Parliamo di 30.06 per comodita’ e per diffusione e quindi di palle .308”, dove l’offerta del mercato sia di munizioni pronte che per materiale di ricarica e’ la piu’ vasta possibile.
Cominciamo col dire che si reperiscono ogive che vanno dai 110 gr ai 220 (e qualche rara custom da 250) di diversa tipologia: tradizionali o classiche o – come mi piace chiamarle – preistoriche (es. sierra gameking, nosler bt) in cui il mantello a struttura variabile viene riempito di leghe di piombo piu’ o meno dure e non unito alle stesse in nessun modo (elevato rischio di separazione in funzione della velocita’ residua del proietto all’impatto - distanza breve? velocita' elevatissima! - e conseguente minor penetrazione per esplosione superficiale); tradizionali evolute su tutte si possono citare le interlock spire point di hornady e le core lokt di remington con un anello interno solidale al mantello di ritenzione del nucleo in piombo; premium la cui capostipite e’ la partition a cui si aggiungono la doppelkern di rws ecc che presentano un transetto di separazione che garantisce penetrazione e buona ritenzione di peso; le bonded o weldcore con il mantello saldato al piombo a struttura semplice o con transetto (oryx, woodleigh, swift); le monolitiche tipo hasler, barnes ecc
Vi e’ poi all’interno di queste maxi famiglie un’ulteriore classificazione in funzione della forma stessa o profilo in funzione dell’uso finale elettivo: cercando di semplificare al massimo parleremo di spitzer (flat base o boat tail) con o senza punta in polimero, con punta protetta, o piombo esposto. tronco coniche (tipicamente mitteleuropee) quali doppelkern e ks; round nose (molto genericamente). In tutte queste tipologie troviamo tanto prodotti premium (piombo e monolitiche) quanto preistorici (ma ancora attuali se ben capiti in funzione del loro utilizzo).
Sempre semplificando al massimo: le ogive con il profilo piu’ aerodinamico sono le spitzer boat tail seguite dalle flat base della stessa foggia; in questo design troviamo anche le ogive a punta polimerica (che offre miglior profilo aerodinamico non deformandosi a differenza del piombo esposto e maggior capacita’ di iniziare l’espansione a lunghe distanze con basse velocita’/energie residue; se impattano un oggetto (arbusto) nel volo verso il bersaglio possono frangersi e subire deviazioni importanti (anche in funzione del peso pero’) e risultano piuttosto stabili ai venti laterali (nel limite della decenza di tiri a distanze non siderali). Sono palle nate per attingere bersagli posti a lunga distanza grazie proprio al loro profilo ed all’elevato coefficiente balistico (di questo ne parliamo un’altra volta ). Nel mezzo stanno le generiche tedesche troncoconiche un buon compromesso tra la breve e la lunga distanza secondo il classico pragmatismo teutonico. Da ultime le round nose nate per cacciare nel fitto del bosco mantenendo traiettorie il piu’ stabilepossibile anche impattando fortuitamente su arbusti (il famoso sfrascano meglio) e di norma sono i pesi massimi del calibro a cui sono dedicate). Queste ultime hanno l’aerodinamica di un buondi motta ma tanto e’, perche’ sono nate per ingaggi brevi dove e’ richiesta la massima cessione energetica NELLA preda e – importantissimo – la fuoriuscita dalla stessa per avere maggior letalita’ e rendere agevole la traccia in caso di ferimento.
A prescindere dal peso dell’ogiva, di cui parleremo brevissimamente tra poco, gia’ si capisce – stante le premesse di cui sopra – che impiegare una b tip o una sst per la caccia nel fitto e’ come scegliere una ferrari per far fuoristrada… a brevi distanze poi causano (anche nei pesi piu’ alti) espansioni superficiali feroci che devastano la spoglia dell’animale e, parlando da recuperatore con cane da traccia, sono quelle che mi danno piu’ lavoro perche’ proprio per quanto detto producono una mostruosa sequenza di ferimenti anche a fronte di colpi ben piazzati poiche’ la palla non sempre penetra (basta tocchi un arbusto in volo tra la volta della canna ed il bersaglio ed il danno e’ fatto). Le palle d’elezione per caccia in battuta sono quindi le round nose che nascono apposta per questo o accettabili le semi spitzer/semi round o a profilo ibrido (core lokt, evo, oryx, ecc). l’errore e’ sempre in agguato ma partire con una scelta adeguata sin dall’inizio aiuta a limitarne il rischio.
Lasciam pur perdere le tabelle comparative sulle energie residue perche’ occorrerebbe parlare di impianti balistici idonei al peso e qui si e’ scelto di parlare solo dell’all rounder 30.06 e le formule matematiche (per semplicita’ ovviamente). Il 30.06 nasce e cresce intorno alla 180 gr con cui da il meglio di se come tutto fare. Per i tiri long range la cava con una 165 gr e nei 50/100m dice ancora autorevolmente la sua con una 200. Cio’ detto perche’ scegliere i pesi massimi?
Proprio per mantenere stabilita’, garantire ferite invalidanti causate dal certo attraversamento della palla che crea tramiti importanti e non ultimo preservare la spoglia dell’animale. Una palla lenta e pesante ottiene ragionevolmente QUASI SEMPRE questo effetto, una leggera l’esatto opposto. Ogni palla nasce per uno specifico utilizzo poi, come dico sempre, e’ pur vero che tutte se ben piazzate uccidono… ma un approccio razionale e consapevole non puo’ prescindere dalla conoscenza specifica delle stesse. Come dice da sempre il buon Vittorio Taveggia (noto, credo, ai piu’ di questo forum caro amico e oggi valente cacciatore – nei cui natali posso dire di avero iniziato - nonche’ conoscitore di balistica) le palle sono le “gomme dell’auto” dei cacciatori: l’unico vero punto di contatto con la preda.
Solo quattro spunti di riflessione “alla buona”. Poi, volendo si puo’ approfondire.