Mattinata sotto i Lucretili con gli amici Fausto e Giordano. In un'aria appena torbida di nebbiolina lo spollo dura un quarto d'ora; Montelibretti dalle luci appena liquide e tormentate dalla foschia giace in un silenzio rotto da pochi latrati lontani. Cani ! chissà in quale villa. Non realizzo nulla io, fortunatamente , invece, qualche bottaccio affioca sui colpi più precisi degli amici.
Il traccheggio si fa in altra zona dove indomite insistono, piuttosto lontane, le macchine per la raccolta d'ulive.
In un paio d'ore si recimola qualche altro tordo. Stavolta ci sono anche i miei. Alcuni.
Il rientro per me è breve dopo la fatica tra i miei ulivi per stillare, anche quest'anno, un pò di litri del prezioso succo verdognolo.
La prima bottiglia sarà sulla pasta, al dente, al "trappeto" per onorare la famiglia. Perché in Sabina l'Olio fa famiglia.
Tre altri tordi, prima di notte, s'aggiungono a quelli del mattino...e all'Ave Maria, sospinta dallo scirocco, tremula Fata guadagna pasture.
Ad osservarla un'ombra con in mano solo la sigaretta.