"Purtroppo farsi la mano e mantenerla, coi pochi tiri che si fanno, è difficile". Dice bene Franky: anche secondo me questo è uno dei più grossi problemi. / Per il fucile, invece: calma prima di modificare. Innanzitutto, il fucile era di tuo nonno. Il fucile era di serie come calciatura o tuo nonno lo aveva fatto adattare? Quanto era alto tuo nonno? Era grasso, magro, con braccia corte, lunghe? Ovviamente, era destro o mancino? Sai se sparava ad occhi aperti o con un occhio chiuso? Riflettici (fin qui, è gratis
). Poi, ancora, sempre gratis (
): ricorda: i fucili di serie (e tanto più quelli senza piastrine di piega, come il vecchio 121 pre "Raffaello") sono fabbricati per essere adatti alla maggior parte dei tiratori (ovvio: per venderne il numero più grande senza apportare modifiche
). Quindi sono costruiti per tiratori di corporatura media, altezza circa 1,75 (quindi: media), destrimani, con braccia e collo di lunghezza media: se destrimani, con occhio destro "dominante" o senza occhio dominante. Poi (e solo poi) se, dopo avere sparato un altro poco, proprio non colpisci (qui, però, devi iniziare a pagare
): vai da un armaiolo-calcista (meglio che da un armiere), cioè da un meccanico - falegname di armi, che ti "valuterà" e "valuterà" il fucile... Altrimenti, vai da un istruttore di tiro (che è ancora meno semplice da trovare di un armaiolo, mi risulta)... Evita come la peste i "praticoni superesperti da bar" dei quali sono pieni vari campi di tiro (ma ci sono anche alcuni cacciatori che "praticonano"...): altrimenti, rischi di stare sempre a modificare, facendo prima una cosa e poi il contrario... Poi, vai a sparare al piattello (soprattutto - ma non solo - al percorso di caccia in pedana). Spara, e non avere paura di "padellare"... tanto, il rumore lo fai lo stesso
(e, al massimo, si salva un piattello
). In bocca al lupo
.