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un po' quello che faccio io,ma' preferisco essere solo,mi sposto in base al traccheggio,che ormai per esperienza varia in base all'orario.
ci sono posti dove fino alle 9 non vedi volare,altri solo di primissima mattina perché adiacenti ai dormitori,Tutto collegato al cibo,il silenzio è la regola numero 1,qdo a giorno arrivo in in posto,
mai chiamare il cane o sbattere lo sportello,in caso di presenza di qcno anche se pur lontano cambio posto,i tordi svernanti non sono quelli di entratura conoscono il posto meglio di noi,e silenzio e pazienza fanno la differenza
saluti
 

Caccia96

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Salve a tutti, oggi voglio condividere con voi una caccia che pratico sin da quando ho preso il porto d'armi, noi la chiamiamo "tordi in girata, ma credo che in ogni parte d'italia ha il suo nome. Questa forma venatoria si pratica insieme ad un amico di caccia da metà novembre in poi, dove tutti e due portano con se chioccolo e zicchio. I due partendo vicino ad un bosco cominciano a richiamare i tordi e accorgendosi del loro traccheggio, i cacciatori valutano se rimanere lì o cambiare zona, dopo aver appurato che nel territorio è presente una notevole quantità di tordi, si inizia a richiamarli e spostarsi nei vari punti che si reputano più opportuni. Tutto ciò naturalmente, ausiliati dai nostri amici più fedeli a quattro zampe. Successivamente sta ai due appassionati venatori, nel ritenere se continuare a spostarsi negli spot prescelti o provarne di nuovi.
Non so chi di voi pratica questo tipo di caccia o l'ha praticata. Un saluto a tutti.

Vittorio Venditti
 
E quale sarebbe la tecnica? Giri insieme ad una amico col cane fischiando ai tordi, piu che girata è cambiare posto a seconda dei tordi che ci sono in una zona, quello che fanno un pò tutti quando cè poco risultato.
 
Certo noi camminiamo cambiando i vari spot, è un tipo di caccia che pratico, essendo solo al 7 anno di porto d'armi anche se vado a caccia da bambino, volevo sapere se c'è qualcuno che mi può dare qualche consiglio per migliorare. Tutto qua.
 
Non vedo l"utilita" di doverlo fare in due o piu"persone, (essendo una semplice caccia al traccheggio con ciufolo a bocca, io preferisco farla in presenza di pochi cacciatori (meglio nessuno) per non allarmare l"animale con spari continui!!
 
Per tantissimi anni, i primi 20 della licenza ho cacciato esclusivamente Tordi. Durante il passo si aspettavano lungo il litorale e poi da metà novembre nell'entroterra. Se non faceva freddo vero i tordi rimanevano ammacchiati. Insieme al mio maestro nonchè compagno di caccia ben più anziano ed esperto di me, si frequentavano principalmente i Monti ausoni e sino al giorno dell'immacolata che dava inizio alla caccia esclusivamente da fermo, si praticava lo scaccio con 2 cani maestri nel coordinarsi con noi. Si camminava per i monti per macchie, spinare e piccole boscaglie scacciando. A volte i tanti km venivano ricompensati anche con selvaggina pregiata come lepri, pernici e più spesso beccacce ma il carniere veniva riempito con tordi e merli. Molto spesso, durante queste prolungate camminate incontravamo concentrazioni interessanti di tordi " ammacchiati " , una volta scacciati ci fermavamo per un bel pò appostati tra noi ai margini opposti dei macchioni coi fischietti. Se i tordi scacciati tendevano a tornare s'interrompeva lo scaccio e si cacciava al traccheggio. Ovviamente alcuni tordi si infrascavano tra noi, ma poi al primo colpo all'involo dalla parte opposta trovava sempre me od il mio compagno. Poi alla maturazione dell'olive selvatiche abbondanti nei versanti più bassi dei monti, i nostri amici alati cambiavano atteggiamento e in concomitanza con lo spogliarsi delle macchie cominciavano i movimenti e la nostra caccia diventava principalmente spollo, rientro e traccheggio, cambiando però sempre zona e posizionandoci in modo tale da poter sfruttare lìinvolarsi degli uccelli allo sparo.
 
Una sorta di caccia "all'agguato"..o come la chiamo io,la caccia gattonatrice...non uno scaccio ma neanche un traccheggio...piu vicino nei modi ad uno schizzo.
Quando avevo il mio Max nei sui cenci,talvolta,molto raramente,usavo approcciarmi a questa caccia...sempre e comunque in solitaria...il cane faceva la differenza..bella pure la fucilata ma il godimento era veder lavorare il cane.
Aveva però un cervello superiore...e averne altri nella vita di cani in quel modo è impossibile...poca potenza olfattiva ma dote di intelligenza impossibile...ti osservava al seduto mentre tu con l'indice della mano disegnavi in aria la traiettoria che lui doveva fare...se non sparavi o cmq se qualcosa andava storto era perché tu avevi impartito ordini o pensato una strategia sbagliata...un robot.
Poi la passione per la mia caccia,ossia per i richiami a fiato,ha sempre preponderato su ogni cosa..percui,visionare spolli e rientri,imparare le pasture per i traccheggi,che quasi mai coincidono con gli spolli per le traiettorie di entrata..e poi la caccia di macchia al chioccolo.
In tutto questo,gran parte dei risultati,era merito di max..immobile quando c'era da rimanere immobili in parata,un macchina quando c'era da recuperare gli uccelli dai posti piu intricati,silenzioso, più del padrone che scansa le foglie secche,per spostarsi di posta in posta nella macchia...
Credo che ogni tipologia di caccia debba avere un suo cane,una sua razza d'elezione..nel mio caso posso dire di averlo trovato.
Adesso ha 15 anni ed in pensione ormai da tre...ora c'è Billo,sempre uno springer spaniel,grande potenza olfattiva,molto più di quella di Max..ma nemmeno da paragonarsi lontanamente.
per cui,tornando in tema,una caccia quella da te descritta in cui il ruolo dell'ausiliare risulta fondamentale.
 
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