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A parte gli scherzi, tritex fa uno ottimo lavoro sui flussi migratori anche perché lo fa in maniera molto rigorosa.
 
Ieri pomeriggio decido per un rientrello. Prima volta quest'anno dopo i due rientri nel solito posto dei giorni precedenti. Vedo in totale 5 tordi...sparabili 2 che porto a casa. Per l'esattezza un bottaccio e un sassello! Fucilate in giro tendenti allo zero!!! Mah?!!!

Saluti
 
Si concordo in pieno, nel 2018 mi capitò a fine gennaio di abbattere dei tordi magrissimi ,chissà da dover venivano sicuramente non si erano spostati da una località nelle vicinanze.
 
Ma scusate mi sono perso qualcosa o il colombaccio nel Lazio non si può sparare fino al 2 ottobre?
 
Fringuelli e frosoni arriveranno sicuramente qui al sud ma per quanto riguarda I sasseli dubito; l'ultimo abbattimento risale a parecchi anni fa.😆😆😆
 
Le teorie di titrex, secondo le sue deduzioni, fanno ragionare sulle possibili linee di migrazione!!
Detto questo, io credo, che le certezze sul passo nn esistano, troppe volte vengono smentite…il fascino della caccia resta così sconosciuto ed imprevedibile, fino a quando i ricevitori satellitari, se possibili, faranno un lavoro certosino sulle rotte, così come avviene per le beccacce, alzavole e beccaccini!!

Saluti Antonio
 
Fino all'ano scorso ero convinto che preferissero il ginepro, ma gia l'inverno scorso ce ne era un bel branco di sasselli in un prunaio nei miei posti, quest'anno mi sono convinto definitivamente che è vero: preferiscono i pruni... dove hanno le bacche ci sono stati parecchi sasselli quest'anno..
 
Stamane lo spollo in un freddo piuttosto intenso (per le nostre latitudini) e una sensibile tramontana. In meno di un quarto d'ora vedo una ventina di tordi da tre affilate diverse, sparo a sei bottacci e ne raccolgo quattro. Il carniere si farebbe potendo tirare anche ad alcuni uccelli che sorvolano gli sporchi ma la non disponibilità di un buon riportatore suggerisce, in questi casi, di non sparare. All'ora giusta ho visto rientrare due beccacce verso il monte.
 
Buongiorno, ATC Arezzo 1. Valichi montani completamente chiusi dalle nubi. Nessun tordo avvistato capanno con richiami vicino solo un tiro. Visto qualche colombo alto. Sparato e padellato un missile azzurro che arrivava con il vento a favore.
Visto signora con paniere di funghi!!!!
Domani indeciso... fucile o paniere?
 
Appena chiuso il telefono con un amico del Gargano,mi ha detto di una grande entrata di tordi la notte scorsa,entrata che è durata fino a metà di questa mattina!:lol:
 
Scusate, mi inserisco brevemente sui ragionamenti del buon Arturo che, per propria esperienza e per aver , evidentemente, letto dei testi e studi ci indica delle novità o interessanti notizie da sovrapporre ad altri studi e approfondimenti di altri ornitologi e tecnici che nel passato ma anche in tempi recentissimi hanno delineato uno stato generale dell'andamento delle linee di migrazione degli uccelli silvani (tordo in primis) e gli atteggiamenti della specie nel periodo migratorio.
La virtù che gli ornitologi, rimasti sul "pezzo" per tanti anni e con strumenti tutt'ora in utilizzo, hanno maturato è che pur assegnando con una certa approssimazione, corrispondente agli esiti dei loro studi , hanno contemporaneamente posto l'accento che su un fenomeno di così vasta portata (quello della migrazione) e persino sempre in fase di approfondimento e aggiornamento non si possono trarre conclusioni definitive né tanto meno certe.
Non mi persuade affatto la teoria dei "gradi" di svolta verso il nord-est da certi punti della costa né e ancora meno della marcia a ritroso degli uccelli che, una volta valicato l'appennino ripiegherebbero (osservando circa gli stessi gradi di angolo di migrazione), seppure in minima parte, sul percorso appena compiuto (se ho osservato correttamente le cartine pubblicate da Arturo stesso qualche giorno fa) poche ore prima; perplessità anche sulla questione delle ore di volo immaginando che l'animale riesca sempre a mantenere lo a stessa velocità durante il passo con venti diversi, pressioni barometriche che possono cambiare nell'arco di poche chilometri e fattori fisici che impongono agli uccelli soste o atteggiamenti di pastura certamente non programmati dai volatili stessi.
Forse proprio nella sua semplicità cozza la passione dell'uomo di voler necessariamente "incasellare" e avere sott'occhio lo stato di tutto quanto lo circonda.
La migrazione diventa affare complesso solo se ammettiamo idee e contenuti non tanto che questi siano rivoluzionari quanto che siano definitivamente schematizzati e dimostrabili come fatti matematici e assoluti. Non dovrebbe essere così; l'unico teorema possibile sta proprio nel dimostrare che le osservazioni e analisi necessitano di una buona dose di alea, di modifica del fatto che non ci si può impossessare di un argomento affatto scontato e in gran parte ancora irreperibile all'uomo. Se la tecnologia ci ha aiutati e continuerà sempre meglio a farlo, lo stesso non si può dire del fatto che la stessa possa essere organizzata con lo stesso risultato in tantissimi punti contemporaneamente.
Un esempio che per tanti anni ha funzionato è stato quello di dimostrare che le fasi lunari influenzavano fortemente la migrazione dell'avifauna, cosa messa poi in dubbio negli ultimi decenni e mai certificata in nessuno studio di ricerca. Non volendo abusare oltremodo della pazienza di tritex né di chi ha avuto la sventura di leggere da capo a piedi questo commento, dico che quoto Antonio, alias totonno, nella teoria più acclarata inone degli uccelli (o più semplice a dirsi ?) ossia che nulla funziona in modo assoluto in relazione a numeri e fatti "geometrici". Scientemente, in modo generale sono riconosciute tesi che trovo valide da tanti anni e ho già riportato. Vale tantissimo lo sforzo di Arturo che apporta certamente novità e punti sui quali discutere e confrontarsi. Un abbraccio a tutti.
 
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