il tipo di selvatico e la caccia che più vi ha affascinato!!

Re: il tipo di selvatico e la caccia che più vi ha affascina

Re: il tipo di selvatico e la caccia che più vi ha affascina

Io ho praticato quasi tutti i tipi di caccia,alcuni in maniera più approfondita,altri in maniera marginale.In tutte comunque ho provato delle grandi emozioni.
Sia insidiando le quaglie o le beccacce,che dire di quegli istanti interminabili in cui esisti tu,il cane in ferma ed il selvastico pronto ad involarsi,dove adrenalina e concentrazione sono il surrogato della nostra passione.
Sia nelle cacce d'attesa con gli stampi,dove il gioco deve essere perfetto,e la cura dei particolari,anche i più trascurabili ha la sua influenza,affinchè si abbia un buon risultato.
La caccia che comunque reputo la più appassionante ed avvincente comunque rimane e rimarrà sempre quella ai colombacci con con gli zimbelli nel mese di gennaio,dove i selvatici,ormai smaliziati, arrivati a fine stagione ti possono offrire delle belle curate con poco "lavoro",delle mezze-curate,o ti ci fanno credere e poi rimani con un palmo di naso,questa è la caccia che più mi appassiona,ci sono momenti in cui il branco invitato dal lavoro dei richiami ti comincia a girovagare intorno al capanno,in un andirivieni,in cui sai che al minimo accenno di ostilità,dovrai aver valutato tutto nei minimi particolari per non rovinare il lavoro di svariati minuti,quei minuti in cui razionalità,concentrazione e adrenalina sono un qualcosa di indescrivibile.
 
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Che posso dire.......da ammalato di anantrite acuta il fascino che hà la laguna per mè non hà eguali, partire il giorno prima cercare una buona botte in relazione al tempo, stare li tutta la notte in barca a sentire tutte le anatre che, uscite dalle riserve, pasturano indisturbate in 5 cm d'acqua a 20 metri da te e senti sopra la testa tutto un battito d'ali, ogni tanto alzare il "tiemolo" per spiarle e attendere che sia ora di posizionare stampi e richiami,
infine quando l'alba è prossima e tutto è al suo posto sentire quel battito d'ali nell'oscurità e intravvedere un branchetto di anatre che si è buttato appena dopo gli stampi........ aspetti solo un attimo e cerchi di sparare all'uccello più comodo pensando già in che direzione possano dirigersi quelle che si alzeranno dall'acqua come missili e pensi..... mi raccomando spara bene........ tutto poi finisce in un attimo e con le gambe che ancora ti tremano salti in barca a raccogliere le eventuali prede, per poi rannicchiarti di nuovo in botte ad aspettare un'altra inezione di adrenalina........

anche ora che stò solo scrivendo il battito del cuore è aumentato.......
 
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tordo61 ha scritto:
lo spollo la mattina e' magia,quei piccoli pallini neri appena la luce avanza,escono come fulmini,con il loro zirlo riempono il silenzio del mattino,10 minuti intensi,emozionanti ke ti riempono il cuore e li okki,attimi infiniti,sempre pieni di adrenalina e mai uguali,,,,,,,ciao padelloni

lo spollo è molto emozionante, io dedicandomi molto alla caccia con i cani ai tordi vado solo il pomeriggio al rientro..però quest'anno mi ci hanno portato ad una parte ma vi giuro che è stata una bella emozione..vedevo quei puntini neri come missili ed i primi non riuscivo a capire se erano loro o no, solo lo zirlo mi aiutava a rendermi conto!..poi mi è rimasto impresso perche me ne sono passati moltissimi..
 
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VASCOROSSI ha scritto:
I giorni uggiosi e freddi di dicembre...il cane fatiga come te a procedere nel bosco. In carniere solo un paio d tordi fatti allo spollo, e qualche chioccolo di merlo in giro nella boscaglia. La tramontana spazza via le nuvole e una poiana si alza in cielo in cerca di prede. Il cane avanti con l'età zi lecca un graffio di rovo sulla zampa, con sguardo interrogativo mi guarda. Dopo due ore di marcia su costoni scivolosi, si arriva in una campo mietuto. Il cucciolone "dodicenne" scodinzola circumnavigando un macchione di ginepro. Poi a naso basso ( accidenti) segue un filo misterioso per la mia tenera età!
Cerco di capire cosà, mi sbottono il colletto ella camicia...il cane s'incurva mi guarda torna indietro...forse una volpe! L'intuizine mi fa aprire il mio 20 e ci infilo una zero di seconda.
mi avvicino al cane che non voleva fermare, lo accarezzo, lo incito.
Tutto ad un tratto un guaito, il cane scatta e la leprona si impenna per la scarpata di querciotte. Un botto al cuore alzo il fucile e tiro! sui 20 metri la fucilata la fulmina sul costato. Da ignorante non scarico nemmeno lo schioppo per vedere quella bella creatura che giaceva ormai sotto le zampone dello spinone. Sudavo freddo la mia prima lepre [spocht_2.gif]
Tornai a casa festeggiante, una gioia memorabile :mrgreen:
Lo spinone di nome Janko morì un mese dopo, non mangiò piu dopo la scomparsa di mio nonno.
La caccia regala emozioni forti, emozioni che ci possono cambiar la vita.
[eusa_clap.gif] complimenti
 
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Becaccia.
Quelle mattinate d'Ottobre Novembre e Dicembre passate a rincorrerre quel fantasma.
Tanta fatica ma anche belle soddisfazione da condividere con il tuo cane.
Che bella MALATTIA. LA CACCIA............
Saluti..
 
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Un'alba in padule non ha eguali, qualsiasi anatra venga sul gioco ha un suo fascino particolare, l'emozione che provoca un branco di codoni in avvicinamento che gira e rigira e poi si mette nel punto voluto fra gli stampi è qualcosa di indescrivibile, le anatre mi hanno sempre dato l'impressione che non fossero uccelli, ma gioielli preziosi.
Come migratorista ho fatto tutte le cacce, alcune solo marginalmente altre in modo massiccio, lo zirlo dei tordi potrei sentirlo facendomi sobbalzare, anche in mezzo al traffico di Roma oppure le piroette e il rumore che fà il colombaccio quando viene giù da 40 mt danno scariche adrenaliniche, ma solo le anatre mi lasciano emozioni indelebili.
 
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Io praticando la caccia al colombaccio al campo,non posso che dire COLOMBACCIO....non ha prezzo vederli curare sui richiami....e magari a fine giornata, con un bel carniere coi fiocchi!!
 
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Io è da poco tempo che vado a caccia, ma per me non c'è cosa più bella nel vagare per gli uliveti con gli stivali resi pesanti dalla terra e poi fermarsi sotto i rami abbondanti di olive e fischiare con il chiocciolo e ad un tratto sentire ZIP!
L'adrenalina sale, pronto al tiro di stoccata, le orecchie tese e attente per captare meglio la direzione del suono...e poi ecco all'improvviso per una frazione di secondo LUI!
Sparo!
Se ti va male qualche imprecazione e torni al posto sperando nel prossimo, se ti va bene ancora imprecazioni per trovare il tordo di cui immancabilmente non ricordi il punto di caduta o è caduto ferito chissà dove! [lol.gif]
 
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allodola maschio ha scritto:
io ricordo ancora il mio primo tordo, fatto con una doppietta Bernardelli del cal 24 a volo, era freddo, anzi freddissimo, ero in paratina con mio padre in una vigna, allo spollo spara lui poi appena giorno, arriva un tordo lui è girato io alzo e pam cade stecchito.......mio padre mi guarda incredulo lo avevo stoppato bene mi accarezzo i capelli e si precipitò a raccoglierlo, nel camminare trovo una grossa pozza ghiacciata...che ridere....camminava e rimaneva fermo poi aumentava il passo ed era sempre fermo i piedi scivolavano e bum un caduta da morir dal ridere...ancora rido a pensarci ma la cosa più bella è quella di aver letto nel suo viso la sua soddisfazione di aver un figlio che ha la sua stessa passione [20]
[eusa_clap.gif] [eusa_clap.gif] troppo forte [lol.gif]
 
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Una delle ultime uscite a caccia con il papà, prima che la malattia prendesse il sopravvento e non gli permise più di accompagnarmi, dedicata a lui il mio maestro.

Era circa la metà di ottobre un ottobre molto piovoso, quest’anno non avevi rinnovato la licenza ma non rinunciavi ad accompagnarmi anche se per poche ore nelle uscite a caccia, non ho mai capito come facessi ma sapevi sempre quando e dove iniziare a cercare le poche beccacce che ancora frequentavano le nostre contrade, siamo usciti con il tuo fido “bastandone” Boban (un incrocio di drahtaar con non si sa cosa cui non avevi voluto tagliar la coda) e abbiamo iniziato a far passare i tuoi posti buoni, hai trovato dove la regina aveva pasturato durante la notte e abbiamo iniziato con Boban a far passare le rimesse diurne, ma tolto una fatta fresca di lei non c’era altra traccia.
Dopo due ore ti ho visto stanco che non riuscivi più a seguirci e mi hai chiesto di riaccompagnarti a casa, deluso di non aver potuto avere l’ultimo incontro con il selvatico che più amavi, dopo averti lasciato sono tornato a caccia con il Boban continuando a rimuginare e ripassare nella mente tutti i posti dove l’abbiamo cercata e mi sono venuti in mente i tuoi insegnamenti “ se c’è troppo bagnato cercala all’asciutto”, mi sono ricordato di quel campo di granturco non mietuto perché rovinato dal vento e con il terreno sabbioso, il Boban sembrava anche lui aver capito è entrato nelle prime file ed è rimasto impalato in ferma , mi sono posizionato dietro per servirlo e Lei è partita con l’inconfondibile frullo,una fucilata e la vedo cascare in mezzo al granturco.
Chiamo il Boban, sa porta porta qua, ma non torna, stai a vedere che le ho rotto solo l’ala e non riesce a prenderla in mezzo a tutte quelle gambe rotte di mais, entro anch’io nel granturco e vedo il cane che continua a girare sotto a dei fusti aggrovigliati, guardo sopra ed era rimasta appoggiata al groviglio, la prendo sistemo le piume come ti ho visto fare tante volte e la ripongo nella cacciatora.
Intanto il Boban ha proseguito nella caccia, attraverso il campo di mais ed esco è già mezzogiorno, chiamo il cane ma non arriva, fischio non arriva, allora entro nel boschetto li vicino ed è ancora in ferma che mi aspetta, gli do il via ed inizia a guidare finchè contro un mucchio di rovi si alza gridando a più non posso un bel collarone, sparo ma vedo subito che l’ho preso solo all’ala e inizio a correre dietro al Boban, il fagiano si infila in mezzo ai rovi con il cane al sedere ma non riesce a prenderlo ed inizio anch’io da sopra i rovi a cercare di prenderlo fino a che non vedo più ne fagiano ne cane e comincio a smoccolare.
Dopo venti minuti di ricerche sto per andarmene quando cento metro più avanti sento *chet chet* e poi più niente, vado a vedere e trovo quel grandissimo cane che era il tuo Boban sdraiato a terra con le zampe sul fagiano, non finivo più di ringraziarlo per la sua costanza e tenacia.
Arrivo a casa e nascondo la beccaccia dietro al fagiano, il papà mi dice ‘ bel fagiano’, ma vedo che è deluso per non aver potuto toccare l’ultima regina, giro il polso e gli mostro l’altra faccia della medaglia e il suo viso si illumina, grazie ancora papà per avermi insegnato ad essere cacciatore spero che lassù abbia ritrovato il tuo Boban e continui con lui a cacciare nel paradiso di noi cacciatori.
 
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...solo Lei, la caccia agli acquatici! nato e cresciuto sin da piccolo vicino a mio padre con la caccia alla piccola migratoria, preso il porto d'armi ho iniziato praticamente dal nulla e senza nessuno che mi accompagnasse a vivere la palude, i suoi profumi, i suoi messaggi, i suoi insegnamenti, le sue dure mattinate, la pioggia, l'umidità, i bagni nei canali e nelle pozze, e poi dopo tante albe e tanti tramonti, oltre che dopo non so quante ore di attesa, ecco i miei primi selvatici, arrivati dopo mesi di sacrifici senza vedere un solo animale, i numeri li ho abbandonati sin da subito, mi accontento di un selvatico, due, tre se va bene, di più solo qualche volta... ma niente potrà farmi tornare a quello che ero un tempo, prima di conoscere le anatre, mi hanno cambiato la vita, stravolto direi, grazie a Dio ! non abbandonerò mai questa caccia, fui morso dal vampiro, morso che i cacciatori di acquatici dicono sia incredibilmente inguaribile, me ne rendo conto e ringrazio il fato per avermi fatto fare quell'incontro...

p.s: per chi avesse voglia, ecco un mio racconto :arrow: http://www.migratoria.it/?page_id=1501
 
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VASCOROSSI ha scritto:
I giorni uggiosi e freddi di dicembre...il cane fatiga come te a procedere nel bosco. In carniere solo un paio d tordi fatti allo spollo, e qualche chioccolo di merlo in giro nella boscaglia. La tramontana spazza via le nuvole e una poiana si alza in cielo in cerca di prede. Il cane avanti con l'età zi lecca un graffio di rovo sulla zampa, con sguardo interrogativo mi guarda. Dopo due ore di marcia su costoni scivolosi, si arriva in una campo mietuto. Il cucciolone "dodicenne" scodinzola circumnavigando un macchione di ginepro. Poi a naso basso ( accidenti) segue un filo misterioso per la mia tenera età!
Cerco di capire cosà, mi sbottono il colletto ella camicia...il cane s'incurva mi guarda torna indietro...forse una volpe! L'intuizine mi fa aprire il mio 20 e ci infilo una zero di seconda.
mi avvicino al cane che non voleva fermare, lo accarezzo, lo incito.
Tutto ad un tratto un guaito, il cane scatta e la leprona si impenna per la scarpata di querciotte. Un botto al cuore alzo il fucile e tiro! sui 20 metri la fucilata la fulmina sul costato. Da ignorante non scarico nemmeno lo schioppo per vedere quella bella creatura che giaceva ormai sotto le zampone dello spinone. Sudavo freddo la mia prima lepre [spocht_2.gif]
Tornai a casa festeggiante, una gioia memorabile :mrgreen:
Lo spinone di nome Janko morì un mese dopo, non mangiò piu dopo la scomparsa di mio nonno.
La caccia regala emozioni forti, emozioni che ci possono cambiar la vita.



bravo!!! [eusa_clap.gif]
 
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roberto1960 ha scritto:
Una delle ultime uscite a caccia con il papà, prima che la malattia prendesse il sopravvento e non gli permise più di accompagnarmi, dedicata a lui il mio maestro.

Era circa la metà di ottobre un ottobre molto piovoso, quest’anno non avevi rinnovato la licenza ma non rinunciavi ad accompagnarmi anche se per poche ore nelle uscite a caccia, non ho mai capito come facessi ma sapevi sempre quando e dove iniziare a cercare le poche beccacce che ancora frequentavano le nostre contrade, siamo usciti con il tuo fido “bastandone” Boban (un incrocio di drahtaar con non si sa cosa cui non avevi voluto tagliar la coda) e abbiamo iniziato a far passare i tuoi posti buoni, hai trovato dove la regina aveva pasturato durante la notte e abbiamo iniziato con Boban a far passare le rimesse diurne, ma tolto una fatta fresca di lei non c’era altra traccia.
Dopo due ore ti ho visto stanco che non riuscivi più a seguirci e mi hai chiesto di riaccompagnarti a casa, deluso di non aver potuto avere l’ultimo incontro con il selvatico che più amavi, dopo averti lasciato sono tornato a caccia con il Boban continuando a rimuginare e ripassare nella mente tutti i posti dove l’abbiamo cercata e mi sono venuti in mente i tuoi insegnamenti “ se c’è troppo bagnato cercala all’asciutto”, mi sono ricordato di quel campo di granturco non mietuto perché rovinato dal vento e con il terreno sabbioso, il Boban sembrava anche lui aver capito è entrato nelle prime file ed è rimasto impalato in ferma , mi sono posizionato dietro per servirlo e Lei è partita con l’inconfondibile frullo,una fucilata e la vedo cascare in mezzo al granturco.
Chiamo il Boban, sa porta porta qua, ma non torna, stai a vedere che le ho rotto solo l’ala e non riesce a prenderla in mezzo a tutte quelle gambe rotte di mais, entro anch’io nel granturco e vedo il cane che continua a girare sotto a dei fusti aggrovigliati, guardo sopra ed era rimasta appoggiata al groviglio, la prendo sistemo le piume come ti ho visto fare tante volte e la ripongo nella cacciatora.
Intanto il Boban ha proseguito nella caccia, attraverso il campo di mais ed esco è già mezzogiorno, chiamo il cane ma non arriva, fischio non arriva, allora entro nel boschetto li vicino ed è ancora in ferma che mi aspetta, gli do il via ed inizia a guidare finchè contro un mucchio di rovi si alza gridando a più non posso un bel collarone, sparo ma vedo subito che l’ho preso solo all’ala e inizio a correre dietro al Boban, il fagiano si infila in mezzo ai rovi con il cane al sedere ma non riesce a prenderlo ed inizio anch’io da sopra i rovi a cercare di prenderlo fino a che non vedo più ne fagiano ne cane e comincio a smoccolare.
Dopo venti minuti di ricerche sto per andarmene quando cento metro più avanti sento *chet chet* e poi più niente, vado a vedere e trovo quel grandissimo cane che era il tuo Boban sdraiato a terra con le zampe sul fagiano, non finivo più di ringraziarlo per la sua costanza e tenacia.
Arrivo a casa e nascondo la beccaccia dietro al fagiano, il papà mi dice ‘ bel fagiano’, ma vedo che è deluso per non aver potuto toccare l’ultima regina, giro il polso e gli mostro l’altra faccia della medaglia e il suo viso si illumina, grazie ancora papà per avermi insegnato ad essere cacciatore spero che lassù abbia ritrovato il tuo Boban e continui con lui a cacciare nel paradiso di noi cacciatori.



bravo!!! [eusa_clap.gif]
 
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mirko ha scritto:
...solo Lei, la caccia agli acquatici! nato e cresciuto sin da piccolo vicino a mio padre con la caccia alla piccola migratoria, preso il porto d'armi ho iniziato praticamente dal nulla e senza nessuno che mi accompagnasse a vivere la palude, i suoi profumi, i suoi messaggi, i suoi insegnamenti, le sue dure mattinate, la pioggia, l'umidità, i bagni nei canali e nelle pozze, e poi dopo tante albe e tanti tramonti, oltre che dopo non so quante ore di attesa, ecco i miei primi selvatici, arrivati dopo mesi di sacrifici senza vedere un solo animale, i numeri li ho abbandonati sin da subito, mi accontento di un selvatico, due, tre se va bene, di più solo qualche volta... ma niente potrà farmi tornare a quello che ero un tempo, prima di conoscere le anatre, mi hanno cambiato la vita, stravolto direi, grazie a Dio ! non abbandonerò mai questa caccia, fui morso dal vampiro, morso che i cacciatori di acquatici dicono sia incredibilmente inguaribile, me ne rendo conto e ringrazio il fato per avermi fatto fare quell'incontro...

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a vince'...mi hai fatto venire la pelle d anatra :) grande vince'...i numeri e' vero che bisogna lasciarli a casa con questo tipo di caccia...io solo quest anno dopo tre anni di caccia a questi selvatici sono riuscito a sparare qualche colpo in piu'...ma questo nn conta nulla...l alba ha un fascino tutto suo e gia' da sola sa ripagarti di levatacce acqua temporali e freddi...anche per me e' questa la caccia piu' bella che purtroppo si sta andando sempre di piu' restringendo...ciao ciao andrea
 
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io ricordo ancora il mio primo tordo, fatto con una doppietta Bernardelli del cal 24 a volo, era freddo, anzi freddissimo, ero in paratina con mio padre in una vigna, allo spollo spara lui poi appena giorno, arriva un tordo lui è girato io alzo e pam cade stecchito.......mio padre mi guarda incredulo lo avevo stoppato bene mi accarezzo i capelli e si precipitò a raccoglierlo, nel camminare trovo una grossa pozza ghiacciata...che ridere....camminava e rimaneva fermo poi aumentava il passo ed era sempre fermo i piedi scivolavano e bum un caduta da morir dal ridere...ancora rido a pensarci ma la cosa più bella è quella di aver letto nel suo viso la sua soddisfazione di aver un figlio che ha la sua stessa passione [20]
 
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Re: il tipo di selvatico e la caccia che più vi ha affascina

Amo tutti i tipi di caccia alla migratoria, ma quella all'allodola mi ha sempre affascinato di più......
 
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roberto1960 ha scritto:
Una delle ultime uscite a caccia con il papà, prima che la malattia prendesse il sopravvento e non gli permise più di accompagnarmi, dedicata a lui il mio maestro.

Era circa la metà di ottobre un ottobre molto piovoso, quest’anno non avevi rinnovato la licenza ma non rinunciavi ad accompagnarmi anche se per poche ore nelle uscite a caccia, non ho mai capito come facessi ma sapevi sempre quando e dove iniziare a cercare le poche beccacce che ancora frequentavano le nostre contrade, siamo usciti con il tuo fido “bastandone” Boban (un incrocio di drahtaar con non si sa cosa cui non avevi voluto tagliar la coda) e abbiamo iniziato a far passare i tuoi posti buoni, hai trovato dove la regina aveva pasturato durante la notte e abbiamo iniziato con Boban a far passare le rimesse diurne, ma tolto una fatta fresca di lei non c’era altra traccia.
Dopo due ore ti ho visto stanco che non riuscivi più a seguirci e mi hai chiesto di riaccompagnarti a casa, deluso di non aver potuto avere l’ultimo incontro con il selvatico che più amavi, dopo averti lasciato sono tornato a caccia con il Boban continuando a rimuginare e ripassare nella mente tutti i posti dove l’abbiamo cercata e mi sono venuti in mente i tuoi insegnamenti “ se c’è troppo bagnato cercala all’asciutto”, mi sono ricordato di quel campo di granturco non mietuto perché rovinato dal vento e con il terreno sabbioso, il Boban sembrava anche lui aver capito è entrato nelle prime file ed è rimasto impalato in ferma , mi sono posizionato dietro per servirlo e Lei è partita con l’inconfondibile frullo,una fucilata e la vedo cascare in mezzo al granturco.
Chiamo il Boban, sa porta porta qua, ma non torna, stai a vedere che le ho rotto solo l’ala e non riesce a prenderla in mezzo a tutte quelle gambe rotte di mais, entro anch’io nel granturco e vedo il cane che continua a girare sotto a dei fusti aggrovigliati, guardo sopra ed era rimasta appoggiata al groviglio, la prendo sistemo le piume come ti ho visto fare tante volte e la ripongo nella cacciatora.
Intanto il Boban ha proseguito nella caccia, attraverso il campo di mais ed esco è già mezzogiorno, chiamo il cane ma non arriva, fischio non arriva, allora entro nel boschetto li vicino ed è ancora in ferma che mi aspetta, gli do il via ed inizia a guidare finchè contro un mucchio di rovi si alza gridando a più non posso un bel collarone, sparo ma vedo subito che l’ho preso solo all’ala e inizio a correre dietro al Boban, il fagiano si infila in mezzo ai rovi con il cane al sedere ma non riesce a prenderlo ed inizio anch’io da sopra i rovi a cercare di prenderlo fino a che non vedo più ne fagiano ne cane e comincio a smoccolare.
Dopo venti minuti di ricerche sto per andarmene quando cento metro più avanti sento *chet chet* e poi più niente, vado a vedere e trovo quel grandissimo cane che era il tuo Boban sdraiato a terra con le zampe sul fagiano, non finivo più di ringraziarlo per la sua costanza e tenacia.
Arrivo a casa e nascondo la beccaccia dietro al fagiano, il papà mi dice ‘ bel fagiano’, ma vedo che è deluso per non aver potuto toccare l’ultima regina, giro il polso e gli mostro l’altra faccia della medaglia e il suo viso si illumina, grazie ancora papà per avermi insegnato ad essere cacciatore spero che lassù abbia ritrovato il tuo Boban e continui con lui a cacciare nel paradiso di noi cacciatori.


Ero proprio bravo come cane eh!?!? [Trilly-77-24.gif]
Scherzo, complimenti per il racconto e per il nome del cane!!!!! [20]
 

allodola maschio

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premetto che tutta la caccia alla migratoria esprime un fascino indescrivibile ma vorrei che ognuno di noi si fermasse a riflettere sul momento o i momenti più belli che rimangono impressi nel cuore della nostra memoria.....io ho praticato quasi tutti i tipi di caccia alla migratoria (anatidi esclusi purtroppo), e devo dire che li amo tutti, ma quando sei su un palco a colombi, vicino al mare, mimetizzato nel bosco, a 10 metri di altezza, posizioni cimbelli e volantini, sali su apri la botola del capanno, e vedi che comincia ad albeggiare, senti qualche tordo che zirla, scruti l'orizzonte e vedi il mare, ti giri alle spalle e vedi l'albeggio, senti un'emozione forte nel respirare questa aria di ottobre, prima di caricare il fucile provi i cimbelli delle racchette, sei pronto, senti un altro tordo e dici, aho stamani entrano, si fa sempre più chiaro, cominci ad allungare la vista nella speranza del branco, e c'è sempre quello che dice, prima delle 7,15 non si vedono, poi vedi un ombra in fondo, che sono dici, non vedo bene aspetta, azzo fermo sono un branco di colombi eccoli, aspetta a cimbellare dai ora su manda i volantini e muovi, maremma quanti sono, cimbella cimbella, ecco che rientrano i voltani ecco, cimbella cimbella qualcuno viene, poi tra le frasche scorgi la curate di una decina di colombi, il cuore ti balza, dai un 'occhio mentre muovi i cimbelli a dov'è il fucile, poi aspetti il via per sparare e boommm, 10 secondi e tutto è finito ma non sembrano 10 secondi sembrava una eternità, e vedi il viso dei tuoi compagni sorridente e felice di aver assistito a questo momento affascinante.....ecco questo è un piccolo racconto che spero di continuare a vivere ancora a lungo.......aspetto i vostri così nello scrivere li riviviamo insieme!!!!!
 
Re: il tipo di selvatico e la caccia che più vi ha affascina

Re: il tipo di selvatico e la caccia che più vi ha affascina

E' senz'altro Lei,la Beccaccia.Me li ricordo tutte,in 33 anni di caccia,quelle prese e quelle andate via.Quando caccio nei posti noti,passando mi ricordo il sito,il cane del momento,tutta la scena.Tutti bei ricordi,ma una in particolare,forse perchè ero in compagnia del nonno paterno,grande maestro di caccia.
Eravamo in Novembre,sui suoi monti,dove naqque.Avevo all'incirca 17 anni,e appena fummo sul posto,mi passo il 28,che lui reputava un giusto calibro,mentre chiamava "cannone" il cal. 12,che teneva nell'armadio ormai da decenni.
Eravamo in un nocioleto e Diana (una piccola setter) spaziava innanzi a noi.
Ad un tratto la cagna cominciò ad scodinzolare velocemente,fù allora che il nonno mi disse "attento".La ferma fù scomoda,a "ferro di cavallo",verso una troffa di nocciolo,quasi subito frullo la becca,il primo colpo,si fermòsul fusto di un nocciolo,ma il secondo colse in pieno la reggina,che fù riportata egreggiamente da Diana.
Il nonno rideva,si fermò ad accendere il toscano e mi guardava con orgoglio e nello stesso tempo volle sapere cosa provavo nel tenere in mano quell'uccello misterioso.
Lì per lì non seppi rispondere,ma oggi avrei detto che la gioia,la soddisfazione,la meraviglia che mi pervasero furono talmente grandi che mi tremavano le gambe e le mani.
Ormai era fatta,da allora fui contaminato da questa malattia incurabile,da quest'amore inebriante,per questa caccia e tutto il contorno che crea.
 
Re: il tipo di selvatico e la caccia che più vi ha affascina

Re: il tipo di selvatico e la caccia che più vi ha affascina

ragazzi vi racconto la mia....anno 2009-2010 prima licenza finalmente a 21 anni....ero appena uscito con mio padre e il cane...billy... era novembre ai primi passi di beccacce...avevo caricato la mia doppietta e portandola sulla spalla [5a] stavamo andando verso il sentiero che c'è sulla montagna per dirigerci verso i boschi....da qualche anno mio padre ha adocchiato una pinetina piccola piccola con degli alberi riversi proprio vicino al sentiero e non sapete quanto volte mi aveva detto :" qui prima o poi ce la trovo..." e io a prenderlo sempre in giro per le sue doti da mago...ad un certo punto mentre io testa all'aria a cercare qualche tordo nei pini mio padre mi fa cenno....billy aveva sentito qualcosa di forte e con una ferma stretta stava pedinando il selvatico....passarono circa 3 o 5 secondi....sembrò un eternità....si involò veloce come un razzo in giù rasente l'erba....ricordo che la prima fucilata la sparai non so dove ma di certo non su di lei...la seconda neanche a dirlo....mio padre riuscì a fermarla di terzo colpo....ma era ancora chiaramente viva...il cuore mi batteva a mille, caricai in fretta il fucile scesi più giù del posto dove si era messa e andai a salire....mio padre faceva la guardia da sopra, manteneva il cane per non farla involare...gli feci segno, billy partì...la pedinò poi a un 2 metri da me si fermò....un frullo....credetemi ragazzi si alzò e venne verso di me....si girò...io spaventato....lei mi guardò con l'occhio sinistro a un metro da me.... il ricordo più bello...forse il cuore mi si era fermato non so ma non respiravo più...senza esperienza imbracciai ma non ce la feci ad aspettare troppo....sparai....cadde...morta...quasi mi dispiaceva per quell'amica che avevo perso....ma era la mia prima beccaccia....e rido ancora adesso :D :D
 
Re: il tipo di selvatico e la caccia che più vi ha affascina

Re: il tipo di selvatico e la caccia che più vi ha affascina

L'unico animale che mi fa scoppiare il cuore dall'emozione...l'unico animale per cui ho passato notti insonni sognando la padella del giorno prima..l'unico animale per cui ho pianto di gioia è la beccaccia... Dio salvi la regina ...tranne quando vado io a caccia :D !!!
 
Re: il tipo di selvatico e la caccia che più vi ha affascina

Re: il tipo di selvatico e la caccia che più vi ha affascina

In assoluto beccaccia!!!!
saluti [3]
 
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