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Segnalare la presenza di selvaggina ad un amico credo che non ci sia nulla di sbagliato... Tutto parte dalla dal termine "amico".... Amico per me non e' una persona come tante altre.. E' innanzi tutto una persona corretta, che condivide le mie stesse passioni, che c'e' tutte le volte che hai bisogno, che interpreta spesso, le cose come le interpreti te.. Che siano riguardanti l'attività venatoria, il lavoro..la vita quotidiana... Quasi una sorta di clone... Queste persone per me sono speciali e sopratutto uniche... So' che loro mi stimani perché sanno che io stimo loro... Sono pochi gli amici che ti si dimostrano tali in una vita... Ed e' per questo che condividere con loro certe cose e' per me normale....il godimento e' raccontare o farsi raccontare l'azione venatoria difronte ad un buon caffè o meglio ad una cena conviviale, perche' anche se non hai accompagnato lui nell'azione, per ovvi motivi, sai per filo e per segno seguire mentalmente quello che lui racconta, perché quell'ambiente, quel selvatico lo hai, come lui, scovato, imparato, vissuto... Spesso non si arriva neanche a raccontare l'abbattimento... Ascolto con meraviglia delle imprese degli ausiliari è guardo con godimento le movenze del narratore nel simulare un movimento di coda, una guidata leopardina ed una ferma "vetrificata"... E lui idem quando cerco di fargli vivere le curate dei tordi o i dialoghi con i merli...
Ripeto, per chi come me, ama la caccia in solitudine, la condivisione prende diverse sfaccettature... Un forum, un amico a cui raccontare o insegnare sono alcune di esse...