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Emergenza ungulati, la Provincia di Prato risponde all'Azienda Del Bello
“Molto attenti ai problemi delle imprese, già partita la richiesta per la selezione con il sistema della braccata”. Pacini: “Trasformiamo le zone di ripopolamento e cattura in zone di rispetto venatorio”
“La Provincia ha ben chiaro, e non da ora, quanto rilevante sia il problema causato dagli ungulati in vallata ed è molto attenta alle richiesta delle imprese. Sono pronto a incontrare il titolare dell'azienda Del Bello insieme al consigliere provinciale Pacini”, afferma il vicepresidente della Provincia, Emiliano Citarella, intervenendo sulle problematiche sollevate dall'azienda agricola vaianese. Il settore Caccia della Provincia da tempo ha aperto un confronto con ISPRA (Istituto per la ricerca ambientale) tanto che circa dieci giorni fa ha inviato – di nuovo - all'istituto una richiesta di autorizzazione per consentire l'utilizzo della tecnica di caccia collettiva della “braccata” con un numeno definito di cani in modo da affrontare con maggior determinazione la questione. Si attende adesso una risposta. Vale comunque la pena di ricordare che più volte – l'ultima nel 2014 – la Provincia si è mobilitata trovando un muro di gomma con Ispra che ha sempre rifiutato interventi con il sistema della “braccata”.
Una proposta concreta, intanto, viene proprio dal consigliere provinciale Emanuele Pacini che per conto della presidenza della Provincia si occupa della Val di Bisenzio ed è referente dell'Ambito terirritoriale di caccia Firenze 4 (che comprende anche Prato).
“Il nodo rappresentato da Ispra può essere risolto trasformando le zone di ripolamento e cattura in zone di rispetto venatorio – sostiene Pacini - Questo consentirebbe di poter agire negli interventi di controllo senza sottostare al parere dell'Ispra che è consultivo ma di fatto vincolante visto che ha rilevanza in quanto le Procure italiane hanno inquisito e condannato funzionari e dirigenti che non si sono attenuti a quei pareri. Ho già fatto questa proposta alla Consulta della Caccia e ai tavoli di consultazione, chiedo adesso che si avvii un confronto serio su tutta la questione. Il titolare della Fattoria del Bello, che ha partecipato partecipa alla Consulta della caccia, quale rappresentate degli agricoltori, sa bene quali sono gli ostacoli normativi con cui deve fare i conti la Provincia su tutto il suo territorio”.
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