Re: Parliamo del 7x64 brenneke....
MERLO ha scritto:
Il mio carissimo amico (nonché copagno di corso!!) Marco è sempre modesto...comunque a froza di parlarne e di leggerne le meraviglie mi sto orietando anch'io verso il 7x64 a discapito dei miei due "idoli" (308 e 6,5x55). Tuttavia, secondo Voi quali sono le i tipi/pesi di palle idonei per ogni tipo di selvatico insidiato? Ad esempio, ho letto in giro che per non danneggiare eccessivamente la spoglia del capriolo, occorrerebbe utilizzare palle "dure" (es. partition) da 160grs...ma in tal caso la radenza è simile a quella del 308 con palle da 150grs o del 6,5x55 con palla da 140grs...che ne pensate? Un saluto a tutti ed un forte abbraccio a Marco.
Ciao carissimo Fabrizio….. troppo buono....
Poi l’hai fatta la scelta dell’opzione?
Secondo il mio punto di vista, un conto sono i calibri precisi (da poligono) un conto sono quelli da caccia. Mi spiego meglio. Quei 2 calibri da te citati (.308 e 6,5x55) non sono buoni, bensi’ eccellenti per il poligono e discreti per la caccia, in virtu’ della parabola poco tesa.
Sento di gia’ lo
schiamazzo di coloro che vanno a caccia con questi 2 calibri e ci si trova benissimo.
Attenzione non dico che non siano validi, tutt’altro ma non ti consentono in talune situazioni venatorie quella tranquillita’ di tiro per via dei calcoli di traiettoria se ti trovi nella necessita’ di fare tiri sui 200 mt (etica a parte)… senza considerare che su una altana spesso si deve tener conto, vista l’altezza, dell’angolo di sito e la concitazione del momento di caccia…. fattori che possono influire piu’ o meno negativamente sulla certezza e pulizia di abbattimento,
parere personale.
Anche io come l’amico Torraiolo prediligo i calibri tesi, ma anche precisi e non sempre il binomio e’ assemblabile.
Normalmente sparo con il .243 sia al capriolo che al daino (l’atc SI 18 dove caccio lo consente), ma te Fabrizio lo sai benissimo, su Firenze e Prato il .243 (eccellente per entrambi gli ungulati) non lo puoi usare per il daino…..ecco la scelta (attualmente e’ un desiderio) di un calibro
all round potente preciso e teso come il 7x64.
Dopo fiumi di letture, confronti e dialoghi tra cacciatori che lo utilizzano da anni, mi sento di suggerirti CONCRETAMENTE il teutonico per tutte le caratteristiche sopra citate, sia per il range di palle sparabili con lo stesso per via anche del twist favorevole della rigatura a discapito ad esempio del .270w che digerisce solo i 130 grs o di un 6,5x55 di 140 grs e poco piu’ o meno.
Molto dipende anche dall’ambiente di caccia dove andrai ad operare… qui da noi nell’appennino il range di tiro va’
mediamente dai 80 ai 120 mt, ma se ti capita per caso un’appostamento con una radura e/o una tagliata sui 180-220 mt…. poi?
Ecco la necessita’ di un calibro radente e preciso che di consenta un tiro senza tanti calcoli di colpire l’animale nella maniera adeguata per un abbattimento pulito.
Di palle adeguate per il capriolo, si puo’ scrivere un libro…..
Le cartucce commerciali della Rws tipo Ks da 123 grani (palla morbida) sono adatte, secondo il mio parere, per tiri lunghi anche per i caprioli e daini (colpiti come te sai fare al poligono!), se il tiro e’ medio ti bastano le 154 gr Dk…. Se puoi vuoi una BUONA PER TUTTO, magari leggermente a scapito leggero della precisione, usa le EVO….
Pero’ visto che sei un eccellente ricaricatore di rigati…penso non avrai problemi a trovarti l’assetto giusto per tiri all range e secondo me le Barnes con la punta in polimero per una maggior espansione dell’ogiva dovrebbero essere l’ottimale per ogni situazione senza arrecare danni eccessivi alla spoglia….. Anche qui troverai correnti di pensiero pro e contro le monolitiche….ma e’ il bello della balistica e della caccia.
Dammi retta
PRENDILO …. Non te ne pentirai, fidati….poi mi dirai….
Ricordati che quello che puoi fare con questo magnifico calibro e la possibilita’ che ti da’ di adattare svariate possibilita’ di ricarica sempre e cmq valide da adattare ad ogni situazione e preda (in Europa) in aggiunta ad una precisione eccellente te la danno in pochi altri calibri… in piu’ e’ un calibro che ha uno
storico invidiabile.
Ciao
Un abbraccio
Marco