Tordi in Salento .... è " tutto finito " ?

fabio d.t.

Utente Premium
Utente Registrato
Utente lettore (-5 post)
Messaggi
18,523
Punteggio reazioni
6,660
Punti
378
Reportage delle mie vacanze natalizie in Salento.

Per me, da ventuno anni il Natale in Salento è sinonimo di caccia ai Tordi. Mia moglie ugentina mi costringe, dall'anno del nostro matrimonio, a passare Natale con i suoi ed io ho sempre acconsentito. Certo che del parentame quasi me ne pò fregà de meno, visto che loro non si spostano neanche a cannonate dal paesello, però fantastici quei pochi giorni concessi con albe e tramonti vista mare, pasticciotti leccesi da contorno per la colazione post spollo e le immense distese verdi degli oliveti. Gà gli oliveti, casa dei tordi .... una volta [42] Ora al loro posto un'immensa foresta bruciata dalla xylella ..... una campagna desertificata .... con rare macchie verdi delle poche piante che hanno resistito al disseccamento e quel che rimane della macchia mediterranea a suo tempo bonificata per far posto alle coltivazioni .... ed alla cementificazione turistica.

Non mi sarei aspettato nulla da questo paesaggio spettrale, tanto che per la prima volta rinuncio al tesserino regionale annuale per un più economico giornaliero. 3 sono i giorni permessi e pagati. Domenica 22, poi sabato 28 e domenica 29. Rinuncio per tradizioni al 25, giorno di festa anche per il mondo animale.
Il primo giorno non esco la mattina. Il viaggio del Sabato durato 9 ore mi sfianca ed ancor più mi sfiancano i saluti al parentame che dall'arrivo si protraggono sino a notte fonda.


Domenica 22, colazione da Martinucci, pasticciotto leccese, accompagno mia moglie dai genitori e nel breve tragitto da Torre San Giovanni ad Ugento mi comincia ad elencare un'infinità di parenti non ancora salutati ..... il vaffa è stato spontaneo e per nulla indicato visto il clima natalizio, ma tanto è. Io già in abbigliamento " venatorio " che tra l'altro piace molto, soprattutto ad un cugina bona, l'unica tra la massa degna di attenzione ( e non solo [37]). decido di abbandonare velleità parentali ed avviarmi per un giro di ricognizione con puccia e birra al seguito.


Trovare appezzamenti scansati dalla xylella è difficile, mi dirigo verso zone che conosco essere coltivate a leccino, ma non ci sono ne olive sugli alberi e tantomeno tordi. Percorro stradine tra macchie ricche di bacche, solo merli, anche in buon numero, ma ai quali non dedico particolari attenzioni e sicuramente non è mio desiderio fare scacci in solitaria per qualche " nero ".


Un paio d'ore, tanti km nei comuni di Ugento, Salve e Presicce mi confermano i brutti presentimenti con i quali sono partito.


Taglio la testa al toro, il vento è moderato e da sud, decido che è ora di pensare dove fare il masone. Visto l'orario ancora decisamente anticipato opto per un sopralluogo visivo delle poste che mi hanno gratificato sempre con i venti meridionali.

Prima tappa il mio capanno " storico ". Il preferito. Una volta solo di mia conoscenza, ma poi ..... era meglio che mi facevo gli affari miei. Scendo dalla macchina col fucile in collo ed una decina di cartucce in tasca, l'intento era quello di controllare se ci fossero bossoli a terra, visto che l'antica tradizione di non raccoglierli imperversa ancora nella maleducazione di alcuni locali.

Mentre percorro quel paio di cento metri che separano la macchina dal capannolo, partono da una siepe 2 merli, poi alti in cielo 3 tordi di rientro e subito dopo un merlo. Cavolo sono le 13,30. Torno subito a prendere le cartucce. Mi carico come non mai e prendo possesso del capanno. A terro solo 3 bossoli recenti. Mi chiedo se fossero finalmente diventati educati i colleghi, oppure se quel movimento avvistato in pochi attimi fosse un bluff. Carico l'arma mettendo in canna le 3 uniche rc Sipe che avevo tra le tante rc20 e dopo 3 ore le ritoglierò. Non un tordo di rientro, il vento che gira e si fà sostenuto da ponente cambia le aspettative, ma dalle poste idonee a quel vento e per le quali occorre un cane per il recupero, proverranno solo 3 colpi. Sinceramente, non mi saprei spiegare da dove potessero provenire eventuali tordi. La xylella ha devastato tutto l'ipotetico territorio che avrebbero scelto i tordi per pasturare e poi ritornare nei dormitori.

I preparativi del cenone del 24 non mi impediscono di esplorare nuovi e vecchi siti, ma di tordi neanche l'ombra se non sporadici avvistamenti di uccelli a ruspo tra le macchiette.


il 25 dopo il pranzo di Natale approfitto della clemenza del tempo ed anche per digerire controllo un vecchio rientro in una zona dove ulivi molto curati e parzialmente produttivi mi lasciavano pensare ad una piccola oasi verde in mezzo al deserto.

Anche se di Mercoledì, vado senza fucile, non avendo permessi per la data, ma essendo anche Natale. Ebbene con sorpresa all'ora proprio del sole che s'immergeva nel mare conterò 20 tordi rientrare in 10 minuti .... ottimo, finalmente. Anche il 26 e 27 perlustrerò la zona, che però non lascia possibilità di cacciare la mattina tra quegli oliveti e lo spollo avrebbe consentito pochissimi tiri al buio, mentre il pomeriggio conterò in diverse fasce orarie tra le 15,30 e per l'ora successiva oltre 100 tordi rientrare nel raggio di ipotetiche 2 postazioni, di cui una purtroppo sullo sporco. Strano che il 25, nessuno era sul luogo, nonostante qualche colpo ( pochissimi in verità ) si sentiranno molto distanti.

Sabato 28 non esco la mattina, pranzo con il parentame e alle 15 sono sul posto. Ansiosissimo, certo di una buona " sparata ", ma passa un'ora ed ancora non vedo piuma. Fà freddo, vento di maestrale, condizioni eccellenti per la location. Porca miseria, non è che il cambiamento repentino del meteo abbia cacciato i tordi avvistati per 3 giorni consecutivi ? Passa il tempo, il sole cala, mancheranno 15 minuti allo stop ed ecco che un fantasma apre le gabbie e per 15 minuti assisto ad un delirio di tordi rientrare. Combino un macello, non so a quale sparare, non replico mai un secondo colpo ad un tordo sbagliato, ma vado subito ad altro uccello, mentre cerco 2 caduti con gli occhi guardo in aria e non in terra. Sparerò un pacco intero di munizioni prendendo solo 7 tordi trovandone 5. Scarico il fucile, scatto una foto ai miei primi tordi pugliesi del 2019 e mentre ancora passano tordi incontro veloce con carabinieri forestali che mi salutano educatamente mentre mi cambio e proseguono verso il litorale.

28 dicembre.jpg


Ripenso a quante padelle abbia confezionato [banghead.gif], perchè mai ho concesso il secondo colpo allo stesso tordo e forse per pena, non sono stato oggetto di controllo da parte degli agenti, magari erano lì chissà da quanto e chissà se stavano aspettando se sparassi oltre l'orario.


Di ritorno alla mia residenza di Torre San Giovanni, ritrovo ancora i forestali appostati a luci spente all'interno di un fondo sulla piana del parco del litorale di Ugento, ricca di acquitrini. Immagino che abbiano avuto segnalazioni di bracconaggio.

Il giorno dopo, stesso programma, inutile l'uscita all'alba. Il vento stavolta impetuoso e da nord rendeva l'aria gelida, meglio l'alba a passera, sotto le coperte matrimoniali [11].

Anticipo un pochino l'arrivo alla location del giorno prima, chissà se i miei colpi concentrati in quei 15 minuti abbiano attirato l'attenzione di qualche collega, ma anche la domenica non troverò nessuno, nonostante il sabato abbia sentito a macchia di leopardo sparare una decina di volte.


Visto comunque il disturbo creato, non mi aspettavo una replica, però questa volta i tordi cominciano a rientrare alla chetichella già col sole ancora alto, ma passeranno in gran parte sullo sporco. Io mi sposto un pochino, rimango al pulito ma senza vegetazione che potesse coprirmi, mi accuccio sedendomi su una pietra e rimango immobile ogni qualvolta vedevo un tordo di rientro e con il chioccolo riuscivo a farne sterzare qualcuno. Cacciata molto tranquilla, diluita in un ora e non in 15 minuti. Sparato la metà delle cartucce del giorno prima a 10 uccelli, raccogliendo 7 tordi ed 1 merlo [thumbsup.gif]. Visti molto, ma molto meno tordi del Sabato, ma gratificato l'animo e se avessi avuto un valido ausiliare per il recupero, di certo avrei fatto quota. A differenza del giorno prima, solo un paio di volte ho sentito colpi in lontananza.


Insomma nel Salento devastato, son riuscito a trovare l'angolino dei sogni, se non altro viste le aspettative. Certo che il futuro è nero, non solo per gli appassionati della caccia ai tordi, ma per gli agricoltori e per il turismo. Speriamo che Pugliesi e governanti si sveglino, ed in fretta ..... ci sono da piantare nuovi olivi e ridare vita a quel paesaggio spettrale

xylella.jpg

 
Bravo Fabio, bel racconto.
Peccato, veramente tanto peccato, per gli uliveti seccati.
In Salento ci sono stato un anno in vacanza, che ricordo con molto piacere anche per la bella campagna. Il problema della xylella lo è per noi cacciatori, ma sicuramente assai più grave per l'economia locale.
 
Mi ricordo che dicevi di aver trovato un buon affilo nei pressi di un agriturismo e di veder tollerata la tua presenza dai proprietari del sito.
Ci sei più ritornato ? Anche li è devastato dalla xylella ?
Peccato però...

Grande Francesco. Ricordi benissimo il mio amico Roberto. Uomo burbero, vecchia generazione amante del rispetto e dell'educazione. Sono stato a vedere anche nei pressi del suo agriturismo, quest'anno per la prima volta chiuso nel periodo delle festività natalizie. Ho parlato con una vicina e mi ha detto che Roberto non c'era più ( non ho voluto approfondire cosa ciò significasse ... ). La struttura è gestita dal figlio che ci risiede, ma ha tutto recintato e in questo periodo governa gli animali e provvede alla coltivazione degli ortaggi stagionali. Ormai anche lì gli olivi sono secchi, l'habitat irrimediabilmente compromesso e con esso l'attività ricettiva .... e la presenza dei tordi.
 
Bravo Fabio, bel racconto.
Peccato, veramente tanto peccato, per gli uliveti seccati.
In Salento ci sono stato un anno in vacanza, che ricordo con molto piacere anche per la bella campagna. Il problema della xylella lo è per noi cacciatori, ma sicuramente assai più grave per l'economia locale.

Senza dubbio lo splendore delle campagne coltivate ad olivo è un ricordo che solo la buona volontà dei Salentini e dei Governanti potrebbe far tornare reale per i nostri figli, per i figli del Salento. Sarebbe una violenza inaccettabile non sperare in un futuro dove il mare più bello dello stivale non abbia l'antica decorazione del verde che degrada fino a toccare la costa
 
Se avessi la bacchetta Magica la userei per riportare la Puglia ai fasti di 15 anni fa. Non c'è Spagna che tenga...nemmeno Tunisia o altro posto nel mondo !
Le mie migliori zingarate l'ho fatte tutte in Puglia tra Carpino .... Poggio Imperiale .... Lesina....San Nicando.... tordi , risate, ottima compagnia eccellente cibo e gioia che sprizzava da tutti i pori. In tre ore con la macchina "volando basso" ero già entro il Raccordo Anulare. Pronto per ripartire uno o due week end dopo.
Non sto a dire i numeri perché non sono quelli che fanno la felicità di una gita, ma erano sempre importanti. Tanto da mettere in dubbio la validità di prendere l'aereo ed andare aldilà del Mediterraneo. Non ne valeva davvero la pena.
Poi però...qualcosa s'è dapprima incrinato e poi s'è rotto. Forse all'estero hanno saputo valorizzare la risorsa "caccia e campagna" o forse sono solo stati più fortunati.
Io dico solo che non hanno i ns politici. E questo già è abbastanza. Buon per loro.
 
Se avessi la bacchetta Magica la userei per riportare la Puglia ai fasti di 15 anni fa. Non c'è Spagna che tenga...nemmeno Tunisia o altro posto nel mondo !
Le mie migliori zingarate l'ho fatte tutte in Puglia tra Carpino .... Poggio Imperiale .... Lesina....San Nicando.... tordi , risate, ottima compagnia eccellente cibo e gioia che sprizzava da tutti i pori. In tre ore con la macchina "volando basso" ero già entro il Raccordo Anulare. Pronto per ripartire uno o due week end dopo.
Non sto a dire i numeri perché non sono quelli che fanno la felicità di una gita, ma erano sempre importanti. Tanto da mettere in dubbio la validità di prendere l'aereo ed andare aldilà del Mediterraneo. Non ne valeva davvero la pena.
Poi però...qualcosa s'è dapprima incrinato e poi s'è rotto. Forse all'estero hanno saputo valorizzare la risorsa "caccia e campagna" o forse sono solo stati più fortunati.
Io dico solo che non hanno i ns politici. E questo già è abbastanza. Buon per loro.

A.le, a me basterebbe tornare non 15, ma solo 3 anni indietro. Quelli ante xylella nelle campagne da me frequentate. Non mi ricordo se 3 o 4 anni fà, l'anno del terremoto di fine ottobre in Umbria. Feci 15 giorni in concomitanza della raccolta delle olive e poi la solita gita natalizia. Fare quota da fermo e non camminando a rastrello come consuetudine locale, era normale e dipendeva solo dalla centrite. Addirittura gli anni precedenti mi concedevo qualche giornata in coincidenza con le festività dell'immacolata. Non sto parlando di epoche preistoriche, ma di 2 decenni sino al 2016 dove la gita di un w.e. o la più lunga permanenza Natalizia, mi bruciava un quantitativo di munizioni che nella nostra regione si consumavano in una stagione, per non parlare se a cavallo dei morti incrociavo qualche giornata di passo " forte ", in quel caso solo un senso di gratificazione, rispetto ed il pasticciotto leccese, mi facevano desistere dal continuare. Ricordi, ma non certo tali per la scomparsa del Tordo, ma solo per la scomparsa del territorio
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto