Forse non è la stanza giusta. Comunque riporto il messaggio che ho mandato alla mia AAVV.
Se siete anche parzialmente d'accordo fate altrattanto.
Ciao
Claudio - siena
Spett/le Federcaccia Provinciale di Siena,
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Spett/le Federcaccia Regionale Toscana,
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Spett/le Federcaccia nazionale,
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Ho sessanta anni e la prossima tessera Fidc che prenderò a breve sarà la quarantaduesima. Non molti anni fa ho anche pubblicato un libro di racconti di caccia il cui titolo “Non mi lamento” la diceva lunga su cosa pensavo della caccia nei miei territori. Mai mi ero trovato nella condizione di dover scrivere una lettera di protesta, ma ora non ne posso proprio più.
La caccia in provincia di Siena ha raggiunto livelli di degrado assurdi, soprattutto considerando come era solo fino a pochi anni fa. Con presenza di selvaggina consistente e di qualità, invidiata da tutta Italia.
Vogliamo parlare della situazione della stanziale, in netta e costante diminuzione, con la totale impossibilità di gestione, senza controllo dei predatori, quest’anno abbiamo assistito allibiti al divieto nelle ZRC dell’utilizzo delle trappole Larsen per il controllo dei corvidi. Questo, aggiunto al divieto da anni del controllo della volpe e all’impossibilità di contenere la specie cinghiale tramite gli abbattimenti ex art. 37 (qualcosa viene fatto da quelle che sono definite “superguardie” ma non è certamente sufficiente) e a mezzi economici assolutamente insufficienti a disposizione delle ATC fa si che non ci sia più alcun tipo di gestione della selvaggina con le conseguenze facilmente immaginabili.
Vogliamo parlare del controllo del cinghiale nelle zone non vocate, per le quali è stato inventata la “caccia di selezione al cinghiale” che è chiaro anche ai bambini non servirà allo scopo per cui è stata creata ma si rivelerà solo l’ennesima beffa per i cacciatori che saranno chiamati a rispondere dei danni di quegli animali che gli viene nella sostanza impedito di abbattere in modo efficace.
Vogliamo parlare della caccia di selezione che aveva sviluppato a Siena un’esperienza incredibile con un aumento degli animali esponenziale contemporaneamente ad abbattimenti di rilievo. Esperienza totalmente smantellata in due anni.
Vogliamo parlare del mancato ristorno da parte della Regione delle tasse pagate dai cacciatori agli ATC, così come previsto per legge.
Che dire che in tutti gli atti di regione e provincia viene ribadito che i cacciatori saranno chiamati a rispondere dei danni all’agricoltura arrecati da cinghiali e cervidi, quando poi sono anni che ogni delibera limita la possibilità di abbattere quegli stessi animali che arrecano danni.
Senza trascurare la sudditanza di regione e provincia all’ISPRA, istituto che appare lontano anni luce dai cacciatori e da chi vive il territorio, che basa i suoi pareri su studi ormai vecchi e superati ed al quale provincia e regione non riescono a rappresentare ed a far recepire le esperienze ventennali dei cacciatori senesi e toscani che hanno ottenuto risultati più che positivi soprattutto per la fauna.
Per non parlare poi del controllo del territorio demandato ormai nella sostanza quasi solo al WWF, associazione non certo vicina ai cacciatori.
Mi fermo qui perché ci sarebbe da scrivere un libro, ma sono tutti argomenti che dovrebbero esservi ben noti.
Gli ultimi ritardi sull’apertura della caccia di selezione ai cervidi, che hanno classificato la provincia di Siena ultima in tutta la Toscana, sono la goccia che ha fatto traboccare non il fatidico vaso, ma un’enorme autobotte di bocconi amari.
La domanda che intendo farvi è cosa hanno fatto la Federcaccia provinciale e regionale per contrastare tutto questo?
Le associazioni venatorie sono assenti e la Federcaccia in particolare.
Ho da sempre cercato di dissuadere chi vuol fare l’assicurazione privata sostenendo che in qualche modo bisogna comunque essere rappresentati, ma ora non ce la fo più a controbattere alle loro ragioni. Alla domanda “che la paghiamo a fare la tessera?” risulta veramente difficile rispondere e mi farebbe piacere sentire cosa avete da dire voi.
Mi sapete dire che cosa ha fatto, e cosa sta facendo, la Federcaccia per contrastare la deriva che la caccia ha preso in Toscana e in provincia di Siena. Gradirei veramente una risposta perché non si vede veramente NIENTE!! Non traspare la minima iniziativa se non qualche sparuto trafiletto sulla stampa locale che leggono veramente in pochi e che lascia il tempo che trova. Articoli che appaiono colpevolmente quando i provvedimenti sono già stati presi, mentre non c’è la minima iniziativa quando sono in gestazione, e non mi si venga a dire che non sapevate della loro evoluzione.
Ma infine sono i risultati che la dicono lunga sulle iniziative intraprese.
L’unica cosa che vantate come un grande risultato è essere federati con Arcicaccia e Anuu, in effetti potrebbe anche essere una bella cosa, ma a quali risultati mira? Quali iniziative intendete portare avanti insieme? Perché le cose continuano come e peggio di prima?
Queste sono le risposte che dovete dare ai cacciatori vostri iscritti prima che a me, altrimenti dovete essere voi a chiedervi perché i cacciatori dovrebbero pagarvi se non fate niente per rappresentare le loro esigenze.
Resto in attesa perché lo sconforto e la rabbia che mi pervadono sono veramente forti e mi auguro che riusciate ad infondermi un minimo di speranza in un futuro migliore o almeno non peggiore.
Saluti
Claudio Calusi
P.S: renderò pubblica questa mia lettera di protesta come pure le vostre eventuali risposte, non sulla stampa dove sicuramente non sarebbe considerata, ma fra i molti cacciatori che conosco dei quali in buon numero sono sicuramente federcacciatori.