Che essendo in zona di svernamento è molto più probabile essere vicini al punto di partenza del tordo, nella migrazione nuziale, rispetto a quella post nuziale, dove invece siamo molto più vicini al punto d arrivo.
 
Questo se prendiamo in esame i soli svernanti in Italia,(che sono sempre meno) il mio ragionamento è più in generale e, si riferisce ad una distanza media di migrazione 1000/2000 km con transito sull'Italia, cioè come per la migrazione pre-nuziale.E comunque i nostri svernanti (Italia) in migrazione non potresti notarli in ogni caso ,con una prima tappa notturna arrivano oltre l'Adriatico.
 
Siamo molto più vicino ai punti di partenza rispetto a quella di ottobre, bisognerebbe sapere come si comportano più vicino ai quartieri di riproduzione,per capire la ragione della mancanza di spostamenti migratori diurni secondo me. Altro sono solo ipotesi comprese le mia senza possibilità di conferme... Anche perché sui libri specifici non c è scritto più di tanto...
 
. Anche perché sui libri specifici non c è scritto più di tanto...

Dammi tempo, do un'occhiata agli studi che ho o magari ne ricerco di nuovi.Io però pensavo di indirizzarmi piuttosto sul peso medio,cioè se vi è una sostanziale differenza tra i due periodi in questione.Le percentuali di mortalità sono alte durante la migrazione,il tasso di mortalità nei passeriformi nei primi mesi di vita è alto,sicuramente sul viaggio di ritorno tutti i giovani saranno più preparati e meno vulnerabili ad affrontare il lungo viaggio di ritorno e forse avranno comportamenti diversi.
Quello che dici è giusto per certi versi,cioè che in alcuni casi siamo "vicini alle zone" abbiamo Tordi che dalla Sardegna finiscono in Croazia a nidificare con un trasferimento di soli 700Km,ma questo non toglie che nelle due tappe di trasferimento o magari un unica tappa,a ottobre avrai la possibilità di vederli (e non sempre) e a marzo queste possibilità saranno sempre nulle.
Lasciamo perdere i giorni nostri in relazione alla migrazione,ma se guardiamo al passato vediamo che, le ore di migrazione diurna a ottobre erano davvero tante anche nel pomeriggio anzi, in alcuni casi abbiamo riorientamenti vicino al tramonto dopo lunghi trasferimenti giornalieri e questi sono stati notati in più di un'occasione.
 
Esiste anche il riorientamento notturno, come ti dissi ne sono stato testimone nel lontano 2005,il 12 ottobre esattamente, dove centinaia o chissà quanti di tordi, risalivano intorno le 4 da se verso nw, li sentivo e addirittura riuscì a vederne più di qualcuno pervia dell illuminazione di quella notte, in cui sembrava giorno... Il fenomeno prosegui ben oltre l alba poi, dandoci la giornata migliore della storia recente in queste zone, che lascio allibiti tutti i cacciatori che fecero parte di quella grandissima festa del tordo.
 
Esiste anche il riorientamento notturno, come ti dissi ne sono stato testimone nel lontano 2005,il 12 ottobre esattamente, dove centinaia o chissà quanti di tordi, risalivano intorno le 4 da se verso nw, li sentivo e addirittura riuscì a vederne più di qualcuno pervia dell illuminazione di quella notte, in cui sembrava giorno... Il fenomeno prosegui ben oltre l alba poi, dandoci la giornata migliore della storia recente in queste zone, che lascio allibiti tutti i cacciatori che fecero parte di quella grandissima festa del tordo.

Si,ricordo bene il tuo avvistamento,avevo controllato anche lo storico meteo.I tracciati radar hanno mostrato che nelle ultime ore della notte avvengono deviazioni dalla rotta principale (dispersioni migratorie)ma solo una piccola parte, un unico caso non possiamo farlo diventare una regola generale.Devono essere vagliate attentamente, nelle giornatale "particolari" da noi prese in esame le condizioni meteo generali: presenza di cicloni sulla rotta notturna,venti locali.Per quanto riguarda l'analisi del vento sulla migrazione notturna/diurna,come già spiegato in altri post,la situazione è ancora più complessa, visto che in base all'altitudine avremo direzioni o intensità differenti e questo porta ad avere altre variabili in gioco.
 
Si,ricordo bene il tuo avvistamento,avevo controllato anche lo storico meteo.I tracciati radar hanno mostrato che nelle ultime ore della notte avvengono deviazioni dalla rotta principale (dispersioni migratorie)ma solo una piccola parte, un unico caso non possiamo farlo diventare una regola generale.Devono essere vagliate attentamente, nelle giornatale "particolari" da noi prese in esame le condizioni meteo generali: presenza di cicloni sulla rotta notturna,venti locali.Per quanto riguarda l'analisi del vento sulla migrazione notturna/diurna,come già spiegato in altri post,la situazione è ancora più complessa, visto che in base all'altitudine avremo direzioni o intensità differenti e questo porta ad avere altre variabili in gioco.

Esatto non sono regole generali, questo va detto noi migratoristi dovremmo sapere che le migrazioni hanno sempre avuto queste impennate e tante mancanze, nel 2019 in un ottobre sempre sotto lo scirocco quindi non idoneo al passo sul versante tirrenico,dopo il niente di ottobre ci fu un gran passo di tordi il 3 novembre mentre veniva giu acqua a catinelle, chi andò a caccia invece di dormire fece i numeri, se ne accorse un cacciatore delle parti di Anzio che rincasando a tarda notte vide tordi a "nastro" come dicono in toscana passare davanti ai lampioni della litoranea e quindi avverti i suoi amici della cosa, la mattina scartucciarono, chiunque andò a caccia sul litorale di Roma fece i numeri. Pioggia e tordi non vanno d'accordo in genere, ma non sempre, chiamiamola anomalia, ma è successo.
 
Mai parlato di regole generali per me restano misteri difficilmente risolvibili, ho visto entrate eccezionali come quella di quest anno in giorni che mai avrei scommesso un euro.... Il 18 ottobre era martedì, vento che girava da nord, punto passo... Tutti aspettavamo il 19 ed il 20 giorni antecedenti all unica perturbazione che avrebbe dovuto avere il suo epilogo, venerdì sabato e soprattutto domenica.. Il mercoledì successe un anomalia unica il 19 entrarono più sasselli e cesene che di novembre è qualche sporadico bottaccio, il 20 che per noi avrebbe dovuto essere da circoletto rosso, ci fu un passo più simile ad uno spollo, un oretta di tordi dalle 7ve 30 all 8 e 30,poi come sE avessero messo un muro più nulla, ciò lasciava presagire un nulla di fatto anche per il venerdì a ridosso del tempaccio. Restai a riposare addirittura, ma un amico del forum mi avviso di una furia di tordi già dalle 8... Mi portai sul crinale alle 8e45,e da lì un apocalisse fino a che potei restare, ovvero le 9 e 45... In quell ora con un tempo fermo con pochissimo vento di mare contai più di 200 tordi a tiro di fucile, non stando attento a quelli lontani che chissà quanti sarebbero stati.. Il sabato sotto l acqua un po' di tiri di ritardatari ma pochi..... i tordi riapparvero subito dopo l acqua lunedì, in cui feci il pieno ma ne passo un quinto di quel venerdì 21 da ascrivere agli annali.
 
Scrivo l ultima stranezza dei giorni di furia eppoi smetto, correva il 2015,quassu l anno peggiore di sempre pochi bottacci e merli ancora meno sasselli e cesene...i primi 10 giorni di ottobre sono una tragedia, acqua venti forti e nebbie continue, facciamo numeri vergognosi, da zero a due per giorno.. Due giorni con tempo meglio a cavallo del dieci e ancora niente.poi un venerdì e due giorni di tempaccio prima di una schiarita sempre di scirocco il lunedì, o almeno così danno le previsioni. Ci alziamo alle 4 per salire sul crinale acqua da far paura, mio babbo attende un po in macchina mentre io vado sconsolato tra uno scroscio e l altro verso le parate... Piano piani rallenta la pioggia e mio babbo mi raggiunge alla parata affianco, siamo soli bagnati e pure scemi che siamo venuti con questo tempo, o almeno si credeva.... Dallo spollo per un ora ma anche due, un fiume ma di tordi. Ne raccogliamo una trentina in 2 con qualche merlo nel mezzo ma con quel bagnato perdiamo tanti tiri per ricercare quelli abbattuti... Quella stagione praticamente inizia e finisce quel giorno. Prima il nulla dopo il nulla. Era il 15 ottobre 2015.buonaserata.
 
TELEMETRIA SATELLITARE TORDO BOTTACCIO 2023.


Una riflessione (personale) sugli ultimi dati gps.

Non fatevi ingannare dalle cartine, le rotte finali partenze e arrivi sono come dovrebbero essere, esattamente di 45° (NE). I tre tracciati finali si sovrappongono perfettamente, cambiano solo le distanze.
Interessante notare anche la conferma,rispetto ai dati gps del 2022 degli spostamenti a breve raggio NO/SE, SE/NO (sicuramente diurni).
I tracciati, al momento pochi, tendono a confermare quanto già si sapeva. I vari contingenti partiranno da distanze diverse (600/6000 km) e ci saranno casi in cui, per motivi di sosta potranno unirsi anche tra loro. Il meteo, in un tracciato medio di 3000 km farà la differenza se questi contingenti potranno mai sommarsi insieme.
Logico pensare che i primi a partire saranno ovviamente quelli all’estremo est ma, difficile stabilire se questi arriveranno per primi o per ultimi nel nostro paese, tutto dipenderà dalle notti di meteo favorevole lungo i tantissimi chilometri di percorso e dalla quantità di grasso accumulate durante le soste. Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   Tracciatigps maggio.jpg  Visite: 1  Dimensione: 92.6 KB  ID: 1999069
 
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Una riflessione (personale) sugli ultimi dati gps.

Non fatevi ingannare dalle cartine, le rotte finali partenze e arrivi sono come dovrebbero essere, esattamente di 45° (NE). I tre tracciati finali si sovrappongono perfettamente, cambiano solo le distanze.
Interessante notare anche la conferma,rispetto ai dati gps del 2022 degli spostamenti a breve raggio NO/SE, SE/NO (sicuramente diurni).
I tracciati, al momento pochi, tendono a confermare quanto già si sapeva. I vari contingenti partiranno da distanze diverse (600/6000 km) e ci saranno casi in cui, per motivi di sosta potranno unirsi anche tra loro. Il meteo, in un tracciato medio di 3000 km farà la differenza se questi contingenti potranno mai sommarsi insieme.
Logico pensare che i primi a partire saranno ovviamente quelli all’estremo est ma, difficile stabilire se questi arriveranno per primi o per ultimi nel nostro paese, tutto dipenderà dalle notti di meteo favorevole lungo i tantissimi chilometri di percorso e dalla quantità di grasso accumulate durante le soste.

Grazie per la riflessione e considerazione "personale" sulla migrazione del Tordo bottaccio. Ritengo di grande interesse lo studio sugli spostamenti dei migratori.
Cordialità
piero
 
Riporto la risposta data ad un cacciatore Salentino su Facebook su uno specifico problema migratorio, magari può servire da spunto anche ad altri.

Come mai, da un po' di anni ormai in Salento, non arrivano più da nord est ma quasi sempre da sud, sud est?



Si tratta solo di combinazioni di vento e pressione che si verificano in quelle settimane di passo,queste variabili stabiliranno la direzione dopo l'alba da cui li vedrai arrivare (migrazione diurna). Lo scorso ottobre ad esempio in un’isola Tirrenica (Elba) si sono verificate "entrate" da Sud-Ovest che non si erano mai registrate prima. Se prendiamo in esame Ischia, avremo il 70% di ingressi da NO il restante da SO (NO e SO sono direzioni di riorientamento dopo l'alba), ma non è detto che il prossimo ottobre avremo le stesse percentuali sull'isola. Questo per dirti che in base al meteo (vento e pressione) magari il prossimo ottobre potresti avere qualche giornata in più con ingressi da NE. La combinazione meteo/vento per gli ingressi da NE della tua zona non è particolare, ma è simile ad altre zone d'Italia e d'Europa, venti meridionali con alta pressione ad est (provenienza dei migratori),da tenere ben presente è anche l'altitudine della nostra postazione di passo,chi sta in Appennino, Preappenino, Prealpi o promontori costieri tra i 200 e i 1000m avrà molte più chance di avvistamento rispetto a chi sta a soli 50m. Le situazioni meteo, che possono verificarsi nel periodo che a noi interessa maggiormente sono tantissime ed è come giocare d'azzardo. Fondamentali sono le collocazioni delle aree di bassa o di alta pressione che si troveranno nell'area intorno al Mediterraneo, queste possono spostarsi, rallentare, fermarsi o addirittura tornare indietro. Dalla posizione di queste aree avremo la direzione e l'intensità del vento alle varie altitudini che a noi interessano 100/1000m, in alcuni casi la direzione del vento cambia rispetto all'altitudine e, cosa importante sono le linee di pressione ottimali (millibar) per consentire un volo notturno confortevole per i nostri migratori notturni, tutti non solo i Tordi. Una delle ipotesi a cui sto pensando da tempo è legata al riscaldamento climatico, è il clima ad essere cambiato nel mese di ottobre, cioè avremo meno giornate disponibili per l'osservazione della migrazione diurna, oppure il verificarsi del caso da te descritto. Non entro nello specifico su altri fattori che influenzano le linee di migrazione notturna, cioè l’inquinamento luminoso e quello magnetico.In particolare sto "osservando" il porto di Gioia Tauro (inquinamento luminoso) e l'influenza(rotta modificata notturna/diurna) avvenute sulle coste Tirreniche Messinesi negli ultimi vent' anni.La deviazione di rotta a causa dell'inquinamento luminoso è direttamente correlato all'altitudine,se una percentuale maggiore di migratori nel corso della notte volerà basso sarà maggiormente influenzato,e si ritorna alla questione iniziale di vento e pressione nel corso della notte che stabilirà l'altitudine media dei nostri migratori.
 
Sfatiamo un altro mito.

Ma davvero Turdidi e altri Passeriformi volano sempre contro vento?

Devo dire che inizialmente prima che cominciassi a fare ricerche sulla migrazione dei Tordi, non potevo mai concepire che un uccello si spostasse per lunghi tragitti col vento in coda, specialmente un Tordo, per me era una cosa totalmente assurda.
Ancora oggi, dopo aver letto numerosi studi dell’influenza del vento sulla migrazione del Tordo faccio fatica ma, grazie ad una giornata di passo memorabile del 10/10/2021 in Toscana, finalmente ho fatto un'osservazione diretta di come questo avviene.
In quell’interessante giornata di passo abbiamo avuto il caso di migrazione diurna, dove i venti non erano per niente frontali rispetto alla reale rotta tenuta dai Tordi (NO/SE) con vento da nord, circa 45° rispetto alla coda (controllato con bussola). Praticamente in pieno giorno, abbiamo visto come generalmente viaggiano la notte con vento “quasi” di coda,con rotta NE/SO e venti da N/NE/E, col risultato che erano velocissimi, minimo dispendio di grasso e massima velocità di crociera.
Del resto anche le migrazioni di insetti e pipistrelli avvengono con venti di coda, immaginate un Pettirosso di 20gr che viaggia contro vento la notte per 500km, è possibile questo? Direi proprio di no.

Spesso si paragona gli uccelli agli aerei che in comune hanno solo la portanza, la tecnica di volo degli uccelli è molto più complessa e ci sono evidenti differenze.

L'aereo ha un'ala fissa, l'uccello ha un'ala mobile che tra l’altro può ridurre e aumentare la superfice a proprio piacimento, ha un beccheggio e un rollio continuo, e ossa cave pneumatizzate. Poi se vogliamo scendere ancora più in dettaglio sulle tecniche di volo, le varie specie di uccelli in migrazione non hanno la stessa frequenza di battito d'ali, un Colombaccio manterrà una rotta più costante e compenserà meno la deriva del vento (battito continuo), un Tordo o altri passeriformi (frequenza minore) invece tenderanno a zigzagare, mantenendo comunque la rotta. Per cui possiamo affermare con certezza, che non vi è una regola fissa per cui gli uccelli (anche Turdidi) debbano andare sempre “controvento” nei loro spostamenti. Gli Storni li vediamo migrare di giorno NO/SE con vento “quasi” in coda(tramontana), come del resto fanno anche i Colombacci con rotta NE/SO sempre con tramontana.
Il problema del “controvento” per noi cacciatori, risiede nel fatto che abbiamo sempre visto solo quella piccola parte di migrazione visibile e, questa avviene generalmente (non sempre) con venti contrari.
Concludendo, possiamo dire che l’evoluzione genetica degli uccelli li ha portati molto in “alto” e, nessuna direzione del vento può limitarli nel loro volo neanche quelli trasversali, i peggiori in assoluto, anche questi venti verranno approcciati con le dovute tecniche di volo (deriva del vento) con una risultante di rotta sempre costante.
 
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Lo so che c'entra poco o quasi nulla perché parliamo di un movimento "locale" piuttosto che un volo di migrazione ma il mio miglior rientro dello scorso anno ( Dicembre) l'ho avuto con decine e decine di tordi e merli che rientravano con una tramontana tesissima che gli soffiava.... in coda !!! Praticamente il vento sospingeva gli uccelli alle loro spalle facendogli acquisire una velocità inusitata. Era intrigante percepirli a distanza per poi ritrovarseli già oltre la posta in un batter d'occhio.
Quel rientro fu assolutamente casuale ( una botta di cubo enorme ! ) perché mai e poi mai - se non fossi stato costretto - avrei scelto di mettermi in quella posta con quel vento così... "contrario".
Eppure...
 
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C'entra eccome,sui rientri di una certa distanza (spostamenti locali) viaggiano anche col vento in coda,il problema e chiapparli...;)🤣Tra l'altro generalmente sono alti col vento in coda.Avevo un rientro in un paese in provincia di Messina che entravano in curva ad ali quasi chiuse,puoi immaginare quanto ne prendevo?Uno su due,se andava bene😀Oggi non ne prenderei neanche mezzo...😄
 
C'entra eccome,sui rientri di una certa distanza (spostamenti locali) viaggiano anche col vento in coda,il problema e chiapparli...;)🤣Tra l'altro generalmente sono alti col vento in coda.Avevo un rientro in un paese in provincia di Messina che entravano in curva ad ali quasi chiuse,puoi immaginare quanto ne prendevo?Uno su due,se andava bene😀Oggi non ne prenderei neanche mezzo...😄
È un tiro molto intrigante il tiro di punta col vento a favore.....
Si !! Molto!
 
Che poi,sia sui rientri ma anche sugli spolli,a stagione inoltrata quando non è più possibile parlare di migrazione,la scelta sarà per loro solo ed esclusivamente riguardo al sito di dormitorio o pastura...per la pastura non sarebbe un caso se fosse esposta al vento, fosse anche bello teso...ma sul dormitorio mai sarà esposto a venti fastidiosi...percui la traiettoria che seguiranno per raggiungerlo potrà pure darsi che sia a favore di vento,ma dove andranno ad appollare sarà sicuramente o sottovento o cmq riparato dallo stesso.
Personalmente mi capita spesso trovare queste situazioni...e la scelta del posto e del momento in cui prenderli non è mai scontata,anzi...talvolta merita aspettarli la mattina,quando allora il vento ce l'hanno nel becco e risulta più facile spennarli...altre invece risulta impossibile e quindi si tenta lo stesso a vento in poppa...e li si che ci si inc..zza!
 
Migrazione autunnale dei tordi sulla Finlandia orientale: un confronto tra la migrazione visibile e le zone di recupero degli anelli.

Markku J. Huttunen

Visto l’approssimarsi della stagione di passo, sono andato a spulciare alcuni studi che avevo sul PC e, rileggendoli a distanza di qualche anno, con altri occhi, mi hanno fatto riflettere .

Di particolare interesse questo studio sulla migrazione, dove i ricercatori Finlandesi si chiedono: Ma perché la migrazione visibile (diurna) è orientata verso NO e invece tutti i recuperi degli anelli Finlandesi sono a SO in Europa?

Non sto ad elencare le varie teorie che saltano fuori da questo studio, tutte plausibili ma, a mio parere tutte errate. Nella ricerca vi è un errore di fondo, quello che sovente si commette in casi di migrazione diurna, pensare di trovarsi in una situazione topografica particolare o speciale della zona presa in esame, in questo caso la Finlandia meridionale.

La rotta “anomala” che gli studiosi Finlandesi hanno osservato sbigottiti non è altro che, una comune rotta di riorientamento dopo l’alba, che può verificarsi ovunque; dalle coste Inglesi, alle coste orientali Spagnole, finanche alle nostre coste Italiche.

E allora dove risiede il problema del perché gli studiosi Finlandesi azzardano certe teorie?

Molto semplice, loro prendono a riferimento anche gli studi di ornitologi di altre aree Europee e, indovinate quali studi prendono in considerazione per l'area del Mediterraneo, quelli del nostro carissimo amico Andreotti (Ispra).😡

Andreotti, quello che dei tracciati radar delle portaerei, sulle migrazioni massicce dei passeriformi a marzo nel mediterraneo meridionale (Malta),stranamente non ha mai fatto menzione.

Non era a conoscenza di questi studi? Oppure li ha omessi volontariamente?

****! Se solo avessi la possibilità di poterlo personalmente mandarlo a...!

P.s.

Lo studio allegato comprende anche le rotte dei Sasselli dalla Finlandia, so che a qualche cacciatore in particolare farà piacere ricevere questo tipo di informazione. Anche se, secondo il mio modestissimo parere, ho più di qualche perplessità sulle motivazioni della rotta scelta descritta nello studio, che porta a variare di anno in anno la direzione migratoria.
 

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Tortora (Streptopelia turtur) rotte migratorie e aree di svernamento rivelate utilizzando la telemetria satellitare.


Riporto il passaggio che mi ha particolarmente colpito, non tanto per la questione della migrazione notturna che era facilmente immaginabile, ma quanto per la conclusione a cui giunge. La parte interessata l’ho sottolineata, mi ricorda molto la migrazione diurna dei Tordi nel nostro paese che stiamo osservando negli ultimi anni.



Caratteristiche della migrazione

I dati PTT hanno mostrato che le tortore migravano di notte:

l'87,5% delle 64 posizioni ottenute durante la migrazione attiva

erano notturne, mentre il 9% è stato ottenuto nel tardo

pomeriggio o nella prima mattinata, quando gli uccelli

presumibilmente iniziavano o terminavano un periodo di

migrazione. Tenendo conto dei periodi in cui entrambi gli

uccelli erano in migrazione attiva (n =8 attacchi), la velocità di

volo media (±se) era di 52,6 ± 0,5 km h−1.



È interessante notare che i dati PTT suggeriscono

chiaramente che le tortore potrebbero favorire i voli

notturni durante la migrazione. Murton (1968) aveva già

suggerito che le tortore potessero migrare di notte e

Guyormarc'h (1998) hanno osservato che i giovani di tortore

tenuti in cattività mostravano un aumento della loro attività

notturna nelle prime ore della notte nel periodo di migrazione.

La migrazione primaverile diurna delle tortore è

stata segnalata comunemente durante il XX secolo

(Marchant1969) ed è ancora segnalato nel sud-ovest della

Francia in primavera ma, nel complesso, la frazione diurna

della migrazione sembra essersi ridotta drasticamente

negli ultimi decenni (Zwartset al.2009). È possibile che

questo cambiamento rifletta il declino della popolazione

delle tortore, ma resta da dimostrare l’entità della


migrazione notturna nel resto della popolazione.
SnapCrab_No-0002.jpg



Tracce satellitari di due tortore (Marcello –pista nera,Jean-Marie –traccia blu) durante la migrazione tra Europa e Africa. I cerchi
aperti corrispondono ai siti di sosta (n =due uccelli) e cerchi tratteggiati verso i siti di svernamento (Marcello soltanto). I colori dello sfondo
indicano l'altitudine e le linee bianche indicano i confini nazionali. L'area dei siti di sosta e di svernamento è stata stimata in km2
utilizzando il 95% della MCP per i siti di sosta, il 95% e il 50% della MCP per i siti di svernamento. Il sito di sosta utilizzato daJ ean-Mariein Spagna ha percorso 91
km2. Per Marcello,le superfici degli scali autunnali utilizzati in Spagna e nel sud della Mauritania sono state rispettivamente di 18,3 e 49,9 km2. Il primo e il
secondo sito di svernamento coprivano 57,9 e 87,3 km2, rispettivamente (con il 50% dell'area MCP che raggiunge i 3 e 2,3 km2).Marcello i siti di sosta primaverile
in Marocco e Spagna hanno coperto rispettivamente 195 e 44 km2.
 

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Ho ritrovato alcune carte sul libro "il capanno" che indicano le rotte migratorie sull'Italia ed in particolare nella provincia di Lucca. Credo che si tratti di studi molto datati, infatti anche nel libro stesso è mostrato un certo scetticismo in merito alle rotte indicate
 

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Ho ritrovato alcune carte sul libro "il capanno" che indicano le rotte migratorie sull'Italia ed in particolare nella provincia di Lucca. Credo che si tratti di studi molto datati, infatti anche nel libro stesso è mostrato un certo scetticismo in merito alle rotte indicate
In parte potrebbero essere anche corrette,ma vi è un problema non da poco,bisogna differenziare tra rotte notturne e rotte diurne. La rotta notturna sarà sempre la medesima NE/SO(a parte i disturbi luminosi o magnetici) quella diurna potrà variare tra NE/SO,SE/NO,SO/NE,NO/SE.
 
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