Giovannuzzo se quello che vedi in foto fosse stato fatto subito nella zona dove l epidemia è scoppiata oggi non avremmo un terzo degli ulivi infetti; non ci sono mezze misure con le epidemie vanno isolate e circoscritte e poi eradicate, ma troppi galli hanno cantato nel pollaio con la conseguenza che oggi il pollaio è vuoto e sono rimaste le lacrime. Appena la malattia si è affacciata a nord di Brindisi sembrava dovesse scoppiare il panico , invece stranamente(per qualcuno....) la propagazione si è diretta verso sud fino a toccare il confine ionico della Lucania, ma non è strano ciò se si considera come le colture nel nord brindisino e nel sud est barese siano molto diverse dal Salento, sia nord che sud, qui gli uliveti sono coltivati ad ortaggi con la conseguenza di essere sempre molto curati con pochissime se non punto aree abbandonate, l uso di antiparassitari riduce molto il rischio di diffusione della cicala sputacchina vettore del batterio killer, e aggiungiamoci anche che qualche agricoltore non ha aspettato che gli dicessero cosa fare con le piante infette ma ha provveduto da solo magari nottetempo.....