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Re: il recupero dei capi abbattuti
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Naturalmente la capacita' del cilindro del verricello e' limitata, quindi devi farlo a tappe. Tiri su l'animale finche' il rocchetto e' pieno, ancori la corda a un albero o roccia, sganci il verricello, e trovi un altro punto per ancorarlo piu' in alto, ma sempre in modo che il cavetto possa raggiungere la corda. E cosi' via.
Il mio tiro preferito e' quello che immobilizza l'animale sul posto. I piccoli campetti nella foresta dove abbiamo i raccolti a perdere per attirare i cervi (da noi e' vietato adescare con granturco o altro a meno che non si tratti di pannocchie non raccolte attaccate a piante ancora in piedi) sono circondati da macchia foltissima e spinosa. Un cervo che allo sparo fa una corsetta di soli 50-100 metri in quell'incubo verde diviene difficile da trovare (specialmente per me che sono daltonico e non vedo il rosso del sangue sul verde dell'erba e delle foglie) e difficilissimo da portare al pulito per caricarlo su un veicolo. Il cane da traccia non ce l'ho e non c'e' nessuno da queste parti che ne abbia uno. Quindi preferisco perdere un kg di carne che l'intero animale. Con ambo le spalle rotte o il rachide dietro la scapola danneggiato da pezzi di cartilagine e osso (nonche' dallo shock idrostatico), il cervo e' inchiodato sul posto anche se ancora vivo. Il colpo a cuore/polmoni non abbatte all'istante quasi mai. Il colpo al collo o alla testa e' troppo aleatorio se l'animale non e' abbastanza vicino. Uno sbaglio di poco, o un movimento improvviso dell'animale mentre premi il grilletto, e la palla manchera' l'osso del collo o il cranio. Ho visto una povera cerva sfuggire a un mio amico con la mascella penzoloni. Non la trovo' piu' e la povera bestia mori' di stenti, dolore, fame e sete e/o infezione. Il collo di un cervo e' molto spesso, ma la colonna vertebrale ne occupa soltanto una parte relativamente piccola. La manchi e tagli l'esofago, la trachea, o spappoli qualche muscolo. L'animale corre via e puo' fare qualche centinaio di metri o anche chilometri prima di morire. Se guardi qualche filmato di caccia al cervo whitetail vedrai che un cervo colpito al cuore scalcia in aria e corre via, a volte anche parecchio. Ho scritto altrove in questo forum di una femmina di Sitka Blacktail che sparai al cuore a Kodiak e che corse per circa 70 metri--50 dei quali dopo che il cuore, staccato dalla palla di .30-06 che aveva anche aperto un cratere nello sterno, addirittura le cadde fuori dal petto. Lo trovai mentre seguivo la traccia di sangue (sulla neve, dove anche un daltonico puo' vederla bene). 50 metri senza cuore. Fortuna che non si infilo' nel folto ma ne mori' ai margini. Una cerva-mulo nel Montana, colpita al cuore a menoo di 20 metri di distanza cadde immediatamente ma poi si rialzo' e comincio' a camminare via come se niente fossi. La fermai con un colpo al collo. Quando la sventrai vidi che il cuore era stato completamente distrutto, "srotolato" e divenuto una striscia di carnaccia sanguinolenta lunga e sottile.
Ormai sono vecchio e "schianguliato" e sono ridotto a fare la noiosissima caccia da appostamento. Diversi anni fa a Kodiak, e tanti anni prima nel Montana, la caccia al cervo per me era "spot and stalk," avvista e avvicinati a tiro senza farti vedere, sentire, o annusare. Quella si' era caccia divertente, anche se dopo l'abbattimento mi toccava trascinare l'animale fino a dove lo potevo caricare sul camioncino. Ormai non lo posso piu' fare. Quasi 70 anni di eta', due infarti, due anche artificiali, e tanti altri acciacchi non me lo permettono. Mi ricordo il primo cervo a Kodiak, grasso e pesante e ucciso ben lontano da dove avevo parcheggiato. Mi feci un cu10 cosi' a trascinarlo. E l'ultimo cervo che uccisi a Kodiak, un maschio eccezionalmente grosso, non era lontano dalla strada, ma per portarlo alla strada (e usavo la "slitta") mi ci volle l'ira d'Iddio perche' dovevo attraversare una zona paludosa dove affondavo fino ai polpacci. Poi la strada era sopraelevata e la banchina era cosi' ripida che non riuscii a issarlo. Fortunatamente, mentre stanco e disperato ero seduto sul ciglio della strada, passo' un raro veicolo su quella strada remota. Gli segnalai di fermarsi e ne usci' una coppia. Ancora mi ricordo la donna, bellissima e sexy. Mi aiutarono a metterlo nell'auto, sul sedile posteriore. Io e l'uomo che lo tiravamo dentro dal lato opposto, e la donna che lo aveva afferrato per le zampe posteriori e lo sollevava e spingeva. Ci credi agli angeli custodi? Mi sa che erano proprio loro...
Giovanni, la slitta è un mezzo fantastico su terreno erboso e/o innevato, ma su ghiaioni, pietraie o sentieri rocciosi temo durerebbe pochissimo.
Credo che la soluzione sia:
-traino su terreno (relativamente) facile
-nello zaino fino a pesi accettabili, cioè 30 kg per i giovani e meno per i diversamente giovani
-con colleghi negli altri casi. Così si contano gli amici
Si', ti sei capito e io mi sono spiegato. Hai ragione. Sono un po' come quei verricelli usati per tirare su ancore o trappole per granchi. Cilindro verticale e corda libera che si passa due volte intorno al rocchetto e si accumula al di sopra del rocchetto mentre il peso trainato viene al verricello. Con un aggeggio del genere l'unico limite e' imposto dalla lunghezza della corda, non dalla capacita' del rocchetto I miei sono invece di quelli da fuoristrada a rocchetto intorno al quale si arrotola il cavo, che ha un'estremita' fissata al rocchetto e quando il rocchetto e' pieno bisogna fermarsi. Quanto pesera' un verricello portatile come quello che hai descritto?Ciao Giovanni, ci sono tipi di verricello portatile che hanno un rocchetto al quale si fa fare un paio di giri alla corda e una volta in funzione, tirano la stessa senza farla arrotolare sul rocchetto. In questo modo il tiro è sempre continuo e finisce quando il cinghiale è arrivato al verricello (intoppi a parte), spero di essermi "capito"
Non si può in nessun caso macellare il selvatico e portarlo al controllo anche solo tagliato in due.... la migliore soluzione è sparare sempre a quelli che si è in grado di portare da soli, mentre quelli grossi grossi attirarli vicino alla macchina e poi tirargli... ahahahah ....[1]
La slitta è comunque utile, ma se la bestia è veramente grossa da solo è difficile trasportarla e metterla in macchina. O eviti di tirare ad animali grossi o devi farti aiutare da qualcuno. Basta informarsi per capire come fanno gli altri, sicuramente si saranno organizzati fra di loro, l'unione fa la forza. Da queste parti non hanno mai fatto putrefare un cinghiale per motivi logistici.Grazie a tutti dei consigli.
Purtroppo non è possibile macellarlo sul posto... per ora la soluzione migliore mi sembra la slitta di plastica!!
Si', ti sei capito e io mi sono spiegato. Hai ragione. Sono un po' come quei verricelli usati per tirare su ancore o trappole per granchi. Cilindro verticale e corda libera che si passa due volte intorno al rocchetto e si accumula al di sopra del rocchetto mentre il peso trainato viene al verricello. Con un aggeggio del genere l'unico limite e' imposto dalla lunghezza della corda, non dalla capacita' del rocchetto I miei sono invece di quelli da fuoristrada a rocchetto intorno al quale si arrotola il cavo, che ha un'estremita' fissata al rocchetto e quando il rocchetto e' pieno bisogna fermarsi. Quanto pesera' un verricello portatile come quello che hai descritto?
La slitta è comunque utile, ma se la bestia è veramente grossa da solo è difficile trasportarla e metterla in macchina. O eviti di tirare ad animali grossi o devi farti aiutare da qualcuno. Basta informarsi per capire come fanno gli altri, sicuramente si saranno organizzati fra di loro, l'unione fa la forza. Da queste parti non hanno mai fatto putrefare un cinghiale per motivi logistici.
Questa? [36]
Ogni regione e ogni provincia ha le sue tradizioni. Da queste parti si tira al cinghiale da altana, dove per legge è ancora possibile pasturare per adescamento nei periodi consentiti, con solo granaglie. Quindi le altane vengono costruite non lontane da sentieri dove è possibile arrivarci in auto. La pastura viene messa lontana dall'altana una quarantina di metri, l'altezza dell'altana compenserà la corta distanza per non essere scoperti dal cinghiale. Tutto questo perché il tiro viene fatto quasi sempre con scarsissima visibilità. Giovannit. tu tiri alle spalle, io tiro per non rovinargli le spalle, e il cinghiale di qualsiasi peso si spegne come una lampadina che non ha più corrente. Chi ha la possibilità di mettere il capriolo e il cinghiale in una cella frigo, dopo aver sventrato lo può lasciare con tutto il pelo a frollare per una settimana. La nostra caccia di selezione è abbastanza controllata, subito dopo il tiro, bisogna avvisare il direttore della riserva, dopo se non si è sicuri dell'abbattimento si richiama per comunicargli l'abbattimento, il ferimento o l'errore. Se il socio cacciatore ha problemi per il trasporto all'auto dell'animale abbattuto, ci penserà il direttore a risolvere il problema.Certo, un cervo europeo o un cinghiale di 150 kg anche con la slitta non e' che sia facile trascinarlo. Fino alla stazza di un grosso daino maschio con la slitta si puo' fare. Oltre diventa aleatorio. So di una squadra di cinghialai in Liguria che usa un verricello portatile a motore a benzina. Dove caccia quella squadra ci sono pendii molto severi. Con questo verricello (e tanta corda supplementare) unito a una slitta, si possono superare pendii e trainare animali grossi, ma e' un lavoro lento. Credo che attacchino una corda al muso del cinghiale, e la corda all'uncino del cavo del verricello, poi assicurano l'altra estremita' del verricello a un albero o una roccia e lo tirano su. Naturalmente la capacita' del cilindro del verricello e' limitata, quindi devi farlo a tappe. Tiri su l'animale finche' il rocchetto e' pieno, ancori la corda a un albero o roccia, sganci il verricello, e trovi un altro punto per ancorarlo piu' in alto, ma sempre in modo che il cavetto possa raggiungere la corda. E cosi' via. Cosi' facendo lo puoi fare da solo. In discesa non e' troppo difficile: passi la corda intorno a un albero come freno, e la rilasci a poco a poco per far scendere l'animale. Se c'e' qualcuno qui che ha usato o ha visto usare questo metodo lo potra' spiegare meglio di me. Un verricello del genere probabilmente pesa come una motosega di grandezza media. Magari lo si lascia in macchina e dopo l'abbattimento lo si va a prendere, lasciando in auto zaino e altri impedimenta prima di tornare alla preda--pero' da voi credo che lasciare l'arma in auto sarebbe un reato. Grazziaddio qui leggi cosi' non ce ne sono. Comunque parlo a livello teorico. Dove caccio io posso arrivare con il mio Kubota RV 1100 fino all'animale o quasi. Se l'animale si e' infilato nel folto dopo essere colpito (non mi e' mai successo perche' io adopero un .338 Magnum e sparo per spezzare le spalle, onde evitare recuperi difficili), porto diversi rotoli di corde da traino da attaccare al cavetto del verricello anteriore del veicolo. Fra cavetto e corde ho una cinquantina di metri di lunghezza complessiva. Inoltre ho nel Kubota un verricellino portatile a leva. Quando il Kubota puo' raggiungere il cervo, lo giro per presentare all'animale la parte posteriore del veicolo. Ne ribalto il box, e tiro fuori il cavetto da un verricello posteriore montato nel box, verricello che puo' tirare 2000 libbre. Il verricello e' situato nell'estremita' anteriore del box, appena dietro l'abitacolo. Metto il cavetto intorno al petto dell'animale, formando un cappio col gancio agganciato al cavetto, e aziono il verricello, guidando con una mano testa e zampe cosi' che non si impiglino. Quando la maggior parte del corpo del cervo e' nel box, fermo il verricello e rimetto il box in posizione orizzontale. Poi chiudo il "tailgate" e vado a casa. Arrivato a casa, faccio dei buchi col coltello nelle zampe posteriori, fra il tendine d'achille e l'osso, e aggancio le zampe con un gancio doppio che assomiglia a una stampella per appendere le camicie. La corda di questo gancio passa per una carrucola assicurata a un trave d'acciaio della tettoia che ho a un lato del garage. Stacco il cervo dal cappio del cavetto, aggancio la corda del doppio gancio (che serve anche a divaricare le zampe posteriori) alla "palla" di traino del Kubota, e col verricello tiro su il cervo cosi' che rimanga appeso a testa in giu' all'altezza giusta. Poi spello, sventro e squarto l'animale mentre e' appeso. Mia mogli prende i quarti, i lombi, cuore e fegato e altri tagli e li porta a casa. Li lava, li asciuga, li avvolge in asciugamani puliti e li mette in frigo, dove si asciugheranno esternamente, si raffredderanno, e si riposeranno per tre o quattro giorni. Poi un pezzo alla volta li tiro fuori, li macello al dettaglio (bistecche, spezzatino, macinato) e mia moglie impacchetta tutto sottovuoto in porzioni per 2 o 3 commensali, etichetta i pacchetti e li mette nei surgelatori. Ormai e' diventata una routine precisa, pulita, ed efficiente.
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Ce l'hai uno zaino per mettercela dentro? C'entra nel portabagagli dell'auto? LOL