatica "etica venatoria," non sono che una maschera che cela la voglia di portare a casa prede abbondanti e la delusione che provo quando dopo essere stato una giornata a contatto con "Madre Natura" ho riportato a casa poco o nulla. Chi e' senza peccato scagli la prima pietra.
parole sante, io odio l'ipocrisia e le paraculate. Condivido in pieno il suo post. Io a caccia vado per sparare e per far carniere. Di passeggiate e panorami vari non me ne può fregar di meno (a fa le escursioni ci vado a caccia chiusa) se esco con lo schioppo c'è solo un motivo...Caccio in modo lecito rispettando le leggi sempre! Ma le rispetto in quanto, per l'appunto, so leggi e non perché ne condivida minimamente il senso. Orsù magari qualche piccola cosa di sensato alcune volte la si può ritrovare anche nello scempio di questa legislazione venatoria sempre più proibitiva, tuttavia, tutto quel che non sarebbe vietato io lo farei. Quindi l'etica conta poco, (per me, anche perché l'etica venatoria dovrebbe essere un bagaglio del cacciatore prestato al servizio del buon senso a prescindere dalle leggi) la paura di incappare in multe salate o di vedersi ritirare il porto d'armi è molto più forte dell'etica. Quindi la sera faccio sempre le mie preghiere affinché possa cambiare in meglio la caccia in Italia , ma so solo sogni.
 
Sono riuscito a vedere una vecchia statistica riguardante la tipologia di fucile utilizzata a caccia. I numeri sono questi: Il 53,26% dei cacciatori utilizza sovrapposti e doppiette, il 46,23% utilizza semiautomatici. A conti fatti c'è un 7% in più di cacciatori che utilizza sovrapposti e doppiette.

Fonte ? Epoca della statistica ?
 
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