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L’Organizzazione europea dei proprietari terrieri (ELO) ha pubblicato un nuovo studio intitolato ” Piccola fauna selvatica di campi e prati “, che esamina il declino della biodiversità in tali aree e come affrontare questi problemi in futuro.
Suggerisce che un aumento del numero di predatori, così come pratiche come l’intensificazione delle colture , il consolidamento dei terreni agricoli , l’ uso di pesticidi e l’ urbanizzazione hanno tutti contribuito al declino delle piccole popolazioni di fauna.
Al fine di proteggere e ripristinare la biodiversità nei campi e nei prati, gli autori hanno avanzato una serie di suggerimenti e raccomandazioni politiche che dovrebbero essere implementati.
In particolare, si concentrano sulla necessità di lavorare verso una caccia sostenibile in futuro come parte di eventuali soluzioni potenziali.
Si afferma che la caccia come strumento di conservazione può contribuire alla gestione delle specie; il controllo dei predatori ne è un esempio nella pratica. Inoltre, si sostiene che la conservazione della natura nei campi e nei prati sia più efficiente se eseguita in coordinamento con cacciatori e agricoltori, con una relazione simbiotica tra loro e la gestione della fauna selvatica che contribuisce a uno sviluppo agricolo e ambientale equilibrato.
Ulteriori raccomandazioni politiche sono fornite nel contesto della strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 e della politica agricola comune (PAC) dell’UE. Queste raccomandazioni si concentrano sulla gestione degli habitat, sull’agricoltura basata sulla natura, sulla cooperazione delle parti interessate nelle campagne, tra le altre questioni.
Il CIC desidera congratularsi con ELO e gli autori per il loro lavoro su questo studio e si unisce a loro nel sottolineare l’importanza della caccia sostenibile e di queste altre soluzioni quando si cerca di ripristinare la piccola fauna nei campi e nei prati.
Per scaricare una copia dello studio, fare clic qui .
