.... e poi ci stupiamo se non migrano

scusate ma..diversifichiamo.
è vero che pare che molte oche non migrano manco più, vedasi la diatriba belgio-olanda e le oche obese al confine...ma ci sono altre anatre e avifauna dei paesi caldi che comunque migra anche da-a paesi subtropicali.

penso che il problema per la caccia non sia la temperatura, o almeno non solo.
è che, parlando delle zone che bazzico io, non esiste più l'habitat per ospitare selvaggina.
esistono strade, case e depositi, campi di **** e enormi pascoli mal gestiti in cui non cresce manco un filo d'erba.
e rimboschimenti che durano il tempo che qualche criminalino da strapazzo vada a far legna invece di accattarsi due pellet.
oltre alle sistematiche bonifiche e canalizzazioni che, per quanto la malaria l'hanno ridotta, non mi pare stiano funzionando contro le alluvioni e altri imponderabiltà.

può pure fare 10gradi in più, ma ci fosse incolto, pastura e appollo, varierebbe sicuramente la dinamica e le specie migranti (per lo meno vedremmo, come già è, meno specie scarse/erratiche legate ai grandi freddi tipo le cesene e i beccofrusoni e le oche), ma ci sarebbe qualcos'altro da cacciare che non fossero volpi, cignali e cornacchie...e storni che manco si sparano, dannati incapaci di amministrativi.


ciò non nega nè giustifica il riscaldamento globale, ma non è che in affrica non sparano una penna perchè fa caldo.
giusto per dire.

ps: un tordo in un salento devastato dalla xylella, non si ferma perchè fa caldo o perchè non ha nulla da mangiare?
idem le anatre, il problema è il caldo o se quando migrano trovano solo villette abusive e vasche di irrigazione, quanto possono mantenere prima di ripartire o cambiare rotta?
la temperatura ha il suo ruolo nel sovvertimento della caccia che conoscevamo. ma non è il solo fattore. e secondo mio modesto parere, neppure il fattore maggiore.
vedete i palombacci, che almeno per il sottoscritto sono una manna dal cielo.
e dubito che non ci sarebbero fagiani e starne, se facesse caldo ma avessero l'ambiente adatto.
 
Di sicuro i cambiamenti climatici non giovano, ma l'urbanizzazione selvaggia, i pesticidi, la scomparsa di tutto quel tessuto agricolo di un tempo, e anche la caccia indiscriminata con carnieri mostruosi nei paesi di origine di molti migratori non fa del bene.
Da noi in Italia storni e colombacci sono diventati stanziali.
 
Le mie zone sono selvagge ed impervie come 30anni fa! Eppure i tordi mancano!
Il fatto e che da 2 anni a questa parte il sud viene solo lambito da una cospicua migrazione e per giunta a macchia di leopardo!
Quest' anno il carniere mattutino di tordi di passo più proficuo e' stato di appena 7 tordi, una vera miseria.
Una migrazione degna di nota si verificò nel 2016, davvero milioni e milioni di tordi , per un mese intero , con giornate top e giornate un po' sottotono ma sempre da portarsi il mazzetto a casa.
C'è da dire che quell' anno ne restano relativamente pochi rispetto a quelli che passarono.
In quellale circostanze non capisco il motivo per cui non sostano più da noi e proseguono verso altri lidi, vedi coste del nord africa!


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Che vi devo dire? Qui da noi nel Sudest degli U.S., sebbene abbiamo avuto un inverno insolitamente mite--a volte anche caldo da battere tutti i records, la migrazione dei tordi americani (robins) e' avvenuta lo stesso e ancora ne vedo a centinaia intorno casa mia. Quindi l'ipotesi del riscaldamento globale come influenza sulla migrazione almeno qui e per questa specie di migratori non sembra essere stata confermata dalla realta'. Ma qui i tordi sono protetti e nessuno ne fa strage (come gli amici di Grifone Nero in Corsica o come quelli che vanno in Spagna e non sono contenti se ne portano a casa meno di un paio di centinaia, o quelli che li vanno a fucilare nei paesi dell'Est europeo o del Nordafrica), molti antiparassitari sono stati del tutto vietati e i rimanenti ancora legali sono controllatissimi, e ancora ci sono miioni di ettari di foreste, pascoli, e habitat naturale intoccato, e l'inquinamento atmosferico non e' cosi' grave (come in Europa) nella maggior parte del paese, che e' ancora prevalentemente rurale, con l'inquinamento limitato alle metropoli.
Ribadisco che, come dicono a Napoli, "dalle e dalle se scasseno pure 'e metalle." Quando una specie migratrice e' assoggettata ad attacchi su molteplici fronti, come la perdita di habitat, inquinamento, antiparassitari, e anche la caccia eccessiva legale, il bracconaggio, specie nocive in numeri eccessivi (gabbiani, cornacchie, gazze, ecc.), la sua diminuzione e' garantita e la sua decimazione e' inevitabile. Qui da noi basta pensare a due specie: il piccione migratore (piu' imparentato alle tortore che ai piccioni veri e propri) che una volta era presente a milioni di milioni di capi nei cieli americani e fu sterminato dal taglio dei boschi dove nidificava, ma anche e soprattutto dalla caccia spietata, fatta con reti, fucili, persino cannoni caricati a pallini e sparati dai vari forti nel mezzo degli stormi per offrire una pietanza diversa dal solito rancio ai soldati; ed il chiurlo esquimese, che per sua sfortuna aveva carni deliziose. Poi anatre ed oche e tanti trampolieri grandi, medi e piccoli furono quasi sterminati dalla caccia commerciale, dalle spingarde, dai cacciatori/stragisti e dalla perdita di paludi e praterie. Fortunatamente al princiipio del Ventesimo Secolo vennero promulgate leggi ferree, vennero stanziati fondi per la tutela dell'habitat, ecc., e piano piano le cose sono migliorate. Ma le fitte nuvole di trampolieri ormai non esistono piu'. Le specie rimangono (protette), ma non in numeri impossibili da contare come una volta. Il clima? Avra' il suo effetto, ne sono certo. Ma non si puo' spiegare la rarefazione di certe specie soltanto con i cambiamenti climatici.
 
Una piccola aggiunta. Ha appena smesso di piovere e, guardando dalla finestra, ho visto uno spettacolo incredibile: sul prato dietro casa e nel mio pascolo c'e' un'invasione di tordi. Ce ne e' uno per metro quadrato, a vista d'occhio fino a tre o quattrocento metri da casa. Evidentemente la pioggia ha fatto affiorare vermi e insetti vari, ed i tordi stanno festeggiando... Pensa tu quanti milioni ce ne devono essere se soltanto su questo pezzetto di pianura ce ne sono cosi' tanti!.
 
Come al solito sono daccordo con Giovanni , in particolare sulle stragi effettuate nell'est europeo o in altre zone d'origine della migratoria.
Gli uccelli e gli animali in genere non sono mica bulloni che escono da una fabbrica.
Il piccione al quale fai riferimento era famoso per i suoi numeri immensi e sapere che oggi non ci sia più, mi ha lasciato sempre sconcertato.
 
Si', uno puo' dare la colpa ai cambiamenti climatici, agli antiparassitari, all'antropizzazione, alle monocolture, all'abbandono delle campagne, alla xylella, agli inquinamenti vari (chimici, di rumore e di luce), alla caccia, e a tanti altri fattori. Ma il colpevole piu' colpevole e' indiscutibilmente questo:

https://www.youtube.com/watch?v=742FGznHa4c
 

Turdus

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Anomalie termiche da CAPOGIRO in Europa la scorsa settimana...
Anche la seconda settimana di febbraio ha presentato anomalie al rialzo notevoli su quasi tutto il nostro Continente...e non solo.




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La gravità della situazione termica insita in questo "non-inverno" si percepisce ogni volta che usciamo di casa o guardando i termometri delle nostre città.

Se si allarga lo sguardo all'intera Europa e si prova a fare un piccolo bilancio (anche settimanale) della situazione, il quadro diventa ancora più critico. In altre parole, vengono portate alla luce anomalie termometriche a dir poco incredibili che tendono a concentrarsi soprattutto nei settori più a nord.

Osserviamo la mappa delle anomalie termiche a scala europea rilevate la settimana scorsa, tra domenica 9 e sabato 15 febbraio:

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In alto a destra, le anomalie termiche registrate la settimana scorsa sono andate praticamente fuori scala, ovvero oltre i 9-10° di esubero; stiamo parlando della Finlandia e dell'area più orientale del Baltico.

Sul resto del Continente abbiamo avuto anomalie al rialzo tra 3 e 5° dove vedete i colori più spenti e 5-7° dove notate il rosso più vivo.

Per ciò che concerne la nostra Penisola, le regioni centrali e parte del nord hanno fatto registrare esuberi dalla media tra i 5 e i 7°; le altre aree tra i 3 e i 5°, mentre il meridione e le Isole tra 1 e 3°.

L'unica zona che ha fatto registrare temperature attorno alle medie del periodo è stata l'Irlanda; infine, sulla Scozia e sulla parte orientale della Turchia il sottomedia termico si è scavato due piccole "nicchie" circondate da un mare di mitezza...il che è un tutto dire!
 
Resto sempre del parere che la carenza di selvaggina, tordi in primis , sia strettamente legata al surriscaldamento globale.
Basti pensare che nei Balcani ormai da un po di anni non si verificano più eventi climatici invernali degni di nota, motivo per cui diverse specie migratorie , molto più intelligenti di noi umani, prevedendo già molto prima le sorti dell' inverno, trovano pasture idonee ancor prima di arrivare alle nostre latitudini! Per il tordo trattasi sempre di migrazione, ma di diverse migliaia di chilometri in meno!
Vi ricordo che il Russia questo inverno difficilmente si sono raggiunte temperature inferiori ai -10 gradi... Temperature del tutto anomale dato che a quelle latitudini si arriva facilmente a -25/-30.


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Mo' faccio incazza' quarcuno co' 'st OTTI':

Quanno leggo li ggiornali itajiani pur'io me stupisco che mijoni d'itajani nun migreno e vanno er piu' lontano possibile da li zingheri, li niggeriani, li magrebbini, e tutta la marmaja de forestieri che so' arivati a centinaja de mijiaia da tutti li paesi-cesso der monno e che ormai so' come le carogne (bigattini, cagnotti) su 'n animale morto a Feragosto e arimasto ar sole pe' cinque ggiorni. Invece arimangheno a paga' sempre piu' tasse pe' daje da magna', da dormi', da fasse cura' ne l'ospitali, pe manna' li fiji sua a scola, e pe' fasse aruba' li portafoji ner tranve e su l'autobuse e pe' paga' er pizzo a la stazzione pe' pote' compra li bijetti der treno. Aho' quanno so' migrato io, mica era cusi'! Vabbe' ce saranno state le Brigate Rosse, l'attentati, 'n cuccumetto pieno de probblemi, ma quant'era mejo l'Itajia de quei tempi! Ancora se poteva caccia' 'ndo te pareva, se cacciava fino a la fine de Marzo, magara pure quanno arivaveno le quaje e le tortore, se poteva spara' a li fringuelli e ai babbussi senza feni' ar gabbio, er silenzio venatorio era quanno faceva bujo, e li cignali staveno a casa loro, no a spasso pe' l'Urbe a magna' la monnezza. E a proposito de monnezza, mica ce staveno li mucchi de monnezza accostati a li cassonetti e 'n mezzo a la strada. Ancora nun tassaveno tutto, puro l'aria che respiri e le scuregge che fai e 'n pacchetto de Emme Esse costava 350 lire e co' cinque sacchi e tre piotte c'ariempivi er serbatojo de la Cinquecento. Dico io, ma comm'e' che nun migreno 'sti merli?
 
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