Non capisco dove tu voglia arrivare a parare. Di esperimenti in letteratura venatoria ne sono stati fatti parecchi e molti sperimentatori non sono arrivati a raccontare i loro fallimenti, perchè magari l'elefanti tirato con il 7x57 si è accorto che a sparargli non era Karamjo e quindi si è rigirato ed ha decisodi calpestare il fantomatico emulatore con tracciatori al seguito.
Ragazzi chi ha esperienza può permettersi si rasentare il limite, ma chi, come i più, decidono di affrontare una caccia impegnativa e pricolosa, una tantum se non addirittura unam vitae, forse è il caso che si muniscano di qualcosa di più sicuro, o non credete sia così?
Sono un bracconiere, caccio nel giardino di casa a non più di 25 metri e magari nella mia carriera venatoria ho all'attivo più di 1000 cinghiali abbattuti con il 22LR (è un esempio). Ma questo non vuol dire che il 22LR è un calibro idoneo al cinghiale! Vuol dire solo che di necessità ho fatto virtù!
Dire che Karamojo ha abbattuto più di 1000 pachidermi (femmine e piccoli compresi) con un 7x57 è raccontare solo una minima parte della storia...questo perchè ci soffermiamo solo su quello che ci stupisce di più e che è più immediato da visualizzare nella mente. Mai nessuno dice o per lo meno, si sofferma adeguatamente, sul fatto che al tempo i tiri erano effettuati da distanze ravvicinatissime e su animali cacciati poco o nulla e quindi molto confidenti e poco in*****si.
Non solo, all'epoca poco importava se nel gioco ci rimetteva la pelle qualcuno, a maggior ragione se indigeno e di colore. Anzi tanto meglio, una bocca in meno da sfamare nel villaggio.
Oggi, per fortuna le cose sono cambiate e la vita umana ha acquista un valore molto dievrso rispetto a prima, quindi chi vuol giocare che lo facci apure, ma con i mezzi adeguati.
Ragazzi, ce troppa poco voglia di approfondire gli argomenti e questo crea solo una miraide di leggende e miti, molto spesso facili da sfatare. Come anche la leggenda del grande caccaitore bianco Ernest Hemingway, che altro non era che uno imballato di soldi che comprava safari, ma questo non lo dice nessuno, giusto? Non farebbe il mito.
 
Ciao a tutti
Ho letto il libro “le peripezie di un cacciatore d’elefanti” di Karamojo Bell tradotto da A.M. Giangio.
Bel libro, e soprattutto spunto di riflessione.
Come qualcuno di voi ha già detto ciò che veramente uccide, stoppa sul posto, in ultima analisi, non è l’arma, bensì la testa del cacciatore.
Noi stiamo tanto a discutere sulla superiorità di un calibro o dell’altro, Karamojo ha abbattuto migliaia di capi (dangerous game) con calibretti che noi riterremmo inidonei persino per il cinghiale ……………….. e non aveva neanche il cane da traccia !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
mi chiedo : "ma cosa avrebbe usato per i cinghiali?"

E' diventato famoso perchè cacciava quasi esclusivamente elefanti e tutti rigorosamente tirati in testa... con il 7x57 mauser. Anche per il cinghiale basterebbe il 7x57 se facessimo tutti solo tiri alla testa.
 
Ma poi dico, vi sembrano tanti i 1000 elefanti abbattuti da Karamojo conil 7X57? Ma vogliamo parlare invece di quanti ne siano caduti con frecce e lance?
Amici miei, che nessuno me ne voglia, ma se ci fermiamo a riflettere ci rendiamo conto si quanto poco l'uomo moderno sappia della caccia e della sua storia.
Ci meravigliamo di un giornalista che giocava con la vita dei sui tracciatori e nemmeno ci accorgiamo della vita che è giunta fino a noi grazie a chi cacciava per vivere e dall'esito della caccia dipendevano la vite di intere stirpi di uomini. Quelli si chesono i veri miti e le vere leggende. Non le persone (non mi azzardo a definirli cacciatori) che tiravano ad animali nella stessa modalità con cui oggi si tirerebbe, (ipoteticamente) un elefante all'interno del bio parco!
 
E' diventato famoso perchè cacciava quasi esclusivamente elefanti e tutti rigorosamente tirati in testa... con il 7x57 mauser. Anche per il cinghiale basterebbe il 7x57 se facessimo tutti solo tiri alla testa.

il 7x57 in selezione e con linee di tiro sgombre e' un calibro eccellente in grado di spacciare anche un grosso verro ma tirato con calma e precisione a distanze ragionevoli. Diverso il discorso di adeguatezza in battuta... per gli elefanti o ALTRI DANGEROUS GAME: meglio lasciar perdere, ovviamente. Karamojo racconta solo dei suoi successi evidentemente scordando di raccontare di feriti e varie... passo oltre le considerazioni sul cane da traccia :)
 

lupozoppo

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Ciao a tutti
Ho letto il libro “le peripezie di un cacciatore d’elefanti” di Karamojo Bell tradotto da A.M. Giangio.
Bel libro, e soprattutto spunto di riflessione.
Come qualcuno di voi ha già detto ciò che veramente uccide, stoppa sul posto, in ultima analisi, non è l’arma, bensì la testa del cacciatore.
Noi stiamo tanto a discutere sulla superiorità di un calibro o dell’altro, Karamojo ha abbattuto migliaia di capi (dangerous game) con calibretti che noi riterremmo inidonei persino per il cinghiale ……………….. e non aveva neanche il cane da traccia !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
mi chiedo : "ma cosa avrebbe usato per i cinghiali?"
 
Beh lui tirava sempre dentro l'occhio o nel canale del naso, era un tiratore eccezionale e comunque tirava a pachidermi con una testa grossa come una scrivania e fermi...a queste condizioni si può tirare qualsiasi cosa a qualsiasi preda e fermarla tranquillamente...ma sono anche cambiati i tempi. E' giusto farlo? Gli animali non devono soffrire, non devono andare via feriti. Meglio usare il calibro idoneo e con la palla idonea e soprattutto scoraggiare fenomeni che poi si mettono a tirare con le .22 ai cinghiali perchè si sentono dei cecchini.
 
ciao amici
temo proprio di essermi espresso male, perchè mi sembra d'essere stato frainteso
DISTANZA DI TIRO: è proprio la prima cosa che mi ha stupito; io ero stato sempre convinto che i cacciatori d'avorio, con i piccoli calibri, tirassero da un centinaio di metri, standosene nascosti dietro un riparo. Sono rimasto basito leggendo che Bell si avvicinava così tanto, esponendosi a rischio con in mano un calibro così piccolo.
FERITI: proprio a causa della breve distanza di tiro tendo a credere che i feriti siano stati ben pochi, altrimenti Bell non avrebbe portato a casa la pelle.
FEMMINE E GIOVANI: i cacciatori d'avorio puntavano ai grossi trofei, più redditizi, Bell più volte si era dimostrato contrariato dai piccoli trofei reperibili in alcune zone. Non credo proprio che avrebbe sparato volutamente alle femmine, tantomeno ai piccoli, soprattutto perchè spesso ha avuto difficoltà a portarsi a casa tutto l'avorio "buono".
CANI DA TRACCIA: temo che Toperone l'abbia preso per sarcasmo e me ne scuso. In effetti mi riferivo a quei cani, di cui lessi più volte tempo addietro, che già in epoca precoloniale gli stessi nativi usavano per seguire le tracce di sangue, soprattutto di bufali e leoni, precedendo il padrone e preavvisandolo della vicinanza del ferito, assumendosi così i rischi maggiori. Mi par di ricordare che fossero di taglia medio piccola, molto agili, probabilmente antenati più del Basenji che del Rhodesian Ridgeback. in effetti non avrei dovuto parlare di cane da traccia, perchè seguivano la traccia calda, non quella fredda, forse in questo caso sarebbe meglio dire cani sangue?
salutoni
 
eh no:
è proprio questo che mi ha stupito; tirava anche tanti body shot, ovvero al cuore/polmoni, non solo agli elefanti, ma anche ai bufali.
Comunque è vero che la testa d'un elefante è grande come un armadio, ma il cervello è grande quanto un pompelmo, e la grandezza della testa non fa che complicare le cose

- - - Aggiornato - - -

Carta ed inchiostro? :)[18]

questa è veramente fine; complimenti !!!
 
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