Radio migratoria Tordi in Puglia 2019/20

Sicuramente. Dobbiamo essere aiutati e supportati da gente qualificata però e senza pregiudizi. Attualmente invece siamo contrastati da ignoranti, con cani da salotto, che mangiano pollo e non hanno mai fatto una passeggiata in campagna
 
In ogni caso in questi giorni qui stanno transitando molte Cesene, Tordi sasselli, Tordele, grossi branchi Storni, qualche branco di Colombacci e tantissimi piccoli migratori minori della serie Peppole, Verdoni, Zigoli gialli ecc. Speriamo e ci auguriamo che questa importante linea migratoria sia sulla rotta Pugliese, il chè vorrebbe dire che a breve queste specie dovrebbero entrare nel Sud Italia. Non perdete le speranze: non saranno Tordi bottacci, ma vi auguriamo che almeno con qualcos'altro potrete trovare ugualmente un pò di meritata soddisfazione venatoria. Dai Barone Rosso, non avvilirti: mal che vada ci rifaremo a Natale con qualche "setolone" ....... oppure "petarderemo" qualche strano "Cane" che ansimando affannosamente ci verrà troppo vicino ...... come ci è accaduto domenica scorsa...... mentre tu petardi.... io lo tengo sotto tiro..... o viceversa..... con la profonda stima di sempre, Giorgio e Maria
 
Stralcio di articolo trovato su sito Solognac ribadisce ma in maniera scientifica le varie tesi sopra riportate dagli amici del Forum
alla fine dell'articolo chiude in modo positivo........speriamo.....
La traduzione dal Francese all'Italiano ha qualche "buco"ma è comprensibilissima.

LE DIVERSE CAUSE DELLA MIGRAZIONE
Mancanza di risorse alimentari
Si comprende facilmente che questo problema è legato all'abbassamento della temperatura . Gli insetti diventano scarsi e gli uccelli sono costretti a prendere il loro cibo altrove o addirittura a modificare le proporzioni di alcuni elementi della loro dieta.
I tordi si sono adattati mangiando principalmente insetti o invertebrati in estate e optando per bacche o frutti in inverno.
Riscaldamento globale
Il riscaldamento globale, più la differenza di pressione tra l'Alto Azzorre e il basso islandese, influiscono anche sulla migrazione degli uccelli. Questo fenomeno ci porta ultimi trent'anni, i venti occidentali più frequenti causando più inverni di pioggia e molto altro dolce . Ciò ha costretto le popolazioni di uccelli migratori a ritardare o addirittura annullare qualsiasi migrazione.
Per fare un esempio, l'indice di probabilità di migrazione dei tordi mauvis in Francia, 30 anni fa era 7/10 (sette anni su dieci), oggi è 2/10, in altre parole non migra a casa solo 2 anni su 10 .
Il vento
Il vento influenza anche la migrazione. Per intraprendere un lungo viaggio gli uccelli usano i venti in diversi modi. I tordi selezionano l'altitudine di volo per la quale il vento è il più favorevole. Gli studi radar hanno confermato che migrano con maggiore intensità in presenza di vento in poppa e in presenza di vento contrario o vento laterale per limitare la perdita di energia e tempo.
L'influenza dell'uomo
La creazione di intense sorgenti luminose (fari, siti industriali ...) può essere un aiuto indiretto nella localizzazione durante il viaggio migratorio, ma anche un luogo di pericolo mortale per gli uccelli.
Il cambiamento del paesaggio agricolo influisce anche sulla migrazione, soprattutto se è legata alla scomparsa dei siti di alimentazione. Il problema è che anche se gli uccelli hanno una grande capacità di adattamento, non hanno più il tempo di adattarsi così rapidamente, con conseguenti cambiamenti significativi nei movimenti migratori.
MIGRAZIONI DI DOMANI
Gli studi hanno dimostrato che alcune delle variazioni climatiche influenzano il fenomeno migratorio degli uccelli. Il clima dell'Europa dipende in larga misura da un indice chiamato Oscillazione del Nord Atlantico . L'indice ONA misura la differenza tra il massimo delle Azzorre e il minimo islandese.
È stato quindi scoperto che se il minimo islandese è forte e l'anticiclone delle Azzorre è debole , di solito abbiamo inverni freddi e asciutti in Europa e quindi possibilità di forti migrazioni . D'altra parte, se il minimo islandese è debole e il massimo delle Azzorre è forte, abbiamo inverni miti e umidi e quindi scarse migrazioni .
Dal 2008, ONA tende a passare da positivo a negativo, il che è un buon segno per le migrazioni future.
 
Eppure le due maggiori sparate al passo degli ultimi 25 anni le ho fatte con nebbia visibilità 30 m max..... A valanga uscivano dalla nebbia....

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Si però gli altri 22 hai sparato comunque,siamo troppo attaccati agli eventi super,ma è la normalità che bisogna tenere in.considerazione.

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Si però gli altri 22 hai sparato comunque,siamo troppo attaccati agli eventi super,ma è la normalità che bisogna tenere in.considerazione.

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Ma che centra.. Era per dire che se vogliono passano anche con la nebbia... E ti dirò di più.. Non ho mai sparato esageratamente se non in condizioni meteo estremamente difficili.... Nebbia, vento da sud impetuoso e tramontana che non stavi in piedi..
Col bel tempo come quello che stiamo avendo durante questa migrazione, ho visto solo sparare chi si avvale dell'orchestra.....

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Sud Brindisi giornata assolata con molta umidità. passo misero con pochi bottacci e preoccupante assenza, ancora, delle allodole. visti due merli di cui uno tornato casa. Comunque divertito sopratutto per la presenza mio Padre... spiacevole nota: costante presenza di musicisti...:mad:
 
Io che vivo sulla costa tirrenica posso affermare che dal 14 di ottobre, giorno in cui abbiamo avuto un mero accenno di passo, qui è tutto fermo. Lo scorso anno abbiamo avuto un passo quasi costante da metà ottobre fino al 10 novembre. Restiamo in attesa, la migrazione riserva spesso sorprese ma non si può non rilevare che fino ad oggi la stagione migratoria è stata tra le più povere di sempre. Un saluto a tutti !!
 
Il passo record al nord lo hanno avuto nella stagione 2017-2018. Molti ne parlano ancora come qualcosa di mai visto e di irripetibile per quanto riguarda il passo e la presenza dei turdidi in quelle aree. Cosi come l'anno prima qui al sud, io vivo e caccio in Calabria, abbiamo avuto uno dei migliori ''passi'' degli ultimi 20 anni. L'anno record per il Nord è coinciso con un anno povero, almeno dal punto di vista del passo, qui in Calabria, con una sola giornata di passo, precisamente il 28 ottobre 2017. C'è da dire però che durante la stagione in alcune aree dell' ATC RC 1, i tordi bottacci e in seguito anche i sasselli son stati presenti fino alla chiusura. La stagione nera è stata quella 2015-2016.
 
Non voglio entrare nel merito delle questioni giuridiche ma ritengo che,come ha scritto qualcuno, questo nuovo calendario è stato emanato per calmare le acque e farci andare a caccia già sabato. Il resto è tutta una resa alle conclusioni dell'ISPRA che altro non è che un carrozzone che non vale niente e scrive solo c.......e che purtroppo hanno un peso notevole (naturalmente quando vanno contro la caccia).
Penso che il pronunciamento del CDS del prossimo 17 non risolverà nulla e ci terremo questo "nuovo calendario" sicuramente penalizzante.
Io dico cerchiamo di essere tutti uniti e di fornire prove scientifiche che solo noi possiamo dare a sostegno delle nostre giuste ragioni.
Intanto in bocca al lupo a tutti anche se tordi ancora non se ne vedono.
 
Buongiorno ed un grazie anticipato agli amici che avranno la pazienza di leggermi.

Non sono un avvocato ne' un esperto di diritto amministrativo, ma mi piace approfondire le questioni che mi interessano e parlare se possibile con cognizione di causa. L' attività venatoria in Italia e' regolamentata seguendo, in ordine di importanza, le Direttive Comunitarie, la legge quadro italiana (157/92) e le leggi regionali: la legge regionale deve rispettare le indicazioni di quella nazionale che a sua volta deve rispettare le direttive comunitarie. Ogni stato membro dell' U.E. (quindi anche l' Italia) deve avvalersi di un ente tecnico-scientifico che sia di riferimento per i vari livelli della pubblica amministrazione coinvolti nel disciplinare l' attività venatoria e che sia quindi sia anche accanto ai cacciatori, fornendo dati certi.

In Italia tale ente è l' ISPRA (ex INFS) che purtroppo è un ente politicizzato, che in sostanza dipende dal Ministero dell' Ambiente: se tale ministero è in mano ad animalisti/ambientalisti (come in questo governo) il gioco è fatto ed il cerchio si chiude ! Basta inserire nelle varie norme la locuzione "SENTITO IL PARERE DELL' ISPRA" e far presentare poi i ricorsi contro i vari calendari venatori da parte di una dalle innumerevoli associazioni ambientaliste perché il parere dell' ISPRA è stato disatteso. In tal guisa l' ente che dovrebbe essere "accanto" ai cacciatori diventa, come direbbero ad Oxford, "il dito nel culo" dei cacciatori italiani: non un ente che guida l' attività venatoria ma solo la limita sempre più, con l' obiettivo non tanto nascosto di farla cessare definitivamente.

Le associazioni venatorie italiane (una in particolare) cercano di contrastare questo stra-potere dell' ISPRA fornendo altri studi e ricerche sulla selvaggina oggetto di caccia, spendendo centinaia di migliaia di euro, ma puntualmente tali studi e ricerche vengono ignorati dall' ISPRA che non li ritiene attendibili...!!! Nello scorso mese di Luglio si è tenuto a Parigi un convegno sulla revisione dei Key Concepts (strumenti che determinano anche le date di apertura e chiusura della caccia alle varie specie): hanno partecipato varie associazioni venatorie di diversi paesi europei, enti scientifici europei (ISPRA compresa) ed i responsabili dell' Unione Europea, che deve poi emanare le direttive. Ebbene nonostante l' indirizzo emerso per alcune specie (tordo b., cesena, beccaccia, colombaccio, alzavola) sia stato quello di spostare la chiusura della caccia a febbraio inoltrato (sulla base sempre di rilievi scientifici raccolti dai singoli stati membri) l' ISPRA si e' dissociata chiedendo invece restrizioni ulteriori, sulla base di propri dati che non hanno convinto nessuno. Questa è L' ISPRA !!

Pertanto le AA.VV. italiane devono si continuare a portare avanti studi e ricerche proprie, basate anche sui dati forniti dai cacciatori con gli abbattimenti ed i censimenti a caccia chiusa, ma devono pure iniziare una battaglia con l' ISPRA/Ministero dell' Ambiente nelle aule dei tribunali, quando questo binomio confuta la realtà delle cose, negando la possibilità di svolgere l' attività venatoria che in altri stati membri è regolarmente praticata negli stessi periodi e sulla stessa selvaggina. Al momento non vedo altre strade percorribili anche perché la politica non decide e lascia che a parlare siano i tribunali: è chiaro che questa strada è rischiosa e costosa ma, a mio modestissimo parere, è la sola che possa farci rialzare la testa e riprendere la nostra dignità di cittadini-cacciatori.

p.s.: basso Salento ancora passo quasi nullo.
 
Ed io sono uno di quelli. Quelli che ieri facevano sangue amaro e ce l'avevano Con regione e associazioni venatorie oggi per magia cambiano idea. Io penso che sia tutto un disegno politico Perché la regione come ho scritto ieri se ne sarebbe uscita con le ossa rotte...sembra che l'avvocatura abbia dimenticato di inoltrare la richiesta di anticipare al 17 il tutto.ma vi rendete conto?se cosi dovesse essere significa che al posto di avvocati capaci alla regione hanno stagisti avvocati.son sempre piu convinto che per evitare figure di m e r d a a livello nazionale abbia smosso la politica nelle segrete stanze per evitare di capitolare...non c'e nessun vincitore in questa storia e gli jnici che hanno perso siamo noi...in molti ancora non lo hanno capito e si fanno abbindolare dai messaggi che arrivano dai soliti sbruffoni

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