Per cui la prima domanda che ti pongo è, sei sicuro che i Tordi ti “entrano” da ovest quando sei sulla costa (Laziale)? Perché io a dire la verità ho altri dati dalle coste Italiane (e non solo) esposte a Occidente, un errore di 45° non è cosa di poco conto se vogliamo avvallare una teoria anziché un’altra. Le risposte che ho ottenuto durante tutta la fase di questa mia indagine di solito sono state sempre le stesse “venivano da mare”,” venivano da monte” pochi i cacciatori appassionati di migrazione che sono stati più attenti nelle osservazioni e che mi hanno consentito di confermare alcune rotte.
La seconda è, visto che è appurata è conosciuta la rotta da Nord-Ovest/Sud-Est che notoriamente viene percorsa (anche quella opposta Sud-Est/Nord-Ovest viene utilizzata) , mi spieghi perché un tordo che scende lungo la costa Tirrenica come Rotondi e Andreotti (anche lui) sostengono, non entra direttamente da Nord/Nord-Ovest e invece percorrerebbero un giro di 90°, ti sembra una scelta logica da parte di un volatile in migrazione che deve risparmiare energie dopo il volo di una notte? non farebbe prima con un sol colpo d’ala a guadagnare l’interno? Sto ipotizzando una giornata tipo con venti da Nord-Est moderati anche durante il corso della notte.
Caro Tritex (perdonami ma non conosco il tuo nome) mi poni due domande da "studioso" ; che dirti ? Mi sono limitato anch'io a leggere quanto mi son fatto passare sotto mano , anzi, gli occhi. I lavori dell'ispra (Andreotti, Spina etc.) li ritengo validi sotto certi punti di vista....sul fatto del ripasso primaverile molto, molto meno. In ogni caso nelle numerose tesi che solo in piccola parte sono state "sconfessate" dalla fine dell'800 ad oggi - in merito soprattutto ai motivi delle migrazioni degli uccelli e utilità astrali nell'orientamento di questi - quella delle linee di migrazione è sempre stata meno discussa in quanto gli osservatori ornitologici prima, e l'aiuto della tecnologia poi, hanno concordato in larga parte le "manovre" di movimento migratorio.
C'è poi la chicca tra quello che è il "flusso" migratorio e la ben più visibile (a constatarsi "de visu") affilata di PASSO.
Passo, questo riconosciuto, principalmente da noi che lavoriamo "a vista" e senza strumenti atti a studi più complessi.
Nelle molteplici teorie o discussioni ci sono dati che, personalmente, reputo inconfutabili: il fenomeno migratorio (non di passo quindi) ha manovre che dalle località di partenza a quelle d' arrivo, vanno da nord-est a sud-ovest ma, tracciata questa direzione principale nelle masse di selvatici che così si muovono, si innesta un "problema" niente affatto secondario che condiziona, spesso anche di molto, dei ragionamenti sulle linee apparenti.
Riallaccio Mario Rotondi al ragionamento appena scritto e sintetizzo: la massa dei selvatici che transitano sulla linea padanica (e parlo solo di questi)vengono a confluire in quei punti che geograficamente sono situati tra l'alta Toscana e la Liguria, la corrente migratoria che decide di "scendere" lungo il Tirreno volendo evitare il mare aperto per motivi di venti, pressioni o meteorologia, compie spostamenti da nord-ovest a sud-est (si vede per come l'Italia è conformata) e durante la notte che i selvatici compiono gli sforzi maggiori poiché le albe portano poi gli uccelli a cercare posizioni orografiche, cibo, ristoro e luoghi di sosta per forza verso l'interno dove sono situati i boschi le campagne, e altri luoghi adatti ad accoglierli momentaneamente.
Sui gradi di orientamento non ti so certo dire ma la direzione ovest- est visualizzata durante le nostre mattinate rispecchia quegli studi che Rotondi ha poi certificato come linee APPARENTI di passo e che altro non vogliono esser (mi ripeto) andamenti momentanei verso luoghi di riposo.
C'è da aggiungere che talvolta i selvatici vengono invogliate a queste "virate" solenni anche solo perchè osservano in lontananza delle località a loro accoglienti o almeno reputate tali.
Non sempre questo sarà vero ma voler trovare a tutti i costi il quarto lato del triangolo si rischia di scombinare quei pochi teoremi che la scienza, almeno in senso generale, ci ha fornito.
Non voglio assolutamente confutare che in taluni casi vi siano ripiegamenti come quelli da te e studiosi notati o addirittura certificati ma le mosse di base sono quelle studiate delle migrazioni mentre sulle linee di passo potremo "giocarci" quanto vogliamo in quanto un forte vento, una manifestazione temporalesca, una situazione non gradita agli uccelli pone gli stessi a fare variazioni istintive o anche ragionate su linee apparentemente strampalate o a noi astruse.
Se il movimento migratorio non si risolvesse come descritto all'inizio, non si presenterebbe neppure quel fenomeno ormai assodato di arrivi di migratori con scarti di una o due decadi tra nord, centro e sud.
Non volermene, non ho letto delle tue indagini (e di studiosi da te citati) su altra "stanza", non vuole esser sgarbo né forma di irriverenza . In questo periodo fa difetto il tempo disponibile, e incastrare lavoro, uscite di caccia e vicissitudini familiari mi porta ad essere disattento anche su cose interessanti come quelle che hai descritte. Lo farò certamente appena possibile quindi la tua gentilezza mi accorderà la possibilità di aver risposto a braccio senza essermi prima adeguatamente informato.
Grazie