lupozoppo

Utente Registrato
Messaggi
1,064
Punteggio reazioni
41
Punti
48
Dalla lettura e consultazione dei testi di gestione faunistica, ISPRA in primis, si apprende che fra le prime premesse che comportano il danneggiamento delle colture da parte dei cinghiali comparirebbe la destrutturazione sociale conseguente all’abbattimento delle scrofe.
I giovani, privati della leadership matriarcale, si sbanderebbero andando ad abbuffarsi nei coltivi anziché nel bosco.
Ne consegue la raccomandazione di evitare l’abbattimento delle scrofe, ove possibile anche nelle cacce collettive. Naturalmente si dedurrebbe il riferimento alla battuta o alla girata in ambienti boschivi non troppo fitti, non certo alla braccata nella macchia mediterranea.

Vorrei condividere la mia perplessità su queste raccomandazioni.
1. Si sono ripetutamente potute osservare, anche quest’anno in Oltrepo, matriarche che conducevano i branchi a grufolare nei campi di grano.
2. Quando si apre la caccia collettiva quasi tutte le colture sono ormai a riposo.
3. In stagione di caccia collettiva il branco, se guidato dalle matriarche, evita più efficacemente le insidie dei postaioli – soprattutto in battuta e girata – muovendosi con circospezione e cambiando strada quando opportuno e possibile.
4. In assenza delle matriarche il branco si muove più incautamente, spesso si disgrega, divenendo ben più facile vittima per i postaioli.
Perciò mi chiedo e vi chiedo: ove ricorra la necessità di ridurre o contenere la numerosità della specie è realmente opportuno cercare di risparmiare le scrofe (ripeto: nelle cacce collettive)?
Cari saluti

Dubito ergo sum.
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto