Qui da me (centro - nord Marche) passeri quasi scomparsi, soprattutto per: fortissima diminuzione (in alcuni posti ormai sono scomparsi) dei piccoli contadini - allevatori con il campetto, l'orticello ed il pollaio con le galline di giorno all'aperto; diminuzione del numero di campi coltivati a cereali (con abbandono ed imboschimento dei campi di lavorazione meno comoda); ristrutturazione di molte case coloniche, oggi abitate per i fine settimana e le vacanze da cittadini (con rifacimento dei vecchi tetti di coppi), senza più animali da cortile; fortissimo aumento delle cornacchie ed in molte aree di campagna, soprattutto, delle gazze (da pochi anni, per l'abbandono della coltivazione di alcuni campi, che si vanno rimboschendo, si avvistano di frequente addirittura delle ghiandaie a 130 m s.l.m., dove in passato - nonostante la presenza di querce roverelle - praticamente non si vedevano mai); forte competizione alimentare e nei luoghi di nidificazione (soprattutto nei pochi vecchi tetti in coppi ancora rimasti) da parte degli storni; non so se anche le stanziali tortore dal collare siano in parte in competizione alimentare con i passeri (sono assidue frequentatrici dei silos di stoccaggio cereali…). Per quanto riguarda i trattamenti fitosanitari, da anni ormai sono in diminuzione… sono però cambiati molti principi attivi (che, in teoria, dovrebbero essere meno dannosi dei vecchi… almeno, finchè non si scoprono magagne nuove). (n.b.: per i trattamenti fitosanitari: intendo in diminuzione come quantità di prodotti distribuiti - così dicono: non mi sembra sempre, invece, come numero di trattamenti).
 
Che bei ricordi: il rientro ai passeri, d'estate, i primi anni di porto d'armi, quando non c'erano limiti di abbattimento. Mi ricordo, anche, che tanti andavano nel modenese a sparare ai passeri e agli storni. Nelle giornate giuste dicevano che sparavano anche 500 cartucce al giorno.
Adesso anche a casa mia che sto in un paese se ne vedono pochissimi, mentre di storni ce ne sono tantissimi.
 
spariti i pollai spariti i passeri...
dove abito io è rimasto un solo pollaio e con lui l'ultima colonia di passeri 30/40 circa e si sono abituati a nidificare in una palma che unita alla vicinanza alle case li protegge da ghiandaie e cornacchie

temo che quella di Luca96 sia tra le maggiori ragioni. Il passero ha sempre vissuto in simbiosi con l'uomo e le sue abitudini rurali. Quelle che un tempo erano le coloniche dove in mezzo all'aia si batteva il grano ora sono appartamenti extralusso per cittadini pentiti… Ogni casa in campagna aveva pollaio e cassette per piccioni....oggi i pollai sono spariti (per tenere due polli ci vuole la dichiarazione al comune...veterinario...ecc..). Nei nostri ambienti rurali il passero aveva quantità enormi di cibo su cui contare, buoni ripari dai predatori (l'uomo difendendo le proprie galline e piccioni indirettamente difendeva anche i passeri da faine, cornacchie, rapaci..).
Per quanto riguarda i pesticidi, credo che per i granivori incidano meno di quanto incide in realtà il metodo di raccolta delle granaglie…. Quando passono le macchine moderne di grano per terra non rimane nulla e soprattutto nell'aia oggi non si batte più il grano ….al limite il Tofu!
 
Io qui in Alabama ho tre pollai. I passeri europei proprio qui non ci sono (ma ce ne sono tanti altrove, insieme agli storni, e ai torraioli dove ci sono grandi allevamenti di bestiame, polli, tacchini, ecc e dove c'e' mangime in terra), ma i miei pollai costituiscono una grande attazione per uccelleti simili ai passeri per la loro dieta, le loro abitudini, ecc. Ci sono diversi tipi di passeseriformi americani, cardinali, ecc., che vengono a nutrirsi degli avanzi lasciati dal pollame, accompagnati da un vasto numero di specie, dalle tortore americane, a quelle dal collare, a "grackles" (gracchi?), uccelli delle vacche dalla testa marrone (brown-headed cowbirds) e dal corpo nero, anche certi picchi che vogliono variare la loro dieta insettivora con grano, semi di girasole e granturco, ghiandaie, e chissa' quante altre specie che non so identificare. Se non avessi i polli, tutti quasti uccelli faticherebbero a trovare cibo e di certo la loro popolazione non crescerebbe come e' cresciuta da quando ho i pollai. Anche la popolazione degli scoiattoli grigi, che sfacciatamente entrano nei pollai a rubare i semi di girasole ed il granturco letteralmente da sotto il becco delle galline e dei galli e' fortemente aumentata. Presumo che anche la mia persecuzione delle cornacchie che distruggono i nidi di uccelli e scoiattoli sia stata una delle cause dell'aumento di pennuti e pelosi intorno casa mia. Un paio di volte ho visto anche dei colini che venivano a servisrsi del cibo gratis. Quindi posso immaginare che proprio la sparizione di orticelli, pollai, allevamenti all'aria aperta, tetti con tegole di coccio, letamai, sia stata una delle cause principali della sparizione dei passeri dall'Italia. Aggiungi specie alloctone o ex-migratorie divenute stanziali (storni), la moltiplicazione dei gabbiani, cornacchie, ecc. che o ne rubano la nicchia ecologica, o se li pappano dai nidi, e il povero passero e' spacciato.
In compenso dai paesi stranieri ho visto che sono arrivate moltissime passere di tutti i "piumaggi", e le vedi sul raccordo e su tutte le strade consolari intorno Roma e nel resto dell'Italia in cerca di... semi.
 
Nonostante gli anni ormai pesino, non mi ero mai accorto che i passeri portassero alla covata gli afidi dei peschi, qualora si trattasero gli alberi con prodotti insetticidi, puoi star sicuro che quei pulli farebbero una brutta fine o non si riprodurranno sicuro!
Ecco un'altro motivo in più per la rarefazione della specie!
 
Non dimentichiamoci insetticidi e diserbanti, hanno fatto la loro parte, per non parlare che i passeri nidificano sotto i tetti delle abitazioni, con le moderne coperture "anti-passero" si è arrivati alla quasi totale estinzione.
 
Di possibili cause ne sono state indicate tante ed oggettivamente ogniuna di esse può realisticamente, anche se in maniera diversa, aver contribuito al fenomeno.
Personalmente resto dell'idea che degrado dell'habitat e carenza di cibo siano sempre tra le prime cause della scomparsa di specie selvatiche.
Certo che i predatori sono non poco aumentati. Io sono andato ad abitare nel parco del Conero 20 anni fa. Non c'erano cornacchie , ma c'erano le gazze, qualche decina di coppie.
Si vedevano facilmente, passando, fagiani nei campi e lepri e leprotti quasi tutte le mattine li trovavi morti sulla strada, a testimonianza della loro presenza. I merli nel mio giardino erano sempre abbondanti.
Oggi ci sono due comunità (Il parco è assai piccolo) di cornacchie di circa duecento individui ciascuna e le gazze sono ovunque, in coppie e piccoli gruppi di 6-12 individui. Fagiani assai rari e lepri assenti da ormai qualche anno. Nel periodo delle covate dei fagiani è facilissimo trovarle, basta guardare dove sulle piante ci sono decine di cornacchie, ovviamente prima che li finiscano. Le gazze passano al setaccio per due mesi di fila tutte le siepi, passando di rametto in rametto e nulla sfugge.
Come si dice: tuttu fa!
 
Io abitando in campagna di passeri ne vedo gran pochi le cause sono molteplici vuoi dalla trasformazione dell'habitat i nocivi che non danno scampo a nessuno gazze, corvi ghiandaie questi distruggono tutto e diserbanti vari. L'anno scorso ne avevo vicino a casa circa 6 mi son dato da fare per aiutarli spargevo briciole, granaglie varie, avevano fatto il nido sul cornicione della casa ma al mattino presto le gazze facevano il cornicione centimetro per centimetro, appena sentivo le zampe sulla grondaia mi alzavo per farle scappare ma invano non solo hanno distrutto i nidi ma anche uccisi tutti i 6 passeri che rabbia.
 
Tra i motivi della sparizione dei passeri dobbiamo aggiungerci le sementi di cereali trattate prima della semina ed i trattamenti, effettuate periodicamente nelle aree urbane ,contro le zanzare, blatte e insetti . Questi ultimi hanno annientato la popolazione dei pipistrelli, per vederne qualcuno oggi devi andare in campagna, ma nei paesi sono spariti completamente.
 
Nel mio condominio con parco, tutti gli anni assisto alla predazione dei nidi da parte delle cornacchie e credo che nelle aree urbane i nocivi abbiano influito in maniera importante riguardo la sparizione del passero e non solo.
L'importante è comunque che le passere siano invece sempre presenti [3]
Visto che non sono incluse tra le specie cacciabili sarei curioso di vedere in quale casella del tesserino segneresti... le passere!
 
Dovresti sentire quanto sono buone le quaglie cucinate in questo identico modo.
Unica variante richiesta : vanno prima disossate.
Scusate l'OT

Le quaglie sono buone anche crude !!! [35]

Battuta a parte, la quaglia selvatica è la carne che preferisco, superiore a quella di qualsiasi altro volatile esistente sul pianeta.
Carni delicatissime, eccellenti ... ne mangerei a decine, specialmente cucinate nel modo sopra descritto.:grin::grin::grin:
 
Da me i passeri sono costretti a fare i nidi nei pozzi, dovreste vedere quanti muoiono annegati tentando i primi voli, tuttavia se non fanno così le gazze li depredano tutti.
Quando senti le gazze gridare , ti giri e hanno i pulcini in bocca.
Grazie al pollaio e ad una piccola siepe riescono a vivere un po' più tranquillamente e stanno anche belli grassottelli, lascio anche dei sotto vasi con dell'acqua per farli fare il bagno.
Discorso diverso per i cardellini che si contano su una mano, lascio andare a seme piante di rapa e di insalata di cui sono ghiotti ma non serve a niente, le covate non vanno a buon fine.
Ormai le gazze non lasciano scampo a niente, arrivano a lottare con i falchi per le prede. quest'anno i falchi cacciavano quasi esclusivamente quei pochi tordi che c'erano, non c'è competizione con le gazze, le quali ho notato sono molto più grosse di quelle che vedo nei video su internet, sto aspettando di farne fuori una e pesarla, proprio per togliermi questa curiosità
 
Tutti gli uccelli tolti dal calendario o quasi, dopo la chiusura hanno avuto una drasticissima diminuzione escluso lo storno e il frisone, chissà perché.
Calenzuoli, cardellino passerotti..... La mattugia poi è completamente estinta in Italia.
Credo ci siano tre quattro fattori in concomitanza.
Mancanza di cibo il primo, nocivi in aumento,
Diserbanti...... Poi anche essere tolti dal calendario.... Una specie quando da migliaia di individui abbattuti passa a zero non si sa come reagisce.....
Queste quattro messe insieme credo
 
Tra i motivi della sparizione dei passeri dobbiamo aggiungerci le sementi di cereali trattate prima della semina ed i trattamenti, effettuate periodicamente nelle aree urbane ,contro le zanzare, blatte e insetti . Questi ultimi hanno annientato la popolazione dei pipistrelli, per vederne qualcuno oggi devi andare in campagna, ma nei paesi sono spariti completamente.

Mi ricordo a Grottaferrata, sopra al ristorante/pensione Sora Mimma, il vecchio tetto a tegole di coccio ospitava una colonia di pipistrelli da far paura. La sera, all'imbrunire, ne uscivano a stuoli da sotto il tetto E alla mia villa, fra Grottaferrata e Frascati, la notte ce ne erano a frotte a caccia di falene e altri insetti intorno al lanternone che avevamo sul cancello e intorno ai lampioni di Via delle Nazioni Unite, dall'altro lato della villa. A quei tempi ancora risuscivo a sentirne i due brevissimi stridii, quello prima e quello dopo del "picco" ultrasonico. Oggi ormai sono mezzo sordo. Qui in Alabama in certi posti umidi dove ci sono milioni di insetti, la notte quando guidi ne vedi letteralmente stormi nella luce dei fari. Purtroppo anche negli U.S. sono in diminuzione, ma non per antiparassitari e insetticidi, ma a causa di un'infezione batterica contagiosissima per loro ma non transmissibile agli esseri umani.
 
I passeri sono scomparsi per le culture diverse e perchè dopo che il grano è stato mietuto arano subito la terra togliendo la disponibilità delle eventuali rimanenze di grano che si trovavano sul terreno. Poi tutti gli anticrittogamici ed altro che inseriscono fanno anche il resto.
Gli storni pure sono responsabili della diminuzione dei passerotti, costretti come ha detto angelodr, a fare il nido in posti diversi non sottotetto come una volta perché occupati dagli storni.
 
Girando per Madrid.... per quasi tutti i prati grandi o piccoli che siano.... i primi da involarsi sono i colombi... poi i piccioni.... e per ultimi decine e decine di passeri. Indovinate quante cornacchie ho visto in questi giorni ??
Vi do un aiuto : da zero a una ( forse )
Esatto Francesco.. i nocivi non si cacciano e quindi non ci lamentiamo se spariscono.. 😱😡
 
Beh a Roma i gabbiani fanno un sol boccone dei passeri se gli capitano a tiro 🙄 : visto co' I miei occhi 😳 ! Poi che uccellacci come loro devon esser protetti o le cornacchie non cacciabili sempre e ovunque è prerogativa delle "menti illuminate" che fanno capo all'ambientalismo più ottuso....quello che per non darla vinta al mondo venatorio.....preferisce che migliaia di piccoli canori e non vengano divorati 🤮! Contenti loro 🤷‍♂️.
Un saluto
 
le cause piu' importanti per la diminuzione del passero, e parliamo principalmente della mattugia, son dovute alla difficolta' dei piccoli nel reperire insetti nei primi giorni di vita. Questo dovuto ai pesticidi e alla meccanizzazione agricola. Ci son parecchi studi al riguardo, e cio' non influenza solo i passeri aime'...
 
Sarebbe una questione troppo ampia per parlarne in un solo post, senza farne almeno una tesi, o un libro. In breve posso solo dirti che la loro diminuzione è la causa di tantissimi fattori, più o meno incisivi dipendentemente dalla loro natura. In primis, il deturpamento delle aree adibite alla nidificazione è palese, i pesticidi dilagano e la chimica sta subentrando sulla tradizione rurale. In secondo luogo il progresso fa la sua parte: i luoghi all'apparenza inutili e marginali per la sopravvivenza di certe specie (stalle, pollai, silos, ecc) stanno diventando sempre meno: essi erano invece i luoghi principali in cui passeriformi passeridi si raccoglievano per mangiare, bere e in genere proliferare. Essendo ormai tutto molto a portata di mano grazie ai supermercati, le pratiche agricole rurali sono diventate sempre meno e sempre più di nicchia: lì, a riprova di questo fatto, sopravvivono ancora specie di Passer Italiae ma anche di Passer Domesticus, che seppur la IUCN non abbia ancora rilasciato serie dichiarazioni di rischio, è innegabile che stiano diminuendo assieme ai primi.
Infine, come se non bastasse, la proliferazione di specie dannose agli ecosistemi (alle volte anche alloctone), ha portato la distruzione di nidi e la fuga di molte specie non solo di passeridi, ma anche di fringillidi, e passeriformi in generale.
 
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