Complimenti a tutti per la partecipazione sul "diario di bordo" anche nei periodi non proprio intensi. Ritaglio pochi minuti per aggiungere le mie segnalazioni su questi ultimi due giorni in cui da noi ha governato, più o meno intensamente, in vento da est, sud-est. Oggi, in particolar modo, le temperature erano davvero calde fin dall'inizio della mattinata.
Sabato 6 novembre: arrivo tardi in una zona dove sono abituato a cacciare durante il passo; mercoledì scorso avevo notato una certa affilata interessante tra l'angolo di una macchia e in fosso sporco. Ieri ho constatato una discreta presenza di tordi "fermicci" e sei o sette puntarelle da due o tre bottacci per volta, anche qualche merlo ha fatto la sua comparsa. Credo che, come alcuni di voi hanno ben sottolineato, si sia trattato di una coda di passo. La presenza di un amico con il suo "Leo" mi permette di fare qualche fucilata anche tra gli sporchi e alla fine della mattinata ne esce un discreto mazzetto di tordi e due merli. Discreta anche l'entrata di fringuelli e un gruppetto di quattro frosoni.
Stamane la musica è cambiata, stanotte ha fatto nubifragio e i pescheti della zona da me frequentata nella Sabina romana sono quasi spogli.
Immagino che alcune ore di tempo violento abbiano condizionato gli uccelli anche nell'uscita dai ricoveri notturni. Allo spollo solo qualche fucilata ed io tiro a un solo tordo. Si cambia zona per un possibile traccheggio e torno a fruire del capanno di ieri. Una caccia rilassata sull'onda emotiva delle libagioni della sera prima che col brindisi di un ottimo Primitivo suggellava definitivamente la personale entrata nella cinquantunesima primavera. Non ho avvertito la presenza di voli di passo (tranne alcuni fringuelli, quelli si) ma un sensibile traccheggio determinato anche dalla presenza di alcuni colleghi che, nel tentativo di cercare qualche beccaccia nel canalone, hanno fatto involare qualche tordo a più riprese. E' la caccia di chi vuole (o è costretto ?) "spigolare" tordi accontentandosi di poche occasioni create soprattutto da una quasi ossessiva insistenza nel volersi servire del chioccolo.
Alla macchina, dalla borsa a rete, tolgo sei bottacci e un merlo; li avrà l'amico Peppe, reggitano, ex cacciatore di marvizzi, disarmato da certe necessità e non da ripensamenti sulle sue passate esperienze venatiche.
Non sono tanti ma magari qualcos'altro, prima dell'Immacolata, riuscirà ad aggiungersi a questi piccoli doni che allieteranno la polenta della tradizione.