Radio migratoria allodole 2021/2022

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Quando ero bambino, Papa' spesso mi portava allodole vive disalate colpite da meta' ala alla punta e percio' non ferite troppo gravemente da un piccolo pallino dell'11 o del 10. Io le curavo, ne disinfettavo la ferita, le facevo immediatamente bere a forza per ridurre lo shock appena uscite dalla scatola vuota di cartucce nella quale eran state trasportate. Quasi sempre sopravvivevano. Avevamo due appartamenti contigui, e la cucina di uno era stata adibita a serra ed aviario. C'erano allodole disalate e guarite (certe potevano volare di novo), passeri caduti dal nido ed allevati da me, e due quaglie selvatiche catturate con le reti da "O' Brigante," un amico d'infanzia di Papa' che catturava quaglie, le accecava, e le vendeva come richiami. Queste due quaglie pero' non erano state "cecate."
Mi domando se da voi sarebbe possibile curare e tenere vive allodole disalate e guarite e usarle come richiami vivi invece di finirle e mangiarle.

Gli unici richiami consentiti sono quelli allevati, anche perché devono avere l'anello inamovibile sulla zampa (cazzata proprio anche per la salute del richiamo) e questo anello si riesce a infilare solo nei primi giorni di vita.
oltre alla brutta pratica di accecare, oggi è facile prendere una denuncia per maltrattamento (penale) anche se in gabbia ti trovano un richiamo che è diventato cieco naturalmente.
 
ieri partito con pioggia e vento forte da ovest ....peggio non poteva essere... ho rinunciato ad andare al mio appostamento per cercare un posto più riparato dal vento....trovato un posticino bellino, in collina, tra un campo di erba medica e un campo incolto....al mio arrivo, si sono alzate in volo un bel po' di lodole....il tutto poteva lasciar presagire ad una buona giornata, anche se, ovviamente, priva di passo .....invece.. con tantissima pazienza, ho smontato alle 12 con 6 lodole raccolte....sono poche, ma mi accontento, vista la mattinata

6 lodole sono sufficienti a fare di un altro giorno come tanti una bella giornata. Da noi si dice: "Il peggior giorno a caccia (o a pesca) e' sempre meglio del migliore giorno al lavoro." Certo, poi tu sei un cacciatore, non uno stragista che non si accontenta mai di sparare e uccidere e fa come la volpe nel pollaio.
 
se lo chiedete agli allevatori? non può essere che nessuno allevi allodole. molto strano

purtroppo è così, allodole da richiamo introvabili, è più di un anno che le cerco ma nulla di nulla, le uniche che si trovano sono quelle di chi smette, ma il problema è che essendo in pochi che praticano sono in pochi a smettere e visto la grande richiesta spesso le vendono tramite passaparola e quindi è dura venirlo a sapere, in più spesso sono uccelli con già qualche anno.


Anche in provincia di Brescia sabato e domenica i capanni si sono divertiti.
 
io penso che chi scrive in un forum di caccia, non dovrebbe mai parlare di chiudere.....questo lasciamolo fare ai tanti anticaccia che ci avversano quotidianamente....
detto questo il problema della allodola è decisamente ambientale, visto la difficoltà di tutte le specie che vivono e si nutrono nei campi e sono costrette a mangiare tutti i veleni che l ' uomo immette... perché allora chiedo, anche i pispoli non ci sono più?.....io questo anno, per ora, ho visto più lodole che pispoli.... chiudiamo la caccia anche al pispolo così si risolleva la specie.....peccato che sia chiusa da decenni
 
si, sono d'accordo....prima la caccia alle lodole era banalizzata, snobbata, tanta era considerata facile.
Sfido oggi a cacciare con un minimo di risultato le lodole senza specializzazione e massima attenzione a tutti i dettagli.....
senza musica buona in gabbia, è inutile andare, almeno dalle mie parti, ma penso un po' ovunque, visto che oramai carnieri abbondanti non esistano più....
ma anche il comportamento dei pispoli è cambiato... li ricordo girare intorno ai giochi con una insistenza notevole, e abbandonavano solo dopo essersi saziati...premetto che non metto niente che possa attirarli, ma,quando arrivano , una passatina e subito via.. .

Le impegnative complicazioni odierne necessarie per prendere 7 o 8 lodole a uscita IMHO rendono la caccia a questi bellissimi uccelli molto meno piacevole di com'era una volta. La caccia alle lodole dei tempi miei era una scampagnata, un'occasione per rilassarsi, godere il tiepido sole d'Ottobre, l'aria pura, la campagna, i bei tiri non sempre facili neanche quando lodole e pispole credevano a civetta e specchietti. Papa' ed io, poi, non dovevamo neanche andare troppo lontano ed alzarci prestissimo per andare a lodole. Si andava dall'Appio Tuscolano a Ciampino (10-15 minuti d'auto), al massimo a Nettuno, o sulle piane del Tevere a Settebagni, fra la riserva "La Marcigliana" ed il Tevere stesso. Papa' era gia' attempato, quando io finalmente presi la prima licenza a 16 anni, e le levatacce non gli piacevano. Poi quando un mio amico e suo padre mi contagiarono con la passione per i tordi in Sabina, non ti dico la fatica a trascinare Papa' fuori di casa nelle ore antelucane per fare lo spollo in qualche uliveto vicino Poli, Montelibretti, Nerola, ecc. Poi arrivo' la patente, e purtroppo le lodole dettero la precedenza ai tordi, sebbene non mancassi mai di visitare, dopo la mattinata a tordi, un paio d'ore a sgambare fra maggesi, prati e stoppie per arricchire il carniere con quattro o cinque lodole fucilate alla borrita. Ma ricordo bene il fascino della caccia classica alle lodole, con specchietti e civetta, e le pispole che danzavano intorno alla civetta a lungo, come mosche intorno ad un lampadario, e che--a quei tempi, anche loro si beccavano la fucilata. Spesso portavamo il tronchino cal. 24 proprio per tirare alle pispole, perche' sembrava uno spreco mandare loro appresso i 32 grammi di pallini delle cartucce del 12.

L'ultima cacciata classica alle lodole la feci nelle piane di Artena, con due amici di Grottaferrata, Giorgio il Fascista, e Lucio il Comunista, avversari politici, ma come Don Camillo e Peppone, amici/nemici che condividevano l'amore per la caccia. Purtroppo e' da tanto che Lucio e Giorgio se ne sono andati. Quel giorno i villici stavano seminando, ancora con i buoi che tiravano l'aratro, e le contadine con i sacconi di grano a tracolla che spargevano le sementi a ventaglio con un misurato e lento ma potente sfalciare del braccio. Le allodole a branchi si gettavano sui semi. A un certo punto guardai in aria ed uno stormo di allodole, alto nel cielo, era cosi' fitto da sembrare un branco di storni, centinaia di capi in migrazione. Avevo una civetta finta che avevo fabbricato io col gesso e due occhi di vetro da imbalsamatore. Le ali erano di stoffa, cucite intorno a fil di ferro dalla mia fidanzata di allora. Quel giorno scartucciai, e fortuna che Lucio aveva in auto una scorta di cartucce, perche' potei continuare a sparare dopo aver finito quelle mie nella cartuccera e le due scatole di riserva nello zainetto. Mai viste tante allodole, ne' prima ne' dopo quella fantastica giornata. A quei tempi, poi, non c'erano limiti di carniere...

Alla mia eta' si vive di ricordi. Il presente e' pieno di acciacchi e vessazioni. Il futuro e' corto ed incute timore. Il passato e' la soffitta polverosa nella quale noi vecchi ogni tanto ci rifugiamo, come a sfogliare un grosso diario e a ricordare cio' che fu e quelli che furono. E tante delle pagine liete del mio "diario" sono dedicate alle allodole.
 
Ne avessi raccolte due in meno, avrei finito la mattinata in cifra singola. La farò mai una quota, quest'anno? C'è da dire che quelle perse, oltre al dispiacere, non fanno carniere. Qualcuna io la perdo, specie se sono tiri larghi su uccelli sospettosi che curano poco al gioco. D'altronde, da cacciatore nomade, non posso mettermi a sfalciare una grande area di maggese. Solo lo stretto necessario dove tendere. Anche perchè si rischia di lavorare per altri.
 
Ne avessi raccolte due in meno, avrei finito la mattinata in cifra singola. La farò mai una quota, quest'anno? C'è da dire che quelle perse, oltre al dispiacere, non fanno carniere. Qualcuna io la perdo, specie se sono tiri larghi su uccelli sospettosi che curano poco al gioco. D'altronde, da cacciatore nomade, non posso mettermi a sfalciare una grande area di maggese. Solo lo stretto necessario dove tendere. Anche perchè si rischia di lavorare per altri.

Persi e feriti purtroppo fanno parte del gioco e io ho anche il cane con cui cercarle, ma capitano.
Sfalciare oltre ad essere difficile per chi fa il capanno temporaneo, potrebbe passare come modifica del sito consentita solo con appostamento fisso... Se hai fatto doppia cifra dalle mie parti quota l'hai fatta visto che il carniere è 10 al giorno [****.gif]
 
è già qualche anno che novembre è migliore di ottobre....spesso però il mese di novembre regala brutto tempo e quindi poche giornate sfruttabili. giovedì sembra bel tempo, quindi penso di andare....è una delle ultime occasioni
 
Hai mai pensato a scrivere un libro un cacciatore romano in America, sarebbe un best seller.
 
Non sapevo che non è consentito sfalciare se fai un appostamento temporaneo e non sapevo neppure che in Lombardia la quota è 10 al giorno. Si impara sempre qualcosa.
 
Stamattina in solitaria riprovo dove ieri ma cambio posto nel campo ,mi metto vicino a una striscia di stoppia di grano e un pezzo seminato da un po' però nelle vicinanze di una pista di decollo e atterraggio di piccoli aerei, prima mattinata cominciano a girare credulone ma ho sparato da schifo riesco a farne qualcuna, verso le 8 mi fanno spostare i proprietari della pista xchè mi dicono di essere troppo vicino (ero intorno ai 150 metri) secondo loro la distanza deve essere 500 metri x non fare storie mi sposto e praticamente finisce la pratica girano pochissimo e non credevano più chiudo verso le 11 , arrivato a quota se le avessi raccolte tutte ma purtroppo ne perdo 4 Roma 2 gallicano nel Lazio.Qualcuno sa la distanza da tenere dalle piste di atterraggio e decollo di arerei privati?
 
Altro contatto con la amico di stamattina mi conferma tantissime allodole propense al gioco peccato le limitazioni di 10 capi e il controllo sistematico della forestale con la LIPU,se ne dovuto andare raggiunti i 10 capi ,fatti in meno di un ora RM2 gallicano nel lazio
 
alla borrita è una caccia che, in location particolari, può dare buoni risultati. dove caccio io è una zona collinare, anche ripida, e quasi completamente lavorata, anche a maggese. tutto il contrario di quello che ci vorrebbe...
inoltre a me piace tantissimo questa caccia, ma fatta dal capanno con i richiami vivi. le curate hanno un fascino particolare.
a volte, vado a farne alzare qualcuna che mi si butta intorno all appostamento, ma alla borrita non faccio altro. non ho nemmeno gamba per camminare ore ...
 
Stamattina altra giornata fantastica -solo come meteo, che avevate capito🤭-... Sblocco deludentissimo rispetto ai giorni scorsi tant'è che già poco dopo le 10/10,30 decido di smontare tutto ed andare a skizzo... Con mia grande sorpresa qualcuna più dei gg scorsi c'era sulle solite piane battute, anche puntarelle di 10/15... Cattive e sospettose come non mai, si alzavano lontano ed ho penato un bel po' per fare quota... La cosa più bella della giornata: un branco di oche a tiro... di una postazione missilistica contraerea, che però facevano un baccano incredibile. Me le sono godute per 2/3 minuti visto il loro lento volo ed i versi che facevano.
 
Quando ero giovanissimo, leggevo tutti i racconti di caccia scritti da cacciatori vecchi o vecchissimi, come Tito Pagliari, o Colacicco, o altri che ebbero la fortuna di cacciare in un'Italia fra le due guere mondiali, un'Italia ancora non "bonificata" ("maleficata" sarebbe un termine migliore) da paludi e sugherete, da foreste e tomboleti. E devo dire che questi vecchiacci mi facevano morire di stizza e d'invidia. Pagliari, poi, aveva un atteggiamento molto negativo verso i cacciatori di... stavo per dire di oggi, ma mi sono reso conto che Pagliari, cacciatore del'altro ieri, parlava dei cacciatori di ieri, cioe' di me e della mia generazione, come se fosse colpa nostra se ci dovemmo adattare a paludi scomparse, sugherete tagliate, tomboleti lottizzati, e campagna manicurata o distrutta da pesticidi ed erbicidi, leggi sempre piu' restrittive, e compagnia brutta. E spesso mi accorgo, quando scrivo dei "tempi miei" di essere diventato un novello Pagliari, con la puzzetta sotto al naso di chi "ha potuto" quando si rivolge a chi "non puo' piu'." Poi so di sicuro che rompo le palle a tanti quando parlo da cacciatore ex-romano e adesso americano, e faccio menzione della nostra superiore liberta' con le armi e in altri aspetti della vita quotidiana, della superiorita' delle pratiche americane di gestione dei selvatici rispetto alle assurde regole che in Italia governano caccia e cacciatori, e di tante altre cose migliori (se non perfette--perche' la perfezione non e' di questo mondo, e anche qui di pecche e problemi ce ne sono tanti) che ho trovato nel Paese di Jefferson e Washington, di Lincoln e Franklin, di una Costituzione incredibile nella sua saggezza e lungimiranza (Costituzione oggi sotto attacco dalla lercia Sinistra americana intenta a trasformare l'Eden della civilta' occidentale in un letamaio socialista con restrizioni sempre piu' ferree alle sacrosante liberta' individuali per la quale tutela la Costituzione ed il Bill of Rights furono scritti e sanciti dai nostri Padri Fondatori). Con questi miei atteggiamenti filoamericani, e le mie eulogie di tempi scomparsi cio' che scriverei non sarebbe bene accetto. Infatti, sebbene amassi i racconti di cacciate epiche di Pagliari, dallo sballo a quaglie a Maggio, alle stragi di anatre ed oche alle Pontine, dalle allodolate appena fuori porta, alle cacciate ad anatre e beccaccini dove oggi sorge l'aereoporto di Fiumicino... Pagliari mi stava antipatico. E il cuore mi doleva quando, in auto, percorrevo le autostrade che ai tempi di Pagliari erano stradine di terra percorse da carrozze e cavalli e conducevano a paradisi venatori indescrivibili, oggi citta', parcheggi, industrie, supermercati immersi in un'atmosfera resa mefitica ed insana da automobili e ciminiere. Pensare che questi deserti urbani, queste sconcezze edlizie ed industriali erano state percorse da Pagliari ed altri antichi cacciatori in cerca di anatre, beccacce, beccaccini, cinghiali, lepri e milioni di piccoli uccelli per lo spiedo, mi faceva venire un magone che non ti dico.
Scrivere un libro? No, per carita'. Gia' e' a volte penoso parlare del passato remoto su questo forum....
 
Anch'io vado ad alzare una lodola se si butta vicino alla tesa.
Però se non faccio il giro largo e mi metto il vento in faccia, mi frega sempre.
 
Mattinata più che perfetta, dalle 9,30 via la nebbia, sole estivo, quasi 20 gradi, senza vento, praticamente un paradiso... l'unica cosa che mancavano erano le allodole di passo... Fino alle 12 pochi tiri esclusivamente alle pasturone locali.. poi smontato tutto e solito giretto a schizzo in cui qualche tiro si fa sempre ed alla fine se ne riportano anche un discreto mazzetto... Ma dico io: perchè non volano prima e vengono al gioco visto che per me quella è la vera Caccia alle allodole. E poi, quando ci sarà da ste parti una giornata di vero passo visto che in cielo non se vede niente? ... Voglio solo sperare che il passo sia in ritardo e che le allodole che sto incarnierando siano ancora quelle locali piccole "montagnole" nate in zona e/o scese dalle montagne circostanti presenti -purtroppo, sempre di meno- su poche e limitate pasture-...
 
Parole sante Lodola66 e Mauanto61...Sono anche io di quegli anni e posso testimoniare e sottolineare quante allodole -ma specialmente pispole- venivano sulla civetta in plastica ali girevoli, che da noi veniva chiamata -non sò perchè- "trillona". Personalmente l'avevo modificata con ali maxi leggerissime e nastro di alluminio riflettente che mettevo su un palo telescopico -pesantissimo- di 6 mt. Poi ne comprai un altra e preso spunto da due appassionatissimi narnesi che ottobre e novembre passavano OGNI gg e dico OGNI gg consentito al capanno ad avezzano, mettevo sti due pali davanti al capanno quasi a fare un tunnel dove dovevano entrare le allodole. Sulle piane del fucino, viterbesi, a fiano romano o ad anguillara spuntavano ste "pertiche" con il falchetto o la civetta e sembrava quasi che facessimo a gara a chi ce l'aveva più...lungo (il palo) :)
wAAACH5BAEKAAAALAAAAAABAAEAAAICRAEAOw==
​. Ora purtroppo per tanti, risaputi e vari motivi, non c'è quasi più nessuno che fà questa bellissima caccia con assuidità, addirittura i migliori posti per il passo a fiano ed anguillara ci hanno edificato villette e palazzi. Cmq sti gg era difficile che staccassi lo sguardo ad ogni volo di allodole posticcie che scacciavo, perchè, anche se da qualche anno faccio quasi esclusivamente caccia vagante con il cane, Il primo amore venatorio non si scorda mai. Sta settimana aggiungerò sul box auto della mia panda tutta l'attrezzatura per le allodole per alternare -come ogni anno- qualche battuta a questo splendido selvatico. In bocca al lupo per la stagione del passo che sta per iniziare
 
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