Re: ESPLODE IN TOSCANA IL PROBLEMA CINGHIALE

Ce ne avrei di benzina da gettare sul fuoco, del tipo, sospenzione da parte del tar degli abbattimenti in regime di ex art. 37 di caprioli e cinghiali nelle ZRC e ZRV, dietro ricorso di una nota associazione ambientalista!
Come pure, capi distretti che decidono arbitrariamente di imporre ai proprie selecontrollori di non tirare ai cinghiali nelle zone bianche in regime di art. ex 37, perchè non vogliono mettersi contro i capi squadra delle squadre di cinghialai!
Tutuu questo in zone dove la squadra più scarcinata chiude la stagione con oltre TRECENTO capi abbattuti!
Ora, io sono di Roma e caccio, per l'appunto nell'ATC 18 e quindi, essendo "OSPITE" dovrei cucirmi la bocca, ma proprio non ce la faccio!
Ho passato l'estate sull'altana a vedermi i caprioli, scacciati da frotte di cinghiali, che indisturbati e quasi onsapevoli della loro immunità, non mi hanno lasciato solo nemmeno un uscita!
In tutto questocosa è successo, che ci hanno ridotto la caccia di un mese nelle zone bianche e quelli che si fanno regolarmente, bisogna anche stare attenti a non farlo sapere per evitare ripercussioni!
Io non dico assoltuamente che voglio uscire e tirare a tutto ciò che mi esce, ma solo di poter cacciare liberamente nelle zone bianche dalla 3a di settembre a fine gennaio e di non sentirmi dire da qualcuno che nel tagliato dove ho il capanno, loro i cinghiali non li cacciano perchè gli deve fare da serbatoio e che cavolo, proprio li!
 

FIORENTINO

Utente Registrato
Messaggi
782
Punteggio reazioni
0
Punti
16
...nello stesso termpo la Provincia di Siena ha ridotto la caccia al cinghiale nelle zone non vocate di un mese....

Ecco qua:
http://www.siena.coldiretti.it/emergenz ... ype=Detail



Informazioni ColdirettiN.1 - 11/11/2008

EMERGENZA SELVATICI: NEI BOSCHI FAR-WEST, L’EQUILIBRIO ECOLOGICO E’ A RISCHIO
Funghi, tartufi e castagne diventano merce sempre più rara e preziosa. Boschi, dove i cicli di ricrescita sono spesso azzerati, rischiano di non essere più il fiore all’occhiello del paesaggio toscano. Il sottobosco è già raso al suolo. E, in montagna, i prati permanenti, i piccoli fossi e i muretti a secco, che sono i migliori esempi della tradizione rurale della regione, sono esposti al pericolo “sopravvivenza”. Boschi “far-west”, resi poco sicuri dalle battute di caccia, che si moltiplicano senza centrare l’obiettivo del controllo, e dove gli ecosistemi e la biodiversità vengono travolti e distrutti dall’invasione degli ungulati. Questa non è, come si potrebbe immaginare, la sequenza di una ipotetica quando devastante Apocalypse Now toscana, ma la fotografia, purtroppo realistica, della distruzione provocata dalla continua e incontrollata esplosione di selvatici: un problema che, da sempre, colpisce l’agricoltura, ma che, adesso, tocca da vicino anche le persone e l’ambiente. “La situazione è davvero drammatica – denuncia Coldiretti Toscana – e non solo per i danni causati ai raccolti e agli allevamenti. Siamo ormai di fronte a un autentico problema sociale. Il nostro settore è indubbiamente quello che, da anni, paga il prezzo più caro per la mancanza di una politica capace di riportare le popolazioni di cinghiali, caprioli, cervi e daini, a una densità sostenibile dal territorio. Anche i risarcimenti sono poca cosa, ormai, rispetto alle perdite subite. Tanto che in alcune aree gli agricoltori hanno addirittura smesso di seminare, perché le loro coltivazioni servono solo a sfamare i selvatici e non riescono ad approdare sul mercato. Visto che ai problemi agricoli, si aggiungono altre questioni allarmanti che mettono a rischio il delicato equilibrio ambientale e la stessa sicurezza dei cittadini, è chiaro che siamo di fronte a un’autentica emergenza, da fronteggiare con strumenti eccezionali per riportare la situazione alla normalità e per uniformare, a livello regionale, i sistemi di stima e controllo. Occorre insomma una legge speciale. D’altronde, lo abbiamo visto, ogni tentativo di gestire il problema attraverso la regolamentazione del prelievo venatorio è stato un fallimento. Anche perché gli animali si spostano, si rifugiano e prolificano soprattutto nei parchi e nelle zone protette, gestiti da soggetti pubblici. In queste aree non può intervenire chi ha competenza sulle zone cacciabili (divise in Toscana in 19 Ambiti territoriali di caccia - Atc), i cui sforzi, finora, si sono rivelati inutili. E’ chiaro che dall’empasse si esce solo se la politica vorrà assumersi le responsabilità che le competono. E noi ci auguriamo che questo accada prima che scoppino anche problemi sanitari, di cui già si profila il rischio”, conclude Coldiretti. Intanto per sollecitare il governo toscano ad adottare provvedimenti immediati e decisivi, la maggiore organizzazione agricola ha deciso di non partecipare ai lavori dei comitati di gestione degli Atc, che, senza strumenti adeguati, rischiano di assistere, impotenti, allo stravolgimento degli equilibri faunistici ed all’impoverimento della biodiversità in Toscana. L’iniziativa fa parte di una serie di azioni messe in campo dalla più importante organizzazione agricola per richiamare l’attenzione delle istituzioni regionali sul settore: una mobilitazione che prosegue dal 1 ottobre e che culminerà il 27 novembre, con una grande e partecipata manifestazione di piazza.
 
Re: ESPLODE IN TOSCANA IL PROBLEMA CINGHIALE

Cinghiale = specie nociva...caccia aperta tutto l'anno e con tutti i mezzi! [lol.gif]

Cosa aspettano?
 
Re: ESPLODE IN TOSCANA IL PROBLEMA CINGHIALE

Flagg ha scritto:
Cinghiale = specie nociva...caccia aperta tutto l'anno e con tutti i mezzi! [lol.gif]

Cosa aspettano?

Così è troppo...un po' più di elasticità va bene, ma senza eccedere nel verso opposto!
 
Re: ESPLODE IN TOSCANA IL PROBLEMA CINGHIALE

anche in bergamasca non si scherza,qui distruggono giardini e la gente la sera rimane rintanata in casa per paura dei suinidi,l'eco di bergamo tra cinghiali ,orso,cervi e bracconaggio riempie pagine di giornale
 
Re: ESPLODE IN TOSCANA IL PROBLEMA CINGHIALE

Lo sapete qual è il problema VERO?

A breve l'U.E. modificherà la politica in tema di contributi alla agricoltura ANCHE italiana. La linfa vitale, ossia il fiume di denaro, che da Bruxelles arriva nelle tasche dei nostri agricoltori verrà essiccato o quasi.

Ecco allora che COLDIRETTI schiera le proprie forze su un fronte che può produrre reddito: gli ungulati. Trovando facile gioco data la politica MIOPE delle amministrazioni locali supine di fronte all'egoismo delle squadre di cinghialai. Usano il cinghiale come un grimaldello per forzare la cassaforte della regione....

Vediamo cosa escogiteranno....a gennaio ci sarà una conferenza sulla caccia in Toscana alla quale parteciperanno in molti....e nella quale si deciderà il futuro della caccia in Toscana per i prossimi 10 anni......
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto