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Sinceramente l'unica cosa su cui a volte ho qualche dubbio sono la direzione del vento e quella dei Tordi che mi vengono riferite da persone che non conosco bene.
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mi baso sulla logica ed esperienza, e quest’ultima mi ha detto che i venti da N/NE mi riempiono le campagne ( e una volta anche le paludi) di uccelli
Buonasera. Concordo su tutto quello che si è detto (e si dirà) circa le cause di questo stato di cose qui in Puglia. Però vorrei fare due una riflessioni:
1) se i nostri amici "zirlanti" tirano dritto e non si fermano, vorrà dire che vanno da qualche altra parte...In verità non mi risulta (ma io sono solo un cacciatore, non uno scienziato) che in altre regioni d' Italia (meridionale e non) si sia registrato un forte incremento di turdidi svernanti in questi ultimi anni. Ergo: o bottacci, merli, sasselli e cesene (lo so che per questi ultimi due il discorso è un po' diverso ma mi piace ricordarli) non oltrepassano l' Adriatico oppure se lo fanno, dove vanno a finire ?
2)Tempo fa lessi uno studio sulla migrazione dell'avifauna in generale (e quindi riguardava anche quella dei turdidi) secondo il quale gli uccelli si tramandano geneticamente le rotte ed i luoghi di svernamento (e fin qui nulla di nuovo). Secondo tale studio, però, se il prelievo in un luogo di svernamento è elevato (rispetto all' aliquota presente in quel luogo) il numero di soggetti che, da quel luogo, arrivano alla riproduzione, negli anni, sarà in continuo calo. Pertanto non viene più trasmessa "quella rotta" e quel luogo di svernamento (Puglia) alla prole. Lo so sembra più un "discordo matematico" ma non mi sento di non condividerlo e messo insieme agli altri potrebbe dare una spiegazione del perchè "passano ma non si fermano".
Comunque, nonostante tutto, io domattina ci riprovo ... e Voi ? Un saluto a tutti.
Buonasera.
Poichè vedo che il blog "langue" prendo spunto dal post di AL390 per fare una riflessione.
Nella domanda del precedente post si evocano "...gli altri anni..." e spesso capita anche a me di pensare al passato, agli altri anni appunto, quando tutto era scandito in maniera più regolare e semplice: la vita in generale ed anche la caccia.
Mi capita però spesso di constatare che le vecchie "regole", quelle non scritte ma derivanti dall' osservazione della natura e dalla pratica venatoria, sono andate a farsi benedire o comunque non hanno una valenza comprovata come una volta.
Come lo scirocco "forte" nel barese o la tramontana "giusta" che prima portavano migrazione e presenza di animali senza problemi, senza se e senza ma.
Oggi accade spesso che in giornate teoricamente perfette, come meteo, la migrazione non avviene o avviene in maniera blanda; oppure che con meteo non appropriato (secondo le nostre idee) ci sia passo !
Mi riferisco a tutta la migratoria e non penso che si possa liquidare il discorso con il retorico "ce ne sono di meno e ne passano di meno" o che il prelievo venatorio è troppo consistente perchè pure le specie non oggetto di caccia (fringuelli, frosoni, pettirossi, tanto per citarne alcune) conoscono migrazioni "anomale" ormai da anni.
A mio avviso (per quello che leggo e cerco di capire) la spiegazione del cambio nel comportamento dei migratori che attraversano il bacino del Mediterraneo potrebbe essere il cambiamento climatico degli ultimi decenni.
Il clima mediterraneo (mite e temperato, senza eccessivo freddo con il nord-Europa nella morsa del gelo) che attirava l' avifauna per lo svernamento da noi sta diventando sempre più un clima Sub-tropicale: gli "uragani" di vento e le "bombe d'acqua" che colpiscono da anni il nostro paese (dopo mesi di siccità) ne sono la prova.
I migratori si adeguano a questo cambiamento: restano più a nord dell' Italia se gli inverni non sono rigidi e quando arrivano da noi sono sempre pronti a ripartire, apparendo e scomparendo, con spostamenti erratici, volti a scansare le varie intemperie/avversità meteo.
Credo perciò che man mano rinnoveremo il nostro repertorio di certezze e conoscenze, vivendo molto più alla giornata, sebbene quel "...sta il cacciator fischiando sull' uscio a rimirar stormi d' uccelli neri..." nella stagione di San Martino è una figura che vorrei non cambiasse MAI !
Con la speranza di non avervi annoiato. Un saluto a tutti.
Ci sono 2 tipi di migratori, meteorici e biologici, i tordi fanno parte di quest'ultimo gruppo, la diminuzione della luce svolge su di loro un fattore determinante per la migrazione, li altri meteorici si muovono in base al tempo, vedi Cesena, sasselli, beccacce, poi naturalmente il vento gioca un fattore primario per dove passano, lungo costa, interno o altre linee secondarie, sulla costa noi abbiamo tirato e visto tanti animali proprio grazie a venti da nord che obbligano i migratori ad entrare dal mare
Buona serata
Per sentito dire un par di palle, mettete la sveglia alle 5 per chi puo' e uscite in campagna con choocchiolo a seguito e senza fucile come faccio io tutti I giorni anche martedi e venerdi , se oggi fosse stato turdus day 2 gli avrei visti ma ne ho contati con le due covate si e no una quarantina, quindi chiacchiere da bar per favore lasciamole al bar, poi se uno eiacula per aver visto un centinaio di tordi dopo due giorni di scarno mbe deve andare in quel bar , non certo in mygra , siamo realisti che il peggio deve ancora arrivare.